In Rilievo Tralicci, sistemi radianti e trasmettitori: funzionamento di un ripetitore...

Citazione:
Originale inviato da BTS
Ciao Synchro, se ti interessa il software già esiste e si interfaccia con un tuner a chiavetta da 30-40 euro per pc. Ti fa un'analisi completa di tutto il flusso trasmesso dal canale in esame, compresi tutti i preview di ogni singola informazione nel flusso.
Ciao BTS
A me il software interessa, puoi dirmi di più?
Hai un PM ;)
 
.......
O ragioni in termini di raggi (circonferenze) e differenze di percorsi, quindi distanze lineari, allora è valida la tua formula s= c*t

Ma se ragioni in termini di differenze di ritardi (bada bene non sto parlando di differenze di tempi) quella formula non vale più altrimenti ricadremmo sulla rappresentazione delle distanze come circonferenze al cui centro ci sono i due trasmettitori. Mentre invece qui si parla di differenze di ritardi rappresentati da iperboli iso ritardo, di cui Tx1 e Tx2 rappresentano i due fuochi.
...............

Attenzione Pipione, che se l’idea delle iperboli è giusta, sbagliato è il modo di svilupparla e di trarne le conclusioni.
Inizierò con un esempio: siamo alla stazione di Roma, in attesa di due treni che sappiamo essere partiti nello stesso istante; uno da Civitavecchia, che supponiamo a 60 km da Roma, l’altro da Terni, che supponiamo a 90 km da Roma.
La velocità dei due treni è per entrambi costante e pari per esempio a 90 km/ora, cioè 1,5 km/m’; il primo treno arriverà a Roma dopo (60 km / 1,5 km/m’) = 40 m’ dalla partenza; il secondo treno invece arriverà a Roma dopo (90 km / 1,5 km/h) = 60 m’ dalla partenza.
Si può anche dire che il treno partito da Civitavecchia arriva a Roma con un ritardo, rispetto al momento della partenza, di 40 m’, mentre quello partito da Terni arriva a Roma con un ritardo, rispetto allo stesso momento di partenza, di 60 m’.
La differenza dei ritardi è quindi 60 – 40 = 20 m’
Alla velocità di 1,5 km/m’, in 20 m’ vengono percorsi 1,5x20 = 30 km.
Ma guarda un pò: 30 km è proprio la differenza tra i due percorsi: 90–60 = 30 km
Quindi parlare della differenza dei ritardi è la stessa cosa che parlare della differenza dei percorsi. Ok ?
Per tornare a noi, fai conto che a Civitavecchia e a Terni al posto delle stazioni ci siano due trasmettitori , e che al posto di due convogli di vagoni ci siano due convogli di segnali elettromagnetici che partono in sincronismo fra loro; la velocità con cui viaggiano è naturalmente c = 300.000 km/s, costanti.
Il ritardo con cui il segnale partito da Civitavecchia arriva a Roma sarà dato da 60/300.000 = 0,0002 s, cioè 0,2 ms, cioè 200 µs; il ritardo con cui il segnale partito da Terni arriva a Roma sarà dato da 90/300.000 = 0,0003 s, cioè 0,3 ms, cioè 300 µs.
La differenza dei ritardi è quindi 300 – 200 = 100 µs, cioè 0,0001 s, intervallo di tempo nel quale i segnali percorrono 0,0001x300.000 = 30 km; toh ! chi si rivede ! ancora la differenza dei percorsi !
Quindi i due diagrammi, quello della differenza dei ritardi e quello della differenza dei percorsi, sono tra loro sovrapponibili, ovviamente ciascuno nella propria scala.
E’ chiaro ?
E adesso veniamo all’inghippo riscontrato nelle tue iperboli, nelle quali c’è qualche errore concettuale:
• hai ignorato che dati due fuochi, esiste una ed una sola iperbole (coppia di curve simmetriche rispetto ad almeno un asse) ad essi relativa; i fuochi da te indicati sembrano essere nei punti F1(-333,0) ed F2 (333,0); l’unica iperbole (che è lecito imporre equilatera, cioè simmetrica rispetto ai due assi cartesiani, per omogeneità di scale) che soddisfa quei due fuochi passa per i punti di coordinate rispettivamente (-235,0) e (235,0); per inciso, 235 viene dal rapporto 333/radice 2 (v. equazioni e formule dell’iperbole equilatera, p.es. http://www.matematika.it/public/allegati/35/iperbole_1_1.pdf ); la differenza dei ritardi per tale iperbole è (333 x radice 2) = 471 (µs); quindi l’iperbole -50µs che prendi per il tuo esempio, semplicemente non esiste, né può esistere, per quei due fuochi.
Conseguenze:
1) la famiglia di iperboli che hai rappresentato si può riferire soltanto non a due fuochi ma ad una famiglia di fuochi, cioè ad una famiglia di trasmettitori, con implicazioni di non so quale utilità.
2) le tue iperboli rappresenterebbero (una volta corrette secondo il concetto di punto 1) delle differenze di ritardi, che si misurano in unità di tempo; quindi i due assi cartesiani rappresentano dei tempi (µs); potresti rappresentare anche delle distanze (ma non hai sostenuto che non si può ?), ma la scala deve essere almeno congrua; lo è se alla distanza tra i due fuochi (trasmettitori) da te indicati fai corrispondere non 100 bensì (0,000333x2x300.000) = 200 km
3) le considerazioni sulle areole colorate in giallo sono fuorvianti, perché valide, per una data coppia di trasmettitori, soltanto nell’intorno di una ed una sola iperbole, come sopra spiegato.

