Simone81 ha scritto:
Ciao,
il tuo ragionamento è giusto. Quello che è strano è che fino a prima del passaggio dell'Abruzzo era tutto perfetto.
Questa mattina ho chiamato l'Elettronica Industriale di Ascoli Piceno e mi hanno confermato delle anomalie nei loro ripetitori e il fatto che ci stanno lavorando....
Quindi sicuramente abito in una posizione difficile, ma sicuramente ci sono anche notevoli problemi tecnici...
La propagazione crea sempre brutti problemi. In analogico la cosa si era risolta in 2 modi: facendo spostare il canale di trasmissione di uno dei due "contendenti" o facendone variare la pannellatura di trasmissione. Laddove non si poteva ricorrere alle soluzioni prospettate, si faceva installare un apparecchio (offset) che sincronizzava i canali reciprocamente interferenti in modo che il disturbo captato evitasse di "camminare" lungo tutta l'immagine dell'emittente principale.
Col digitale in sfn la sincronizzazione dei segnali è obbligatoria.
Problema: con cosa si sincronizza l'intera rete di una emittente che trasmette in sfn (Rai, Mediaset, TIMB)? Le nazionali hanno scelto di prelevare il segnale da satellite e di sincronizzarlo con un segnale di riferimento proveniente sia dall'emissione satellitare che da quella via terra (ponti radio) rifiutando di adottare la tecnica dei "ponti caldi" (ad eccezione dei canali Rai del MUX 1 in VHF che, non a caso, sono quelli che vanno meglio!) o dei cosiddetti "gap filler", cioè ripetitori in grado di ricevere un segnale su una data frequenza e di ritrasmetterli sulla stessa frequenza per un'altra area. Tale tecnica è stata ampiamente utilizzata da TVRS nelle Marche che, non a caso, è una delle migliori reti sfn della zona.
Tutto questo per dirti che si tratta di tecnologie complesse e che le variabili in gioco sono davvero tantissime, sia dal lato di chi trasmette che dal lato di chi riceve: pensa che basta una banale inefficienza del cavo coassiale in ricezione per provocare ritardi di fase sul segnale ricevuto peggiorandone la qualità al punto da non renderlo decodificabile... e taccio sui microprocessori usati dai vari apparati di ricezione, dalle versioni software, ecc. ecc.
Noi utenti possiamo "fare il nostro dovere" installando impianti con queste caratteristiche minime:
1) Scegliere un centro trasmittente unico dal quale ricevere i segnali puntando una sola antenna (di norma UHF) a fascio orizzontale e verticale molto stretto e dal più alto guadagno possibile; in commercio sono usciti ottimi prodotti, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
2) Se non si può evitare di mettere più antenne, miscelarle selettivamente (cioè per canale o per gruppi di canale) ricorrendo alle combinate VHF+UHF laddove si vogliano ricevere diverse bande di trasmissione.
3) Per la ricezione del MUX 1 Rai privilegiare i ponti in VHF.
4) Evitare laddove possibile preamplificazioni o amplificazioni del segnale ricevuto. In caso contrario installare amplificatori a bassissimo rumore di fase direttamente sugli slot dei dipoli delle antenne.
5) Sostituire i vecchi cavi coassiali.
6) Evitare derivazioni e "prolunghe" selvagge sulle prese d'antenna in casa.
7) Scegliere decoder e/o televisori di marca media o buona; se possibile farli provare dal rivenditore prima di acquistarli facendo fare una scansione da nuovo dei canali.
Fatto questo... il resto è tutto problema di chi trasmette!