Sonda Curiosity su Marte il 6 Agosto 2012

ataru1976 ha scritto:
Puoi non crederci, ma utilizza biossido di plutonio.
Leggi il mio commento precedente.

Grazie per la libertà che mi concedi ;)
cmq sarebbe ancora peggio il plutonio. ma va bene così. ;)
 
Posso capire che tu dubiti di quello che dice la NASA, ma mi spiegheresti come sarebbe utilizzato l'uranio per produrre energia elettrica?
 
devo spiegarti che l'energia nucleare si trasforma in elettrica o devo cercare il libretto istruzioni d'uso di curiosity nel dettaglio?
roba da matti...
 
_Ares_ ha scritto:
...discussioni di un certo spessore!

quoto. rimpiango i 3d sul bosone e sulla velocità dei neutrini.
mi pare di essere nel 3d di Focus :D
ciao.
 
sopron ha scritto:
devo spiegarti che l'energia nucleare si trasforma in elettrica o devo cercare il libretto istruzioni d'uso di curiosity nel dettaglio?
roba da matti...

Sì, vorrei proprio sapere quale fenomeno fisico trasforma l'energia nucleare in energia elettrica.
 
per cominciare usa wikipedia, poi approfondirai.
sento odore di troll ;)
buon proseguimento ;)

PS: energia elettronucleare, questa sconosciuta!
 
sopron ha scritto:
per cominciare usa wikipedia, poi approfondirai.
sento odore di troll. e questo lo detesto ;)
buon proseguimento ;)

Nessun trollaggio.
Semplicemente non mi va a genio chi diffonde dati errati.
Tu dici che una tua fonte, più affidabile della NASA stessa che ha costruito il rover, ti ha assicurato che a bordo di Curiosity c'è uranio radioattivo.
Adesso ti chiedo a cosa servirebbe quest'uranio, dato che un RTG funziona a biossido di plutonio.
sopron ha scritto:
fonte affidabile (più di wiki e del sito nasa che dice quello che può dire) mi assicura uranio radioattivo ;)
 
Devo citare la persona sul forum pubblico con nome e cognome? è questo ciò che esigi?
 
Forse meglio cambiare argomento.... :icon_rolleyes:

Curiosity si prepara al primo passo su Marte
Muove le ruote sul posto, mentre studia il meteo

..... Al momento durante un giorno marziano (poco più lungo rispetto a un giorno terreste) sono state osservate variazioni della temperatura che vanno da meno 2 gradi a meno 75 gradi; nella notte la temperatura oscilla fra meno 3 e meno 91 gradi. .....
 
ataru1976 ha scritto:
-200°C o anche meno? Su Marte?
È abbastanza facile smentire questo dato, perché stanno arrivando i dati metereologici in tempo reale da Marte:
http://www.nasa.gov/mission_pages/msl/multimedia/pia16081.html
http://cab.inta-csic.es/rems/marsweather.html
(link presi dal sito di Paolo Attivissimo, che vi invito a visitare http://attivissimo.blogspot.it/2012...aign=Feed:+Disinformatico+(Il+Disinformatico))

Sono proprio le trasmissioni tipo voyager a fare disinformazione.
Su Curiosity non c'è nessun sistema di riscaldamento a uranio, c'è un sistema di alimentazione a diossido di plutonio perché su un pianeta come Marte non c'è sempre il sole e per questo un sistema a pannelli solari non potrebbe garantire l'alimentazione continuativa.
È vero, sono dati della NASA, quindi probabilmente sono falsi, ma io mi fido.


mi sono espresso male, intendevo la sonda voyager, non la trasmissione.
La SONDA Voyager avendo come meta lo spazio profondo doveva si sopportare le temperature di cui sopra, e senza sole me lo dici come faceva a mantenere il transponder attivo?


P.S. ho scritto su google "curiosity probe plutonium" e escono un sacco di info sulla pila atomica grande come una mug che alimenta la sonda.
 
Ultima modifica:
Maxicono ha scritto:
mi sono espresso male, intendevo la sonda voyager, non la trasmissione.
La SONDA Voyager avendo come meta lo spazio profondo doveva si sopportare le temperature di cui sopra, e senza sole me lo dici come faceva a mantenere il transponder attivo?


