4^parte SFN
Continuiamo il discorso SFN riprendendo ciò che avevamo detto nei due o tre periodi finali.
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In questo caso, proprio perche i segnali non solo sono simili come contenuto, ma con ritardo zero tra di loro, si viene a creare il fenomeno delle frange di interferenza che creano, a loro volta dei notch molto profondi che distruggono completamente quasi tutte le portanti COFDM. "
Il segnale, in questo caso c'è ma non si vede! Si vede solo un bel nero
C'è come portante, il livello sul ricevitore lo segnala anche alto, ma non c'è qualità. o meglio in alcuni casi essa varia da zero a valori altissimi in maniera casuale (random).
Questa è una situazione da evitare quando si parla di SFN, o meglio da "spostare" in altre zone. magari di basso contenuto abitativo (montagne disabitate, etc)."
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Dalla figura viene riportata la mappa "delle differenze" di tempo di arrivo (Delta t) dei raggi da due Tx che distano tra loro di 100Km.
Avevamo detto che lungo la mezzeria, a precisamente 50 Km da un trasmettitore e 50 Km dall'altro, la differenza di tempo delta t è uguale a zero e i due raggi hanno ampiezza simile, presupponendo di trasmettere con la stessa ERP, con gli stessi pannelli sul traliccio e ripartiti allo stesso modo.
In queste condizioni la risposta in frequenza H(f) produce una un buco dovuto alle frange di interferenza che si creano quando ho due segnali sincroni e di livello uguale.
Questa condizione dà scarsa omogeneità di copertura, basta spostarsi di poche frazioni di lambda per avere un off nella ricezione.
Quindi se ci si trova in tali condizioni occorre scegliere di ricevere da un solo trasmettitore pena la distruzione del flusso COFDM.
Eh, lo so, per come è stata pianificata la diffusione con l'analogico (banda IV in quel trasmettitore, banda V in quell'altro) non depone certo a favore dell'SFN.
Daltronde è l'unico metodo che accontenta quasi tutta la miriade di operatori di rete nel territorio nazionale.
Chiuso questo inciso, e continuo il discorso.
Dunque avevamo detto che tale condizione di isolivelli e delta t =0 non è per niente la situazione migliore che ci possa capitare.
Se ad esempio ci fosse una città densamente popolata in mezzo a quella zona di mezzeria si fa in modo da evitare una situazione del genere.
Come si fa?
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quindi possiamo anche visualizzare cosa succede se "sposto" la zona precaria in altra zona in modo da preservare la città.
Guardate bene questa figura poichè è molto interessante.
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E ora vediamo di descriverla.
Come dice la didascalia si introduce un ritardo ad arte nel Sync System del modulatore (time_offset=100us) del Tx2, quello a destra.
In tal modo la zona critica si sposta verso sinistra. Quindi ho preservato la città e ho relegato la zona critica in zone meno popolate o disabitate.
Naturalmente questo è uno schemetto, fatto solo per dare un'idea di quello che succede. Probabilmente gli operatori di rete hanno software molto evoluti che controllano in tempo reale la situazione e magari possono simulare situazioni critiche e porvi rimedio prima che succedano catastrofi.
Questo non lo so ma me lo immagino.
Ma ritorniamo alla figura.
Come vedete la coperta è troppo corta: se risolvo la ricezione in una grande città spostando la zona critica verso sinistra, cosa sta succedendo a destra?
Bhè siccome abbiamo aggiunto del ritardo col time_offset sul Tx2,questo vuol dire che tra la mezzeria e i due TX la differenza di percorso o meglio la differenza dei ritardi non è più uguale!
Si sono aggiunti 100µs da una parte e ne sono stati sottratti da un'altra.
Risultato, in prossimità del Tx2 si vengono a creare zone un pò più grandi in cui il ritardo differenziale degli echi del Tx1 escono fuori dell'intervallo di guardia. Chi abitasse in questa zona o toglie l'antenna diretta verso il Tx1 oppure aumenti il C/N ricevuto dal Tx2. Magari se le cose stanno così, e se si è fortunati di essere abbastanza vicini al Tx2 forse non serve fare altro.
Ma se si è abbastanza lontanucci e si dovessero ricevere gli echi dal Tx1 bassi ma fuori del tempo di guardia la soluzione, come dicevo prima è disfarsi dell'antenna colà diretta oppure cercare in ogni modo di migliorare il C/N ricevuto dal Tx2.
Il che significa in parole povere migliorare il proprio impianto di antenna.
Vi ricordo che alla base del buon funzionamento dell'SFN ci sono valori di campo (dBuV/m) che debbono essere di 5 o 6 dB superiori al normale livello di ricezione del digitale terrestre. Vedere la discussione fatta, sempre su questo thread
http://www.digital-forum.it/showpost.php?p=2474512&postcount=87
Insomma per ricevere bene devo essere sopra soglia (C/N=20 dB) di almeno 5 o 6 dB o possibilmente più alti.
Ciò significa curare il proprio impianto se la ricezione squadretta.
