7 milioni under 35 vivono a casa con i genitori,il 61% tra i ragazzi non sposati

Stato
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Io non ne farei una questione di uomini e donne.
 
In effetti si, perché i problemi di recessione economica nulla hanno a che vedere, secondo me, con il fatto che lavorano molte donne.
 
Ci sono altre nazioni, in cui lavorano anche le donne, che non hanno i problemi di disoccupazione che ha l'Italia.

Purtroppo è il sistema che è sbagliato, non l'economia.
L'economia è matematica, non è né giusta né sbagliata.
Anzi, è più giusta che sbagliata.

Ma se il sistema è sbagliato...
Se il sistema è corrotto...
Non si va da nessuna parte.

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L'economia non è proprio matematica, poiché l'economia può anche essere un'opinione, o almeno gli economisti spesso fanno osservazioni basati su esperienza empirica.
Infatti è il sistema che è corrotto e funziona in un certo modo (vedi le ultime inchieste di questi giorni).
 
L'Italia è finita da quando si è cominciato a parlare di pari opportunità nel settore lavorativo. :mad:

Dei 3 milioni di disoccupati nel nostro paese il 40% sono uomini ( quindi 1milione e 200.000 circa ). Quante famiglie non si sono formate ??? Diciamo 1 Milione ? Quante donne lavorano e non sono sposate e mai lo saranno perchè antepongono la carriera a tutto ??? Diciamo qualche altro Milioncino abbondante ??? Il milione di uomini è stato fottuto dalle Pari Opportunità che hanno portato un milione di donne a prendere i loro posti di lavoro , le famiglie a non formarsi ed i bambini a non nascere ( e poi ci si lamenta che gli italiani non d'importazione diminuiscono :eusa_wall:) .

Se in una coppia lui lavora e lei no ci si sposa con la benedizione del papà di lei , se invece lei lavora e lui no , non ci si sposa finchè anche lui non trova un lavoro, e spessissimo questo fatto fa andare in crisi la coppia che si sfascia .

Ormai il sesso debole non è più quello di metà novecento , ora è l'altro ... poveri uomini ... ci siamo fatti inchiappettare senza essere per forza del terzo sesso !:eusa_wall:
La penso come te. Se in ogni famiglia lavorasse solo uno dei due coniugi avremmo molte più famiglie con un reddito, invece succede che ci sono molte famiglie in cui lavorano entrambi i coniugi e altre che invece fanno la fame. C'è una certa disuguaglianza anche nella distribuzione del lavoro e il fatto che molte donne hanno "rubato" il lavoro agli uomini lo dicono i numeri, non è un'opinione.

Vero è che all'estero va meglio e che in Italia ci sono anche altri problemi, quindi ricondurre tutti i problemi sociali e lavorativi al fatto che la donna lavora è ingiusto, però diciamo che, vista la particolare situazione italiana, le conseguenze del femminismo esasperato in cui le società occidentali vivono sono molto più accentuate che in altri paesi.

Purtroppo nelle società moderne non si può parlare di parità dei sessi, è sbagliato parlare di pari opportunità perché di pari non c'è niente, è giusto invece parlare di vera e proprio discriminazione sociale nei confronti degli uomini, una sorta di contrappasso nei confronti del passato, quando le società erano caratterizzate da un forte e asfissiante maschilismo. Un esempio per tutti sono le quote rosa: ditemi voi che senso ha riservare degli spazi alle donne solo perché donne e non per merito. Questa non è discriminazione bella e buona nei confronti degli uomini? Il faro-guida per lo sviluppo economico e sociale dovrebbe essere unicamente la meritocrazia, senza distinzioni di sesso. Se poi le donne si dimostrassero più brave dei maschi in un determinato ambito non ci sarebbe niente di strano ad avere una maggioranza di addette di sesso femminile, così come non ci sarebbe niente di strano se in un altro ambito fossero più bravi gli uomini e ci fossero quindi meno donne. Invece no, per molti le cose devono andare meglio solamente regalando più spazio alle donne, senza andare a vedere se poi esse siano davvero qualificate. Questo non è un sistema equilibrato e non è un sistema giusto, né significa parità. Ecco cosa intendo quando parlo di femminismo nelle "evolute" (eufemismo) società attuali.
 