Beninteso queste tue "deviazioni fisico-matematiche" non sminuiscono affatto il valore del lavoro fino a quel punto da te svolto.
Cordialità
 
orville ha scritto:
.......
.Beninteso queste tue "deviazioni fisico-matematiche" non sminuiscono affatto il valore del lavoro fino a quel punto da te svolto.
Cordialità

Leggiti con molta attenzione questo:

http://www.crit.rai.it/eletel/2008-2/82-3.pdf

è stata la mia stella di riferimento e a cui mi sono riferito per tutto quello che ho scritto.

Cordialità.
 
Bellissimo doc e complimenti a voi per esservi messi a disposizione di tutti noi comuni " mortali"...Nel senso buono ovviamente:) Mi permetto di chiedervi un po' di cosette..Nel caso di rai, ad esempio, laddove lo stesso canale , nel mio caso il 27 uhf sara trasmesso pure da siti extraregionali ( problemi di copertura radio ) puo' essere sfn?

Poi, come avviene la commutazione dei tg regionali verso i ripetitori? ( dalla sede rai regionale o da roma in automatico) con che comando , che frequenza usano per i trasferimenti dei segnali tra i vari siti? ...Grazie e Ciao ..
 
pipione ha scritto:
Avranno trovato una azienda che gli assicura la possibilità reale e senza sporcare i segnali per combinare questi due Mux!
Anche Ei li fa fare per il 49/50 li ho anche visti ma non ricordo marca...Bei pezzi di meccanica!
 
..E Che potenze mi sa devono sopportare..:):)
 
Ultima modifica:
pipione ha scritto:
Leggiti con molta attenzione questo:

http://www.crit.rai.it/eletel/2008-2/82-3.pdf

Fatto.
Intanto all’inizio di pag 36 viene ribadita l’equivalenza tra differenza dei ritardi e differenza delle distanze (com’è logico che sia, dato che a legarle è una costante, cioè la velocità di propagazione); concetto ripetuto poi nelle quattro righe in fondo a destra di pag. 38: “la differenza di fase è proporzionale alla differenza di cammino ottico delle onde, quindi in definitiva alla differenza di distanza da quel punto dello spazio”; smentendo con ciò quanto da te sostenuto: ...."Ad esempio, se l'approccio per capire l'SFN fosse la differenza dei percorsi tra Tx1, Tx2 e il punto di ricezione P, toppereste alla grande. Fino a l'altro ieri sera mi è venuto il mal di testa per capire.

