AGCOM, pubblicati i criteri del piano nazionale per le frequenze digitali (28/06/10)

EliseO ha scritto:
Soltanto i soggetti che in base al "Beauty contest" avranno l'assegnazione dei canali VHF E7, E10 potrebbero avanzare delle pretese analoghe a quelle di Europa7 perchè varrebbero le stesse obiezioni di natura tecnica avanzate dal Europa7. Gli altri che avranno l'assegnazione di canali UHF su base nazionale, non avranno nessun appiglio giuridico valido.

Ah, ecco, forse abbiamo trovato un punto di accordo. Certo è che qualsiasi "accordo" (che poi è un atto amministrativo) tra Europa 7 e il Ministero, dovrà essere allargato a tutti i soggetti nelle stesse condizioni. E' inevitabile.

Però è inevitabile anche che i famosi "cerotti" non saranno ricercati nelle aree più scoperte e libere, ma in quelle economicamente più importanti e già sature. A quel punto, l'intera faccenda interesserà anche gli altri assegnatari UHF, perché la torta frequenziale e degli introiti è sempre la stessa e più fette significa che saranno più piccole (e qualcuno potrebbe anche non riceverla) ;)

@aristocle

In questo caso però andrebbe aggiunta l'opzione di sincronia entro il territorio regionale (e che Rai mux1 non fa), andando così a rafforzare la copertura.

Penso che si intenda proprio questo per k-SFN, non per regione, ma per Area Tecnica.

Mi sarebbe piaciuto vedere quale progetto sia stato mostrato durante le consultazioni con AGCOM, perché in definitiva abbiamo sentito solo la campana delle TV locali che hanno molti problemi a sopravvivere nel passaggio al digitale.

Anche magari avendo torto, a nessuno piace morire in silenzio. ;)
 
Ma invece di usare i cerotti perché non le hanno dato con precedenza una frequenza del dividendo???
 
@ aristocle

Quel che so io è che l'assegnazione della frequenza a Europa 7 valeva per l'analogico.

Il problema maggiore era che la ricanalizzazione europea del VHF (e concretizzazione di quanto assegnato a E7) è avvenuta solo l'anno scorso e ha portato a un secondo contenzioso destinato al digitale che si è concluso proprio con la transazione dei "cerotti".

Quindi ci sono due momenti:

a) sistemazione del pasticcio in analogico quando la migrazione al digitale era già cominciata;

b) sistemazione del pasticcio in digitale quanto almeno in 5 aree tecniche le frequenze UHF erano già state assegnate, almeno alle locali.

Ovunque (salvo smentite), rimangono libere unicamente le frequenze del dividendo digitale che libere devono restare.

A questo punto o si prendono una frequenza libera qui e là usando i cerotti oppure si vanno a intaccare interessi legittimi di altri soggetti assegnatari oppure si violano trattati internazionali, come (ancora, a meno di smentite), pare si stia già facendo col 57 di Retecapri (dovrebbe essere SFN nazionale! E allora Croazia e Slovenia?), sempre stando a quanto si è scritto in questo thread.
 
Secondo me applicare ora la metodologia k-sfn è un suicidio e non di buono auspicio, ci saranno inevitabilmente problemi; per me questa metodologia se si è proprio scelta di applicarla anche per i mux nazionali, sarebbe più plausibile applicarla dopo che tutta l'Italia sarà in digitale e quindi non prima della fine del 2012, in tal modo allora si che si potrebbero runire più aree tecniche vicine, oggi come oggi è sconveniente in quanto ci sono Regioni vicine l'una all'altra che in realtà c'è chi ha già switchato e chi ancora no vedi ad es il Lazio ora (esclusa la Prov di Viterbo) e la Toscana che invece switcherà nel 2012. :eusa_think:
 
L_Rogue ha scritto:
@ aristocle

Quel che so io è che l'assegnazione della frequenza a Europa 7 valeva per l'analogico.

Il problema maggiore era che la ricanalizzazione europea del VHF (e concretizzazione di quanto assegnato a E7) è avvenuta solo l'anno scorso e ha portato a un secondo contenzioso destinato al digitale che si è concluso proprio con la transazione dei "cerotti".

Quindi ci sono due momenti:

a) sistemazione del pasticcio in analogico quando la migrazione al digitale era già cominciata;

b) sistemazione del pasticcio in digitale quanto almeno in 5 aree tecniche le frequenze UHF erano già state assegnate, almeno alle locali.

