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Wi -Fi : fa male o no?

Nighteagle

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Volevo sapere se qualcuno è a conoscenza di problemi di salute derivanti dall'uso della tecnologia Wi-Fi sia in casa che in ufficio.:crybaby2:
Leggendo qua e là ho visto opinioni contrastanti.:eusa_think:
Il vostro parere? Fa male o no?:icon_rolleyes:
 
Spero di no visto che ho in casa un bel Router wi-fi cui sono collegati ben tre pc: uno di mio papà dell'ufficio (al piano di sotto), uno di mia mamma e uno mio in camera mia
 
Argomento che mi interessa da vicino: router wi-fi per 2 pc in casa.
C'è qualcuno che può argomentare in modo concreto?
 
JULIUS ha scritto:
Argomento che mi interessa da vicino: router wi-fi per 2 pc in casa.
C'è qualcuno che può argomentare in modo concreto?
In modo concreto non credo possa argomentare nessuno, né qui né altrove... :D
In teoria le radiazioni WiFi sono largamente al disotto della soglia nociva.... In pratica, in questo come in mille altri casi ( uno per tutti: gli alimenti modificati geneticamente ), vale la prova del budino... :badgrin:
Lo sapremo entro il secolo ( forse... ) se non ci saremo estinti prima ;) :D
 
A parte una potenza irrisoria se paragonata a quella di un telefonino, l'intensità di campo si riduce con legge geometrica quindi molto velocemente allontanandosi dall'antenna. Poco probabile mettersi l'antenna del wi-fi vicino alla tempia e già questo tranquillizza, in più, si parla di potenze attorno ai 10mW contro 1W.
Come dice roddy, nessuno in realtà può sapere, resta il fatto che ci preoccupiamo per le antenne di telefonia vicino acsa, ma trascuriamo il campo generato dal cellulare vicino all'orecchio, sempre enormemente più elevato.
Per la cronaca, i livelli di tollerabilità che vigevano nell'ex oltrcortina erano molto più restrittivi di quelli da noi vigenti, probabilmente un tantino sponsorizzati dalle lobbies che fanno capo alle società di telefonia cellulare.
 
Anche io la penso così. Scientificamente si tratta di campi molto meno potenti di quelli dei cellulari e degli elettrodomestici...Finora non ho mai sentito nessuno che si è preso qualche malattia perché a contatto con il wi-fi.
 
Sono d'accordo con Tuner. Io in casa lo posizionerei in modo che irradi bene (non in una scatola di ferro, tanto per dire) e sufficientemente lontano da persone che si fermano per lungo tempo. La potenza diminuisce al quadrato con la distanza. Tanto per intenderci a un metro di sistanza va già bene. La potenza irradiata è irrisoria :D
 
e comunque -se ne avete la possibilità- fate come faccio io: il PC principale è in prossimità del router, ed è collegato via cavo; l'access point, invece, lo accendo quando lavoro a giro per casa col portatile o col palmare (e accade poche volte, pertanto l'access point rimane spento per la maggior parte del tempo, soprattutto di notte...). Questo è uno dei vantaggi di avere router ed access point separati, li puoi gestire indipendentemente.
 
Grazie, intanto mi sono documentato un pò. Da altro forum:
le potenze in gioco nelle reti wireless sono notevolmente inferiori, per esempio, rispetto a quelle emesse dai cellulari (meno della decima parte di un telefonino) inoltre pensiamo che:

- il cellulare viene appoggiato all'orecchio quindi l'antenna è a diretto contatto con la nostra testa, il wireless no ;
- l'intensità del campo elettromagnetico decresce con il quadrato della distanza quindi già a 50 centimetri dal'antenna, la potenza di 20 dBm emessa da un apparato wireless può considerarsi ridotta a livello trascurabile;
- i dispositivi wireless quando non sono in uso, ovvero sono accesi ma non avviene scambio dati, emettono solo brevissimi impulsi di "beacon" (presenza), i ripetitori telefonici, radiofonici e televisivi invece trasmettono sempre a piena potenza.
 
La potenza è minima ,io il router lo tengo sempre acceso,però visto che uso praticamente sempre il pc fisso ho messo nel menù nella sezione wi-fi su disable :D

Inoltre sul d-link(xredo anche sugli altri)si può anche diminuire la potenza di trasmissione :)

L'attivo solo quando serve :)
 
E ancora.....(sempre da altro forum):