Pag. 39, le iperboli: ognuno di noi può sbagliare e capita infatti di sbagliare; evidentemente l’estensore dell’articolo è incappato, per quanto bravo, in una distrazione che il rigore della matematica non permette, se è vero, come la geometria analitica asserisce, che ad una coppia di fuochi corrisponde una ed una sola iperbole; quindi riferire una famiglia di iperboli ad una sola coppia di fuochi, cioè nel nostro caso ad una sola coppia di trasmettitori, è concettualmente sbagliato. Quindi quel diagramma è solo fantasia.
Se poi qualcuno dimostrerà con argomenti rigorosi il contrario sarà mio dovere fare pubblica ammenda.
 
Ciao a tutti

Una domanda "strana": Il Ch. 30 Rai Sport 1 e 2 e Sat2000 con solo tre canali occupa tutta la banda disponibile ?
Mi spiego meglio, ammettiamo che il canale possa veicolare 20 Mbit se li dividono i tre canali (6.66 Mbit ciascuno) oppure che so usano 10 Mbit e gli altri 10 rimangono inutilizzati ?
Scusate, sono in "trasferta" e non ho modo di verificare.
 
orville ha scritto:
pipione ha scritto:
Leggiti con molta attenzione questo:

http://www.crit.rai.it/eletel/2008-2/82-3.pdf

Fatto.
Intanto all’inizio di pag 36 viene ribadita l’equivalenza tra differenza dei ritardi e differenza delle distanze (com’è logico che sia, dato che a legarle è una costante, cioè la velocità di propagazione); concetto ripetuto poi nelle quattro righe in fondo a destra di pag. 38: “la differenza di fase è proporzionale alla differenza di cammino ottico delle onde, quindi in definitiva alla differenza di distanza da quel punto dello spazio”; smentendo con ciò quanto da te sostenuto: ...."Ad esempio, se l'approccio per capire l'SFN fosse la differenza dei percorsi tra Tx1, Tx2 e il punto di ricezione P, toppereste alla grande. Fino a l'altro ieri sera mi è venuto il mal di testa per capire.

Pag. 39, le iperboli: ognuno di noi può sbagliare e capita infatti di sbagliare; evidentemente l’estensore dell’articolo è incappato, per quanto bravo, in una distrazione che il rigore della matematica non permette, se è vero, come la geometria analitica asserisce, che ad una coppia di fuochi corrisponde una ed una sola iperbole; quindi riferire una famiglia di iperboli ad una sola coppia di fuochi, cioè nel nostro caso ad una sola coppia di trasmettitori, è concettualmente sbagliato. Quindi quel diagramma è solo fantasia.
Se poi qualcuno dimostrerà con argomenti rigorosi il contrario sarà mio dovere fare pubblica ammenda.

Guarda, dove tu sbagli è affrontare la fisica che sta dietro il funzionamento della SFN, con il fatto che il Tx 1 e il Tx2 siano considerati come fuochi e quindi analiticamente considerati come "generatori" di una e una sola iperbole. Questo fatto lo conosciamo in tanti, e per quanto mi riguarda, se non altro per reminiscenze di geometria analitica studiata abbastanza tempo fa, ancora abbastanza chiaro, data la mia età.

Il fatto di considerare i due TX come fuochi, serviva solo e solamente come "figurare" il fenomeno che è precisamente il famosissimo esperimento di Young riguardante l'interferenza che si viene a formare dati due generatori di onde "coerenti", ovvero onde la cui frequenza, fase e....dato che stiamo parlando di diffusione televisiva, ....contenuto, è la stessa!

Io, per ciò che mi riguarda, potrei essere pur incorso in qualche sbavatura di tipo "fisico-matematico" come dici tu, ma ti vorrei vedere a spiegare in parole, le più semplici possibili, ad un uditorio non certo di iniziati, tranne forse, e sono anche molti in questo forum, qualcuno del settore.

