Importante Streaming TV illegale [Operazioni antipirateria settore audiovisivo]

Ecco, questa ultima tua frase è quello che sarebbe bello tornare ad avere, senza dover aprire mille app e mille abbonamenti
Penso sia impossibile una cosa del genere. Per forza di cose ci sarà un abbonamento per ogni sport / evento trasmesso. Gli eventi vengono offerti al mercato, e acquistati tramite le procedure previste. Chi ha tutto non si può pretendere di pagare poco (legalmente parlando), e non immagino come potrebbe funzionare un "aggregatore", a livello tecnico e economico.
 
Non so se sia di interesse generale, probabilmente no, ma a me piacerebbe sapere quale sia il sistema di protezione che viene inserito "a monte" dai broadcaster. Sbaglierò sicuramente, ma da qualche prova che ho fatto, ho ricavato l'impressione che semplicemente i flussi NON vengano criptati. Si trovano facilmente indirizzi di flussi audio-video di trasmissioni in diretta (canali RAI ad esempio) in cui basta fare una richiesta all'indirizzo http e fornire una user ed una password, ed il flusso viene immediatamente spedito. Il programma ricevente (nel mio caso il comunissimo VLC) non ha capacità di decrittare alcunchè, per cui il flusso gli arriva in chiaro. L'indirizzo emittente (che sarà sicuramente mascherato meglio) è tracciabile con Traceroute (nel caso specifico sembrerebbe provenire dall'Olanda). Ora, a quello stesso indirizzo sono disponibili 100 mila flussi (ma ne ho trovati alcuni che superano anche il milione) di moltissimi broadcaster diversi, di tutto il mondo. Quindi chi gestisce quel server che "ritrasmette" in tempo reale dovrebbe aver accesso a chiavi di criptatura di centinaia di broadcaster diversi (RAI, Netflix, DAZN, Paramount, etc. in tutte le declinazioni nazionali) ed averle sempre aggiornate? Poi ovviamente avere accesso ai flussi originali criptati, rimetterli in chiaro e ritrasmetterli dietro semplice presentazione di login e password? Il tutto per guadagnare cosa? (utenti "pirata" paganti ce ne sono sicuramente moltissimi, ma sono molti anche questi "fornitori", alcuni dei quali nemmeno chiedono di essere pagati). A me sembra una cosa irreale, dal punto di vista logico. Non è che il sistema si basa sin dall'inizio sulla sola presenza di un account riconosciuto cui viene trasmesso il flusso dopo la verifica dei due dati dell'account, quindi titolari legittimi e "pirati" usano lo stesso sistema?
Le mie non sono affermazioni, ma impressioni e, soprattutto, domande.
 
Il problema delle app potrebbe essere risolto se tutti gli operatori si mettessero d'accordo nel sviluppare un'unica app dalla quale ti puoi abbonare ai singoli pacchetti.
Se trovi uno che riesce a mettere d'accordo tutti su un qualunque argomento, credo che in pochi anni potrà vivere il Nobel per la pace.
 
Non so se sia di interesse generale, probabilmente no, ma a me piacerebbe sapere quale sia il sistema di protezione che viene inserito "a monte" dai broadcaster. Sbaglierò sicuramente, ma da qualche prova che ho fatto, ho ricavato l'impressione che semplicemente i flussi NON vengano criptati. Si trovano facilmente indirizzi di flussi audio-video di trasmissioni in diretta (canali RAI ad esempio) in cui basta fare una richiesta all'indirizzo http e fornire una user ed una password, ed il flusso viene immediatamente spedito. Il programma ricevente (nel mio caso il comunissimo VLC) non ha capacità di decrittare alcunchè, per cui il flusso gli arriva in chiaro. L'indirizzo emittente (che sarà sicuramente mascherato meglio) è tracciabile con Traceroute (nel caso specifico sembrerebbe provenire dall'Olanda). Ora, a quello stesso indirizzo sono disponibili 100 mila flussi (ma ne ho trovati alcuni che superano anche il milione) di moltissimi broadcaster diversi, di tutto il mondo. Quindi chi gestisce quel server che "ritrasmette" in tempo reale dovrebbe aver accesso a chiavi di criptatura di centinaia di broadcaster diversi (RAI, Netflix, DAZN, Paramount, etc. in tutte le declinazioni nazionali) ed averle sempre aggiornate? Poi ovviamente avere accesso ai flussi originali criptati, rimetterli in chiaro e ritrasmetterli dietro semplice presentazione di login e password? Il tutto per guadagnare cosa? (utenti "pirata" paganti ce ne sono sicuramente moltissimi, ma sono molti anche questi "fornitori", alcuni dei quali nemmeno chiedono di essere pagati). A me sembra una cosa irreale, dal punto di vista logico. Non è che il sistema si basa sin dall'inizio sulla sola presenza di un account riconosciuto cui viene trasmesso il flusso dopo la verifica dei due dati dell'account, quindi titolari legittimi e "pirati" usano lo stesso sistema?
Le mie non sono affermazioni, ma impressioni e, soprattutto, domande.
Non ne sono sicuro ma dovrebbe essere il drm ha criptare le chiavi non sono un esperto ho letto alcune cose e mi sono fatto questa idea
 
Il tutto per guadagnare cosa? (utenti "pirata" paganti ce ne sono sicuramente moltissimi, ma sono molti anche questi "fornitori", alcuni dei quali nemmeno chiedono di essere pagati). A me sembra una cosa irreale, dal punto di vista logico. Non è che il sistema si basa sin dall'inizio sulla sola presenza di un account riconosciuto cui viene trasmesso il flusso dopo la verifica dei due dati dell'account, quindi titolari legittimi e "pirati" usano lo stesso sistema?
Le mie non sono affermazioni, ma impressioni e, soprattutto, domande.
Forse il loro guadagno gli proviene dalla rivendita dei dati...
 
