Tiziano Ferro: Sono gay e ho la libertà di poterlo dire. Ora vivo meglio.

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Io però una cosa mi sento in dovere di dirla, sperando non offenda nessuno. Ma l'accostamento "gay = persona che ostenta la propria sessualità" è da imputare molto anche al comportamento di molti gay durante i Gay Pride. Anche su questo forum alcuni utenti hanno postato dicendo che loro queste manifestazioni le hanno fatte mantenendo comportamenti di festa e gioiosi ma ben lontani dall'esibizionismo sfrenato. Io penso che ad esempio una persona anziana nota solo il gay in tanga e lo associa alla omosessualità ricavandone un concetto sbagliato. La colpa ovviamente è anche dei media che tendono a puntare l'attenzione solo su cò che fa facile ascolto. Due gay che manifestano tenendosi la mano non hanno lo stesso impatto di due gay in perizoma che si baciano. Quindi la colpa a mio avviso è condivisa da più parti.
 
Ma infatti io tante cose dei gay non li capirò mai. Dicono che vogliono essere trattati da persone normali (quali sono tra l'altro) e poi organizzano i gay pride, hanno i locali gay, i film gay ecc. Proprio l'altro giorno leggevo di una squadra di basket composta da soli gay. Ora mi chiedo: ma è la società che li emargina o sono loro che, più o meno inconsapevolmente, si autoemarginano? Se vogliono essere trattati come normali comincino a vivere la loro sessualità come persone normali, solo così abbatteranno ogni pregiudizio.

Per quanto riguarda il cantante in questione io devo dire che non lo immaginavo anche se forse, pensandoci, una volta avevo letto cose del genere, ma questo non muta di una virgola la mia idea sulla sua produzione artistica e la sua professionalità, sono cose personalissime che nulla hanno a che vedere con il rapporto con il pubblico.
 
Gpp ha scritto:
Ma infatti io tante cose dei gay non li capirò mai. Dicono che vogliono essere trattati da persone normali (quali sono tra l'altro) e poi organizzano i gay pride, hanno i locali gay, i film gay ecc. Proprio l'altro giorno leggevo di una squadra di basket composta da soli gay. Ora mi chiedo: ma è la società che li emargina o sono loro che, più o meno inconsapevolmente, si autoemarginano? Se vogliono essere trattati come normali comincino a vivere la loro sessualità come persone normali, solo così abbatteranno ogni pregiudizio.

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Concordo. A volte nella vita, e non mi riferisco solo a questo caso, si predica bene e si razzola male.
 
Credo che tutto dipenda anche dall'intelligenza delle persone...
Certo è che se per un servizio giornalistico su un Pride non si parla della storia e le motivzioni che nel 1969 hanno fatto nascere questa importante manifestazione, ma si fa una "gara" (direi anche morbosa) a chi riporta immagini più ammiccanti o "scabrose", poi non è che si possa aspettare granché da chi non conosce i fatti o il mondo gay e dall'opinione pubblica in genere... :(
E in un panorama alquanto desolante e frustrante come quello offerto dal nostro paese, non è che sia poi così semplice ed immediato per chi è gay "vivere la propria sessualità come una persona normale", che per me significa tranquillamente, alla luce del sole e senza che qualcuno si senta costretto a negare sé stesso.


@ lucio
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Sicuramente Oscar Wilde dette uno straordinario contributo alla causa, contributo che continua a durare da ben più di un secolo.
Però credo che, a prescindere dallo spessore del personaggio, qualunque confronto con un attuale personaggio dello spettacolo sia quantomeno forzato e poco attendibile.
Alla fine del XIX secolo l'omosessualità era in Inghilterra uno dei peggiori reati. In Italia la "cosa" veniva semplicemente ignorata, nel senso che era come se non esistesse (ma in tempi successivi molti omosessuali furono perseguiti).
L'Inghilterra però si è evoluta nel tempo, lì oggi esistono i matrimoni per coppie omoaffettive e di certo i fenomeni omofobici sono rari.
Mentre in Italia, dopo più d'un secolo oggi come stiamo messi sia dal punto di vista giuridico che, in media, da quello della pubblica opinione? :doubt:
Non molto bene, temo...
 