Gli impianti che usano più antenne, direzionate in tre, quattro siti diversi, ce ne sono in tantissime zone, non sono l'ideale per l'SFN, anche se in talune situazioni (vedi default improvvisi di trasmettitori) ricevere da diversi siti salvano spesso la ricezione.
Ed ora chiudiamo l'argomento accennando al fatto che, ultimamente qualche operatore di rete, o per lavori fatti in antenna (vedi il M.Venda e Colle Barbiano) o per default della sincronizzazione ha rischiato più volte di mandare a carte quarantotto l'intera rete SFN.
Cosa potrebbe succedere se c'è un default sull'SFN? Cioè se un sito trasmittente non trasmette più o trasmette con una potenza ridotta? Si ha una perdita immediata di area di servizio e la cosa finisce lì. Quando possono ripristineranno. In questi casi siccome la maggioranza delle persone ha anche antenne direzionate in altre direzioni, compensa quella perdita con la ricezione dello stesso Mux da altri siti.
Ma se invece l'anomalia è al sistema di sincronizzazione del trasmettitore o del ricevitore GPS. In questo caso l'impianto può andare in deriva perdendo il riferimento temporale rispetto a cui calcolare il ritardo prima di emettere i pacchetti di dati e il trasmettitore irradia un segnale che nel generico punto di ricezione arriva con un ritardo tale da eccedere l'intervallo di guardia per il quale la rete è realizzata.
Di fatto il trasmettitore potrebbe rendere impossibile la ricezione del mio segnale in una o più aree raggiunte dal segnale di altri trasmettitori (ironia della sorte, quelli che invece funzionano ancora benissimo).
Insomma come ho detto questa SFn è una vera bestia! E per conoscerlo bene occorre spesso sbatterci la capoccia più volte.
Riprendiamo ad esempio la cartina che vi avevo proposto all'inizio, in cui sono graficate le iperboli iso-ritardo che rappresentano il ritardo differenziale in funzione della distanza tra i due trasmettitori, Tx1 a sinistra e Tx2 a destra.
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La mezzeria mi indica il ritardo differenziale uguale a zero. Cioè la differenza del ritardo dovuto a Tx1 e di quello dovuto a Tx2 è uguale a zeo.
Allora andiamo ad analizzare cosa succede se mi metto con la mia antennina in un punto P sull'iperbole che descrive il ritardo differenziale di 50 µs.
Se mi sposto lungo l'iperbole (50µs) la differenza dei ritardi dovuti ai contributi dei due trasmettitori è sempre la stessa?
Mi pare proprio di si. Lungo l'iperbole scelta il ritardo differenziale non cambia.
Quindi io, con la mia antennina mi posso spostare lungo l'iperbole in modo che la distanza tra i due trasmettitori e il punto di ricezione aumenti.
Ho scelto in figura il punto P in modo che disti di 41 Km da Tx1 e 82 Km da Tx2.
Come si vede chiaramente, e la questione è inoppugnabile, uno dei percorsi supera i 67 Km, distanza limite della finestra del tempo di guardia. In condizioni normali io non potrei ricevere il contributo del Tx2 perchè mi è troppo lontano (i suoi echi supererebbero l'intervallo di guardia),
Ebbene, siccome siamo in SFN, è la differenza dei ritardi, quella che vale, ed essa è di soli 50 µs e tutto funziona in maniera regolare! E' questa la potenza dell'SFN.
Ve l'ho detto l'SFN è una brutta bestia e comprenderlo appieno non è facile.
Ad esempio, se l'approccio per capire l'SFN fosse la differenza dei percorsi tra Tx1, Tx2 e il punto di ricezione P, toppereste alla grande. Fino a l'altro ieri sera mi è venuto il mal di testa per capire.
Sino a che finalmente tutto tornava, solo se ragionavo in termini di ritardo differenziale e non di differenze di percorso.
Daltronde è come se mettessi assieme le mele con le pere: se la figura grafica (verbo graficare) gli isoritardi (le iperboli) io debbo ragionare in quei termini.
Per poter ragionare in termini di differenze di percorsi allora ci sarebbe voluta una figura in cui dai due trasmettitori sarebbero partiti archi di circonferenza i cui raggi erano i percorsi e non iperboli! Vi pare anche a voi?
Nella figura ho segnato, in vicinanza dei due Tx, l'iperbole (segnata tratteggiata e con colore rosso) che rappresenta il ritardo differenziale connesso con il tempo di guardia per il segnale 64QAM Tg=1/4=224µs.
Se uno si trovasse in quella posizione e avrebbe due antenne direzionate una sul Tx1 e l'altra sul Tx2, dovrebbe lasciarne solo una, naturalmente quella del Tx a lui più vicino.
In tal modo eviterebbe la conseguenza deleteria, nel suo caso, di ricevere in SFN da due posti diversi.
Penso con questo di aver completato l'argomento SFN nel digitale terrestre.
Ora tocca a voi!
Anche stavolta gliel'ho sfangata!! Evvvaaaaaiiiiiiiiii
Ciao