In Rilievo Tralicci, sistemi radianti e trasmettitori: funzionamento di un ripetitore...

Scusate l'ignoranza.....ma è vero che in certe zone montane o vallate si potrebbe risolvere il problema del digitale terrestre con i famosi "ponti caldi"?...sentivo discuterne alcuni tecnici sia di Raiway sia di Elettronica Industriale!!!

Grazie per le delucidazioni....

P.S.:mi spiegate tecnicamente come funzionano questi ponti caldi (spero che si dica così....o esistono anche ponti freddi?)???
 
Ultima modifica:
@aston
Finchè il decoder riesce ad "estrarre" la modulazione dal segnale presente in IF...
 
ARMI ha scritto:
Scusate l'ignoranza.....ma è vero che in certe zone montane o vallate si potrebbe risolvere il problema del digitale terrestre con i famosi "ponti caldi"?...sentivo discuterne alcuni tecnici sia di Raiway sia di Elettronica Industriale!!!

Grazie per le delucidazioni....

P.S.:mi spiegate tecnicamente come funzionano questi ponti caldi (spero che si dica così....o esistono anche ponti freddi?)???
Da quanto dici.... i ponti caldi potrebbero riferirsi a quello che si chiama "hot spot" e potrebbe essere il riferimento a quello normalmente conosciuto come "gap filler", ovvero un trasmettitore di piccola potenza che riesce a coprire una zona determinata dove il segnale non arriva... ;)
 
sailorman ha scritto:
Da quanto dici.... i ponti caldi potrebbero riferirsi a quello che si chiama "hot spot" e potrebbe essere il riferimento a quello normalmente conosciuto come "gap filler", ovvero un trasmettitore di piccola potenza che riesce a coprire una zona determinata dove il segnale non arriva... ;)
Per completezza: i gap filler sono ripetitori di piccola potenza che funzionano sulla stessa frequenza del trasmettitore al quale sono direttamente collegati , e sono impiegati per coprire quelle zone chiamate “zona d’ombra dove per motivi di orografia il segnali digitale terrestre non arriva, e quindi la zona rimane isolata dalla visione dei programmi tv. ;)
 
ai tempi dell'analogico li chiamavamo ponti caldi, ora ci siamo inglesizzati e li chiamiamo gap filler...ma la sostanza è la stessa anche se integrano circuitazioni più complesse per la cancellazione degli echi. Non so se avete presente in analogico i vari trucchi che si usavano per evitare che l'antenna trasmittente e quella ricevente si "vedessero" in odo da evitare di andare in loop...
Beh questi nuovi circuiti cmq spesso stanno creando bei casini forse perchè scambiano segnale delle propagazioni da ripetitori lontani per il proprio echo e vanno quindi ad abbassare il sistema (è solo una mia ipotesi...)
Chi abita nelle vallate conosce questo fenomeno...
 
Antenne distanti fra loro e con ostacoli frapposti, cambi di polarizzazione, etc. etc.
Più che "trucchi", isolamento, dato che bisogna evitare sia verificata la condizione di Barkhausen.
;)

BillyClay ha scritto:
Non so se avete presente in analogico i vari trucchi che si usavano per evitare che l'antenna trasmittente e quella ricevente si "vedessero" in odo da evitare di andare in loop...
 
4^parte SFN

Continuiamo il discorso SFN riprendendo ciò che avevamo detto nei due o tre periodi finali.

"In questo caso, proprio perche i segnali non solo sono simili come contenuto, ma con ritardo zero tra di loro, si viene a creare il fenomeno delle frange di interferenza che creano, a loro volta dei notch molto profondi che distruggono completamente quasi tutte le portanti COFDM. "

Il segnale, in questo caso c'è ma non si vede! Si vede solo un bel nero :mad:

C'è come portante, il livello sul ricevitore lo segnala anche alto, ma non c'è qualità. o meglio in alcuni casi essa varia da zero a valori altissimi in maniera casuale (random).

Questa è una situazione da evitare quando si parla di SFN, o meglio da "spostare" in altre zone. magari di basso contenuto abitativo (montagne disabitate, etc)."


13acosaserveiltimeoffse.png
[/URL]





Dalla figura viene riportata la mappa "delle differenze" di tempo di arrivo (Delta t) dei raggi da due Tx che distano tra loro di 100Km.

