Il ritorno di Ilaria, l'abitudinaria
Archiviata la parentesi di Alessandro Bonan, oggi Ilaria D'Amico torna al timone di Sky Calcio Show, e alle 17.02 s'inizia con le immagini più belle della giornata, commentate dalla stessa conduttrice. Ecco i temi della giornata: il record di Suazo, la "matematica, aritmetica salvezza della Reggina, il gol-show della Juventus, la risposta del Milan, anzi di Pippo Inzaghi (con gol di fattura pregiatissima), la partita più divertente della st... della giornata tra Chievo e Roma", anche la "matematica, aritmetica perdonatemi, Uefa della Lazio". E sapendo che la Champions per l'occasione ha cambiato nome, divenendo "l'Europa che conta di più", si possono introdurre i due soliti opinionisti, Mauro e Sconcerti e poi annunciare il ritorno della denominazione “uomo dei gol” (per una domenica v'era mancato?) che oggi è Marco Foroni. Tra i gol mi permetto di segnalare l'autogol più bello nella storia del calcio, firmato da Marco Materazzi.
Dopo 7 minuti si ritorna in studio per leggere risultati e classifica, dove “non cambia nulla, cambia che manca una giornata di meno” (beh… se si guarda la zona retrocessione, il Milan matematicamente o aritmeticamente secondo, la Lazio in Uefa… non direi proprio che non è cambiato nulla). Interventi di Sconcerti e Mauro (sulla lotta per la Champions), ma c’è già Mancini e quindi battute sul gol di Materazzi, alle quali il tecnico dell’Inter reagisce ironicamente. Spazio a Paventi che lo punzecchia sui prossimi impegni di Coppa Italia e sull’incapacità realizzativa degli attaccanti nerazzurri. La D’Amico nota come Mancini abbia detto “meglio oggi che l’anno prossimo”, chiedendo come mai si fosse sbilanciato sul suo futuro all’Inter; Mancini glissa pensando alla Coppa Italia e Sconcerti, serissimo, spiega la domanda al Mancio, il quale interrompe per dire “ho capito… ho capito…” e risata generale in studio. Mauro chiede quali recriminazioni abbia Mancini dopo la partita e la risposta è: “nessuna”. Ilaria chiede cosa pensi di Lucarelli all’Inter, sul quale Spinelli aveva detto nel prepartita che fosse in procinto di passare a Milano. Ecco il momento frivolo dell’intervista (quello meno giornalistico): Mancini è stato ospite di Fiorello alla radio e Ilaria chiede cosa egli avesse detto su Adriano… momenti di silenzio (che televisivamente ammazzano) e Mancio risponde di non ricordarlo, la D’Amico non incalza il ritmo (come dovrebbe fare) e la curva dell’attenzione si abbassa inesorabilmente… poi Ilaria prosegue: “lei mi stava dicendo che lei stava dicendo a Fiorello, cosa? [silenzio] è una specie di intervista impossibile questa”. Ancora silenzio e Mancini “cos’ho detto io a Fiorello?, ma Fiorello mi aveva chiesto se l’Inter era interessata a Tavano…. E io ho detto che non lo sapevo…. E poi non ricordo altre cose”. D’Amico: “ma forse lei qualche giorno fa non lo sapeva se poteva essere interessato a Tavano e all’Inter, magari no?”. Mancio: “Sì, non lo sapevo infatti…ma non lo so neanche adesso….” Silenzio… D’Amico: “ma come non lo sa neanche adesso?? Abbiamo costruito tutta questa intervista (questa era un’intervista??????) su questo…. C’era una conferma corale del suo presidente, lei parla di futuro, possiamo dire che è certo di rimanere all’Inter???” Mancini: “Ahhhhhhhh….. questo no ma io ripeto, me l’hanno chiesto anche ieri in conferenza stampa: io ho un contratto anche per l’anno prossimo, e il lavoro credo che continui aldilà del fatto che non siamo riusciti a vincere…[…] che io rimanga è quindi abbastanza normale…”. Sconcerti spezza questo momento terribile, per inserire il dato dell’astinenza di vittorie esterne dell’Inter. Fortunatamente l’intervista (se così si può chiamare) termina qui e Ilaria può così cambiare campo, non prima di aver ricordato la frase che Fiorello aveva detto a Mancini: “anch’io quando facevo la vita di notte, ero infelice poi di giorno”. Mah…