Ultima modifica:
Sono d'accordo anche con te, Gpp.. se poi succede come è capitato a me, che becchi la responsabile del tuo servizio che è femminista convinta...:D
 
Condivido appieno il pensiero di Gpp.
In particolare la parte riguardante le cosidette quote rosa.
Prendo spunto dalla politica,ma ovviamente il discorso vale per tutti gli altri settori della società.
Non si può imporre a monte che vi sia una percentuale definita di donne,e conseguentemente di uomini ,per assurdo per me potrebbero anche essere il 100% dell'uno o dell'altro sesso.
Che senso ha riservare un posto esclusivamente dal sesso,un posto lo si guadagna con le proprie capacità.
Dire che uomini e donne non sono uguali non è mica un offesa!è una cosa morfologica, semplicemente vi sono delle occupazioni che trovano maggiormente la predisposizione o il gradimento di uomini piuttosto che di donne.
 
L'economia non è proprio matematica, poiché l'economia può anche essere un'opinione, o almeno gli economisti spesso fanno osservazioni basati su esperienza empirica.
Infatti è il sistema che è corrotto e funziona in un certo modo (vedi le ultime inchieste di questi giorni).

Opinione?
Come il problema del commesso viaggiatore?
Anche quello fu risolto dalla matematica, o meglio dal calcolo delle probabilità.

Come tirare i dadi?
Tutto l'universo è basato sul calcolo delle probabilità.
E anche quello che capita su questo piccolo pianeta.

Uno tira i dadi e pensa di avere il proprio destino nelle sue mani.
Pensa di avere un'opinione.
E invece sta solo tirando i dadi.
Si sta facendo prendere in giro dalla matematica, anzi dal calcolo delle probabilità.

Se solo ci si divertisse un po' di più in quello che si fa, almeno la presa in giro non ci sarebbe più (o quasi).

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Io ti ripeto quello che ho letto sul libro di macroeconomia, a suo tempo, cioè "gli economisti sono come i metereologi, a volte fanno solo osservazioni". In economia nessuno "deve".. naturalmente ci sono leggi macroeconomiche che derivano dall'esperienza empirica.
 
Condivido appieno il pensiero di Gpp.
In particolare la parte riguardante le cosidette quote rosa.
Prendo spunto dalla politica,ma ovviamente il discorso vale per tutti gli altri settori della società.
Non si può imporre a monte che vi sia una percentuale definita di donne,e conseguentemente di uomini ,per assurdo per me potrebbero anche essere il 100% dell'uno o dell'altro sesso.
Che senso ha riservare un posto esclusivamente dal sesso,un posto lo si guadagna con le proprie capacità.
Dire che uomini e donne non sono uguali non è mica un offesa!è una cosa morfologica, semplicemente vi sono delle occupazioni che trovano maggiormente la predisposizione o il gradimento di uomini piuttosto che di donne.

Sono d'accordo parlare di "quote rosa" o posti riservati ad un sesso e l'altro per legge è sbagliato. Il miglior sistema possibile e quello che non valuta per un lavoro il sesso ma le capacità, quindi competizione pura basata sul merito per il posto di lavoro.

E' giusto dire che i sessi non sono uguali è la natura sarebbe da ipocriti e perbenisti pensare diversamente. Quando si parla di uguaglianza si parla ovviamente di diritti.

Non è giusto invece dire come letto nei precedenti post che la donna che non rimane a casa aumenta il problema lavoro. A prescindere dal nucleo familiare, non puoi fondere due individui in una stessa persona, se uno dei due coniugi ha un lavoro non puoi vietare che anche l'altro coniuge si trovi un lavoro, se vuole essere libero e non mantenuto e un suo diritto scegliere questa strada o almeno tentare. Insomma non puoi obbligare nel 2014 un individuo che rimane tale anche se sposato a dipendere da un altro.

GPP ha scritto:
Se in ogni famiglia lavorasse solo uno dei due coniugi avremmo molte più famiglie con un reddito
Nel 2014 certe frasi non si possono sentire è roba da medioevo, provincialismo (molto diffuso in Italia), arretratezza culturale..ecc. Come ho detto ogni individuo rimane tale anche da sposati è obbligare qualcuno a dipendere da un altra persona e anacronistico e sicurmante va contro qualsiasi diritto civile dell'individuo. Non mi rifersco a un sesso in particolare questo discorso vale per entrambi a secondo della situazione.
 