Avevamo detto che lungo la mezzeria, a precisamente 50 Km da un trasmettitore e 50 Km dall'altro, la differenza di tempo delta t è uguale a zero e i due raggi hanno ampiezza simile, presupponendo di trasmettere con la stessa ERP, con gli stessi pannelli sul traliccio e ripartiti allo stesso modo.

In queste condizioni la risposta in frequenza H(f) produce una un buco dovuto alle frange di interferenza che si creano quando ho due segnali sincroni e di livello uguale.

Questa condizione dà scarsa omogeneità di copertura, basta spostarsi di poche frazioni di lambda per avere un off nella ricezione.

Quindi se ci si trova in tali condizioni occorre scegliere di ricevere da un solo trasmettitore pena la distruzione del flusso COFDM.

Eh, lo so, per come è stata pianificata la diffusione con l'analogico (banda IV in quel trasmettitore, banda V in quell'altro) non depone certo a favore dell'SFN.

Daltronde è l'unico metodo che accontenta quasi tutta la miriade di operatori di rete nel territorio nazionale.

Chiuso questo inciso, e continuo il discorso.

Dunque avevamo detto che tale condizione di isolivelli e delta t =0 non è per niente la situazione migliore che ci possa capitare.

Se ad esempio ci fosse una città densamente popolata in mezzo a quella zona di mezzeria si fa in modo da evitare una situazione del genere.

Come si fa?


14acosaserveiltimeoffse.png
[/URL]



quindi possiamo anche visualizzare cosa succede se "sposto" la zona precaria in altra zona in modo da preservare la città.


Guardate bene questa figura poichè è molto interessante.

15acosaserveiltimeoffse.png
[/URL]



E ora vediamo di descriverla.

Come dice la didascalia si introduce un ritardo ad arte nel Sync System del modulatore (time_offset=100us) del Tx2, quello a destra.

In tal modo la zona critica si sposta verso sinistra. Quindi ho preservato la città e ho relegato la zona critica in zone meno popolate o disabitate.

Naturalmente questo è uno schemetto, fatto solo per dare un'idea di quello che succede. Probabilmente gli operatori di rete hanno software molto evoluti che controllano in tempo reale la situazione e magari possono simulare situazioni critiche e porvi rimedio prima che succedano catastrofi.

Questo non lo so ma me lo immagino.


Ma ritorniamo alla figura.

Come vedete la coperta è troppo corta: se risolvo la ricezione in una grande città spostando la zona critica verso sinistra, cosa sta succedendo a destra?

Bhè siccome abbiamo aggiunto del ritardo col time_offset sul Tx2,questo vuol dire che tra la mezzeria e i due TX la differenza di percorso o meglio la differenza dei ritardi non è più uguale!

Si sono aggiunti 100µs da una parte e ne sono stati sottratti da un'altra.

Risultato, in prossimità del Tx2 si vengono a creare zone un pò più grandi in cui il ritardo differenziale degli echi del Tx1 escono fuori dell'intervallo di guardia. Chi abitasse in questa zona o toglie l'antenna diretta verso il Tx1 oppure aumenti il C/N ricevuto dal Tx2. Magari se le cose stanno così, e se si è fortunati di essere abbastanza vicini al Tx2 forse non serve fare altro.

Ma se si è abbastanza lontanucci e si dovessero ricevere gli echi dal Tx1 bassi ma fuori del tempo di guardia la soluzione, come dicevo prima è disfarsi dell'antenna colà diretta oppure cercare in ogni modo di migliorare il C/N ricevuto dal Tx2.

Il che significa in parole povere migliorare il proprio impianto di antenna.

Vi ricordo che alla base del buon funzionamento dell'SFN ci sono valori di campo (dBuV/m) che debbono essere di 5 o 6 dB superiori al normale livello di ricezione del digitale terrestre. Vedere la discussione fatta, sempre su questo thread

http://www.digital-forum.it/showpost.php?p=2474512&postcount=87

Insomma per ricevere bene devo essere sopra soglia (C/N=20 dB) di almeno 5 o 6 dB o possibilmente più alti.

Ciò significa curare il proprio impianto se la ricezione squadretta.

Gli impianti che usano più antenne, direzionate in tre, quattro siti diversi, ce ne sono in tantissime zone, non sono l'ideale per l'SFN, anche se in talune situazioni (vedi default improvvisi di trasmettitori) ricevere da diversi siti salvano spesso la ricezione.