Ultima modifica:
beh...non molto bene...direi che è un po' eagerato...se parliamo di "accettazione" del gay per me siamo messi discretamente...ovvio non bisogna considerare episodi di alcuni imbecilli per poi strumentalizzarli...se intendi che non siamo messi bene per discorsi tipo matrimonio ecc....beh allora io lì dissento perchè sono conrario al matrimonio gay...
il discorso su Wilde lo avevo fatto appunto per fare notare le enormi difficoltà della sua epoca rispetto alla nostra...
 
Io avevo appunto voluto evidenziare il normale PERCORSO EVOLUTIVO ben diverso dell'Inghilterra rispetto all'Italia, il cui ipocrita vuoto pneumatico a livello legislativo è persino imbarazzante...
:doubt:
Ed anche il termine "accettazione", sia pure virgolettato, trovo sia alquanto inappropriato, come se chi è gay dovesse essere appunto "accettato" (termine ormai abusato nei confronti di qualunque categoria o minoranza) come un fastidio al quale prima o poi ci si abitua...
 
YODA ha scritto:
Tiziano ormai ha già una solida carriera, soldi, amici e tanti fan.
Di sicuro, oggi, una dichiarazione del genere non gli porterà quasi nessun problema.

Vedila da un altro punto di vista però: proprio perché si trova in quella condizione, lui rischia di perdere molto più di una persona comune!
 
Io qualche mese fa, avevo sentito sbraitare Cecchi Paone in TV, il quale diceva che molti gay dello spettacolo dovevano farsi avanti, uscire allo scoperto.... "uno fra tutti è Tiziano Ferro", disse... " Non capisco perchè non voglia ammetterlo..." Li per li rimasi basito non sospettando nemmeno le preferenze di Tiziano Ferro...
In realtà... Il buon Cecchi Paone :D aveva ragione :D :D
 
Gpp ha scritto:
Ma infatti io tante cose dei gay non li capirò mai. Dicono che vogliono essere trattati da persone normali (quali sono tra l'altro) e poi organizzano i gay pride, hanno i locali gay, i film gay ecc. Proprio l'altro giorno leggevo di una squadra di basket composta da soli gay. Ora mi chiedo: ma è la società che li emargina o sono loro che, più o meno inconsapevolmente, si autoemarginano? Se vogliono essere trattati come normali comincino a vivere la loro sessualità come persone normali, solo così abbatteranno ogni pregiudizio.
caro Gpp, in un mondo eteronormalizzato e eteronormalizzante come questo, i gay hanno bisogno di LORO luoghi di aggregazione, per il semplice motivo che, mentre per due donne e per due uomini etero è facile "trovarsi", così non è per un gay, che se poco poco sbaglia a fare un'avance alla persona sbagliata si piglia un caz zotto in faccia! è abbastanza chiaro questo?
poi, sia ben chiaro, i locali gay non servono solo per il "rimorchio", così come il gay pride non è SOLO una carnevalata. Purtroppo le tv fanno ogni volta il gioco sporco di riprendere di manifestazioni che riguardano tante persone solo quelle che fanno comodo per continuare a inculcare un certo stereotipo.
Non capisco questo essere contro i locali gay: che fastidio ti danno? sono luoghi di aggregazione come altri, per persone che altrimenti luoghi per trovarsi non ne avrebbero. anzi, guarda che di luoghi di aggregazione gay in Italia ce ne sono ben pochi! Ci manca solo che si dica che son tanti! Se una coppia gay andasse in un normale bar, oggi, a scambiarsi effusioni come una qualunque coppia etero, quanto scommettiamo che verrebbero cacciati? Perché, in un posto, come lo chiami tu, "normale", due gay segni di affetto non se li possono scambiare, e se lo fanno, si dice che "ostentano"! Capito che bellezza? È un cane che si morde la coda! E il locale gay no, perché è un ghetto, e l'effusione in pubblico no, perché "si ostenta". Ma cosa si vuole allora? Si vuole la castrazione, si vuole che i gay debbano reprimere i loro sentimenti, e questo, cari miei, dovete togliervelo dalla testa, perché se è successo finora, non è detto che debba continuare a succedere!
I film e i documentari "a tematica" gay se possono aiutare a capire meglio il mondo LGBT sono i benvenuti. Il rischio che da luoghi di aggregazione si trasformino in "ghetti" c'è sempre, ma è un rischio che val bene correre secondo me! E poi ripeto: che fastidio danno? fanno del male a qualcuno? e se danno fastidio a qualcuno, non è che è il gay che dà fastidio in quanto tale? se è così, è chi prova fastidio che deve cercare di diventare una persona "normale".

