AGCOM, pubblicati i criteri del piano nazionale per le frequenze digitali (28/06/10)

alexzoppi ha scritto:
Perchè 5 mux non le bastano? 5 (canali) x 5 (mux) = 25 (canali), mi sembrano che bastino per un'offerta di 13 canali no? E ci puoi aggiungere anche HD e +1 ;) ...
Ora no, in futuro si :icon_cool: ;)
01 Rai 1
02 Rai 2
03 Rai 3
04 Rai 4
05 Rai News
06 Rai Gulp
07 Rai YoYo
08 Rai Sport 1
09 Rai Sport 2
10 Rai Scuola
11 Rai Storia
12 Rai Extra
13 Rai Premium
14 Rai Movie
15 Rai 5
16 Rai 6
17 Rai 7
18 Rai Med
19 Rai Smash Girls
20 Rai Nettuno Uno
21 Rai Nettuno Due
22 Rai Senato
23 Rai Camera
24 TV2000
25 EuroNews
26 Rai 1 HD
27 Rai 2 HD
28 Rai 3 HD
29 Rai 1 +1
30 Rai 2 +1
31 Rai 3 +1

1 Radio1
2 Radio2
3 Radio3
4 FD Auditorium
5 FD Leggera
6 Isoradio
7 GR Parlamento
8 Rai Italia Radio

:eusa_whistle:
 
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... e RaiMed? Errare è umano ma persevare ... :D
... e che c'entrano EuroNews e TV2000? Non puoi dire che ha bisogno di banda se la tua l'affitti ... ;)
... e pure gli altri nomi sono (o saranno) doppioni o quasi tra di loro ...

Non fare il furbetto ... ;)
 
alexzoppi ha scritto:
... e RaiMed? Errare è umano ma persevare ... :D
... e che c'entrano EuroNews e TV2000? Non puoi dire che ha bisogno di banda se la tua l'affitti ... ;)
... e pure gli altri nomi sono (o saranno) doppioni o quasi tra di loro ...

Non fare il furbetto ... ;)

Eheheh :D .... allora ti dico che ... se un domani la rai vuole investire nella pay-tv? ... una curiosità, il tuo discorso vale anche per mediaset?
 
Come la penso credo sia chiaro da tutti gli interventi che ho fatto precedentemente; cmq, secondo me, i 25 mux destinati alle nazionali (tutte) sono troppi ... IMHO, ovviamente ...
 
Ordinate i canali come volete, l'importante è che vi ricordiate *SEMPRE* *SEMPRE* *SEMPRE* di disabilitare la ricerca automatica di nuovi canali sul vostro televisore, cioè quella funzione del televisore che cerca da sola i nuovi canali trasmessi e ve li posiziona automaticamente secondo le impostazioni dell'LCN; perchè altrimenti perdete 2 ore a risistemare l'LCN secondo i vostri gusti e poi arriva l'emittente locale del menga ed imponendovi una nuova numerazione vi manda all'aria tutto.

Parola di chi ci l'ha vissuto questo "dramma" :lol: sulla propria pelle, e voleva dare fuoco ad una decina di emittenti locali che di straforo avevano occupato abusivamente le prime 20 posizioni :lol:
 
Dipende dai modelli, il mio Sony ricerca automaticamente (sempre) i nuovi canali ma li piazza nei buchi liberi, non sposta assolutamente niente di quello che già c'è ...
 
alexzoppi ha scritto:
Dipende dai modelli, il mio Sony ricerca automaticamente (sempre) i nuovi canali ma li piazza nei buchi liberi, non sposta assolutamente niente di quello che già c'è ...

Vero i nuovi canali che si trovano il loro LCN già occupato finiscono dopo l'800 come tutti (sul mio TV almeno)... non è tanto colpa delle emittenti questa volta ma dei produttori di tv che non pensano quando implementano il menù di gestione del televisore e fanno tutto al risparmio
 
War3333 ha scritto:
Vero i nuovi canali che si trovano il loro LCN già occupato finiscono dopo l'800 come tutti (sul mio TV almeno)... non è tanto colpa delle emittenti questa volta ma dei produttori di tv che non pensano quando implementano il menù di gestione del televisore e fanno tutto al risparmio

La mia tv è un pò più clemente: i canali che hanno una LCN già occupata sulla mia lista finiscono dopo il 75, mentre quelli che non l'hanno proprio finiscono dopo l'850.
Però siamo ot qui si parla dl piano nazionale delle frequene non su quello dell'LCN.
 