Ed ora chiudiamo l'argomento accennando al fatto che, ultimamente qualche operatore di rete, o per lavori fatti in antenna (vedi il M.Venda e Colle Barbiano) o per default della sincronizzazione ha rischiato più volte di mandare a carte quarantotto l'intera rete SFN.

Cosa potrebbe succedere se c'è un default sull'SFN? Cioè se un sito trasmittente non trasmette più o trasmette con una potenza ridotta? Si ha una perdita immediata di area di servizio e la cosa finisce lì. Quando possono ripristineranno. In questi casi siccome la maggioranza delle persone ha anche antenne direzionate in altre direzioni, compensa quella perdita con la ricezione dello stesso Mux da altri siti.

Ma se invece l'anomalia è al sistema di sincronizzazione del trasmettitore o del ricevitore GPS. In questo caso l'impianto può andare in deriva perdendo il riferimento temporale rispetto a cui calcolare il ritardo prima di emettere i pacchetti di dati e il trasmettitore irradia un segnale che nel generico punto di ricezione arriva con un ritardo tale da eccedere l'intervallo di guardia per il quale la rete è realizzata.

Di fatto il trasmettitore potrebbe rendere impossibile la ricezione del mio segnale in una o più aree raggiunte dal segnale di altri trasmettitori (ironia della sorte, quelli che invece funzionano ancora benissimo).

Insomma come ho detto questa SFn è una vera bestia! E per conoscerlo bene occorre spesso sbatterci la capoccia più volte.

Riprendiamo ad esempio la cartina che vi avevo proposto all'inizio, in cui sono graficate le iperboli iso-ritardo che rappresentano il ritardo differenziale in funzione della distanza tra i due trasmettitori, Tx1 a sinistra e Tx2 a destra.

12sincronizzazionedella.png
[/URL]


La mezzeria mi indica il ritardo differenziale uguale a zero. Cioè la differenza del ritardo dovuto a Tx1 e di quello dovuto a Tx2 è uguale a zeo.

Allora andiamo ad analizzare cosa succede se mi metto con la mia antennina in un punto P sull'iperbole che descrive il ritardo differenziale di 50 µs.

Se mi sposto lungo l'iperbole (50µs) la differenza dei ritardi dovuti ai contributi dei due trasmettitori è sempre la stessa?

Mi pare proprio di si. Lungo l'iperbole scelta il ritardo differenziale non cambia.

Quindi io, con la mia antennina mi posso spostare lungo l'iperbole in modo che la distanza tra i due trasmettitori e il punto di ricezione aumenti.

Ho scelto in figura il punto P in modo che disti di 41 Km da Tx1 e 82 Km da Tx2.

Come si vede chiaramente, e la questione è inoppugnabile, uno dei percorsi supera i 67 Km, distanza limite della finestra del tempo di guardia. In condizioni normali io non potrei ricevere il contributo del Tx2 perchè mi è troppo lontano (i suoi echi supererebbero l'intervallo di guardia),

Ebbene, siccome siamo in SFN, è la differenza dei ritardi, quella che vale, ed essa è di soli 50 µs e tutto funziona in maniera regolare! E' questa la potenza dell'SFN.

Ve l'ho detto l'SFN è una brutta bestia e comprenderlo appieno non è facile.

Ad esempio, se l'approccio per capire l'SFN fosse la differenza dei percorsi tra Tx1, Tx2 e il punto di ricezione P, toppereste alla grande. Fino a l'altro ieri sera mi è venuto il mal di testa per capire.

Sino a che finalmente tutto tornava, solo se ragionavo in termini di ritardo differenziale e non di differenze di percorso.

Daltronde è come se mettessi assieme le mele con le pere: se la figura grafica (verbo graficare) gli isoritardi (le iperboli) io debbo ragionare in quei termini.

Per poter ragionare in termini di differenze di percorsi allora ci sarebbe voluta una figura in cui dai due trasmettitori sarebbero partiti archi di circonferenza i cui raggi erano i percorsi e non iperboli! Vi pare anche a voi?

Nella figura ho segnato, in vicinanza dei due Tx, l'iperbole (segnata tratteggiata e con colore rosso) che rappresenta il ritardo differenziale connesso con il tempo di guardia per il segnale 64QAM Tg=1/4=224µs.

