gpp ha scritto:
E' assurdo che nell' era di internet, in cui chiunque può navigare sui siti stranieri e vedere com'è la situazione televisiva lì, si continui a dire che il dtt è stato importato in italia per "interesse" di singoli. Lo vogliamo capire che il dtt è una piattaforma adottata in tutta europa per far transitare la tv analogica al digitale? Anche negli altri paesi ci sono stati interessi di qualche singolo?
Se la stessa Unione Europea è intervenuta con una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia dove si chiedevano spiegazioni sulle storture del sistema radio-tv causate dalla legge Gasparri in particolare sulla parte relativa al digitale terrestre, significa che da noi le cose non sono state fatte come negli altri paesi.
Per inciso, io non ho scritto che è stato
importato in Italia per interesse di singoli, ma che è stato
strutturato in funzione dell'interesse di aziende private e non del servizio pubblico che si ritrova, i termini di copertura, in una situazione estremamente svantaggiata rispetto ai competitor privati.
Infatti, i privati hanno l'obbligo di coprire con il loro segnale analogico l'80%
del territorio, mentre la Rai ha l'obbligo di coprire il 99%
della popolazione; è evidente che i privati possono utilizzare un minor numero di frequenze analogiche rispetto alla Rai senza sforare il tetto imposto dall'Antitrust (tralasciando la trasmissione di propri canali su impianti non di loro proprietà), e quindi si trovano in una posizione di vantaggio rispetto al servizio pubblico.
Sarebbe bastata, da parte del legislatore, l'introduzione di una deroga a favore della Rai che le permettesse di superare provvisoriamente (fino allo switch-off definitivo) il tetto massimo di frequenze consentite e di occupare senza alcuna spesa con il proprio segnale digitale le frequenze libere (come viene consentito di fare nell'etere radiofonico a Radio Padania Libera) per mettere a tacere qualunque accusa di favoritismo nei confronti di Mediaset e Telecom.