"""chi si occupa di analisi di impatto elettromagnetico rassicura riguardo all'utilizzo del wi-fi.
Però degli effetti delle onde elettromagnetiche sul corpo umano sappiamo ben poco.
L'onda elettromagnetica di per sé non si può considerare nociva se non per il fatto che produce riscaldamento nei sistemi biologici.
Per questo i fattori importanti non sono solo la potenza o la frequenza ma le modalità e soprattutto i tempi di esposizione. Questo spiega anche il discorso del cellulare vicino all'orecchio...
La misura SAR (l'unità di misura che identifica la quantità di radiazioni emesse dall'oggetto e assorbite dal corpo umano) tiene conto dei W assorbiti da una persona considerata di media corporatura ed altezza per un determinato periodo di tempo.
I limiti di legge presenti in Italia per le trasmissioni sono molto conservativi. Il limite per aree dove la presenza di persone è ragionevole che sia considerata superiore alle 4 ore continuative è di 6 V/m.
Tenete conto che un impianto di telefonia cellulare che trasmette sia sui 900Mhz(gsm) che su 1800MHz(dcs) che 2100Mhz(UMTS) difficilmente produce campi che nei punti più critici superano i 5 V/m. Quando si superano questi valori vengono sempre modificati i sistemi radianti o diminuite le potenze. Ci sono parecchi controlli.
Nello specifico del wi-fi le potenze in gioco sono davvero molto basse. Se si misura nei pressi dell'access point con uno strumento che rileva l'intensità di campo si trovano valori decisamente bassi, non significativi, inferiori a 1 V/mi.
Discorso diverso sarà per il futuro wi-max per il quale infatti si stanno facendo studi sull'impatto elettromagnetico già in fase di test iniziale."""


La mia opinione personale è che, pur essendo più che legittime le preoccupazioni di molti utenti, comprese le mie, trattandosi di cose che non sono ancora state studiate a fondo, ci stiamo preoccupando in realtà di un piccolo AP, quando siamo bombardati delle potentissime onde dei cellulari e dei loro ripetitori installati sui tetti dei palazzi...
Siamo letteralmente immersi , sia in casa che in ufficio che quando camminiamo per la strada, in onde elettromagnetiche di varia potenza , oltre ai cellulari e ai loro ripetitori, linee dell'alta tensione e altre linee elettriche, TV, radio (vi ricordate di Radio Vaticana?) , e chi più ne ha più ne metta....
quello che voglio dire è che oggi ancora non conosciamo gli effetti negativi per la nostra salute a questo tipo di esposizione , e speriamo che le conseguenze nocive non comincino ad esserci tra qualche anno...forse non abbiamo presente che quando ci sono dei forti interessi economici , purtroppo, non c'è nessuna salute che tenga.
 
Siamo immersi, è vero, ma proprio per i discorsi fatti, il campo in cui siamo è in genere irrilevante rispetto al trasmettitore più potente nelle nostre immediate vicinanze, il cellulare.
E' molto più basso il campo dei ripetitori di telefonia cellulare, ed anche quello della radio vaticana. Purtroppo, l'ignoranza regna sovrana e certi servizi TV confondono spesso le idee ed avviano la caccia alle streghe...
Il fatto che la Radi Vaticana si sentisse nei sistemi HIfi, o nell'audio dei TV, o nei citofoni, non è il risultato di un campo elettromagnetico stravolgentemente intenso, bensì al fatto che le giunzioni dei semiconduttori (diodi & transistors) fanno da rilevelatore e demodulatore AM a frequenze basse (onde medie e corte) mentre non rispondono con altrettanta sensibilità a frequenze molto più elevate, come le VHF, le UHF o le microonde.
Come ho già scritto, i livelli di tollerabilità ammessi in Italia non sono affatto così bassi come si vuol far credere. I 6V/m sono tanti, quantomeno se confrontati con altre norme di sicurezza sull'esposizione alle onde radio.


nighteagle ha scritto:
Siamo letteralmente immersi , sia in casa che in ufficio che quando camminiamo per la strada, in onde elettromagnetiche di varia potenza , oltre ai cellulari e ai loro ripetitori, linee dell'alta tensione e altre linee elettriche, TV, radio (vi ricordate di Radio Vaticana?) , e chi più ne ha più ne metta....
 
Quando lavoravo e andavo in giro (tutto il nord e un pochettino di centro) il cellulare lo usavo con l'auricolare ed il microfonino e mi limitavo nel tempo della telefonata. A parte che si dovrebbe usare proprio con l'auricolare, invece si vede di tutto andando in giro, ma la potenza irradiata, come ho detto prima, va inversamente proporzionale (quadraticamente) con la distanza cui si tiene l'apparecchio radiante.
Quindi anche se non si è certi di un possibile danno ... io l'auricolare lo consiglio e consiglio anche di non eccedere nella lunghezza delle telefonate (anche per i costi :D) .

A proposito leggendo le ultime risposte mi è venuto in mente quando andavo alle elementari e ho portato una radio con un cristallo di galena ... una cuffia, la radio a galena (il cristallo, una bobina ed un condensatore variabile), una presa di terra (il calorifero poteva andare bene). Si sentivano le onde medie ... che spettacolo.

Ci sono stati molti studi ... nessuno a dimostrato nulla ... c'è una cosa però che mi ha sempre lasciato perplesso la lunghezza d'onda (le microonde, tanto per interderci). Si va su con la frequenza sino al visibile ...
 
