Discussioni su LA7

affari che non si sono concretizzati però
come no?
e rumors, nonostante le smentite di Cairo che pochi mesi fa aveva negato anche l'interesse di fondi sauditi, dicono che questo collaborazione prelude a una cessione dell'organizzazione del giro e della altre corse RCS (nessuna di queste trasmesse da LA7 proprio perché non conviene , meglio cedere i diritti ad altre emittenti, cioè Rai).
 
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come no?
e rumors, nonostante le smentite di Cairo che pochi mesi fa aveva negato anche l'interesse di fondi sauditi, dicono che questo collaborazione prelude a una cessione dell'organizzazione del giro e della altre corse RCS (nessuna di queste trasmesse da LA7 proprio perché non conviene , meglio cedere i diritti ad altre emittenti, cioè Rai).
E allora me la ero persa la news
 
Anche per la prossima stagione,LA7/LA7D dovrebbero trasmettere ancora i campionato saudita (che non interessa a nessuno). Avevo letto che il contratto era biennale.
A me interessa: per la cronaca ho visto tutte le partite dello scorso campionato, e per tutte intendo tutte tutte,non solo quelle trasmesse da La 7 e Sportitalia/Solo Calcio. Intendo anche attraverso le numerose dirette e differite di SSC1 Sports
 
Puntata imprescindibile quella appena conclusasi stasera di 'In onda': tema (delicatissimo) il fine vita,con un'intervista (l'ultima) registrata lunedi da Marianna Aprile a Martina Oppelli,l'architetta affetta da sclerosi multipla progressiva che ha deciso di ricorrere al suicidio medicalmente assistito in Svizzera.
Una sorta di testamento lasciato con impressionante e vivido eloquio (come successe per altri versi a Laura Santi in 'Il cavallo e la torre'), in cui Martina - cattolica - ha lucidamente messo sotto accusa non solo il comportamento della Chiesa sottolineando il suo concetto di "schiavismo" in occasione del rito dell'abluzione in rapporto alle sue condizioni,ma soprattutto una chiamata a correo sia nei riguardi della sanità (col suo triplice pretestuoso rifiuto a dare il via libera) che nei riguardi della classe politica italiana che starebbe legiferando in materia in modalità talmente restrittiva al punto che solo chi è attaccato direttamente ad una macchina "godrebbe" della benevola concessione di essere valutato in grado di poter decidere legalmente di abbreviare i suoi giorni.
'Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri '(Jean Marie Arouet,in arte Voltaire) e più estensivamente dalle prigioni in cui è rinchiuso un corpo non più autonomamente gestibile e foriero di insostenibili sofferenze: coloro che si trovano in condizioni simili via via degeneranti e che devono sottoporsi alle forche caudine di valutazioni delle ASL su un arco di 180 giorni, ulteriormente prorogabili e addizionalmente a ricorsi,processi e cause, evidentemente sono ritenuti dei pericolosi sovversivi che - come ha scritto e detto infelicemente qualcuno su taluni organi di stampa - predilige ed "esulta" per la cultura della morte.
E in aggiunta criminali come Martina Oppelli che amaramente soggiungeva come sia stata "costretta a delinquere"...
 
Mi stupisco come Carlo Lucarelli (dopo la tragica scomparsa di Andrea Purgatori, non faccia parte della squadra di La7.
Il programma dell'anniversario della stage dell'attentato alla stazione di Bologna ha fatto più del 5%
 
E allora me la ero persa la news
mi correggo l'accordo per la saudi league era del 2023, per 2 stagioni..2023/24 e 2024/25. La prossima, perciò, non sarà trasmessa da La7, almeno, io non ho trovato notizie sul rinnovo . E se non ha rinnovato, allora è saltato qualche altro affare :D (tipo la vendita del Torino)

Saudi League che fino al 2027 sarà trasmessa da Sportitalia (che ha rinnovato) e ComoTV
 