P.S. ho scritto su google "curiosity probe plutonium" e escono un sacco di info sulla pila atomica grande come una mug che alimenta la sonda.

Scusa, avevo frainteso, ma le trasmissioni tipo voyager sono i peggiori esempi di televisione che mi vengono in mente e non mi avrebbe stupito un servizio del genere durante una puntata.
Sulla sonda Voyager non ho approfondito e non saprei, io contesto solo il comportamento di sopron, che fornisce informazioni fasulle perché crede a un qualche mega complottone e non crede alla documentazione della NASA.

Per concludere:
non c'è nessun effetto fisico di mia conoscenza che converta direttamente l'energia nucleare in energia elettrica (ovviamente potrebbe esistere e sarei felice se, nel caso, qualcuno me ne parlasse), tutti i sistemi in uso oggi sfruttano il calore generato dalle reazioni nucleari.
In particolare, su Curiosity c'è un RTG, che non contiene uranio ma diossido di plutonio in forma ceramica. Questo si scalda naturalmente a causa del decadimento radioattivo.
Per effetto Seebeck, il calore viene convertito in elettricità.
Mentre in una centrale termonucleare , viene usato uranio o plutonio e il calore viene generato dalla fissione nucleare.
In questo caso le temperature raggiunte sono molto più elevate e vengono usate per generare vapore, che metterà in moto delle turbine (fondamentalmente, la cara vecchia macchina a vapore).

Spero sia chiaro che non sto trollando, chiedo solo che vengano portate prove per le proprie affermazioni, soprattutto quando dovrebbero svelare piani segreti orditi per non si sa quale motivo.
E "mi ha detto mio cuggino" non è una prova valida.

Per me l'argomento è chiuso.
 
Speriamo che queste energie che oggi inquinano ci portino a fare ricerche per avere un giorno energie pulite per la terra e per i viaggi tra le stelle.
 
Curiosity ha mosso i primi "passi" su Marte!

Dopo due settimane sul Pianeta Rosso, Curiosity ha finalmente "camminato", spostandosi ieri sera di circa quattro metri dalla posizione in cui è atterrato ormai più di due settimane fa.

Un sito chiamato Bradbury Landing, in onore dello scrittore di Cronache Marziane, nato proprio il 22 agosto di 92 anni fa e scomparso a inizio giugno.

Lo spostamento, pilotato da Terra dai tecnici del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) è stato un avanti-indietro di sei metri durato più di trenta minuti.

Se due giorni fa il rover ci aveva mostrato, pur restando fermo sul posto, di poter direzionare a comando le sue ruote, oggi ci fa pregustare il momento in cui raggiungerà la posizione tanto ambita, le falde del Monte Sharp, dove sfodererà tutta la sua attrezzatura e indagherà come un segugio ogni minimo dettaglio del suolo. E dove gli scienziati pensano potrebbe essersi depositato materiale organico, indice della possibile presenza di forme di vita aliene.

Come lo sparo-laser di qualche giorno fa, anche questo spostamento rientra nella fase di trial, quella in cui la Nasa sta testando il funzionamento di tutti i dispositivi di cui Curiosity è dotato: un vero e proprio stretching per prepararsi a una gara importante. E ancora per qualche settimana si prevedono essenzialmente test per sondare se tutte le apparecchiature funzionano e per calibrarle a dovere. Non mancheranno perciò le occasioni per conoscere, una a una, tutte le caratteristiche di questa macchina portentosa, che finora, però, ha tenuto nascosti alcuni segreti.

Ecco alcune "curiosità" su "Curiosity":D , scovate da Wired.com.

Un rover pirotecnico
Durante la fase di ingresso in atmosfera, discesa e atterraggio su Marte, Curiosity non ha risparmiato le scintille: 76 colpi, programmati al millimetro, sono stati necessari perché il rover si staccasse della grande capsula motrice che lo trasportava. Un vero set da artificiere, con alcuni scoppi energici quanto la fiammata di una scatola di fiammiferi, altri quanto un candelotto di dinamite. Il botto più grosso è stato quello necessario per aprire l’enorme paracadute. Insomma, Curiosity su Marte ci è arrivato con le bombe. E ora sappiamo anche che non sa svestirsi in silenzio.