Ultima modifica:
Il principio è esattamente lo stesso, con la differenza che al posto del cristallo di galena c'è ora la giunzione di un semiconduttore. In effetti, se con un oggetto del tutto passivo (senza alimentazione) si riesce a ricevere il segnale trasmesso da molti Km di distanza, è ovvio che basta un'intensità di campo relativamente piccola per ricevere (involontariamente) all'interno di dispositivi muniti di amplificatori, es. citofoni, impianti HIFI, TV, etc, specie quando sono collegati a fili che si comportano da antenna.
Soffrono della stessa malattia i cosiddetti centralini TV a larga banda, che si comportano da modulatore (righe trasversali e disturbi vari) quando esiste un segnale non desiderato ma sufficientemente forte (per metterli in crisi) nelle vicinanze (Radio FM, CB, radioamatore, ponti radio di polizia, VVUU, etc etc).
Tornando al problema della salute, è inconfutabile che la scienza non ha dimostrato proprio nulla rispetto all'esposizione dei tessuti alle onde radio, salvo il fatto che si verifica un surriscaldamento e che questo è imputabile al campo elettrico, non a quello magnetico. Il surriscaldamento aumenta, a parità di campo, con il salire della frequenza. (i forni a microonde non funzionano in onde medie...).
Avendo lavorato nel settore microonde ricordo le tante precauzioni che si dovevano adottare, pena grossi guai, soprattutto agli occhi (retina) e mi meravigliano abbastanza le soglie ora considerate prudenziali, sia per i valori (non piccoli) sia perchè non esiste nessuno studio che si possa dire scientifico che abbia delineato altri effetti oltre al semplice riscaldamento.
Considerare prudenziali e scientifici valori del tutto arbitrari è un azzardo, sicuramente utile più ai produttori di cellulari che alla comunità.
Concludendo, se è "sano" usare il cellulare lontano da una cella (quindi a max potenza), e forse qui ho dei dubbi, le potenze tipiche del wi-fi, 20 volte inferiori (con un'intensità di campo pari ad un quarantesimo), dovrebbero dare molte più garanzie. (non mi preoccupano molto)

ALEVIA ha scritto:
A proposito leggendo le ultime risposte mi è venuto in mente quando andavo alle elementari e ho portato una radio con un cristallo di galena ... una cuffia, la radio a galena (il cristallo, una bobina ed un condensatore variabile), una presa di terra (il calorifero poteva andare bene). Si sentivano le onde medie ... che spettacolo.
 
Ultima modifica:
Si, però mi sorgono altri dubbi.
Il wireless agisce ad una frequenza di 2,4 GHz,mentre i telefonini in Italia al massimo a 1,8Ghz .
Che differenza vi è per la salute ?

Inoltre quando si parla del SAR , cioè dell'indice di assorbimento di radiazioni misurato in W/Kg , questa misura tiene conto che il wireless è composto da onde elettromagnetiche a 2,4 GHz mentre i telefonini viaggiano 1,8 Ghz ?

E poi, se la potenza dell'onda elettromagnetica diminuisce con l'aumentare della distanza dalla sorgente (il quadrato della distanza ? ), allora se è così come fa il wireless a propagare le sue onde attraverso 4/5 muri a 20 metri di distanza ed a mantenere un segnale buono ?
Se è così potente, chi sta invece a 1 metro dalla sorgente e senza alcun muro in mezzo, si becca tutte le emissioni nocive?
 
Non ci sono differenze sostanziali in termini di effetti tra 1.8 e 2.4 Ghz e per coprire una distanza di 20m bastano potenze irrisorie, tali per cui anche ad un mt. di distanza dall'antenna trasmittente il campo resta ancora più che moderato.
Per la precisione la formula per calcolare il campo elettromagnetico è:
E= (√ (30 x P x G)) / r
Dove E è il campo (in V/m), P la potenza (in Watt del TX), G il guadagno d'antenna (in dB) ed r la distanza (in mt).
Ammettendo che l'antenna trasmittente WI-FI abbia un guadagno unitario, cosa molto probabile, ad 1m si ha che il campo di un trasmettitore da 10mW (0,01W) è di circa 0,55 V/m, mentre a 20m scende a 0.0275V/m.
Un ricevitore non ha però nessun problema a funzionare anche con segnali molto bassi, per cui si giustifica la ricezione del wi-fi anche a distanze superiori ai 20m.
Per confronto, un cellulare a massima potenza (classica situazione lontano dalla cella) ha un campo di 5.5 V/m ad un metro di distanza e sale a 22 V/m a 5 cm. A 5 cm di distanza da un'antenna wi-fi ci saranno, ovviamente, 2.2 V/m.
Come è facile verificare, anche con potenze bassissime, a breve distanza, il campo è sempre alto, riducendosi però enormemente aumentando la distanza.
 
Ultima modifica:
Ok, e se fossi costretto a mettere un'antenna più potente per estendere il segnale wi-fi , tipo D-Link ANT24-0700 - Antenna - omnidirezionale - 7 dBi:

I294003.jpg
,

o un D-Link AirPlus G DWL-G710 Wireless Range Extender - Prolunga rete wireless - 802.11b, 802.11g:

I275234.jpg



sarei sempre sotto la soglia di pericolosità o no?:eusa_think: :eusa_think: :eusa_think:
 
Ammesso che i 7 db di guadagno siano reali, i costruttori sono sempre molto ottimisti;), il campo ad 1m passa da 0,55 v/m a 1,45 V/m
 
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