Se uno si trovasse in quella posizione e avrebbe due antenne direzionate una sul Tx1 e l'altra sul Tx2, dovrebbe lasciarne solo una, naturalmente quella del Tx a lui più vicino.

In tal modo eviterebbe la conseguenza deleteria, nel suo caso, di ricevere in SFN da due posti diversi.

Penso con questo di aver completato l'argomento SFN nel digitale terrestre.

Ora tocca a voi! :D :D :D

Anche stavolta gliel'ho sfangata!! Evvvaaaaaiiiiiiiiii;) ;)

Ciao
 
Ultima modifica:
....considerare anche i ritardi di propagazione del segnale nei cavi, nonchè la differenza spaziale (di posizione relativa) fra le due antenne, ricordando quel che succede qualora l'ampiezza fosse simile (entro i 3dB) e le fasi in opposizione.
;)

pipione ha scritto:
Se uno si trovasse in quella posizione e avrebbe due antenne direzionate una sul Tx1 e l'altra sul Tx2, dovrebbe....
 
Se permettete..Una domanda : in caso che tx 1 sia in ottica, ma tx 2 no,e ho due antenne ,,considero il ritardo di propagazione nei cavi...la distanza tra le due ecc..e ok riesco a trovare il punto dove il tutto funziona...Ma ...col cambio stagione , la temperatura , , umidita' ecc..e' inevitabile che il compromesso che prima avevo trovato, non sara' piu tale..Che faccio?
 
Complimenti a Pipione per la freschezza mentale (te lo dice un coetaneo) e per l'iniziativa più che lodevole.
Una cosa non mi torna, con riferimento al diagramma dove c'è il punto P distante 41 km da un trasmetitore e 82 km dall'altro: il punto P è sull'iperbole che rappresenta una differenza dei ritardi (di propagazione) di 50 µs (per inciso: il µ l'ottengo digitando Alt 0181); a tale differenza temporale, che chiamerò deltaT, dovrebbe corrispondere, se non erro, una differenza spaziale deltaS = deltaT * c (ove c è la velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche nell'aria, che arrotondiamo a quella nel vuoto di 300.000 km/s);
quindi deltaS = 50*E-6 * 3*E5 = 15 km
Ma 82 meno 41 non fa 15; dov'è l'inghippo ?
 
aston ha scritto:
Se permettete..Una domanda : in caso che tx 1 sia in ottica, ma tx 2 no,e ho due antenne ,,considero il ritardo di propagazione nei cavi...la distanza tra le due ecc..e ok riesco a trovare il punto dove il tutto funziona...Ma ...col cambio stagione , la temperatura , , umidita' ecc..e' inevitabile che il compromesso che prima avevo trovato, non sara' piu tale..Che faccio?
purtroppo è così....quindi MAI fornire agli utenti sistemi che funzionano al momento dell'installazione ma intrinsecamente instabili...prima o poi l'utente si in****a....in caso difficile ripeto meglio imporre tivusat almeno sulla prima TV e DTT sulle altre
 
Oppure si filtrano le antenne/canali, rinunciando alla cosiddetta "interferenza costruttiva" e ci si "accontenta" di fornire al cliente un sistema convenzionale ma intrinsecamente stabile.
Un'osservazione che a me sembra piuttosto banale, è che il sistema SFN ha innegabili vantaggi ma che la qualità di un impianto resta dipendente dal margine di ricezione, ovvero da quanto è garantita nel tempo l'effettiva ricezione.
E' mia incrollabile opinione che impianti di ricezione TV non dovrebbero mai essere affidati ad antenne omnidirezionali, anche perchè l'antenna e la sua direzionalità sono l'elemento chiave per la ricezione.
Rispettando la fisica delle somme vettoriali ovvero nel tener sempre buoni gli accorgimenti necessari per la corretta ricezione dei segnali MFN, difficilissimamente si potranno avere problemi con quelli SFN.
;)
 
orville ha scritto:
Complimenti a Pipione per la freschezza mentale (te lo dice un coetaneo) e per l'iniziativa più che lodevole.
Una cosa non mi torna, con riferimento al diagramma dove c'è il punto P distante 41 km da un trasmetitore e 82 km dall'altro: il punto P è sull'iperbole che rappresenta una differenza dei ritardi (di propagazione) di 50 µs (per inciso: il µ l'ottengo digitando Alt 0181); a tale differenza temporale, che chiamerò deltaT, dovrebbe corrispondere, se non erro, una differenza spaziale deltaS = deltaT * c (ove c è la velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche nell'aria, che arrotondiamo a quella nel vuoto di 300.000 km/s);
quindi deltaS = 50*E-6 * 3*E5 = 15 km
Ma 82 meno 41 non fa 15; dov'è l'inghippo ?

