Bad Desire
Digital-Forum Junior Plus
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- 28 Luglio 2015
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Io rispetto l'analisi di Alex, perchè ci sta.
The Wire non può da nessuno essere definita brutta o insulsa, pena la morte per (giustissima) decapitazione.
Ma che possa non entusiasmare molti è invece "normale", visto che non è una serie che si preoccupa di far godere il telespettatore e che ha tempi e modi di raccontare la storia tutti suoi, assolutamente fuori dagli schemi ma al tempo stesso senza fronzoli, senza invenzioni o follie stilistiche.
In tal senso, la definizione di "documentario narrativo" potrebbe essere la più azzeccata.
Ho finito anche io tre settimane fa la visione della quarta stagione. Non avevo ancora scritto nulla perchè proprio in quei giorni mi sono trovato bannato una settimana dal forum per mezzo rigo di pseudo Off Topic, cosa che mi ha sconfinferato alquanto gli zebedei, facendo sì che la voglia di scrivere si negasse anche per un periodo oltre i 7 giorni di cajenna.
Detto ciò, la quarta splendida stagione della saga di Baltimora non è riuscita a scalzare dal primo gradino del mio personale podio la terza stagione, che conserva al suo interno la puntata più emozionale in assoluto: parlo di quella della scena notturna in terrazza, ovviamente. Gli eventi finali della terza stagione sono a mio avviso indimenticabili e insuperabili. Non spoilero e prego di non spoilerare per chi non l'ha ancota vista.
Questa quarta stagione si colloca peraltro al secondo posto, a infinitesima distanza dal vertice e davanti per pochi micron alla prima e alla seconda stagione, ex aequo.
La prima stagione paga di primo acchito la sua macchinosità, ma guadagna tantissimo se rivista a posteriori. I polacchi non me li dovete toccare, quindi sia ben chiaro che ogni stagione non si discute!
Piaciuti tantissimo i ritratti scolastici di questa quarta stagione, con un ottimo Prez e i ragazzi neri che pian piano sono riusciti a entrarmi dentro (Il Wallace della season 1 però resta indimenticabile). Grande anche Carcetti, sindaco come ce ne vorrebbero anche in Italia. Mai banale, onesto fino all'osso eppure ancora convinto di poter cavalcare la tigre politico-mafiosa. Immenso quando rifuta il "premio" elettorale. Così si fa, bravo paisà!
The Wire non può da nessuno essere definita brutta o insulsa, pena la morte per (giustissima) decapitazione.
Ma che possa non entusiasmare molti è invece "normale", visto che non è una serie che si preoccupa di far godere il telespettatore e che ha tempi e modi di raccontare la storia tutti suoi, assolutamente fuori dagli schemi ma al tempo stesso senza fronzoli, senza invenzioni o follie stilistiche.
In tal senso, la definizione di "documentario narrativo" potrebbe essere la più azzeccata.
Ho finito anche io tre settimane fa la visione della quarta stagione. Non avevo ancora scritto nulla perchè proprio in quei giorni mi sono trovato bannato una settimana dal forum per mezzo rigo di pseudo Off Topic, cosa che mi ha sconfinferato alquanto gli zebedei, facendo sì che la voglia di scrivere si negasse anche per un periodo oltre i 7 giorni di cajenna.
Detto ciò, la quarta splendida stagione della saga di Baltimora non è riuscita a scalzare dal primo gradino del mio personale podio la terza stagione, che conserva al suo interno la puntata più emozionale in assoluto: parlo di quella della scena notturna in terrazza, ovviamente. Gli eventi finali della terza stagione sono a mio avviso indimenticabili e insuperabili. Non spoilero e prego di non spoilerare per chi non l'ha ancota vista.
Questa quarta stagione si colloca peraltro al secondo posto, a infinitesima distanza dal vertice e davanti per pochi micron alla prima e alla seconda stagione, ex aequo.
La prima stagione paga di primo acchito la sua macchinosità, ma guadagna tantissimo se rivista a posteriori. I polacchi non me li dovete toccare, quindi sia ben chiaro che ogni stagione non si discute!

Piaciuti tantissimo i ritratti scolastici di questa quarta stagione, con un ottimo Prez e i ragazzi neri che pian piano sono riusciti a entrarmi dentro (Il Wallace della season 1 però resta indimenticabile). Grande anche Carcetti, sindaco come ce ne vorrebbero anche in Italia. Mai banale, onesto fino all'osso eppure ancora convinto di poter cavalcare la tigre politico-mafiosa. Immenso quando rifuta il "premio" elettorale. Così si fa, bravo paisà!