Ultima modifica:
Quanto dici è corretto, non si può proibire a chi vuole lavorare ed essere indipendente dal (o dalla) coniuge di lavorare, anche perché il lavoro è un diritto sancito dalla Costituzione italiana e, come tale, nessuno dovrebbe permettersi di negarlo. È però altrettanto giusto ammettere senza ipocrisie che per ogni famiglia in cui lavorano in due c'è sempre una famiglia in cui non lavora nessuno dei due, magari perché quel determinato posto che farebbe da unico sostentamento è occupato da una donna o da un uomo il cui coniuge ha un altro lavoro.

Quindi cosa si potrebbe fare? Semplice, in fase di assunzione si dovrebbe dare precedenza a chi vive in una famiglia in cui il coniuge non lavora. Ovviamente si darebbe precedenza a parità di competenze e di curriculum, non nel senso di "regalare" il posto di lavoro anche se non si hanno i requisiti, altrimenti sarebbe simile all'ingiustizia delle quote rose. La meritocrazia deve essere sempre il punto di riferimento, poi a parità di merito si potrebbe assegnare il posto dando priorità a chi non ha la moglie o il marito già occupati.
 
Nel 2014 certe frasi non si possono sentire è roba da medioevo, provincialismo (molto diffuso in Italia), arretratezza culturale..ecc. Come ho detto ogni individuo rimane tale anche da sposati è obbligare qualcuno a dipendere da un altra persona e anacronistico e sicurmante va contro qualsiasi diritto civile dell'individuo. Non mi rifersco a un sesso in particolare questo discorso vale per entrambi a secondo della situazione.
Questa tua uscita, che hai aggiunto solo dopo che io ho risposto, è la solita e ormai ritrita sparata in cui voi "progressisti" (notare le virgolette) vi rifugiate quando qualcuno vi fa notare che il presunto "progresso" (ancora tra virgolette) ci sta portando alla deriva sociale, anziché al miglioramento delle condizioni generali. A me, che siamo nel 2014 o nel 1023 non importa niente, io non ragiono in base a quello che mi sta intorno, non mi allineo al pensiero comune solo perché è il pensiero comune. Io ho i miei punti fermi e le mie idee, che esprimo con civiltà e con orgoglio senza pretendere che siano giuste, ma sono le mie e questo mi basta. Tu mi offendi dandomi del culturalmente arretrato, del provincialista, ma ti ergi a paladino del progresso e del rispetto della libertà altrui (quando dici che uno libero di scegliere se lavorare o no), peccato che non rispetti chi la pensa diversamente da te. Ecco, la libertà sarebbe anche quella di lasciar esprimere le idee a chiunque, senza per questo dover dare dell'arretrato o del provinciale, ma chiaramente per voi "progressisti" (notare ancora una volta le virgolette) è chiedere troppo, convinti come siete delle vostre idee superiori e della vostra infallibilità da uomini moderni, nonché della vostra inarrivabile altezza culturale da uomini del ventunesimo secolo.

Ma d'altronde, grazie al "progresso" e alla lungimiranza dei "progressisti illuminati" (notare un'altra volta la virgolette), siamo arrivati nel 2014 a creare un mondo giusto, equo, senza ingiustizie, con tutti i diritti civili rispettati, con un'alta moralità civica e politica, insomma una vera e propria società perfetta che però, ogni tanto, qualche arretrato cerca di mettere in dubbio esprimendo in un forum le proprie idee e non si conforma all'ipocrisia e al politicamente corretto che tanto vanno di moda oggi.
 
Questa tua uscita, che hai aggiunto solo dopo che io ho risposto, è la solita e ormai ritrita sparata in cui voi "progressisti" (notare le virgolette) vi rifugiate quando qualcuno vi fa notare che il presunto "progresso" (ancora tra virgolette) ci sta portando alla deriva sociale, anziché al miglioramento delle condizioni generali. A me, che siamo nel 2014 o nel 1023 non importa niente, io non ragiono in base a quello che mi sta intorno, non mi allineo al pensiero comune solo perché è il pensiero comune. Io ho i miei punti fermi e le mie idee, che esprimo con civiltà e con orgoglio senza pretendere che siano giuste, ma sono le mie e questo mi basta. Tu mi offendi dandomi del culturalmente arretrato, del provincialista, ma ti ergi a paladino del progresso e del rispetto della libertà altrui (quando dici che uno libero di scegliere se lavorare o no), peccato che non rispetti chi la pensa diversamente da te. Ecco, la libertà sarebbe anche quella di lasciar esprimere le idee a chiunque, senza per questo dover dare dell'arretrato o del provinciale, ma chiaramente per voi "progressisti" (notare ancora una volta le virgolette) è chiedere troppo, convinti come siete delle vostre idee superiori e della vostra infallibilità da uomini moderni, nonché della vostra inarrivabile altezza culturale da uomini del ventunesimo secolo.