Ovunque (salvo smentite), rimangono libere unicamente le frequenze del dividendo digitale che libere devono restare.

A questo punto o si prendono una frequenza libera qui e là usando i cerotti oppure si vanno a intaccare interessi legittimi di altri soggetti assegnatari oppure si violano trattati internazionali, come (ancora, a meno di smentite), pare si stia già facendo col 57 di Retecapri (dovrebbe essere SFN nazionale! E allora Croazia e Slovenia?), sempre stando a quanto si è scritto in questo thread.
Purtroppo il dividendo, cosa che sta passando abbastanza inosservata, non deve essere composto solo da 5 mux ma da da 6, perchèper chiudere la procedura di infrazione con la commissione europea l'Italia deve garantire l'accesso al mercato dvb-h ad un altro soggetto. Quindi deve fornire 5 mux per il dvb-t + uno per il dvb-h. La frequenza che era stata pianificata è il 28, che infatti è stata lasciata libera in piemonte e nelle altre zone all-digital tranne nel lazio e nella campania, perchè lì proprio non sono riusciti a gestire lo spazio disponibile, c'erano troppe emittenti locali da accontentare. A questo punto è poco chiaro cosa accadrà. Se nel resto d'Italia il 28 verrà assegnato, allora il governo punta a chiudere il contenzioso in un altro modo (chissà quale) magari trascinando la questione per anni nascondendosi dietro alla "buona causa" di dare spazio alle tivu locali (piuttosto limitare la posizione dominante dei soggetti già presenti sul mercato). Se invece, come credo, eviteranno di farlo, quando l'europa li metterà alle strette per il 6° mux del dividendo allora si limiteranno ad espropriare della frequenza le emittenti a cui è stata assegnata, magari cercando di evitare grossi contenziosi assegnando cerotti qua e là invece che dell'isocanale sul 28.

Per quanto riguarda il 57 di Retecapri è evidente che nella zona compresa dal trattato adriatico verrà assegnata un'altra frequenza al suo posto, esattamente come in Val d'Aosta al mux Espresso è stato assegnato il 42 invece del 44. Ed infatti oltre che il 57 il trattato adriatico prevede anche il 33 ad appannaggio degli altri paesi, quindi anche per quel mux il ministero dovrà prevedere una frequenza alternativa sulla costa adriatica
 
aristocle ha scritto:
EliseO ha scritto:
Ma sarebbe peggio perchè se per ogni mux, viene usata la stessa identica frequenza, fra tutte le coppie/terne/quaterne al massimo di impianti che possono interferirsi e che è necessario sincronizzare, si può procedere alla sincronizzazione.
Ma, se viene trasmesso un mux diverso da ogni impianto o un mux diverso per aree, viene meno del tutto o viene sistematicamente ridotta la possibilità di sincronizzazione e il risultato complessivo è peggiore. E quasi tutti i potenziali vantaggi della SFN scompaiono.
aristocle ha scritto:
E perché?
Questo lavoro andrebbe fatto per macroaree (es. nord-centro-sud-isole).
Quindi i "buchi" e le interferenze potrebbero generarsi solo nei confini tra macroaree.
Ma d'altronde abbiam già detto che sincronizzare a livello nazionale darebbe comunque problemi, per cui..

Ma appunto proprio per questo; dato che c’è sempre il rischio di interferenze, è meglio che ogni mux nazionale abbia un’unica frequenza nazionale, così può gestirsi le cose come meglio ritiene: attuando la sincronizzazione fra impianti (certo non possibile, né necessaria per tutti gli impianti usati a livello nazionale); oppure, modificando i sistemi radianti e/o le potenze di emissione in modo da minimizzare l’estensione delle aree d’interferenza e/o ricondurle ad aree poco popolate. Se invece, si dovesse condividere la frequenza in zone di confine con un mux di proprietà di altro soggetto, tutto questo sarebbe più complesso.
aristocle ha scritto:
EliseO ha scritto:
Ma non sarebbe una soluzione e si arriverebbe a porre in essere un discorso analogo a quello che è stato definito per il raggiungimento dell'80% di popolazione.
Cioè se i mux avessero differente composizione da area a area, ci sarebbe sempre il problema delle interferenze reciproche e della necessità di frequenze-cuscinetto (meglio che: cerotto) in aree "interstiziali" rispetto alle aree ove è usato il canale E8. Ma sono cose già dette e straridette un anno fa.
aristocle ha scritto:
Non c'entra nulla: il mux1 andrà in MFN e coprirà il 99%. Quindi?
Quello che dico io è in soldoni l'equivalente di Rai Mux 1: il canale Rai1 e Rai2 sono in questo caso ciò che va mantenuto fisso (Europa7), Rai3 è l'emittente regionale variabile.
In questo caso però andrebbe aggiunta l'opzione di sincronia entro il territorio regionale (e che Rai mux1 non fa), andando così a rafforzare la copertura.