Uso la parola tra virgolette e sorrido quando sento la parola "normali". Perché ognuno a modo suo è diverso, ognuno è sano e al tempo stesso strano a modo suo. Povero illuso chi pensa di essere "il bello, bravo e sano" e gli altri "luridi, strani e zozzoni".
Io - l'altro. L'eterno problema della paura verso chi non è come noi. Un problema che "normalmente" (per l'appunto) si dovrebbe risolvere entro l'adolescenza, e che invece certa gente si porta dietro per tutta la vita fino alla morte. Chi è diverso da noi, alto, basso, musulmano, ebreo, cattolico, gay, etero, bisessuale, trans, merita il nostro rispetto a prescindere, fino a che non fa del male agli altri. Questo, quello che parlano di "normali" dovrebbero ben ficcarselo in testa, perché chiunque oggi sente di rientrare tra i "normali", domani, per altre situazioni, potrà scoprirsi anch'egli diverso e discriminato. Anzi forse sarebbe auspicabile che questo accada, solo così forse le persone capirebbero.

quando si parla di coraggio in questa tematica dovreste pensare ad esempio a Oscar Wilde e alla sua epoca...mica a Tiziano Ferro e a qualche fan delusa....

della fan delusa di Tiziano Ferro non mi può fregare di meno. Ma se pensi che i tempi di oggi siano solo rose e fiori sbagli di grosso. Perché evidentemente, suppongo che, informandoti dalle "solite" fonti di informazione, stampa e tv, tu non sia venuto a conoscenza degli episodi di omofobia crescenti che sono avvenuti e avvengono IN ITALIA e nel mondo, negli ultimi anni. Segno che di strada, uh se ce n'è da fare!
 
Ultima modifica:
Mi sa che hai frainteso del tutto quello che volevo dire. Non ho detto che a me danno fastidio i locali gay, i film gay o lo stesso gay pride, ho solo detto che a me appare un po' contraddittorio da un lato il lamentarsi del fatto che spesso la società li emargina salvo dall'altro lato "autoghettizzarsi" in locali, film e altre cose create ad hoc per loro stessi. Insomma mi pare che siano i primi loro stessi a sottolineare la loro "differenza", come se la sessualità fosse un motivo per giustificare un "universo parallelo" che richiede luoghi e spazi dedicati. Per me possono fare quello che vogliono, sia chiaro, non mi danno alcun fastidio né i gay né i loro locali o le loro cose, io semplicemente non capisco il motivo di avere delle cose "riservate".

Altra cosa: dite bene che i media a volte contribuiscono alla percezione di una figura non propriamente corretta dei gay, ma non si può negare che troppo spesso sono loro stessi ad ostentare fin troppo la loro "diversità". Ad esempio al gay pryde fanno vedere gente abbigliata in maniera molto appariscente, la colpa per cui la gente si fa un'idea errata è di chi li inquadra e li mostra così o anche e soprattutto di loro che si vestono così? Se dovete rispondere fatelo senza ipocrisia però, ve lo chiedo cortesemente perché nella nostra società, quando si parla di temi così delicati, l'ipocrisia domina.
 
