Che situazione imprevedibile...
S'è presentato il ministro con la sua bella valigia magica, sostenendo che c'era spazio per sei paia di pantaloni, otto maglioni pesanti, due dozzine di calzini, 60 paia di scarpe... e via dicendo.
Peccato che ha sempre tralasciato di essere chiaro sul come intendeva farcele stare.
25 mux nazionali, il dab, il DVB-t, le locali, le frequenze straniere, quelli che hanno vinto i ricorsi, quelli che vinceranno i concorsi di bellezza, i canali sperimentali, le reti regionali rai, internet mobile...
A sentir parlare gli esperti al governo ci stava tutto.
Eppure non è difficile, visto che si tratta di fare una sottrazione tra i canali disponibili e quelli da assegnare.
Eppure ad oggi non esiste un elenco completo, neppure un'ipotesi, dei come si vorrebbero assegnare ste benedette frequenze.
Prima, va risolta e definita la questione delle frequenze estere (potenze, aree di copertura, luoghi di emissione) poi vanno stilate delle tabelle precise sull'area di copertura delle locali (magari trovando accordi del tipo che se telecolor e primarete hanno due frequenze che coprono metà area tecnica gle ne si dà una che copre l'intera area in SFN e buona notte), poi si individuano tutti gli operatori nazionali facendo sta benedetta gara, e solo allora si può cominciare a parlare di switch off.
Io ho come il sospetto che si attuerà una soluzione all'italiana di quelle DOC.
Non fare nulla, continuare a rinviare e aspettare che siano le singole emittenti a aggiustarsi tra loro. Prima o poi tutte passeranno in tecnica digitale (con o senza imposizione di legge) e mediaset/rai, esasperate, cominceranno una compravendita privata con le locali per realizzare in modo autonomo il loro MUX in isofrequenza nazionale.
Qualche locale sparirà sotto le lusinghe dei loro milioni di euro, altre faranno a cambio di frequenza e il mercato troverà una sua soluzione.
E' la naturale evoluzione dell'attuale pasticcio analogico.