Rispondo a entrambi, dato che l'argomento è correlato.
Premessa: non voglio fare alcuna polemica con voi, perché so che date sempre risposte sensate e utili, tuttavia:
a) la zona d'ombra è stata
creata dopo lo switch over. Cioè c'è stata una scelta
volontaria di spegnere un MUX già ricevibile e di accederne un altro diverso dalla stessa postazione. La scelta
conservativa e logica sarebbe dovuta essere di affiancare il nuovo MUX A al vecchio fino allo switch off, così da non creare nessun problema agli utenti. Se ciò non era possibile per motivi tecnici (quali?), bisognava sopperire con l'informazione, perché sbagliare a questo proposito è umano (switch off 2009), ma perseverare è diabolico (switch over/off 2010)
b) non è poi così automatico che chi vedeva Rai2 in analogico lo veda ora in digitale. Proprio nel week end, facendo più giri per la zona sud del mio paese ho scoperto che per qualche ragione (minor potenza, SFN traballante, interferenze o altro), il ch. 26 da Milano non entra bene o non entra affatto nelle antenne lì puntate. Chi aveva l'antenna (anche) puntata sul Penice vede il MUX A, chi l'aveva solo su Milano o Valcava, non lo vede più. Hanno sbagliato questi utenti a puntare le loro antenne verso le postazioni da dove ricevevano i segnali RAI
in analogico e digitale fino allo switch over? Qui è solo e ancora questione di logica: se non sei sicuro, perché bisogna riconoscerlo che non si può esserlo, di quali disagi creerai agli utenti spegnendo l'analogico, vai a spegnere anche l'unico segnale digitale del MUX A (quello da Valcava) già presente in zona?
E stiamo parlando di aree superfornite come la Brianza, non oso immaginare altrove.
Dal mio punto di vista si è preferito anteporre il marketing (l'allargamento dell'offerta di contenuti) alla limitazione dei disagi agli utenti.
Se è stata una scelta ponderata (lo spero!) è però IMO, sbagliata.