Mi dispiace moltissimo che tu non abbia colto la differenza concettuale tra l'aver voluto mettere in evidenza un fatto di geometria analitica, che in effetti non centrerebbe una mazza, con il fenomeno, questo si importante, dell'interferenza tra due onde coerenti che genera un insieme di onde in fase e in controfase il cui inviluppo nello spazio va a generarmi delle iperboli iso-ritardo che sono la base per poter capire la configurazione SFN nella trasmissione digitale.

Ma, poi, se mi permetti, capisco anche la voglia di confutare, ma io non sono mica l'estensore di quell'articolo, ed in ogni caso io ho una fiducia completa su quello che hanno scritto gli estensori di quell'articolo edito dal Centro Ricerche ed Innovazione Tecnologica di RaiWay. Devi anche considerare, se non è molto rigoroso, sia analiticamente che fisicamente, a chi è indirizzato. Ma a me e a moltissimi di questo Forum ci è sembrato interessante e degno di attenzione. E sopratutto non me la sento di giudicare a cuor leggero, come fai tu quel lavoro. Sappi che ci hanno lavorato fior di ingegneri e tecnici e il tuo intervento qui mi sembra oltremodo inopportuno e imprudente e solo per mettere in evidenza una qualche "sbavatura" riguardante il mio punto di vista nello spiegare l'SFN tout court.

Mi pare che è già tanto che qualcuno si prenda la briga di dare qualche dritta in questo forum, non credo che mi debba preoccupare anche degli esempi, solo perchè c'è un qualcuno che storce la bocca perchè la spiegazione non è proprio rigorosa. E magari pretenda anche che lo sia analiticamente.

In ogni caso mi sembra, quella che stai intavolando, una discussione fine a sè stessa e che non ci porta a nulla di "contributivo", quindi ti esorterei a darci un taglio, ma non perchè non desidero critiche, anzi, il contrario. Chi mi conosce qua, mi ha sempre esortato a continuare il mio progetto di spiegare, senza tanti fronzoli, alla bene meglio, quello che succede nel nostro ambiente Broadcast. Se poi capita qualche sbavatura, pazienza. Qui nessuno è nato imparato!

Ciao
 
Buongiorno,..Volevo domandare qualcosa.

I trasmettitori tv ( ripetitori) ...come vengono linkati tra loro...Attraverso il sat? o la rete di Bassa frequenza ..No perche' mi domando allora , in caso di sat, se c e' forte maltempo il segnale al decoder anche per pochi minuti, potrebbe uscurarsi ..Allora mi domando: Effetti sulla rete sfn per un black out del genere ?

Intendo dire, se andasse in riserva in caso di black out satellitare su rete di Bassa frequenza....Cosa poi tiene in fase la Sfn?
Scusate se mi sono espresso male...
 
la maggior parte dei ripetitori ha la possibilità di avere sia i ponti che il sat e uno scambio seamless fà in modo che la commutazione sia invisibile all' SFN, dove questa possibilità non c'è (cioè ricezione solo da sat) alora si fà in modo che se la ricezione satellite non funziona il trasmettitore si spegne per non disturbare l'area di servizio.
 
Everardo ha scritto:
Ciao a tutti

Una domanda "strana": Il Ch. 30 Rai Sport 1 e 2 e Sat2000 con solo tre canali occupa tutta la banda disponibile ?
Mi spiego meglio, ammettiamo che il canale possa veicolare 20 Mbit se li dividono i tre canali (6.66 Mbit ciascuno) oppure che so usano 10 Mbit e gli altri 10 rimangono inutilizzati ?
Scusate, sono in "trasferta" e non ho modo di verificare.
Il mux 2 Rai (CH30 UHF) ha banda libera per via del 40% di capacità trasmissiva da cedere a terzi (come TV2000 e Arturo)... ;)
 
