Non si dovrebbe obbligare nessuno ad essere diverso da come si sente od a fare cose che non gradisce. Il limite alla libertà individuale va invece posto e rispettato quando la propria scelta/convinzione diventa un'imposizione ed un condizionamento per altri.
Con tutto il rispetto per qualunque genere di opinione, non è la stessa cosa essere liberi di scegliere per sè stessi oppure obbligati ad una scelta, ovverosia impediti a farne un'altra.
Chi, anche nella più totale buona fede, vuole imporre agli altri la propria etica nella convinzione che sia quella giusta, non può essere messo sullo stesso piano di chi crede che tutti abbiano invece il diritto di essere sè stessi, o di fare cose che, alla fine, non hanno alcuna conseguenza sugli altri.
Se ci scandalizziamo per certi atteggiamenti (di culture diverse dalla nostra) che impongono percorsi di vita obbligati alle persone e puniscono chi si ribella, siamo sicuramente capaci di capire che certe opinioni, anche se diffuse o maggioritarie, non sono affatto giuste. La vera civiltà sta dove l'indivduo è messo nella condizione di poter scegliere secondo il proprio sentire e la propria coscienza, non dove è obbligato ad un'etica maggioritaria.
Con tutto il rispetto per qualunque genere di opinione, non è la stessa cosa essere liberi di scegliere per sè stessi oppure obbligati ad una scelta, ovverosia impediti a farne un'altra.
Chi, anche nella più totale buona fede, vuole imporre agli altri la propria etica nella convinzione che sia quella giusta, non può essere messo sullo stesso piano di chi crede che tutti abbiano invece il diritto di essere sè stessi, o di fare cose che, alla fine, non hanno alcuna conseguenza sugli altri.
Se ci scandalizziamo per certi atteggiamenti (di culture diverse dalla nostra) che impongono percorsi di vita obbligati alle persone e puniscono chi si ribella, siamo sicuramente capaci di capire che certe opinioni, anche se diffuse o maggioritarie, non sono affatto giuste. La vera civiltà sta dove l'indivduo è messo nella condizione di poter scegliere secondo il proprio sentire e la propria coscienza, non dove è obbligato ad un'etica maggioritaria.
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