Puntata imprescindibile quella appena conclusasi stasera di 'In onda': tema (delicatissimo) il fine vita,con un'intervista (l'ultima) registrata lunedi da Marianna Aprile a Martina Oppelli,l'architetta affetta da sclerosi multipla progressiva che ha deciso di ricorrere al suicidio medicalmente assistito in Svizzera.
Una sorta di testamento lasciato con impressionante e vivido eloquio (come successe per altri versi a Laura Santi in 'Il cavallo e la torre'), in cui Martina - cattolica - ha lucidamente messo sotto accusa non solo il comportamento della Chiesa sottolineando il suo concetto di "schiavismo" in occasione del rito dell'abluzione in rapporto alle sue condizioni,ma soprattutto una chiamata a correo sia nei riguardi della sanità (col suo triplice pretestuoso rifiuto a dare il via libera) che nei riguardi della classe politica italiana che starebbe legiferando in materia in modalità talmente restrittiva al punto che solo chi è attaccato direttamente ad una macchina "godrebbe" della benevola concessione di essere valutato in grado di poter decidere legalmente di abbreviare i suoi giorni.
'Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri '(Jean Marie Arouet,in arte Voltaire) e più estensivamente dalle prigioni in cui è rinchiuso un corpo non più autonomamente gestibile e foriero di insostenibili sofferenze: coloro che si trovano in condizioni simili via via degeneranti e che devono sottoporsi alle forche caudine di valutazioni delle ASL su un arco di 180 giorni, ulteriormente prorogabili e addizionalmente a ricorsi,processi e cause, evidentemente sono ritenuti dei pericolosi sovversivi che - come ha scritto e detto infelicemente qualcuno su taluni organi di stampa - predilige ed "esulta" per la cultura della morte.
E in aggiunta criminali come Martina Oppelli che amaramente soggiungeva come sia stata "costretta a delinquere"...
Non so se hai visto la puntata di IN ONDA, argomento strage di Bologna, con ospite Mieli...
No comment !

Per quanto riguarda il fine vite, soliti condizionamenti , sole cose da bigotti all'italiana.
 
Non so se hai visto la puntata di IN ONDA, argomento strage di Bologna, con ospite Mieli...
No comment !
Sarà difficile fare gli equilibristi in questo caso: e non per amore del cerchiobottismo strettamente parente dell "apolitico,apartitico...anfameee!!" :)


quanto perchè è difficile restare...atarassici davanti a certe affermazioni e in presenza del vigente regolamento.

Ora, fintanto che una frase come quella pronunciata da Paolo Mieli del tipo "i reati dei brigatisti rossi NON si chiamano comunisti mentre quelli dei neri si chiamano fascisti" l'avesse detta p.es Gennaro Sangiuliano specie ai tempi di quando era direttore di Rai 2...ups l'ha detta....anche se parlando di fascismo e antifascismo...


beh, allora sarebbe da far rientrare nel puro macchiettismo, alla stregua di un misero tentativo di veleggiare fra il kitsch e il trash...

Una volta che esce dalla bocca di Paolo Mieli,la cosa assume un significato più imbarazzante,meglio ancora,preoccupante: perchè siamo dalle parti di chi diventa più realista del re, più...Giuliano Ferrara di Giuliano Ferrara :p

Una volta si sarebbe detto - tra il bon ton e lo chic, "Épater les bourgeois".
Oggi,in tempi più crudi e corrivi (sopra un'espressione come quella accenderebbe chi ragiona in termini di fighetti e salotti...) si sprecano il "bravo,li ha asfaltati",ovvero " i 'sinistri' si arrampicano sugli specchi", tutti scaturiti e partoriti dalla galassia informativa di governo,paragoverno,figli,nipoti e parenti di Angelucci vari.

Paolo Mieli è stato nel corso della sua carriera molto furbo ad abbracciare il vento che spirava sul momento: quando era di moda atteggiarsi a rivoluzionari ecco la militanza in Potere Operaio e la simpatia per Lotta Continua; quando occorreva conciliare la rivoluzione con le necessità della famiglia e le cose pratiche quotidiane (casa,bollette,pranzo e cena) ecco spostarsi più in là per il "must" degli anni 70,L'Espresso e poi la nascente "Repubblica" di Scalfari anni 80; quando arrivò Tangentopoli come distinguersi senza compromettersi troppo (a costo di farsi dare del "cerchiobottista" dall'ex direttore dell'Espresso,Giovanni Valentini) se non con la formula mentre era a capo del Corriere della Sera del magic touch a cui pure la Treccani non si sottrasse accogliendo il termine "mielismo",termine coniato da Claudio Rinaldi e così articolato da Filippo Ceccarelli (che con Mieli ha lavorato a La Stampa) "Inconfondibile miscela di spirito alto e materia bassa; attenzione a tutto quanto è televisivamente popolare e popolarmente televisivo; suggestioni perlopiù antiretoriche, non di rado articolate attraverso disseminazioni di dubbi su mitologie consolidate; apparente leggerezza; allegra e spavalda disponibilità al gossip (vulgo: "pettegolezzo"), quindi al divertente, all'eclettico, al frammentario; visione conflittuale della realtà, con conseguente sottolineatura di 'casi', 'polemiche', 'duelli' e, quando possibile, spargimento di polpettine di zizzania destinate soprattutto a uomini politici e intellettuali che si prendono troppo sul serio; culto del dettaglio, ancora, talvolta tirato fino all'estremo limite, e cioè ben oltre la vicenda in cui esso dettaglio s’inscriverebbe"