Tuner ha scritto:
Oppure si filtrano le antenne/canali, rinunciando alla cosiddetta "interferenza costruttiva" e ci si "accontenta" di fornire al cliente un sistema convenzionale ma intrinsecamente stabile.
Un'osservazione che a me sembra piuttosto banale, è che il sistema SFN ha innegabili vantaggi ma che la qualità di un impianto resta dipendente dal margine di ricezione, ovvero da quanto è garantita nel tempo l'effettiva ricezione.
E' mia incrollabile opinione che impianti di ricezione TV non dovrebbero mai essere affidati ad antenne omnidirezionali, anche perchè l'antenna e la sua direzionalità sono l'elemento chiave per la ricezione.
Rispettando la fisica delle somme vettoriali ovvero nel tener sempre buoni gli accorgimenti necessari per la corretta ricezione dei segnali MFN, difficilissimamente si potranno avere problemi con quelli SFN.
;)
noto solo ora!...ma quante volte mi sono preso insulti a napoli e ferrara per aver scritto ciò...
 
Hanno ragione, perchè pensare in astratto è diverso che operare sul campo. :icon_rolleyes:
Le risorse (economiche e di tempo) per mettere a punto ed affinare una rete trasmittente sono diverse da quelle dedicabili ad un impianto ricevente privato, che deve essere semplice (ma non rozzo o rudimentale), affidabile ed economico.
Un buon impianto di ricevente si caratterizzerà sempre per il buon margine di ricezione che ha e che lo rende il più possibile immune dalle variabili (naturali e non) che possono verificarsi.
;)
 
Se mi posso permettere...Quanti sono in grado di installare un impianto con un buon margine di sicurezza? Io vedo nelle mie zone molti antennisti che ancora ragionano da "analogici" percio' se il segnale e' basso amplificano...Se ha difetti di mer non controllano la forma d onda del Panettone digitale , gli eventuali echi ecc...No amplificano .se non bastano 20 db, 30 e se ancora il disturbo c e' ( quasi sicuramente ) preamplificano...Per poi dare colpa al dtt che ancora e' a livello sperimentale...
 
Ribadisco ancora una volta, che i segnali a radio frequenza in banda VHF UHF sono tutt'ora ANALOGICI, soltanto modulati in digitale.
Le leggi fisiche che ne regolano la propagazione sono quelle note, non ce ne sono di "nuove".
Le modulazioni digitali offrono maggiori protezioni dalle interferenze, nel senso che se i segnali SFN non sono proprio dell'identico modulo e di fase opposta, l'informazione è (dovrebbe essere) comunque decodificabile.
L'antenna continua però ad essere l'elemento capace di fare la differenza e mescolare segnali da più antenne senza alcun accorgimento, in particolare lavorando a larga banda, è una prassi poco saggia.
Il vero problema, non è ragionare da analogici, ma pensare che con l'avvento del digitale sia cambiata la fisica che sta alla base della comunicazione attraverso onde radio.
Se con i segnali modulati analogici, anche attraverso uno sguardo all'immagine riprodotta dal televisore si poteva già avere una percezione di quale potesse essere il problema, in digitale non esistono altre valutazioni che quelle strumentali e questi dati vanno poi anche saputi interpretare.
Se si da ad intendere che chi trasmette in SFN fornisca un segnale perfetto sul territorio e che tutto ciò che viene irradiato dalla VHF alla UHF in DTT abbia in fondo queste caratteristiche "a prova di bomba", il risultato sarà che dalla parte di chi realizza impianti riceventi (che nelle nuove abitazioni sono in maggior parte quelli che suddividono i segnali RF come fossero la 220 AC) s'interpreta che tutto è possibile e che se oggi non si vedrà il tal canale, bè, è colpa dell'emittente e tutto tornerà visibile quando "loro metteranno a posto".
 