Ma d'altronde, grazie al "progresso" e alla lungimiranza dei "progressisti illuminati" (notare un'altra volta la virgolette), siamo arrivati nel 2014 a creare un mondo giusto, equo, senza ingiustizie, con tutti i diritti civili rispettati, con un'alta moralità civica e politica, insomma una vera e propria società perfetta che però, ogni tanto, qualche arretrato cerca di mettere in dubbio esprimendo in un forum le proprie idee e non si conforma all'ipocrisia e al politicamente corretto che tanto vanno di moda oggi.

Chiedo scusa ho esagerato con i termini, ho scritto in parte senza pensarci. Libero di esprime le tue idee. :)

Guarda neanche io ragiono con quello che mi sta intorno. Non ho mai parlato di un sesso in particolare (se in famiglia lavora la donna e l'uomo è disoccupato ha pure il diritto di cercare il lavoro), di emancipazione, sono come ho detto contro le quoto rose e ad esempio quella parola "feminicido" che va di moda ora per me non ha senso ed è discriminatorio.

Forse hai saltato questa mia frase del post precedente:
"E' giusto dire che i sessi non sono uguali è la natura sarebbe da ipocriti e perbenisti pensare diversamente"

Ti sembra che mi sono adeguato alle mode attuali dicendo che donne e uomini non sono uguali, ma è così e poi ho criticato i perbenisti che sono proprio quelli che seguono "i pensieri che vanno di moda". :)

Dopo queste premesse ribadisco che bisogna guardare solo le capacità, per me farsi influenzare dalla vita familiare di una persona non rende oggettivo la scelta, al limite stesse capacità, fai un sorteggio, io rimango dell'idea che non è giusto penalizzare un individuo perchè il suo coniuge già lavora, gli levi il diritto all'indipendeza economica e quindi nella vita. Questo discorso vale anche per i single. Mi è capitanto di non essere selezionato per un lavoro perchè ero single e davano la priorità a chi aveva famiglia, come se un sigle non ha diritto a mangiare e farsi la sua vita.

La crisi economica non è relativa all'aumento di domanda di lavoro. La crisi del '29 secolo scorso avveniva in un periodo in cui lavorano di più gli uomini e la maggior parte delle donne erano casalinghe. :)

ps:come vedi parlo sempre di individui, mai di sesso perchè cerco di essere neutrale e non mi interessa seguire le mode delle "quote rose"
 
Le recessioni economiche si verificano perché i cicli recessivi a volte arrivano, perché così va il mondo economico.

Questa è stata causata da molti fattori, e in Italia in maniera particolare da alcuni di essi, poiché in realtà il nostro paese è stato in stagnazione dal 1992 al 2007 e poi in recessione dal 2008

1) la caduta del Muro di Berlino del 1989, che ha portato dei paesi che prima non contavano o contavano poco a entrare in concorrenza col mercato occidentale

2) la globalizzazione, correlata a quello che ho scritto al punto 1 ma non solo

3) l'avvento della moneta unica, a fine '90 e poi definitivamente dal 1° gennaio 2002, che non ha permesso a noi di avere più sovranità monetaria per poter effettuare una politica monetaria espansiva, politica che del resto non interessa alla UE in questo momento

4) L'adeguamento degli stipendi alla moneta unica (se prima guadagnavi 2 milioni e mezzo di lire, ora guadagni circa 1200 euro) ma non l'adeguamento dei prezzi ad essa (es prima una pizza margherita costava 6500 lire, a tavola, ora 6 euro) con conseguente considerazione che l'euro è come se valesse 1000 lire e non 1936,27.