L'approdo al centro, coltivando i distinguo con la concorrenza discettando di doppiopesismo non è stato però bastevole a fermare Mieli dalla costante del fiutare...lo zeitgeist: presidenza RCS,salotti tv vari,saggi a gò gò, fino all'idea di assurgere a "storico", credendo di imitare Montanelli e nell'illusione di toccare il terzo livello del famoso trittico di Alberto Arbasino*,senza considerare la più ragionevole idea di depotenziare i tratti negativi e rendere più fertili i pascoli del secondo ambito :p


"In Italia c’è un momento stregato in cui si passa dalla categoria di bella promessa a quella di solito strònzo. Soltanto a pochi fortunati l’età concede poi di accedere alla dignità di venerato maestro"
 
Anche la7 ha il suo film che ripete all'infinito.
Domani per la centesima volta Saturno contro andato in onda solo poche settimane fa.
 
Trattative in corso tra Ranucci e Cairo per avere il giornalista su La7. Il marchio e format di Report sarebbero di proprietà Rai quindi avrebbe bisogno di ideare un nuovo programma, in cambio di libertà ed appoggio editoriale. (l'espresso)
 
Sarà difficile fare gli equilibristi in questo caso: e non per amore del cerchiobottismo strettamente parente dell "apolitico,apartitico...anfameee!!" :)


quanto perchè è difficile restare...atarassici davanti a certe affermazioni e in presenza del vigente regolamento.

Ora, fintanto che una frase come quella pronunciata da Paolo Mieli del tipo "i reati dei brigatisti rossi NON si chiamano comunisti mentre quelli dei neri si chiamano fascisti" l'avesse detta p.es Gennaro Sangiuliano specie ai tempi di quando era direttore di Rai 2...ups l'ha detta....anche se parlando di fascismo e antifascismo...


beh, allora sarebbe da far rientrare nel puro macchiettismo, alla stregua di un misero tentativo di veleggiare fra il kitsch e il trash...

Una volta che esce dalla bocca di Paolo Mieli,la cosa assume un significato più imbarazzante,meglio ancora,preoccupante: perchè siamo dalle parti di chi diventa più realista del re, più...Giuliano Ferrara di Giuliano Ferrara :p

Una volta si sarebbe detto - tra il bon ton e lo chic, "Épater les bourgeois".
Oggi,in tempi più crudi e corrivi (sopra un'espressione come quella accenderebbe chi ragiona in termini di fighetti e salotti...) si sprecano il "bravo,li ha asfaltati",ovvero " i 'sinistri' si arrampicano sugli specchi", tutti scaturiti e partoriti dalla galassia informativa di governo,paragoverno,figli,nipoti e parenti di Angelucci vari.