Gpp ha scritto:
Altra cosa: dite bene che i media a volte contribuiscono alla percezione di una figura non propriamente corretta dei gay, ma non si può negare che troppo spesso sono loro stessi ad ostentare fin troppo la loro "diversità". Ad esempio al gay pryde fanno vedere gente abbigliata in maniera molto appariscente, la colpa per cui la gente si fa un'idea errata è di chi li inquadra e li mostra così o anche e soprattutto di loro che si vestono così? Se dovete rispondere fatelo senza ipocrisia però, ve lo chiedo cortesemente perché nella nostra società, quando si parla di temi così delicati, l'ipocrisia domina.
per quanto mi riguarda, chi si veste in modo appariscente, se ha voglia di farlo, è libero di farlo! io non sono nessuno per giudicare una persona da come si veste, e se qualche volta mi capita di farlo, poi mi vergogno di averlo fatto! Ripeto: se una persona non fa del male a un altro, e non oltraggia il pubblico pudore, è libero di fare quello che vuole. In giro se ne vede di ogni: persone che vestono con gusti che a me non piacciono, e non gay, ce ne sono a bizzeffe, ne posso prendere atto, ma finisce là. non mi sognerei mai di imporre a una persona come vestire! ma dove siamo? tra i talebani? ti invito a rileggere l'altro post perché l'ho integrato.
 
Non far dire alla gente cose che non ha detto. Non ho scritto che chi si veste in maniera stravagante non è libero di farlo. Mi rifacevo solamente ad una cosa che aveva sottolineato AG-Brasc e cioè il fatto che ai gay pride spesso si cercano le immagini più provocanti e scabrose fino a dare un'idea sbagliata della manifestazione a chi non ne conosce l'origine. Ebbene, io ho detto solo che la colpa non è tutta di chi quelle cose le fa vedere, ma anche e soprattutto di chi ci va vestito così, in quanto in quel modo dà un'immagine sbagliata dell'evento, stop. Non ho aggiunto altro e non ho accusato nessuno, non aggiungiamo cose che non ho detto. Già mi sono pentito di aver partecipato a questo thread.
 
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Gpp ha scritto:
Non far dire alla gente cose che non ha detto. Non ho scritto che chi si veste in maniera stravagante non è libero di farlo. [..] Ebbene, io ho detto solo che la colpa non è tutta di chi quelle cose le fa vedere, ma anche e soprattutto di chi ci va vestito così, in quanto in quel modo dà un'immagine sbagliata dell'evento, stop. Non ho aggiunto altro e non ho accusato nessuno, non aggiungiamo cose che non ho detto. Già mi sono pentito di aver partecipato a questo thread... :eusa_naughty:
forse hai le idee confuse, perché tu stesso, rispondendomi adesso, hai di nuovo riproposto la critica all'abbigliamento, come discriminante per il giudizio della manifestazione. Come dire: ognuno è libero di vestire come vuole, però POI È COLPA SUA: ma ti rendi conto di quello che scrivi? ognuno è libero, e poi mi vieni a parlare di COLPA, segno che questa libertà evidentemente non c'è?!
Rileggi quello che TU hai scritto, io ho solo evidenziato qui su le tue contraddizioni. Io non ho aggiunto un bel niente. Queste sono parole tue. Guarda, ragionamenti come i tuoi non è la prima volta che li sento, l'unica cosa che mi sento di dire è: interrogatevi veramente su cosa vi da fastidio (se davvero vi interessa, e non per dire giusto due chiacchiere) e siate sinceri con voi stessi. stop.
 
Va bene, la colpa è mia che con te mi ci sono messo a risponderti, conoscendoti avrei dovuto ignorare del tutto il tuo primo post, visto che come al solito ti appigli alla minima virgola pur di far polemica e pretendere ragione.

A proposito di interrogarsi e rispondersi sinceramente: tu ti interroghi mai sul perché quando intervieni in una discussione fai sempre polemica e guarda caso tutti la pensano in maniera sbagliata? Solo tu ragioni bene e solo tu hai la corretta visione delle cose, gli altri sbagliano puntualmente invece. Se contiamo il numero di utenti con cui ti sei scontrato esce una cifra superiore al numero dei tuoi post credo, ma ovviamente sono gli altri a sbagliare.
 