Intanto grazie dei complimenti! fa sempre piacere riceverli!

Ecco....è quello che mi aspettavo, prima o poi! Guarda orville, non credere che non ci abbia sbattuto la testa più e più volte. Facevo conti su conti, sembrava che nonostante tutto, l'SFN, così come me lo immaginavo, non funzionasse proprio per niente! Mi intestardivo, anche più volte, a ragionare in termini di differenze di percorso, come stai facendo tu ora! Bhè toppavo perchè poi i conti non tornavano. Se tu metti assieme il delta T (rappresentato come differenza di ritardi, quindi iperbole iso ritardo) con il delta S (rappresentato come differenze di percorsi) nella formula delta s = delta t * c, tu stai mettendo assieme due grandezze, il delta t, graficato con iperboli e delta s graficato come circonferenze che rappresentano la distanza tra due trasmettitori.

O ragioni in termini di raggi (circonferenze) e differenze di percorsi, quindi distanze lineari, allora è valida la tua formula s= c*t

Ma se ragioni in termini di differenze di ritardi (bada bene non sto parlando di differenze di tempi) quella formula non vale più altrimenti ricadremmo sulla rappresentazione delle distanze come circonferenze al cui centro ci sono i due trasmettitori. Mentre invece qui si parla di differenze di ritardi rappresentati da iperboli iso ritardo, di cui Tx1 e Tx2 rappresentano i due fuochi.

Forse il mio esempietto del punto P, avrà confuso non poco il discorso.

D'altronde l'avevo anche detto: "Ad esempio, se l'approccio per capire l'SFN fosse la differenza dei percorsi tra Tx1, Tx2 e il punto di ricezione P, toppereste alla grande. Fino a l'altro ieri sera mi è venuto il mal di testa per capire.

Sino a che finalmente tutto tornava, solo se ragionavo in termini di ritardo differenziale e non di differenze di percorso.

Daltronde è come se mettessi assieme le mele con le pere: se la figura grafica (verbo graficare) gli isoritardi (le iperboli) io debbo ragionare in quei termini.

Per poter ragionare in termini di differenze di percorsi allora ci sarebbe voluta una figura in cui dai due trasmettitori sarebbero partiti archi di circonferenza i cui raggi erano i percorsi e non iperboli! Vi pare anche a voi?"


Spero di aver chiarito, lo so non è facile, per rappresentare l'SFN in termini di isoritardi parametrati come iperboli occorre un certo livello di astrazione che non sempre uno ha a disposizione. Io ho cercato di spiegarlo il meglio possibile ma non potevo prescindere sul senso stesso dell'SFN e la sua rappresentazione (iperboli isoritardo).

Ciao
 
BTS ha scritto:
Ciao Synchro, se ti interessa il software già esiste e si interfaccia con un tuner a chiavetta da 30-40 euro per pc. Ti fa un'analisi completa di tutto il flusso trasmesso dal canale in esame, compresi tutti i preview di ogni singola informazione nel flusso. ;)
Ciao BTS
A me il software interessa, puoi dirmi di più?
 
Everardo ha scritto:
@pipione
Ti avevo scritto tante belle cose poi un click sbagliato e.......:eusa_wall:
Rimando a domani:crybaby2:
Cercando di approfondire l'argomento dei combinatori mi sono imbattuto in questo sito
http://www.microwaves101.com/encyclopedia/index.cfm
c'è di tutto e di più.

Grande!!!! Lo dico sul serio, mi mancava un sito del genere. Mi ricorda quando, tempo fa, ma poi non molto tempo fa, mi interessai a software con cui potevo "costruirmi" degli schematics, cosi in lingua si chiamano gli schemi elettrici ed elettronici.

Uno di questi è Spice per Windows, veramente grande, perchè potevi risolvere reti con in mezzo, transistors (un pochino obsoleti oggi, almeno per piccoli segnali) ma anche circuiti integrati, operazionali etc.

