Nosky69 ha scritto:
Non sono fiducioso per niente!!! Non capisco cosa possa cambiare il 17, ammesso che si riuniscano, visto che le frequenze non sono state liberate e con le associazioni sul piede di guerra che di fatto stanno letteralmente boicottando lo switch off e forse anche le regioni già switchate.
Ancora con questa storia delle frequenze che devono essere liberate. Le frequenze 61-69 saranno liberate a mano a mano che si procede con gli switch-off, non assegnando alcuna di queste frequenze a tv locali. Al contarrio delle aree già switchate, dove sono già state assegnate ad alcune tv regionali/locali; e ora voglio proprio vedere come risolveranno questa "patata bollente".
Ma per le aree tecniche che devono ancora fare lo switch-off, le frequenze 61-69 possono essere liberate solo all'atto dello switch-off, non prima. Quindi, non esiste il problema che tu ti poni. L'unica cosa rilevante è che, dovendoci essere l'asta di queste frequenze entro quest'anno, tali frequenze dovranno, per forza di cose, essere liberate in tutta Italia entro breve tempo. E quindi, gli switch-off previsti per il 2012, non potranno essere rinviati di molto e dovranno farsi entro i primissimi mesi dell'anno prossimo.
Nosky69 ha scritto:
Volere e potere....se non si risolve sta storia delle frequenze e tutto deve andare bene, io credo che non si possa partire prima di settembre, cioè ad asta avvenuta.
L'asta si svolgerà comunque, ma ci sono i problemi suddetti o meglio trovare per le tv locali/regionali, un n° sufficienet di frequenze per tutti
Nosky69 ha scritto:
Piuttosto le associazioni si metterebbero a scioperare sotto il Ministero ma non ti fanno switchare neanche morti. Non vogliono neanche consoziarsi perchè tutti vogliono diventare operatori di rete (si anche con i soldi dei contribuenti). Ci sono emittenti che magari meritano ma tante anzi tantissime altre che potrebbeo consoziarsi tra loro, visto che di tante forse non ne fanno una buona. Ma quale pluralismo e pluralismo, mi vien da ridere perchè viviamo davvero nella Repubblica delle banane in un paese dove si lavora sulla base della demagogia e del garantismo del singolo. Da anni che si parla di switch off e sti signori si svegliano solamente adesso dopo che il Ministero gli ha messo il dito nel.....(omissis...)?
Adesso aspetto il moralista della situazione che mi spiegherà che il mio pensiero è sbagliato perchè bisogna garantire i posti di lavoro e bla bla bla.
La questione è che agli operatori nazionali sono state date concessioni in numero quasi raddoppiato rispetto alle reti analogiche e sono state ampiamente tutelate, dal punto di vista economico-aziendale. Quindi, al di là del pluralismo (che comunque non è un aspetto secondario), non si capisce in base a quale criterio, aziende di livello nazionale, hanno un trattamento ampiamente tutelativo dei loro interessi, mentre le tv regioanli/locali, che hanno pure loro, i loro interessi economico-aziendali, vengono chiamate a sacrificarsi, a doversi consorziare, etc........, non potendo così valorizzare al massimo il loro principale asset che è rappresentato dalla rete di diffusione del segnale. Da questo punto di vista, non si può fare un discorso di validità della programmazione, etc......, perchè questi discorsi non hanno alcuna valenza normativa. Quindi, i discorsi che fai tu, sono demagogici ed inappropriati perchè ciò che viene garantito e tutelato a favore di aziende di livello nazionale, perchè non deve essere garantito ad aziende di livello locale? (da un punto di vista, anche solo, di interessi economici, a parte altri discorsi)