E si passa “a chi oggi fa una valutazione della partita, cercando anche di chiarire quello che era stato detto nel prepartita, ma soprattutto guardando al futuro, il Siena”. Prima di passare da Marco Nosotti con De Canio, ci viene ricordato (per la 36esima volta) il meccanismo di Gol Parade. Belle come al solito le domande di Nosotti a proposito del momento di appannamento iniziale, sulle polemiche del prepartita (Gea, Moggi, ecc..) e sugli insulti che i tifosi senesi hanno riversato sul loro tecnico. Ilaria ringrazia i due, e annuncia che il presidente De Luca ha ascoltato le parole del suo allenatore. Mauro, approfittando di problemi tecnici subito risolti, consiglia di chiedere al presidente come mai Argilli, uomo simbolo del Siena, si permette di rilasciare quelle dichiarazioni. Ilaria vorrebbe ricordarle per chi non ne è al corrente, ma credo che neanche lei lo fosse, e quindi fa ricadere la responsabilità di riferire quelle parole ad un Mario Sconcerti che non si aspettava minimamente di essere tirato in ballo in questo modo. Viene chiesto un parere al solo De Canio, poiché il presidente De Luca ha già detto la sua nel prepartita: l’allenatore senese, come Mancini in precedenza, riflette prima di rispondere e così di nuovo attimi di silenzio, che non aiutano a mantenere un ritmo che era ottimamente elevato. De Canio (sintetizzo) risponde molto pesantemente accusando Argilli di essersi permesso di ricattare la società avvalendosi del fatto di aver segnato un gol importante la passata stagione. La D’Amico, come ormai saprete, va a nozze con le dichiarazioni bomba, che fanno parlare di Sky Calcio Show sui giornali e così stuzzica ancora di più il tecnico senese, che conferma senza mezze misure quanto appena detto. Per congedarlo, infine, la D’Amico, che è sempre prolissa in queste circostanze, se ne esce così: “Grazie Di Canio, la liberiamo e la ringraziamo per essere stato chiaro e anche per aver detto cose pesanti che se dovessero rispondere al vero, insomma sono… chiariscono un atteggiamento di un giocatore che ha avuto delle asternazioni (ha proprio detto così) però altrettanto pesanti e pubbliche, quindi forse anche convinto di alcune cose. Benissimo, la ringraziamo molto, buona settimana e complimenti per questa salvezza conquistata a prescindere dagli umori della piazza, che non esprimono la stessa cosa. Presidente De Luca, arrivederci anche lei (idem come sopra) e i nostri complimenti anche a lei.”
Doppio collegamento adesso da San Siro per i due Carletti (Mazzone e Ancelotti) che sono con Alessandro Alciato: si inizia con l’allenatore del Livorno, che è finalmente sereno dopo aver interrotto domenica scorsa il record negativo di sconfitte. Da notare la differenza dei temi tra Alciato e Nosotti: il giovane giornalista chiede al tecnico dei toscani se il problema oggi fosse il fatto che non riuscissero a vedere la porta e chiede un suo parere su una dichiarazione del presidente Spinelli che aveva detto, riferendosi a Lucarelli, che «morto un Papa se ne fa un altro» e domandando esplicitamente se il bomber il prossimo anno vestirà rossonero. Nessuna domanda da studio e Mazzone viene liberato. Alciato intervista Ancelotti: si riparte da dove si era chiuso con il tecnico romano, se Lucarelli sarà milanista in estate (risposta: NO secco), poi un parere sulle parole di Inzaghi al momento della sua sostituzione («mannaggia la tonsillite») chiedendogli cosa sarebbe cambiato con Pippo in campo anche all’andata col Barcellona. Ancelotti corregge in grande stile Alciato, precisando come la tonsillite abbia solamente costretto il numero 9 del Milan a non essere al meglio nella gara di ritorno e non all’assenza all’andata. Sconcerti, vista la situazione, interrompe Alciato chiedendo se Ancelotti creda ancora allo scudetto, aggiungendo come la giornata chiave sia domenica prossima, dato che la Reggina, avversaria della Juve all’ultima giornata, sembra sia abbastanza sazia. Ancelotti risponde di avere esperienze peggiori con squadre ancora più sazie… strappando un sorriso in tutto lo studio e non solo… La D’Amico, dopo aver annunciato la presenza simultanea di Prandelli e Spalletti, torna da Ancelotti per chiedere se il viso più sollevato sia frutto delle ultime vicende contrattuali, con i giornali spagnoli che lo vogliono al Real. La risposta (“non ci sono speranze, credo”) fa sobbalzare la D’Amico che puntualizza la differenza con un “non ci sono speranze, punto”. Allora il tecnico rossonero si corregge, rispondendo, per rendere Ilaria più contenta, “non ci sono speranze, punto!”. E così si chiude l’intervista…