Tu pensa che tramite questo programmino ho realizzato, una quindicina di anni fa, dei filtri attivi con operazionali! Magari oggi non si usa più farli a mano, ma ti aiutano molto a "pensarli". Naturalmente oggi non mi ci metto, anche perchè la capoccia inizia a perdere qualche colpetto :D :D

Ma a suo tempo mi intestardii a "scoprire" come funzionavano i circuiti elettrici ed elettronici. per me era un hobby e nel tempo libero mi ci dedicavo. Sono stato il primo ad avere un laptop mio in ufficio e con quello facevo faville. Nota bene, quando allora si girava ancora con la macchina da scrivere ed era appena uscito Windows 3! Intel 8082, 640 Mb di Hard Disk e 2 MB di Ram. Naturalmente il laptop costava una fortuna e lo schermo non era manco a colori ma di un colore rosso mattone. Ci girava Corel Draw. Una vita fa.

Pur essendo già un perito in telecomunicazioni e lavorando in Rai (allora non c'era Raiway),mi sono sempre dedicato a rendere anche il mio lavoro molto più interessante e pieno di spunti.

N.B. Il software Spice per Windows venne molto dopo di Windows 3, girava infatti sotto Windows 95/98. Non so se continui a girare sotto Windows Xp, non l'ho più provato!

Ciao
 
Mi son fatto furbo....ora scrivo prima sul Blocco Note e salvo poi, con copia incolla, inserisco il testo nel forum!
Sono felice che ti piaccia il sito, anche per me è stata una sorpresa e visto che siamo in vena di ricordi pensa che io ho iniziato con il Commodore 64.
Lavoravo in una Ditta di telecomunicazioni ed avevo trovato il modo di utilizzarlo, scrivendo appositamente un programma, per effettuare quei calcoli ripetitivi tipo la legge di Ohm, le attenuazioni, i partitori resistivi e dopo, anche il calcolo degli Oscillatori Locali per le conversioni da canale a IF e da canale a canale con le possibili interferenze ecc. ecc.
Pensa che, rivisto e corretto, lo uso ancora oggi spece per il calcolo delle conversioni, funzione che non ho trovato in altri e più recenti software tipo quello della ABE (RF_Calc) liberamente scaricabile dal loro sito.
In Rai non ho mai lavorato anche se ci sono andato vicino ma qualche esperienza da "esterno" l'ho avuta, ricorderai l'avvento di Rai3.
A Bologna, proprio in quell'impianto di cui abbiamo tanto discusso, Barbiano, fu installato uno dei primi trasmettitori a portanti combinate della Thomson, 5 o forse 10 KW anzi 10 KW ma non li reggeva per più di qualche ora o al massimo qualche giorno poi....intermodulazione alle stelle! e via a correggere con il precorrettore di linearità.
Già ero in ottimi rapporti con l' "ufficio ripetitori" si chiamava così? per un piccolo impianto che seguivo ed un giorno mi invitarono a Barbiano, come se mi avessero proposto di andare sulla luna, una grande emozione, me lo sono mangiato con gli occhi, e lo ricordo ancora oggi molto bene.

Ok, sai riguardo ai combinatori ad impedenza costante credevo di aver capito tutto ma come spesso capita non era così infatti dal catalogo Kathrein si specifica: minimo due canali di separazione tra un canale e l'altro. E allora? Non è sufficente la struttura ad impedenza costante per consentire l'accoppiamento di canali adiacenti? Pare di no, occorrono anche filtri adeguati, in un documento che ho trovato parlano di "8° order dual mode bandpass filter" che non ho ancora capito bene come sono. Eppure Rohde & Schwarz per Timb (Ch. 47 e 48 lo fa senza problemi e non mi pare con chissa quale filtro. Mi sa che dovrò ficcarci il naso ben bene! E poi... provare.
Come dicevi tu, trovare chi ne sa di questi argomenti è impresa ardua, anche gli addetti ai lavori spesso si limitano ad assemblare.....