In che senso non c’entra; anzi è proprio qui il punto discriminante fra l’uso di frequenze VHF e UHF. Il mux 1 RAI avrà una copertura del 99%, perché non è in isofrequenza, ma è usato il sistema MFN (=frequenze diverse su impianti potenzialmente sovrapponibili e che si possono interferire); ed è proprio questo che permette di raggiungere il 99% di copertura: per il mux 1 RAI è stata fatta giustamente un’eccezione poiché ospitante i 3 canali fondamentali del servizio pubblico.
L’opzione della sincronizzazione in VHF a qualunque livello di estensione territoriale non risulta facilmente attuabile; altrimenti lo si poteva fare anche per la RAI a cui si assegnava un’unica frequenza VHF (e non 3-4 frequenze VHF) a livello di macro-area regionale. Quindi ciò che non è possibile tecnicamente per la RAI, è stato riconosciuto anche non possibile per Europa7 (e potrebbe valere anche solo per chi ha assegnazione di una frequenza VHF a livello nazionale)

L_Rouge ha scritto:
Però è inevitabile anche che i famosi "cerotti" non saranno ricercati nelle aree più scoperte e libere, ma in quelle economicamente più importanti e già sature. A quel punto, l'intera faccenda interesserà anche gli altri assegnatari UHF, perché la torta frequenziale e degli introiti è sempre la stessa e più fette significa che saranno più piccole (e qualcuno potrebbe anche non riceverla)
Ma gli assegnatari di una frequenza UHF non potranno pretendere nulla perché da un punto di vista tecnico la realizzazione di una rete in SFN su una frequenza UHF è stata riconosciuta (ed è generalmente ritenuta) molto più semplice da realizzare rispetto all’ipotesi di frequenza VHF (ciò essenzialmente in ragione della maggiore capacità propagativa delle onde elettromagnetiche in banda VHF rispetto alla UHF).
A parte questo, questi “cerotti” saranno concessi in base anche alla disponibilità di frequenze nella varie aree. Bisogna tener presente che Europa7 dovrà usare principalmente il canale E8 e lo farà certamente nelle aree più densamente popolate, ove le frequenze UHF scarseggiano; le frequenze “cerotto” sicuramente le saranno assegnate nelle aree meno densamente popolate. Lo scopo è evitare che impianti entrambi trasmittenti sul ch.E8 siano troppo vicini per interferirsi, ma dovunque sarà possibile, e soprattutto in aree più popolose, sarà usato l’E8

anassimenes ha scritto:
Per quanto riguarda il 57 di Retecapri è evidente che nella zona compresa dal trattato adriatico verrà assegnata un'altra frequenza al suo posto, esattamente come in Val d'Aosta al mux Espresso è stato assegnato il 42 invece del 44. Ed infatti oltre che il 57 il trattato adriatico prevede anche il 33 ad appannaggio degli altri paesi, quindi anche per quel mux il ministero dovrà prevedere una frequenza alternativa sulla costa adriatica
Sì, probabilmente sarà così. Ma va tenuto presente che in base all’accordo, anche le frequenze assegnate ai paesi oltre-Adriatico potranno essere usate in Italia, per impianti di bassa potenza. Altrimenti, bisognerà fare richiesta al Paese assegnatario della frequenza, che, se lo riterrà, potrà anche rilasciare autorizzazione ad attivare impianti ad alta potenza (quindi l’uso delle frequenze non è del tutto precluso e per i principali mux nazionali, le frequenze sono già state salvaguardate perché quelle frequenze non verranno usate nei Paesi oltre-mare, dato che il loro fabbisogno di frequenze è ben più scarso che da noi)
 
L_Rogue ha scritto:
Ho postato lo stesso link nel thread sulla Lombardia.