Tuner ha scritto:
Ribadisco ancora una volta, che i segnali a radio frequenza in banda VHF UHF sono tutt'ora ANALOGICI, soltanto modulati in digitale.
Le leggi fisiche che ne regolano la propagazione sono quelle note, non ce ne sono di "nuove".
Le modulazioni digitali offrono maggiori protezioni dalle interferenze, nel senso che se i segnali SFN non sono proprio dell'identico modulo e di fase opposta, l'informazione è (dovrebbe essere) comunque decodificabile.
L'antenna continua però ad essere l'elemento capace di fare la differenza e mescolare segnali da più antenne senza alcun accorgimento, in particolare lavorando a larga banda, è una prassi poco saggia.
Il vero problema, non è ragionare da analogici, ma pensare che con l'avvento del digitale sia cambiata la fisica che sta alla base della comunicazione attraverso onde radio.
Se con i segnali modulati analogici, anche attraverso uno sguardo all'immagine riprodotta dal televisore si poteva già avere una percezione di quale potesse essere il problema, in digitale non esistono altre valutazioni che quelle strumentali e questi dati vanno poi anche saputi interpretare.
Se si da ad intendere che chi trasmette in SFN fornisca un segnale perfetto sul territorio e che tutto ciò che viene irradiato dalla VHF alla UHF in DTT abbia in fondo queste caratteristiche "a prova di bomba", il risultato sarà che dalla parte di chi realizza impianti riceventi (che nelle nuove abitazioni sono in maggior parte quelli che suddividono i segnali RF come fossero la 220 AC) s'interpreta che tutto è possibile e che se oggi non si vedrà il tal canale, bè, è colpa dell'emittente e tutto tornerà visibile quando "loro metteranno a posto".

Quoto.....e chi ha orecchie per intendere ...INTENDA :mad:
 
pipione ha scritto:
orville ha scritto:
........... con il fenomeno, questo si importante, dell'interferenza tra due onde coerenti che genera un insieme di onde in fase e in controfase il cui inviluppo nello spazio va a generarmi delle iperboli iso-ritardo che sono la base per poter capire la configurazione SFN nella trasmissione digitale.

????
Obiettivo delle mie osservazioni è quello di rettificare informazioni erronee che, diffuse con un mezzo pubblico, possono propagare concetti non corretti; e ciò ritengo non vada bene, qualsiasi sia il loro peso.
Proviamo adesso a fare un po’ di chiaro sulle frange di interferenza, generate, giusto per ripetere, quando da due punti, o sorgenti, nello spazio vengono emesse onde periodiche di uguale ampiezza, frequenza e fase.

Descrizione del fenomeno-
quando le due onde arrivano in un terzo punto, ovunque posto, si sovrappongono interferendo.
- quando la differenza di percorso è pari ad un multiplo intero della lunghezza d'onda λ le due onde interferiscono in fase, l'interferenza è costruttiva e si osserva un massimo nella figura di interferenza
- viceversa, quando tale differenza coincide con un multiplo dispari di mezza lunghezza d'onda le due onde interferiscono in controfase, l'interferenza è distruttiva e si osserva un nullo di intensità

In modo del tutto equivalente si può dire che:
- quando la differenza fra i tempi impiegati dalle due onde a raggiungere il punto P è un multiplo del periodo T dell’onda si ha interferenza costruttiva (i due massimi arrivano nello stesso istante nel punto P, sommandosi)
- viceversa quando tale differenza è un multiplo dispari del semiperiodo T/2 dell’onda si ha interferenza distruttiva (il massimo di un’onda arriva nel punto P contemporaneamente a un minimo dell’altra, dando somma nulla).

Quantificazione e conseguenze del fenomeno
in atmosfera standard (15°C, 1013 mb, a livello del mare), lunghezza d’onda (rapporto tra velocità di propagazione e frequenza) e periodo dell’onda valgono, rispettivamente (per esempio):
• per il canale 21 (474 MHz): λ = circa 63 cm T = 2,11 ns (nanosecondi)
• per il canale 69 (858 MHz): λ = circa 35 cm T = 1,17 ns
Se vogliamo quindi ricevere il canale 21 proveniente da due trasmettitori, dobbiamo teoricamente evitare che la differenza delle distanze tra la nostra antenna ricevente e i due trasmettitori sia un [(multiplo di 63 cm) + 31,5 cm], ovvero evitare che i due segnali arrivino all’antenna ricevente con una differenza di tempo pari a un [(multiplo di 2,11 ns) + 1,055 ns], perché vedremmo nulla.