TV, SWITCH OFF: UN DISASTRO PREMEDITATO? LA REALTA’ DELLE TV LOCALI E NAZIONALI INDIPENDENTI NON SEMBRA ESSERE CASUALE

05/08/2010 - L'associazione CNT-TPD (Coordinamento Nazionale Televisioni - Terzo Polo Digitale) ha diffuso un pungente comunicato stampa che sintetizza il panorama attuale televisivo nel momento delicato del passaggio al digitale terrestre, che di seguito riportiamo integralmente:
Mai le televisioni locali e quelle nazionali indipendenti hanno attraversato un periodo così buio come questo, sorto all’indomani dell’avvio dello switch off. Il CNT-TPD sta portando avanti una battaglia per denunciare sottili giochi ben armeggiati dietro le quinte che vengono mascherati come provvedimenti per venire incontro agli indirizzi e alle raccomandazioni dell’Unione Europea. In realtà, paiono essere l’occasione per spezzare le reni ai piccoli e medi editori e per consentire al duopolio RAI-MEDIASET, a cui si è aggiunto di recente anche SKY, di poter dominare il nuovo mercato, forse anche in maniera più incisiva di quanto avvenuto nell’era analogica. Siamo al “trio-polio”. Le azioni infauste e gravemente lesive sono molte, troppe. Potremmo iniziare dalla cattiva gestione della transizione tecnologica, con i ritardi nella predisposizione dei tavoli tecnici, le inerzie ed inefficienze degli Ispettorati Territoriali, l’assegnazione delle frequenze digitali a pochi giorni dallo spegnimento dell’analogico, con conseguenti “oscuramenti” fisiologici riguardo ai quali i tecnici delle emittenti hanno dovuto fare salti mortali per cercare di stabilizzare la copertura nei rispettivi territori. Potremmo proseguire con il grande caos della numerazione automatica dei canali (c.d. LCN) che, priva di qualsiasi regola, ha generato enormi conflitti di attribuzione creando confusione negli utenti e totale disordine nel posizionamento con emittenti minori o appena nate in lotta con quelle di maggiore notorietà per guadagnarsi visibilità. Conseguenza: disaffezione del pubblico, perdita di audience, danni economici e di immagine. Ora arriva uno schema di normazione ma anch’esso appare “misterioso”, probabilmente studiato sottobanco in nome del conflitto di interessi, dei trust politico-industriali, di spartizioni a tutto danno di chi resta indipendente e privo di “agganci”. Sarebbero quasi pronti anche i bandi con cui verranno invitati i fornitori di servizi di media audiovisivi a presentare le domande per l’attribuzione del numero. Una storia infinita fatta per prendere tempo e “stabilizzare” il caos a tutto vantaggio dei pesci grossi. Rimanendo in campo tecnico, c’è poi la frittata del nuovo Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze (PNAF) digitali piombato nel bel mezzo dello switch off, e che non era davvero nella scala delle priorità. Evidentemente bisognava garantire migliore qualità e copertura ai soliti incumbents, mascherando l’operazione come una mossa a garanzia della banda larga e delle telecomunicazioni (tanto raccomandate dall’UE); conseguenza, rimescolare le frequenze e costringere le tv locali e nazionali indipendenti a modificare nuovamente la loro copertura, con ampi margini di peggioramento, sia in qualità che diffusione. Paradossalmente, il MSE-Com che vantava probabili anticipi, è stato invece costretto a rinviare lo switch off nel Nord Italia posticipandolo di 40 giorni, mentre nel frattempo stanno piovendo ricorsi a go-go contro il nuovo PNAF. C’è poi il fronte economico, quello dei soldini tanto per intenderci. Premesso che lo switch off ha comportato un ingente sforzo che può dirsi “dissanguante” per la predisposizione di tutte le nuove strutture di emissione e illuminazione, poco o nulla è stato l’impegno del Governo per sostenere questo settore, anzi, si è assistito ad una progressiva chiusura dei rubinetti! Valga per tutte la cancellazione improvvisa e senza preavviso delle provvidenze (rimborsi spese telefoniche, agenzie di informazione e dei costi dell’energia elettrica), e la previsione della riduzione dei contributi (ex Legge 448/1998); non parliamo, poi, dei ritardi cronici con cui vengono liquidati quelli degli anni addietro, sempre per la cattiva gestione della procedura, Corecom in testa. Siamo ancora in attesa, infatti, dell’erogazione dei finanziamenti del 2008 e del bando per il 2010, che dovrebbero arrivare antro il prossimo mese (si spera). In un panorama così desolante, il Governo pare non comprendere che il comparto televisivo locale è un polmone dell’economia nazionale con circa 600 aziende e oltre 20.000 occupati. In un sistema economico proiettato verso il futuro, parte dell’Unione Europea, è impensabile che questa realtà rischi di morire. Si stima, infatti, che da questo inferno possano sopravvivere soltanto un centinaio di operatori, forse anche meno. Una previsione catastrofica contro la quale non possiamo restare indifferenti. Ridurre i costi dello Stato non significa tagliare senza un preciso piano di impatto economico. Accanirsi contro la tv minore, l’informazione e la cultura, come sta accadendo, è sintomo di un cancro nella gestione della macchina statale che falsamente di professa moderna e liberale. Per questo il CNT-TPD proseguirà il suo impegno e la sua battaglia in nome del pluralismo e della libera (vera) concorrenza.
www.coordinamentonazionaletelevisioni.it
 