Palermo e Verona collegate per l’intervista congiunta tra Prandelli e Spalletti, con il quale si inizia analizzando questo inusuale 4-4: partita buttata per Spalletti, mentre Prandelli, di contro, giudica la situazione di Palermo paradossale (i fischi del Barbera). Sconcerti chiede un suo parere (grazie al discorso dei fischi) su un rigore negato alla sua Fiorentina, dalla cui azione poi era nato il gol di Di Michele. Mauro interrompe la Tarquinio (che stava ponendo una domanda a Prandelli) chiedendo a Spalletti come mai abbiano preso 7 gol in due trasferte e poi lasciando le domande all’inviato Impallomeni. La D’Amico al termine prende la parola chiedendo se Totti sarà disponibile nelle ultime due giornate di campionato. Sconcerti azzarda, ribadendo così quello che ha detto Zeman: Totti è meglio di Ronaldinho. Chiaro (ed esplicito) l’intento di far sorridere Spalletti, ma è anche qualcosa in cui Mario (almeno così dice) crede fermamente. Il sorriso non c’è, ma il tecnico toscano applica la proprietà transitiva per confermare il ragionamento di Sconcerti… e ora sia Prandelli che Spalletti sorridono… Saluti per tutti e due della D’Amico… ma Mauro vuole stuzzicare Cesare, sui due punti in più in classifica, essendo così i favoriti in questa battaglia a due. Rinnovati saluti per i contendenti, ed è ora per la pausa commerciale. Ci sono Galliani e Lucarelli in collegamento per continuare ad analizzare la “grande storia” (a detta della conduttrice) che coinvolge il bomber livornese.
Silenzio stampa della Juve che non vuole interrompersi e così Ilaria lo ricorda, sperando finisca presto, per rispetto soprattutto dei tifosi. In linea c’è Lucarelli, ma anche Galliani, però prima appare la schermata del blog e così Mauro commenta il suo tema “Juve ok, Inzaghi ok”.
Domanda della D’Amico a bruciapelo per Lucarelli: “Cristiano ci vai al Mondiale?”. La Maestri annuncia una voce di spogliatoio (fonte Amelia) che Lucarelli sarà allo stage pre-mondiale della Borghesiana. Ilaria chiede a Martina Maestri cosa le abbia detto Inzaghi nell’intervista post-partita, e annuncia il ritorno in nazionale per il Pippo rossonero (anche lui allo stage). Domanda sul mercato e sulla prossima destinazione di Lucarelli, che sembra amareggiato (dice la D’Amico) della reazione di Spinelli alla sua richiesta di andar via da Livorno, in seguito alle mosse del mercato di gennaio dell’entourage dirigenziale amaranto. Viene così chiesto a Galliani cosa ne pensi di Lucarelli, ma mentre viene posta la domanda si sente, in sottofondo, Alciato che dice sottovoce “è andato via”, “non c’è più”. La D’Amico non lo ascolta e va avanti, accorgendosi in diretta della sua assenza. In compenso, però, arrivano Toni e Suazo da Palermo e Cagliari. Proprio con Toni dovrebbe ritrovarsi alla Borghesiana, e Sconcerti, da bravo tifoso viola, chiede se possa nascere qualcosa in quell’occasione e la D’Amico lo rimprovera bonariamente, dicendo: “Non era quello che…. Mali.. veramente vivo, vivo in una squadra di maliziosi terrificanti!”. Ilaria chiede a Toni cosa ha pensato dei fischi del pubblico rosanero. La Tarquinio, come faceva ai tempi del programma “10”, fa un regalo spiritoso al capocannoniere della Serie A: un bel fischietto. L’intervista continua con la Tarquinio, sempre pungente sui rapporti con i palermitani, ma che poi torna seria sulla lotta Champions. Ilaria: “Grazie… grazie a Luca Toni, grazie ad Alessia Tarquinio, come sempre precisa, puntuale nel tirar fuori tutto quello che c’è da tirar fuori”.