Questo in teoria.
In pratica succede che, quantomeno:
- variazioni di temperatura, densità e pressione atmosferica implicano variazioni di velocità di propagazione (quindi di lunghezza d’onda) e di assorbimento (quindi di ampiezza del segnale); tutto ciò con buona pace della coerenza del segnale stesso man mano che ci allontaniamo dall’antenna trasmittente
- tolleranze inevitabili nei segnali di clock del sistema GPS (che governa il sincronismo, con o senza offset, tra i due trasmettitori), aggiunte a tolleranze sulla frequenze portanti e a chissà quant’altro, implicano slittamenti di fase e/o frequenza dei segnali emessi.

Morale: l’ipotesi di partenza di avere due sorgenti di onde di uguale ampiezza, frequenza e fase decade prontamente, rendendo le preoccupazioni per le famigerate frange d’interferenza del tutto superflue.
Prova ne sia che non si sono mai visti antennisti sui tetti spostare un’antenna 50 cm più avanti, o 10 cm più indietro, o un po’ a destra o un po’ a sinistra, per risolvere problemi di ricezione.

Diverso discorso è invece quello dell’offset, impostato per coprire certe aree piuttosto che altre; ma questo è un altro argomento.
 
Tuner ha scritto:
Ribadisco ancora una volta, che i segnali a radio frequenza in banda VHF UHF sono tutt'ora ANALOGICI, soltanto modulati in digitale.
Le leggi fisiche che ne regolano la propagazione sono quelle note, non ce ne sono di "nuove".
Le modulazioni digitali offrono maggiori protezioni dalle interferenze, nel senso che se i segnali SFN non sono proprio dell'identico modulo e di fase opposta, l'informazione è (dovrebbe essere) comunque decodificabile.
L'antenna continua però ad essere l'elemento capace di fare la differenza e mescolare segnali da più antenne senza alcun accorgimento, in particolare lavorando a larga banda, è una prassi poco saggia.
Il vero problema, non è ragionare da analogici, ma pensare che con l'avvento del digitale sia cambiata la fisica che sta alla base della comunicazione attraverso onde radio.
Se con i segnali modulati analogici, anche attraverso uno sguardo all'immagine riprodotta dal televisore si poteva già avere una percezione di quale potesse essere il problema, in digitale non esistono altre valutazioni che quelle strumentali e questi dati vanno poi anche saputi interpretare.
Se si da ad intendere che chi trasmette in SFN fornisca un segnale perfetto sul territorio e che tutto ciò che viene irradiato dalla VHF alla UHF in DTT abbia in fondo queste caratteristiche "a prova di bomba", il risultato sarà che dalla parte di chi realizza impianti riceventi (che nelle nuove abitazioni sono in maggior parte quelli che suddividono i segnali RF come fossero la 220 AC) s'interpreta che tutto è possibile e che se oggi non si vedrà il tal canale, bè, è colpa dell'emittente e tutto tornerà visibile quando "loro metteranno a posto".
Quoto anch'io. :)

E mi preme di ricordare che questo bellissimo thread nasce con il semplice intento di spiegare in modo ail più possibile semplice e "pratico", almeno per chi possiede una minima conoscenza di questo affascinante settore, il funzionamento dei trasmettitori in tecnica digitale e del supporto della SFN.

Addentrarsi - a mio modesto avviso - in dissertazioni, anzi, in contestazioni che francamente danno l'impressione di voler dare un giudizio non tanto sull'encomiabile intento di pipione e di tutti gli esperti che si sono messi in gioco in prima persona in questa impresa (cito ad es. Tuner, BillyClay e mi scuso se dimentico qualcuno), ma principalmente sull'analisi e l'inappuntabilità di sofisticati e rigorosi calcoli fisico-matematico-geometrici (per l'accademicità dei quali comuqnue ringraziamo), sembra un'iniziativa più fine a sé stessa che di effettiva utilità per la pratica comprensione del funzionamento di una rete SFN... :icon_rolleyes:
 
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