[...] C’è poi il fronte economico, quello dei soldini tanto per intenderci. Premesso che lo switch off ha comportato un ingente sforzo che può dirsi “dissanguante” [..] poco o nulla è stato l’impegno del Governo per sostenere questo settore, anzi, si è assistito ad una progressiva chiusura dei rubinetti! Valga per tutte la cancellazione improvvisa e senza preavviso delle provvidenze (rimborsi spese telefoniche, agenzie di informazione e dei costi dell’energia elettrica), e la previsione della riduzione dei contributi (ex Legge 448/1998); non parliamo, poi, dei ritardi cronici con cui vengono liquidati quelli degli anni addietro, sempre per la cattiva gestione della procedura, Corecom in testa. [...]

Al salumiere che ho vicino a casa lo stato non offre ne luce, ne acqua, ne telefono agevolati; per cercare superare il momento di crisi economica ha chiesto un'aumento del fido in banca, e sa bene che se gli affari vanno male lui chiude baracca e si ritrova per strada. E questi signori della TV hanno pure il coraggio di andare a piangere per avere contributi ed agevolazioni?

Ma che vadano a lavorare in miniera! :mad:

Perchè diamine dovremmo dare alle TV locali i nostri soldi per pagarsi le bollette del telefono e della luce? (perchè gira sono sempre i soldi delle nostre tasse) Se un'azienda privata non riesce a stare in piedi con le proprie gambe e con gli introiti pubblicitari è bene che fallisca, punto e basta; invece noi teniamo in vita con le flebo questi zombi catodici... e poi perchè loro dovrebbero ricevere aiuti e centinaia di altri piccoli imprenditori invece no?!

Che schifo.
 
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xyz ha scritto:
Perchè diamine dovremmo dare alle TV locali i nostri soldi per pagarsi le bollette del telefono e della luce?
Io ci starei in pieno a patto pero' di eliminare la tassa (ex canone) ed il finanziamento pubblico alla RAI, oppure in alternativa togliere tutta la pubblicita' alla RAI... una delle due...

Altrimenti il mercato e' viziato...;)
 
xyz ha scritto:
Perchè diamine dovremmo dare alle TV locali i nostri soldi per pagarsi le bollette del telefono e della luce? (perchè gira sono sempre i soldi delle nostre tasse) Se un'azienda privata non riesce a stare in piedi con le proprie gambe e con gli introiti pubblicitari è bene che fallisca, punto e basta; invece noi teniamo in vita con le flebo questi zombi catodici... e poi perchè loro dovrebbero ricevere aiuti e centinaia di altri piccoli imprenditori invece no ?!