Linea a Lucilla Granata, a Cagliari, dove David Suazo ha raggiunto Gigi Riva nel computo dei gol segnati con la maglia rossoblu in una stagione, 21. La D’Amico chiede se Suazo abbia mai visto giocare Riva (dal vivo è impossibile essendo nato nel ’79 e Riva ritiratosi nel ’76). Mario Sconcerti paragona i due, tessendo le lodi di “Rombo di tuono”. Mauro torna attuale chiedendo se il prossimo anno sarà ancora in Sardegna o altrove: Suazo risponde che pensava solo alla salvezza e non ha ancora deciso il da farsi.
Salutato l’attaccante honduregno, la D’Amico si ricollega con Alessandro Alciato da San Siro per saperne di più sulla fuga del presidente Galliani, che era precedentemente stato annunciato dalla stessa Ilaria: Alciato riferisce di una telefonata ricevuta da Galliani, mentre era in attesa, molto probabilmente da Silvio Berlusconi, in cui, almeno secondo Alciato, si è parlato di mercato. Al termine, Galliani era un po’ meno sereno di prima e ha preferito andarsene. La D’Amico ringrazia il proprio inviato “per queste notizie, anche se origliare e con la telecamera indugiare sulla telefonata di Galliani col presidente Berlusconi non è stato proprio il massimo dell’etica, però hai fatto il tuo dovere con uno zelo incredibile, del quale ti ringraziamo”. Alciato: “Se volete…”, D’Amico: “vai a origliare qualche altra cosa?”, Alciato: “… sta per arrivare Filippo Inzaghi”, D’Amico: “Ah no… non origliamo, ma sentiamo Pippo Inzaghi”. Insomma, uno dei classici siparietti della conduttrice.
Alciato finalmente chiarisce il significato di quel “mannaggia la tonsillite”, e Inzaghi conferma entrambe le versioni di Alciato e Ancelotti. Ilaria chiede se è certo che sarà alla Borghesiana il 2 e il 3, e Pippo riferisce che è stata la società a comunicarglielo. Dibattito cromatico tra Sconcerti e Ilaria: il primo definisce questa convocazione ancora “azzurrino”, la conduttrice come “celestino”: chi avrà ragione?? Domanda marzulliana da parte di Sconcerti: “sarebbe in grado di andare al Mondiale e fare la riserva di colui che è sua riserva al Milan?”. Inzaghi stempera i toni, dicendo di non correre troppo e pensare ad allenarsi. Definito “uomo ideale per i Mondiali” da Mauro, che chiede ancora qualcosa sui cross dal fondo, che lui è bravissimo a sfruttare. Ancora nazionale sul rapporto tra lui e Vieri, che probabilmente resterà a casa. Un Mauro raggiante, attaccando blandamente i giornalisti, perché ragionano individualisticamente, e non pensano troppo alla squadra e al gruppo, come sta facendo adesso Pippo Inzaghi, ormai trentaduenne, e con una saggezza diversa da un ventitreenne (parola di Ilaria D’Amico). Sconcerti ribadisce a Mauro come abbia appena scoperto che i calciatori sono uomini, rintuzzando una polemica, forse inutile, sicuramente fuori luogo. La D’Amico questa volte seda subito, ponendo una domanda a Pippo sui suoi rapporti con la stampa. Ultime richieste di Mauro e Sconcerti e Ilaria congeda Inzaghi, definendolo in “versione zhen, abbiamo deciso, filosofia altissima”. Se questa è filosofia, chissà cosa diranno Nietzsche, Hegel, Platone o Aristotele…
Arriva il momento “per raccontare questo campionato per immagini”. Mauro si dice “indifeso di fronte agli attacchi” dei giornalisti Sconcerti e D’Amico, la quale approfitta della cosa, per “prendersi subito una pausa, così ci facciamo subito una bella discussione tra noi, stabiliamo nuovi equilibri e ritorniamo da voi con tutte le immagini di questo campionato, una giornata stupenda, la 36esima, che vi mostriamo tra pochissimo, rimanete lì”. Pubblicità, quindi, su Sky Sport 1 e quando si ritorna in studio, è ora di vedere le immagini delle sfide Sky della domenica, partendo da Chievo – Roma 4-4, proseguendo con Palermo – Fiorentina 1-0 e chiudendo questo primo segmento con Cagliari – Parma 3-1. Si torna, perciò, in studio dove si aspetta la lista ufficiale dei convocati per lo stage alla Borghesiana e nel frattempo si comunica la triste perdita che ha colpito il ct della nazionale Marcello Lippi, essendo venuta a mancare la madre. Subito dopo, altre discussioni semi-inutili per spezzare le immagini e attendere le notizie dalla Nazionale.