Gherardo, vuoi dire che, collegandosi a servizi illegali, l'utente pirata si espone a furto di dati personali? Chiedo perchè non sono sicuro di aver capito bene. Aprire una connessione diretta con "non-sai-chi" può essere certamente pericoloso, se lo fai con un cellulare o un pc, ma se lo fai con un set-top-box o una fire-tv che dati da rubare ci sarebbero?
 
Non lo so, magari semplicemente cosa stai guardando, per fare le profilazioni o statistiche di audience. Comunque i dati sensibili per rivenderli li adoperano anche i siti legali...Non sono pratico dei particolari, ma per principio non mi fido dell'onestà del web.
 
Non so se sia di interesse generale, probabilmente no, ma a me piacerebbe sapere quale sia il sistema di protezione che viene inserito "a monte" dai broadcaster.
Dipende da broadcaster a broadcaster, ma generalmente le TV a pagamento introducono dei sistemi di DRM che criptano i segnali, quelli FTA come RAI ecc. spesso introducono soltanto un meccanismo di geo-blocking, quindi con la fruizione "in chiaro" ma limitata alla nazione per cui dispongono dei diritti di trasmissione online. Altri utilizzano entrambi.

Sbaglierò sicuramente, ma da qualche prova che ho fatto, ho ricavato l'impressione che semplicemente i flussi NON vengano criptati. Si trovano facilmente indirizzi di flussi audio-video di trasmissioni in diretta (canali RAI ad esempio) in cui basta fare una richiesta all'indirizzo http e fornire una user ed una password, ed il flusso viene immediatamente spedito. Il programma ricevente (nel mio caso il comunissimo VLC) non ha capacità di decrittare alcunchè, per cui il flusso gli arriva in chiaro. L'indirizzo emittente (che sarà sicuramente mascherato meglio) è tracciabile con Traceroute (nel caso specifico sembrerebbe provenire dall'Olanda).
Se arrivano tutti da un unico server, è probabilmente qualcuno che ritrasmette i segnali, quindi tecnicamente un server pirata. Oppure sono CDN usate da vari broadcaster e quindi forse a te arrivano da un IP che ti risulta "olandese" ma magari non lo è, o è diverso da quello che distribuisce ad altri utenti

Ora, a quello stesso indirizzo sono disponibili 100 mila flussi (ma ne ho trovati alcuni che superano anche il milione) di moltissimi broadcaster diversi, di tutto il mondo. Quindi chi gestisce quel server che "ritrasmette" in tempo reale dovrebbe aver accesso a chiavi di criptatura di centinaia di broadcaster diversi (RAI, Netflix, DAZN, Paramount, etc. in tutte le declinazioni nazionali) ed averle sempre aggiornate? Poi ovviamente avere accesso ai flussi originali criptati, rimetterli in chiaro e ritrasmetterli dietro semplice presentazione di login e password? Il tutto per guadagnare cosa? (utenti "pirata" paganti ce ne sono sicuramente moltissimi, ma sono molti anche questi "fornitori", alcuni dei quali nemmeno chiedono di essere pagati). A me sembra una cosa irreale, dal punto di vista logico. Non è che il sistema si basa sin dall'inizio sulla sola presenza di un account riconosciuto cui viene trasmesso il flusso dopo la verifica dei due dati dell'account, quindi titolari legittimi e "pirati" usano lo stesso sistema?
Beh alcuni pirati lo fanno per guadagnarci, vedi tutte queste storie di "pezzotto" dove si scoprono sempre giri milionari, generalmente legati al crimine organizzato, poi ci sono quelli che seguono la bandiera del "free for all" e che in qualche modo redistribuiscono i link a loro volta "rubandoli ai ladri"
Le mie non sono affermazioni, ma impressioni e, soprattutto, domande.
Ho semplificato moltissimo ma bene o male di base dovrebbe essere come ho cercato di riassumere.

Poi ci sono corsi e ricorsi storici, e cambiano le modalità tecniche: ad esempio una volta il segnale veniva comunque preso dal satellite, decriptato e riversato online, ora ci possono essere diverse modalità visto che i flussi sono già disponibili online, e a seconda delle misure di sicurezza applicate, vengono o decriptati e ripubblicati, o semplicemente ripubblicati senza grosse modifiche.

Se i costi sono quelli di avere un paio di persone che stiano dietro, anche in tempo reale, ad eventuali contromisure (poco efficaci però nei confronti di questi "professionisti") oltre a server e banda, si torna al discorso di prima: tutto il resto è guadagno, non avendo ovviamente da pagare i diritti TV...
 
Il Procuratore Capo di Catania Francesco Curcio è stato ospite di Sky TG24 Progress per parlare di lotta alla pirateria, identificazioni tramite indirizzo IP e dell'arresto del vertice del mercato italiano.

 
Nuova ondata su instagram di pubblicità, che invitano a scaricare un app (un apk di dubbia provenienza e a rischiò), con la quale si può vedere tutto. Molte gratis, e una a pagamento, con contatto whatsapp. Naturalmente tutte segnalate, ma tanto ritornano.
 

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Beh, chi scarica le app da terze parti, che propongono le pagine instagram tramite installazione di apk, lo fa a proprio rischio e pericolo, oltre che utilizzare un app illegale... Quello si deve combattere soprattutto, oltre il fenomeno IPTV a pagamento.
 
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