Paolo Mieli è stato nel corso della sua carriera molto furbo ad abbracciare il vento che spirava sul momento: quando era di moda atteggiarsi a rivoluzionari ecco la militanza in Potere Operaio e la simpatia per Lotta Continua; quando occorreva conciliare la rivoluzione con le necessità della famiglia e le cose pratiche quotidiane (casa,bollette,pranzo e cena) ecco spostarsi più in là per il "must" degli anni 70,L'Espresso e poi la nascente "Repubblica" di Scalfari anni 80; quando arrivò Tangentopoli come distinguersi senza compromettersi troppo (a costo di farsi dare del "cerchiobottista" dall'ex direttore dell'Espresso,Giovanni Valentini) se non con la formula mentre era a capo del Corriere della Sera del magic touch a cui pure la Treccani non si sottrasse accogliendo il termine "mielismo",termine coniato da Claudio Rinaldi e così articolato da Filippo Ceccarelli (che con Mieli ha lavorato a La Stampa) "Inconfondibile miscela di spirito alto e materia bassa; attenzione a tutto quanto è televisivamente popolare e popolarmente televisivo; suggestioni perlopiù antiretoriche, non di rado articolate attraverso disseminazioni di dubbi su mitologie consolidate; apparente leggerezza; allegra e spavalda disponibilità al gossip (vulgo: "pettegolezzo"), quindi al divertente, all'eclettico, al frammentario; visione conflittuale della realtà, con conseguente sottolineatura di 'casi', 'polemiche', 'duelli' e, quando possibile, spargimento di polpettine di zizzania destinate soprattutto a uomini politici e intellettuali che si prendono troppo sul serio; culto del dettaglio, ancora, talvolta tirato fino all'estremo limite, e cioè ben oltre la vicenda in cui esso dettaglio s’inscriverebbe"

L'approdo al centro, coltivando i distinguo con la concorrenza discettando di doppiopesismo non è stato però bastevole a fermare Mieli dalla costante del fiutare...lo zeitgeist: presidenza RCS,salotti tv vari,saggi a gò gò, fino all'idea di assurgere a "storico", credendo di imitare Montanelli e nell'illusione di toccare il terzo livello del famoso trittico di Alberto Arbasino*,senza considerare la più ragionevole idea di depotenziare i tratti negativi e rendere più fertili i pascoli del secondo ambito :p


"In Italia c’è un momento stregato in cui si passa dalla categoria di bella promessa a quella di solito strònzo. Soltanto a pochi fortunati l’età concede poi di accedere alla dignità di venerato maestro"
Ti amo sappilo 😂
 
Intanto Sabato 16 Agosto, diretta dalle ore 16.30 su LA7

Per il futuro, se rientra in gioco la RAI, sarà sulla RAI.
La rinuncia precedente non fu per questioni economiche (il costo è di circa 75000/80000€ all'anno).

Nel 2022 il CdA Rai aveva espresso perplessità per tutte quelle manifestazioni dove si "sfruttano" gli animali.

La7 s'è mantenuta sulle stesse offerte RAI, perciò dal punto di vista del "consorzio Palio , è evidente che RAI sia preferibile perché è come ricevere un patrocinio isituzionale. L'unico problema è la gestione della diretta con il pericolo del solito rimpallo tra rai1,rai2 e rai3.
Mediaset, al solito, può entrare in gioco solo nell'unico modo che sa fare, cioè versare più soldi.
 
Ieri sera, ho visto , per l'ennesima volta (nella mia collezione dvd non manca questo titolo), il film superclassicone IL SORPASSO convinto di cambiare subito canale per la troppa pubblicità, invece, con sorpresa, le interruzioni erano "potabili" e l'ho visto tutto
Siccome non ho mai visto film su la7 (ultima mia esperienza fu con la serie Chernobyl) , mi resta il dubbio....è sempre così oppure eccezione ferragostana?

In ogni caso un plauso a la7, sia per la scelta del film (azzeccata perché il racconto è ambientato proprio nel giorno di Ferragosto) sia, e soprattutto, per non averlo rovinato con troppa pubblicità.


Peccato che l'archivio film del canale sia molto limitato, ma, i pochi titoli che ci sono sono davvero di qualità (sono tutti dell'archivio Mario Cecchi Gori, salvati dalla grinfie di Mediaset?)
 
E tra poco la diretta del Palio di Siena del 16 agosto, un palio aperto a diverse soluzioni e ci sono anche alte possibilità che finisce con il cavallo scosso primo al bandierino.

Sarà una corsa pazzesca come nel 2023.
 
E tra poco la diretta del Palio di Siena del 16 agosto, un palio aperto a diverse soluzioni e ci sono anche alte possibilità che finisce con il cavallo scosso primo al bandierino.

Sarà una corsa pazzesca come nel 2023.
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Famiglie d’Italia invece di bloccarlo a metà stagione non potevano proseguire visto che è ancora in onda? Ma quando lo tolgono che sono alla terza replica?
 
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