alby72
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Vanna Marchi, il pm: "Colpevole
oltre ogni ragionevole dubbio"
MILANO -"Questo è un processo nel quale la prova della colpevolezza degli imputati, tutti e tre, è stata cercata al di là di ogni ragionevole dubbio". Comincia così la requisitoria del pm Gaetano Ruta, al processo nei confronti di Vanna Marchi, di sua figlia Stefania Nobile e del suo convivente Francesco Campana, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. L'accusa chiede quindi una condanna a 12 anni per la televenditrice, a 13 per la figlia e a sette per Campana. Toni durissimi contro i tre imputati, in particolare contro Stefania Nobile, che "nella degradazione della cattiveria e del cinismo - ha detto il pm - si colloca nell'ultimo dei gironi del male".
Dichiara la figlia della teleimbonitrice: "Di tutta la schifezza che mi è stata buttata addosso in tre ore di requisitoria, la cosa che mi ha fatto più schifo è che il pm mi ha accusata di razzismo, quando mi trovo in questa situazione per un mago di colore". Poi, un commento ironico: "Mi aspettavo la pena di morte...". Il suo difensore, Liborio Cataloliotti, parla di richiesta spropositata: "Neanche per i Bambini di Satana...".
Dal canto suo il pm sostiene che "tutte le prove assunte nel corso del dibattimento anche quelle richieste dalle difese dimostrano la responsabilità degli imputati. Ho vissuto e interpretato questa vicenda come estremamente seria e grave". Ruta punta poi il dito sulla "televisione usata come cassa di risonanza per pubblicizzare attività truffaldine che non sono state arginate né dall'Autorità garante per la concorrenza sul mercato, né dalle verifiche, effettuate nel 1999, da parte della Guardia di finanza".
http://oas.repubblica.it/RealMedia/...iddle,Position1,Bottom,x41,x42,x43,x44!Middle
E tra le testimonianze, c'è anche quella della maga Dafne, sentita questa mattina, e anche lei coinvolta nella vicenda (ha patteggiato un anno e otto mesi). La donna in aula dichiara, riferendosi agli imputati, che "facevano tutto loro", e che le cose da dire ai clienti erano "decise" da Vanna Marchi e Stefania Nobile.
Erano loro a dare le direttive e, secondo la versione della testimone - assistita dal suo difensore, l'avvocato Ciro Paparo - le due donne, insieme al mago Do Nascimento e al commercialista loro socio, si dividevano gli incassi.
Prima dell'inizio dell'udienza, fuori dall'aula, Stefania Nobile ha spiegato che sua madre è assente oggi perché "non sta bene". "Io sto bene - ha aggiunto - e la mia vita non cambierà dopo la requisitoria".
Altro che prigione, dovrebbero mandarle a lavorare fino a quando non hanno restituito tutti i soldi che hanno rubato!!
oltre ogni ragionevole dubbio"
MILANO -"Questo è un processo nel quale la prova della colpevolezza degli imputati, tutti e tre, è stata cercata al di là di ogni ragionevole dubbio". Comincia così la requisitoria del pm Gaetano Ruta, al processo nei confronti di Vanna Marchi, di sua figlia Stefania Nobile e del suo convivente Francesco Campana, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. L'accusa chiede quindi una condanna a 12 anni per la televenditrice, a 13 per la figlia e a sette per Campana. Toni durissimi contro i tre imputati, in particolare contro Stefania Nobile, che "nella degradazione della cattiveria e del cinismo - ha detto il pm - si colloca nell'ultimo dei gironi del male".
Dichiara la figlia della teleimbonitrice: "Di tutta la schifezza che mi è stata buttata addosso in tre ore di requisitoria, la cosa che mi ha fatto più schifo è che il pm mi ha accusata di razzismo, quando mi trovo in questa situazione per un mago di colore". Poi, un commento ironico: "Mi aspettavo la pena di morte...". Il suo difensore, Liborio Cataloliotti, parla di richiesta spropositata: "Neanche per i Bambini di Satana...".
Dal canto suo il pm sostiene che "tutte le prove assunte nel corso del dibattimento anche quelle richieste dalle difese dimostrano la responsabilità degli imputati. Ho vissuto e interpretato questa vicenda come estremamente seria e grave". Ruta punta poi il dito sulla "televisione usata come cassa di risonanza per pubblicizzare attività truffaldine che non sono state arginate né dall'Autorità garante per la concorrenza sul mercato, né dalle verifiche, effettuate nel 1999, da parte della Guardia di finanza".
http://oas.repubblica.it/RealMedia/...iddle,Position1,Bottom,x41,x42,x43,x44!Middle
E tra le testimonianze, c'è anche quella della maga Dafne, sentita questa mattina, e anche lei coinvolta nella vicenda (ha patteggiato un anno e otto mesi). La donna in aula dichiara, riferendosi agli imputati, che "facevano tutto loro", e che le cose da dire ai clienti erano "decise" da Vanna Marchi e Stefania Nobile.
Erano loro a dare le direttive e, secondo la versione della testimone - assistita dal suo difensore, l'avvocato Ciro Paparo - le due donne, insieme al mago Do Nascimento e al commercialista loro socio, si dividevano gli incassi.
Prima dell'inizio dell'udienza, fuori dall'aula, Stefania Nobile ha spiegato che sua madre è assente oggi perché "non sta bene". "Io sto bene - ha aggiunto - e la mia vita non cambierà dopo la requisitoria".
Altro che prigione, dovrebbero mandarle a lavorare fino a quando non hanno restituito tutti i soldi che hanno rubato!!