Ragazzi vediamo di calmarci, suvvia...
Non è successo nulla, si sta cercando di ragionare, a volte persino esprimendo concetti in comune sde ciascuno di noi "si rilegge" con attenzione.
Capisco davvero che gli animi di molti di noi possano "accendersi" trattando l'argomento, ma credo che la calma, la pazienza e l'equilibrio rientrino anche'essi tra i buoni ingredienti per abbattere certi steccati, spesso alimentati da luoghi comuni che portano a immagini distorte e a posizioni ideologiche poco attinenti che non fanno che complicare il tutto... :icon_rolleyes:
 
Il punto è questo, che io non mi innervosisco per il tema trattato, anzi se proprio devo essere sincero me ne importa veramente poco del discorso, avevo solo espresso il mio punto di vista su come siano i gay ad isolarsi per il loro "essere gay", solo questo. Da qui, come sempre capita quando interviene un certo qualcuno, è nata una discussione con il solito metodo del pesare anche le virgole e i termini usati facendo uscire concetti che le persone nemmeno hanno pensato e questo mi dà fastidio, molto fastidio. La colpa è mia che ci discuto con certa gente, specie perché la conosco da sempre sul forum, di questo soltanto mi scuso e vi assicuro che lascerò la discussione per evitare di disturbare chi vuole discutere in maniera costruttiva e civile.
 
Astrix ha scritto:
Vedila da un altro punto di vista però: proprio perché si trova in quella condizione, lui rischia di perdere molto più di una persona comune!
e cosa rischia?
la sua musica è molto apprezzata, di amici a quanto leggo ne ha parecchi,
con la famiglia tutto bene;
i fans, a quanto riportano i blog, sono dalla sua parte...
non dico sia stato facile, ma sicuramente molto + facile che per una persona "qualunque"!;)

riguardo la diatriba con Gpp, mi sembra che lui abbia evidenziato che, se la stragrande maggioranza degli etero giudica
eccessivi e volgari gli abbigliamenti che sfilano nel Pride, vuol solo dire: ragazzi fate come volete, ma se si vogliono fare passi in avanti
su questo tema, questa è la strada sbagliata... ;)
 
Ultima modifica:
Esattamente, almeno qualcuno ha capito quello che volevo dire :)
 
io concordo col pensiero di Gpp però. Ognuno si veste come si vuole ci mancherebbe però vedere un uomo in perizoma e borchie (poi sono pochi ma le tv vanno a pescare quelli) alla signora di Vigevano non fanno certo avvicinare i gay al quotidiano. Se invece vedessero famiglie bimbi ragazzi che vanno al Pride vestiti come vanno all'università o al lavoro gente che scherza ride si diverte (ed è veramente così!) l'integrazione sarà... "scontata" per il semplice fatto che non c'è niente da integrare, siamo tutti integrati siamo tutti uguali.

Stigmatizzo gli attacchi razzisti violenti omofobi ma non me ne preoccupo più di tanto. Quegli attacchi non sono dettati dall'omofobia sono solo gente che ha un cervello talmente piccolo che lo fa perchè va di moda perchè si sente forte o perchè gliel'ha detto l'amico o l'ha visto in tv così se la tira con gli amici. Ma non c'è niente di omofobia sono solo vermi senza cervello e basta. A me fa paura chi gliele mette in testa certe idee ma per fortuna questa gente è poca e sempre meno.
Io abito in un piccolo paese e ci sono piccoli paesi intorno a me. Ci sono gay dichiarati e anche coppie che vivono insieme. Non c'è stata UNA e dico UNA frase di discriminazione o un episodio, anzi. Forse è un'isola felice. Ma c'è una Italia che non ha problemi di omofobia e c'è proprio nei piccoli paesi dove si dice che la gente è più "chiusa" e "bigotta" ma nella quotidianità non c'è niente di tutto questo.
 
Anche io condivido il ragionamento di anakin e di gpp che poi avevo accennato anche in un mio post precedente. Io posso portare un esempio molto vicino. Mio cugino ha dichiarato senza problemi la sua omosessualità. I miei parenti sono abbastanza grandi e alcuni anche abbastanza in là con gli anni quindi immaginate che mentalità possano avere su certe tematiche. All'inizio ricordo che la cosa creava imbarazzo ma alla fine l'affetto e il buonsenso ha prevalso. Io penso che questo accade in tutte le famiglie. Il ragazzino o la ragazzina che vive male l'idea di un coming out forse farebbe meglio ad aprirsi con la sua famiglia perché se si ha paura di esser giudicati dalle persone che ci amano immagino quanto possa esser grande la paura verso il mondo che c'è là fuori.
 
Stato
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