Impalcatura monoblocco
I tre grandi pannelli che componevano il telaio del sistema di discesa, cioè quelli che abbracciavano tutte le componenti – serbatoi, bracci meccanici, e la corazza posteriore del rover – non sono stati costruiti mediante saldatura, bensì sono stati modellati da un unico blocco di alluminio. Un po’ come… sì, proprio i Mac Book in alluminio. E per la stessa motivazione: no saldature, maggiore solidità. E ci sono voluti ben 11 mesi di lavoro solamente per questo pezzo, perché fossero garantite efficienza e precisione durante la delicatissima manovra.

Fiumi di idrazina
Se vi siete chiesti cosa macinassero i motori che portavano Curiosity sulla superficie di Marte, ebbene, idrazina è la risposta. E per fornire la spaventosa quantità di carburante necessaria, le linee di alimentazione dell’impianto dovevano essere necessariamente così grosse e rigide da costringere gli ingegneri a farle diventare un tutt’uno col telaio portante. La rottura o anche solo la deformazione di una di queste tubature avrebbe compromesso in modo letale la riuscita dell’intera missione, e per attutire ogni eventuale colpo nefasto tutta la linea è stata coperta da tubi protettivi gommosi come quelli che normalmente usano gli idraulici.

Ruote extra-strong e asettiche
Ne ha sei, sono durissime ed enormi: le ruote del più grosso rover mai visto non potevano essere altrimenti. E, anche se tutti siamo stati tratti in inganno dal colore nero, il battistrada non è di gomma, bensì di alluminio anodizzato, resistente ma allo stesso tempo morbido abbastanza da assorbire gli urti. I cerchioni, invece, sono in titanio, opportunamente incurvato. Scelta dei materiali estremamente ponderata in quanto il rover viaggerà su un terreno dissestato, anche se aiutato dal fatto che ogni suo arto possa muoversi in maniera autonoma e ogni ruota abbia un motore personale. Una curiosità: le ruote di Curiosity non hanno mai toccato terra, infatti le prove su strada del rover sul nostro Pianeta hanno poggiato su un loro fac-simile, e questo per ridurre al minimo la possibilità di contaminare il terreno marziano con i nostri microrganismi.

Scia marchiata
Curiosity è un rover che lascia il segno. Già, perché quando cammina, le sue ruote, nel cui battistrada è incisa una scritta in codice Morse, incidono un messaggio sul terreno. Che cosa dice? Jpl (Jet Propulsion Laboratory). Narcisismo Nasa? Forse, ma giustificato dal fatto che contare i timbri renda più semplice misurare la strada percorsa.

Marchiato in bianco e nero
Forse non lo avrete notato, ma diverse componenti del rover presentano una specie di adesivo tondo, con un motivo geometrico bianco e nero al suo interno. Ovvio che non si tratta di una decorazione in stile optical, ma a cosa serve? Si tratta di un sistema di sicurezza, che garantisce agli osservatori da Terra di verificare l’integrità dell’intero sistema. Come? Ogni volta che una parte meccanica di Curiosity si sposta, la telecamera inquadra uno per uno tutit i marchi, e idem succede quando il movimento termina. Una specie di misurazione di default per tenere sott’occhio ogni minimo dettaglio.

Uomini sul Pianeta Rosso

Li ha portati lassù Curiosity, o perlomeno, ha portato i loro nomi, scritti in un piccolissimo chip in silicio integrato nella sua carrozzeria. Non immaginiamo con che font siano incisi, siccome sono un milione e 240mila (quasi tutte persone che hanno inserito il proprio nome su un sito del Jpl dedicato), e di sicuro leggerli a occhio nudo è impossibile. Il significato, tutto simbolico, è “portare le speranze e le aspirazioni dei popoli della Terra su Marte”.

Meridiana spaziale
Sarà old-fashioned, ma sulla carrozzeria di Curiosity sporge una meridiana e, su di essa, è incisa la scritta Marte in 16 lingue diverse. Oltre a scandire il tempo, la sua funzione è quella di permettere di calibrare i colori nelle inquadrature 3D ad alta risoluzione delle MastCams, altrimenti tutto apparirebbe più rosso di quello che è (a causa del pulviscolo). Questo è reso possibile dalla presenza, agli angoli della meridiana, di spicchi di diversi colori (rosso, giallo, verde e blu) che sono presi come riferimento per la correzione-colore.
 
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