@ massera
Considerando lo stato di arretratezza (nel senso delle tematiche) e di ipocrisia imperante in cui versa il nostro Paese, posso anche essere d'accordo sul fatto della necessità per un bimbo adottato, di avere una figura materna e una paterna come la maggior parte degli altri.
Ma lo dico solo per questo motivo, di certo non perché io ritenga che la presenza di due mamme o di due papà possa determinare la sessualità dell'interessato o addirittura generare dei traumi.
Altrimenti non si spiegherebbe per quale motivo ad oggi tutti gli omosessuali siamo nati da famiglie composte da padre e madre... I concetti non sono evidentemente legati.
Però il discorso sulle adozioni è decisamente off topic e penso potremmo esaurirlo qui.
Tu d'altra parte, più indietro hai testualmente scritto "Non sono favorevole alle coppie di fatto". E non si è parlato di adozioni (oltretutto fuori tema, come già detto).
Qui hai acceso un certo alone di curiosità (non solo a me, mi pare), perché non comprendo l'affermazione.
Del resto, è coppia di fatto anche quella formata da un uomo e una donna non sposati ma che è unita in un vincolo affettivo e di convivenza...
Più che altro stiamo parlando di elementari diritti (quindi di una legislazione in merito) necessari per chi si trova "giuridicamente" in questa situazione. Perché in Italia vige il vuoto pneumatico in merito.
Poi, sorvoliamo sul discorso che ho sentito fare a volte che suona più o meno "vabbé, ma se una coppia convive, per ottenere contestualmente determinati trattamenti giuridici si può sempre sposare..." (già bruttino per come è impostato, come discorso), perché è evidente che per quelle coppie non eterosessuali il discorso non vale.
Per cui secondo me è d'obbligo e pure urgente intervenire giuridicamente in questo senso.
Del resto, si fa tanto parlare del fatto che "in privato una coppia gay può far quel che vuole, ci mancherebbe".
Neanche una relazione, una storia, una convivenza, una coppia di fatto (gay o non) la vivesse magicamente in una specie di ricreazione senza soluzione di continuità, in un continuo idillio a metà tra l'hollywoodiano anni 50-60 stile Doris Day e il più attuale e italico "Mulino Bianco".
Negli anni (e purtroppo a volte anche in un attimo), può accadere di tutto.
Un incidente che getti in condizioni di non intendere né di volere uno dei due. O una malattia. Rendendo per legge, in entrambi i casi, il convivente un perfetto sconosciuto, che NON POTRA' prendere alcuna informazione né tantomeno decisione sulla salute dell'altro.
O anche semplicemente, invecchiare assieme.
Tanto.
Sino ad iniziare a pensare che uno dei due potrebbe andarsene prima dell'altro. E quando dovesse accadere, vecchio o giovane che uno sia, pregare che i parenti del "de cuius" non intraprendano azioni nei tuoi confronti (e la legge darebbe loro ragione), magari cacciandoti da una casa comperata in compropietà (a meno di "risarcirne" metà del valore in denaro sonante ai parenti stessi) o, peggio, di esclusiva proprietà di chi, delle due persone della coppia in questione, è passato a miglior vita.
E dimenticavo eventualmente altre "bazzecole" come reversibilità della pensioni, diritti funerari e cimiteriali e via discorrendo...
Considerando lo stato di arretratezza (nel senso delle tematiche) e di ipocrisia imperante in cui versa il nostro Paese, posso anche essere d'accordo sul fatto della necessità per un bimbo adottato, di avere una figura materna e una paterna come la maggior parte degli altri.
Ma lo dico solo per questo motivo, di certo non perché io ritenga che la presenza di due mamme o di due papà possa determinare la sessualità dell'interessato o addirittura generare dei traumi.
Altrimenti non si spiegherebbe per quale motivo ad oggi tutti gli omosessuali siamo nati da famiglie composte da padre e madre... I concetti non sono evidentemente legati.
Però il discorso sulle adozioni è decisamente off topic e penso potremmo esaurirlo qui.
Tu d'altra parte, più indietro hai testualmente scritto "Non sono favorevole alle coppie di fatto". E non si è parlato di adozioni (oltretutto fuori tema, come già detto).
Qui hai acceso un certo alone di curiosità (non solo a me, mi pare), perché non comprendo l'affermazione.
Del resto, è coppia di fatto anche quella formata da un uomo e una donna non sposati ma che è unita in un vincolo affettivo e di convivenza...
Più che altro stiamo parlando di elementari diritti (quindi di una legislazione in merito) necessari per chi si trova "giuridicamente" in questa situazione. Perché in Italia vige il vuoto pneumatico in merito.
Poi, sorvoliamo sul discorso che ho sentito fare a volte che suona più o meno "vabbé, ma se una coppia convive, per ottenere contestualmente determinati trattamenti giuridici si può sempre sposare..." (già bruttino per come è impostato, come discorso), perché è evidente che per quelle coppie non eterosessuali il discorso non vale.
Per cui secondo me è d'obbligo e pure urgente intervenire giuridicamente in questo senso.
Del resto, si fa tanto parlare del fatto che "in privato una coppia gay può far quel che vuole, ci mancherebbe".
Neanche una relazione, una storia, una convivenza, una coppia di fatto (gay o non) la vivesse magicamente in una specie di ricreazione senza soluzione di continuità, in un continuo idillio a metà tra l'hollywoodiano anni 50-60 stile Doris Day e il più attuale e italico "Mulino Bianco".
Negli anni (e purtroppo a volte anche in un attimo), può accadere di tutto.
Un incidente che getti in condizioni di non intendere né di volere uno dei due. O una malattia. Rendendo per legge, in entrambi i casi, il convivente un perfetto sconosciuto, che NON POTRA' prendere alcuna informazione né tantomeno decisione sulla salute dell'altro.
O anche semplicemente, invecchiare assieme.
Tanto.
Sino ad iniziare a pensare che uno dei due potrebbe andarsene prima dell'altro. E quando dovesse accadere, vecchio o giovane che uno sia, pregare che i parenti del "de cuius" non intraprendano azioni nei tuoi confronti (e la legge darebbe loro ragione), magari cacciandoti da una casa comperata in compropietà (a meno di "risarcirne" metà del valore in denaro sonante ai parenti stessi) o, peggio, di esclusiva proprietà di chi, delle due persone della coppia in questione, è passato a miglior vita.
E dimenticavo eventualmente altre "bazzecole" come reversibilità della pensioni, diritti funerari e cimiteriali e via discorrendo...
