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giacomo58 ha scritto:io del 58 gia pensavo di essere un filosofo rispetto a quei ragazzini del '60![]()
YODA ha scritto:quoto, già il 60 era senza troppe "nuove" idee..! per noi del 50...![]()
YODA ha scritto:cmq i vecchi babbioni del 50 sono al comando di mezza Italia...![]()
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malanca testarossa, testi trial king- aspes navajo-zundapp-ktm...gig60 ha scritto:secondo me quelli nati attorno al 1950 sono quelli che hanno più cxlo di tutti:
....(compreso il mitico MALANCA CARIBU')
Tutto vero, Tuner... manca solo un particolare: la spiegazione di questo fenomeno...Tuner ha scritto:Un po' difficile, salvo cause naturali, visto che nemmeno gli ultra 80enni lasciano il passo...
Diciamo pure che c'è stata una classe politica, ma la stessa cosa vale in molti altri campi direttivi ed operativi (es. chirurgia, in medicina) che ha deliberatamente chiuso le porte a qualunque ricambio generazionale.
Intere generazioni, specie quelle anni 60 e 70, salvo rarissime eccezioni di fortunati "pargoli", non hanno trovato alcun spazio per emergere, indipendentemente dalle proprie capacità, e questo proprio dopo il cosiddetto "sessantotto".
Avete dubbi? Pensate che stia vaneggiando?
Cercate di ricordare, o prendete un qualunque organigramma anni 60'. Verificate pure, c'erano persone che appena sopra i 30 ricoprivano già ruoli chiave, cosa che in Italia (all'estero questo NON è avvenuto) non si è più verificata.
Il tutto ovviamente continua, e si perpetua nel tempo.
gig60 ha scritto:secondo me quelli nati attorno al 1950 sono quelli che hanno più cxlo di tutti:
1) sono nati dopo la guerra
2) hanno vissuto il boom economico con tutte le novità che ciò ha portato (compreso il mitico MALANCA CARIBU')
3) hanno avuto una buon istruzione
4) hanno inziato a lavorare quando le aziende crescevano per cui ora sono anche ai posti di comando (magari più per anzianità che per meriti)
5) adesso che le cose cominciano ad andare malino vanno beatamente in pensione
cosa vuoi di più?
culattachioni![]()
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roddy ha scritto:Tutto vero, Tuner... manca solo un particolare: la spiegazione di questo fenomeno...![]()
E già, perché una spiegazione la dobbiamo dare: altrimenti sembra che quelli che sono nati negli anni 50 siano stati particolarmente furbi o intelligenti o chissà che cosa, mentre quelli che sono nati dopo siano un ammasso di polli senza cervello e senza spina dorsale...
Non è così: le motivazioni ci sono, eccome!
Il primo motivo è che la generazione che li precedeva ha lasciato il campo praticamente senza combattere: stremata dalla guerra ( e forse anche dai sensi di colpa..) desiderava solo che la generazione successiva avesse tutto quello che loro non avevano avuto, per cui si è sacrificata fino all'inverosimile per cercare di assicurare ai propri figli un futuro migliore. Figli che, peraltro, si sono trovati davanti campo libero visto che il progresso economico aveva spalancato loro innumerevoli opportunità, innumerevoli posizioni non occupate.
Ma c'è anche un'altra motivazione, forse più importante, una motivazione oggettiva: quella demografica.
La classe di età di quelli che sono nati in quegli anni ( i baby-boomers ) è DI GRAN LUNGA la più numerosa tra tutte le classi di età del nostro Paese: erano i più numerosi negli anni '70, e infatti la generazione dei ventenni-trentenni di allora è stata al centro della vita politica, economica, culturale di quegli anni. Erano la classe di età più consistente negli anni '80 ed hanno occupato allora tutto l'occupabile ( ricordate gli yuppies, la generazione dei 30-40enni che saliva nelle professioni, nella politica: ed erano gli stessi che nel decennio precedente volevano scassare tutto... ).
Hanno raggiunto il vertice tra gli '80 e i '90 e non l'hanno lasciato più... Puoi star sicuro che quella generazione con i suoi problemi ( la terza età, le pensioni, l'assistenza geriatrica...) sarà anche al centro della scena nei prossimi decenni quando i 70enni saranno il doppio dei 20enni...
Nel mio piccolo caro Viger ( e tu lo ricorderai...viger ha scritto:Non sento mai dire, da addetti ai lavori, che la cortina di ferro produceva un benessere effimero per l'occidente.
Non è proprio così: la definizione di "secolo breve" ( derivante da un saggio di Eric Hobsbawm ) racchiude il periodo che va dal 1914 al 1989 e si definisce così sia perché, appunto, comprende solo 75 anni sia "per l'accelerazione sempre più esasperata impressa agli eventi della storia e alle trasformazioni nella vita degli uomini".alex86 ha scritto:Interessante spunto storiografico revisionista il vostro...Non mi trovo d'accordo. Il '900 è conosciuto come secolo breve anche per via della "guerra fredda"
Questa è un'affermazione apodittica non dimostrata.alex86 ha scritto:parlare di pace europea in quel periodo è decisamente sbagliato.