Concordo , ma non è da oggi che i soldi del Canone tv vanno anche alle locali, ma da 5 anni o più . Poi di cosa si lamentano ? di tutto !!! Della LCN, chi è che ha messo tutti quei doppioni ? io ???, mi si dirà ma lo fanno per avere più visibilità prima di essere sbattuti in fondo alla lista .... OK !;)
Del PNAF dicendo che non è vero che l'Europa ha chiesto qualcosa per la Banda Larga ( frequenze 61-69 entro 2015 ) chiedendo di togliere frequenze alle tv .:eusa_naughty: :eusa_naughty: :eusa_naughty:
Del rinvio dello switch off nel Nord ? Anche la Campania l'anno scorso ha subito lo stesso rinvio , anche da noi lo switch over era previsto per gli inizi di settembre e fu rimandato di più di un mese , ormai è risaputo se uno Switch, sia esso Over o Off, viene programmato per settembre ci potete scommettere che lo rinviano, con la scusa che la gente non può essere informata a dovere perchè in vacanza, come se non si potesse fare informazione prima che inizino i mesi vacanzieri.:eusa_wall: :eusa_wall: :eusa_wall: :eusa_wall: :eusa_wall:
 
xyz ha scritto:
Perchè diamine dovremmo dare alle TV locali i nostri soldi per pagarsi le bollette del telefono e della luce? (perchè gira sono sempre i soldi delle nostre tasse) Se un'azienda privata non riesce a stare in piedi con le proprie gambe e con gli introiti pubblicitari è bene che fallisca, punto e basta; invece noi teniamo in vita con le flebo questi zombi catodici... e poi perchè loro dovrebbero ricevere aiuti e centinaia di altri piccoli imprenditori invece no?!
Ci sono due ragioni, una molto nobile, che viene usata come motivazione ufficiale, ovvero che le TV locali sono una risorsa per un determinato territorio, consentono ai giovani di fare la gavetta nel mondo del giornalismo e della conduzione tv, riescono a fare pubblicità alle attività commerciali (che altrimenti non avrebbero altro modo e questo comporterebbe una causazione cumulativa che spingerebbe ad una crisi dell'economia locale), riescono a fare campagne istituizionali ed informative più efficaci sul territorio. L'altro motivo, quello meno pulito ma tuttavia quello per cui i politici, soprattutto di formazioni come la Lega Nord (per esempio Zaia), sostengono a spada tratta le emittenti locali, è che sono l'unica vetrina a loro accessibile per rivolgersi agli elettori. Nessuno riuscirebbe a comprarsi in campagna elettorare spazi equivalenti su una rete nazionale, nè tanto meno a farsi continui spot propagandistici, magari andando in onda in prima persona come faceva l'ex sindaco di Cava de' Tirreni Alfredo Messina o l'attuale sindaco di Salerno Vincenzo De Luca (ti cito questi due perchè li conosco personalmente ed ho visto per anni i loro "programmi tv" sulla defunta Quarta Rete o su Li.Ra. TV) con panegirici spacciati per programmi di servizio o utilità.
Senza i contributi le piccole emittenti locali non vanno avanti, e senza le piccole emittenti locali i (piccoli) politici locali non vanno avanti, quindi, visto che alla fine della fiera decide la politica, cercheranno sempre e comunque, pur indorando la pillola e spacciando come motivazioni quelle che ti ho elencato più sopra, le tv locali che gestiscono come loro personali feudi o come organi di partito. Non è un caso che quello attuale sia l'unico governo che abbia invertito la rotta nella politica riguardo all'emittenza locale. Questo non perchè ci sia un conflitto di interesse, visto che la differenza di target rende le tv commerciali nazionali non in concorrenza, e quindi in conflitto di interessi, con l'emittenza locale, ma perchè ha creato una legge elettorale (la famosa legge ad porcellum) che con le liste bloccate non prevede la scelta dei singoli candidati, i quali, quindi, non hanno più necessità di farsi pubblicità in prima persona sulle emittenti private. Questo spiega il perchè sia combiato il vento riguardo i contributi, con la legge elettorale attuale conviene molto di più fare campagna elettorale da parte del partito negli spazi istituzionali (gratuiti) dei grandi network che da parte del singolo candidato sugli spazi a pagamento delle emittenti locali.
Se la legge elettorale resta quella attuale i contribuiti alle locali finiranno nel dimenticatoio.
 
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