La D’Amico manda “altri film di questo campionato”: è la volta del Granillo, scenario del derby dello stretto Reggina – Messina, terminato col punteggio di 3-0 e che condanna i siciliani alla serie B. Ilaria annuncia “un piccolo giallo” avvenuto nel post-partita: Storari nel tunnel sembra sia stato colpito alla nuca da un tifoso, e che questo gli abbia causato “colati di vomito”… La D’Amico, da ottima cronista, si chiede come mai un tifoso che sta festeggiando per la salvezza della propria squadra debba farlo ricorrendo ad una violenza come questa. Mauro nota come negli stadi del sud, quasi sempre, questi siano presi d’assalto dai tifosi, come non era però l’autore dell’insano gesto, definito per l’occasione “cretino e violento”. Peccato, aggiungo io, che non l’abbiano paragonato allo scatenato Caressa, che durante la finale di Press League, sembra lo abbia imitato alimentando una rissa tra le squadre finaliste, Sky e Libero…
Ancora parole sulla Nazionale, sempre in attesa delle comunicazioni ufficiali, e Mauro e Sconcerti ne approfittano per individuare dei giovani interessanti da tenere d’occhio. La D’Amico si rende conto che “si stanno facendo i conti senza l’oste, ove l’oste è Marcello Lippi ovviamente”. Nel frattempo, si torna alle immagini: Lazio – Lecce 1-0 con i bian****urri in Uefa aritmeticamente; si passa all’Omobono Tenni per Treviso – Ascoli, terminata 2-2 senza clamori e unico match senza interviste. Poi le grandi, o presunte tali: Empoli – Inter 1-0, dove segnalo, ancora una volta, il bellissimo gol di Materazzi… nella porta sbagliata! Uno dei due big match scudetto: Milan – Livorno 2-0 col commento originale di Caressa e Bergomi. E infine, Siena – Juventus: 0-3 in otto minuti.
Nuovamente la D’Amico si rammarica per l’assenza d’interviste da tesserati juventini. Intanto, sono arrivate le convocazioni per lo stage alla Borghesiana: Ilaria lo analizza segnalando i nomi nuovi, come Semioli, e vorrebbe aggiungerne altri, ma forse non vuole sbilanciarsi in un terreno in cui non è così in pasta. Si limita, quindi, a leggere dalla grafica, aggiungendo il nome di Peruzzi, inizialmente assente alla lista. Precisazioni su Tavano, in dubbio per un problema fisico e l’assenza, giustificata peraltro, di interisti e romanisti impegnati nella doppia finale di Coppa Italia.
Ultima pausa pubblicitaria e si ritorna in studio solo per i saluti e per comunicare la soluzione al quiz di Match-point. Immagini dallo stadio Vicente Calderon per Atletico Madrid – Maiorca e Ilaria saluta e ringrazia tutti dando appuntamento alla settimana prossima.
Commento personale finale: classica puntata di Sky Calcio Show a cui siamo abituati in quest’ultimo periodo, con una D’Amico come sempre abitudinaria nelle sue parlate (esempio lampante la parafrasi “l’Europa che conta di più” riferendosi alla Champions League). Complimenti a iosa per chi scherza con gli ospiti (Tarquinio) o crea spettacolo (Alciato) e non per chi fa con professionalità il proprio lavoro (Nosotti). Interviste doppie ancora molto confuse: ribadisco che è giusto che ci siano, per evitare che se ne vadano (come ha fatto Galliani che non era, infatti, ancora stato inserito in nessuna discussione), ma le domande non possono essere fatte alla rinfusa, mischiando i due (o più) intervistati e rendendo difficile seguire lo svolgimento delle domande, come accaduto con Prandelli e Spalletti. Solita D'Amico, apparsa però in tutto il suo anti-splendore giornalistico: prima s'inerpica contro il muro Mancini, poi s'impunta contro il chiaccherato Ancelotti, facendolo andare su tutte le furie, per un credo di troppo. Unica nota positiva per Ilaria, lo splendido, almeno a mio parere, abito che ha indossato per tutto il giorno, che a me ha ricordato un’armatura romana… e a voi??
Giorgio Scorsone - giosco