Ciao
 
Everardo ha scritto:
Mi son fatto furbo....ora scrivo prima sul Blocco Note e salvo poi, con copia incolla, inserisco il testo nel forum!
Sono felice che ti piaccia il sito, anche per me è stata una sorpresa e visto che siamo in vena di ricordi pensa che io ho iniziato con il Commodore 64.
Lavoravo in una Ditta di telecomunicazioni ed avevo trovato il modo di utilizzarlo, scrivendo appositamente un programma, per effettuare quei calcoli ripetitivi tipo la legge di Ohm, le attenuazioni, i partitori resistivi e dopo, anche il calcolo degli Oscillatori Locali per le conversioni da canale a IF e da canale a canale con le possibili interferenze ecc. ecc.
Pensa che, rivisto e corretto, lo uso ancora oggi spece per il calcolo delle conversioni, funzione che non ho trovato in altri e più recenti software tipo quello della ABE (RF_Calc) liberamente scaricabile dal loro sito.
In Rai non ho mai lavorato anche se ci sono andato vicino ma qualche esperienza da "esterno" l'ho avuta, ricorderai l'avvento di Rai3.
A Bologna, proprio in quell'impianto di cui abbiamo tanto discusso, Barbiano, fu installato uno dei primi trasmettitori a portanti combinate della Thomson, 5 o forse 10 KW anzi 10 KW ma non li reggeva per più di qualche ora o al massimo qualche giorno poi....intermodulazione alle stelle! e via a correggere con il precorrettore di linearità.
Già ero in ottimi rapporti con l' "ufficio ripetitori" si chiamava così? per un piccolo impianto che seguivo ed un giorno mi invitarono a Barbiano, come se mi avessero proposto di andare sulla luna, una grande emozione, me lo sono mangiato con gli occhi, e lo ricordo ancora oggi molto bene.

Ok, sai riguardo ai combinatori ad impedenza costante credevo di aver capito tutto ma come spesso capita non era così infatti dal catalogo Kathrein si specifica: minimo due canali di separazione tra un canale e l'altro. E allora? Non è sufficente la struttura ad impedenza costante per consentire l'accoppiamento di canali adiacenti? Pare di no, occorrono anche filtri adeguati, in un documento che ho trovato parlano di "8° order dual mode bandpass filter" che non ho ancora capito bene come sono. Eppure Rohde & Schwarz per Timb (Ch. 47 e 48 lo fa senza problemi e non mi pare con chissa quale filtro. Mi sa che dovrò ficcarci il naso ben bene! E poi... provare.
Come dicevi tu, trovare chi ne sa di questi argomenti è impresa ardua, anche gli addetti ai lavori spesso si limitano ad assemblare.....

Ciao

Eh....eh....è quello che faccio anch'io da quando mi è successo la stessa cosa un mesetto fa: prova un esperienza del genere, scrivi per circa 5000 parole e poi.....puff ti sparisce tutto!

mi accadde proprio in uno dei miei lunghissimi interventi. Da quel giorno ho mangiato la foglia anch'io.:D :D

A proposito, forse eri un "incaricato" cosi si chiamavano coloro che collaboravano attivamente a far si che si sapeva subito se un tal ripetitore non andava! Altri tempi, ora però, nonostante la tecnologia si è evoluta, ci sono collegamenti in remoto che danno la situazione in tempo reale dei trasmettitori. Nonostante ciò, a me pare, che la "reliability" non è che sia migliorata! Anzi è peggiorata.
E si capisce anche: allora i Centri trasmittenti erano presidiati, qualsiasi cosa succedesse, si interveniva all'istante! Da una decina d'anni non è più così!

Vabbè, tornando a bomba, in merito ai filtri combinatori, leggi questo, è molto leggero e intuitivo.

http://www.presspool.it/index.php?o...w=article&id=663&catid=23:broadcast&Itemid=70

Proprio in quel sito che tu stesso mi hai segnalato c'è la teoria del ritardo di gruppo sui filtri in genere. Un filtro passa banda di ottavo ordine, vorrebbe dire che ha le sue pendenze abbastanza ripide ed è costruito (sia a costanti distribuite:cavo, strip-line o guida d'onda) che a costanti concentrate (induttanze e capacità) in numero tale da denotare l'ordine del filtro.

Non vorrei farla troppo lunga, ma se vogliamo, proprio a Barbiano Raiway non trasmette o trasmetterà con il 30 e il 31 di Studio 1? Canali adiacenti senza dubbio alcuno.

Avranno trovato una azienda che gli assicura la possibilità reale e senza sporcare i segnali per combinare questi due Mux!

Ormai non mi meraviglio più di nulla in questo campo.

Ciao
 
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