5) L'eccessiva influenza che ha la finanza mondiale sulla politica (bildeberg docet) anche se questo è un discorso molto complesso

6) la mancanza di competitività che ha il nostro paese nel settore industriale per via dell'eccessivo costo del lavoro almeno come imposizione fiscale, che però è necessaria per mantenere lo stato sociale ma anche il tenore di vita nostro (e 1000 euro netti neanche bastano, figuriamoci 500).. o meglio l'eccessivo costo della vita in Italia non ci permette di adeguare i salari a quelli di Cina, India e Bangladesh.. che tra l'altro producono ad un costo talmente basso che molti loro prodotti durano veramente poco

7) le politiche di austerità impostaci dall'UE (strettamente correlato al punto 3) che non può o non vuole stampare moneta perché anche se ciò porterebbe maggiore liquidità a famiglie e imprese, si creerebbe inflazione ma anche svalutazione dell'euro, che non interessa ai tedeschi.. anzi io direi che la moneta l'Ue la possiede solo che preferisce darla alle banche :badgrin:

Negli Usa quando vanno in recessione, spesso e volentieri accreditano su conti correnti del denaro (l'ho sentito in tv, non sto vaneggiando) dando respiro alle famiglie e le imprese che magari ricominciano a consumare. Ma là possono farlo, anche perché la svalutazione del dollaro non crea eccessivi problemi agli imprenditori, poiché le risorse vengono da loro di solito acquistate sempre negli Usa e non all'estero (noi invece ne abbiamo poche)

Io credo sia un problema strettamente economico, e il discorso uomo-donna è relativo. Comunque i punti che ho evidenziato su penso li conosciate tutti bene, e ce ne sarebbero anche altri.
 
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Come avrà sicuramente capito chi legge altre sezioni del forum, da un mesetto sono definitivamente uscito non solo da casa dei miei, ma pure dall'Italia.
Premetto che ho sempre vissuto da formichina, cercando di lavorare il più possibile e cercando di usare sempre il sano principio di non spendere mai più di quello che entra.
Ciò mi ha permesso di disporre di una certa riserva monetaria, diciamo più o meno la somma per acquistare poco più di un box in Italia, non certo miliardi.
Poi il lavoro è cominciato a scemare, e mi sono trovato a casa senza nemmeno gli ammortizzatori sociali. I casi erano due, o prosciugavo il gruzzolo accumulato in 20 anni oppure dovevo escogitare qualcosa.
Poi mi è arrivata l'offerta che non si può rifiutare, ed eccomi qui in Repubblica Ceca, decisamente felice e contento.
Pensate solo che in un solo mese:
- ho chiesto ed ottenuto il permesso di soggiorno permanente;
- ho aperto una partita IVA;
- ho sottoscritto un'assicurazione sanitaria;
- ho aperto un conto corrente dove ho fatto trasferire i miei fondi;
- sono andato per vedere una casa da prendere in affitto il giovedì pomeriggio, poi ho parlato con il proprietario, il venerdì mattina alle 9 sono andato in banca a chiedere un mutuo, mi è stato concesso alle 9 e 5 minuti ed alle 16 avevo l'atto di proprietà;
- ho ammobiliato quasi tutta la casa con 12.000 euro (cucina completa di elettrodomestici di marca, salotto, camera matrimoniale completa, studio, ed un paio di lussi compresi nel prezzo, ovvero un Samsung Smarttv 3D da 46" ed una vasca idromassaggio circolare);
- mi sono abbonato alla paytv locale e mi sono fatto installare una parabola personale per Hotbird;
- prendo lo stipendio più alto mai preso in vita mia (1.800 euro circa), 400 ogni mese mi andranno via per 10 anni per il mutuo, ma con i 1.400 che mi rimangono potrei permettermi un tenore di vita mai avuto (ma c'è sempre lo spirito della formichina...);
- last, but not the least, ho pure trovato la morosa.

Entro due mesetti massimo finirò di arredare la casa, dopodiché se qualcuno vuol farsi un giro da ste parti, un piatto di pasta, un letto ed una partita su Sky non si nega a nessuno...
 
Hai avuto un coraggio leonino, che a me è sempre mancato.

Io però sono divenuto attivista di un certo movimento politico.. anche se sempre in Italia sono rimasto.
 
5000 Euro al mese?

La nostra moneta, nel 1999, valeva 5000 volte di meno rispetto al 1939, l'anno della famosa canzone "Se potessi avere mille Lire al mese".
Oggi vale 10.000 volte di meno (sempre rispetto al 1939).

Le mille Lire oggi dovrebbero essere 5000 Euro al mese!

:5eek:
 
Che sarebbe una manna dal cielo perché ci sarebbe un adeguamento al costo della vita.. ma basterebbero anche 3000 al mese.
 
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