Sinceramente, questo non è un casino, di più!

Soprattutto, sono di gran gusto le richieste della D.G.S.C.E.R., addirittura borderline con l'illecito, come spiego qui: http://www.digital-forum.it/showpost.php?p=1702751&postcount=4004
Io non conosco com'è la situazione della Lombardia, però presuppongo che l'eredità dell'analogico nella pianura padana è che una volta occupato un canale uhf da una postazione questo veniva lasciato libero in tutte le altre. Se la situazione è questa, si dovrebbe avere un numero di emittenti decisamente inferiore a quelle tecnicamente fin qui possibili (ovvero 7 in vhf e 49 in uhf), ed in questo caso, sia in SFN che in k-SFN lo spazio si trova. Da noi al sud, la presenza degli appennini ha creato bacini d'utenza tendenzialmente minori ma con uno sfruttamento pressocchè completo della banda. Allo stato attuale, per esempio, il ripetitore di Monte Vergine (AV) che è uno dei principali in Campania, irradia praticamente su quasi tutti i canali della IV e V banda. Già così lo spazio per il dividendo, non c'è. Vorrei capire come fanno passando in k-SFN. Non voglio mettere in dubbio che la ricezione di queste reti sia migliore, ma soltanto che, vista la già gravissima assenza di spazio allo stato attuale, il gioco non vale la candela, perchè a meno che non si inventano nuove bande di trasmissione, lo spazio non solo è limitato ma è stato quasi tutto concesso.

Parlano di anticipare lo switch-off al 2011, ma se davvero decidono di cambiare le carte in tavola ed addirittura di espropriare (ritirare le licenze già date) tutti faranno causa ai TAR, e pur ammettendo che i vari TAR (ed inultimo il Consiglio di Stato) possano sostenere che l'interesse dello stato sia superiore agli interessi legittimi dei privati (è impensabile che non consideri come legittimo l'interesse dei soggetti emittenti a continuare la propria attività) la cosa prenderà anni ed anni di ricorsi e battaglie legali. E nel frattempo, ovviamente, tutto resterebbe congelato.
 
anassimenes ha scritto:
Parlano di anticipare lo switch-off al 2011, ma se davvero decidono di cambiare le carte in tavola ed addirittura di espropriare (ritirare le licenze già date)

Tecnicamente le concessioni attuali sono tutte provvisorie, cito dal provvedimento per la Campania (gli altri sono uguali):

"CONSIDERATA, pertanto, l’opportunità che l’attribuzione agli operatori dei
diritti d’uso delle frequenze individuate dal presente provvedimento venga disposta dal Ministero dello sviluppo economico in via temporanea, in attesa del completamento delle azioni sopra indicate e del processo di revisione del Piano di assegnazione delle frequenze;"

Quindi, dal punto di vista tecnico giuridico, AGCOM ha piena ragione per le aree già switchate, ma se si sceglie un certo tipo di sistema (SFN) e lo si segue per almeno due anni, poi giustamente gli operatori ci fanno un legittimo affidamento.

Negli eventuali ricorsi ai TAR si corre sul filo del rasoio, ma volendo essere puramente formali, AGCOM ha ragione, sebbene stia creando il caos.
 
L_Rogue ha scritto:
Tecnicamente le concessioni attuali sono tutte provvisorie, cito dal provvedimento per la Campania (gli altri sono uguali):

"CONSIDERATA, pertanto, l’opportunità che l’attribuzione agli operatori dei
diritti d’uso delle frequenze individuate dal presente provvedimento venga disposta dal Ministero dello sviluppo economico in via temporanea, in attesa del completamento delle azioni sopra indicate e del processo di revisione del Piano di assegnazione delle frequenze;"

Quindi, dal punto di vista tecnico giuridico, AGCOM ha piena ragione per le aree già switchate, ma se si sceglie un certo tipo di sistema (SFN) e lo si segue per almeno due anni, poi giustamente gli operatori ci fanno un legittimo affidamento.

Negli eventuali ricorsi ai TAR si corre sul filo del rasoio, ma volendo essere puramente formali, AGCOM ha ragione, sebbene stia creando il caos.
Vabbè al momento sono passati solo sei mesi dallo switch-off. Il punto è che tra un paio di settimane si avvia la fase due, quella che consentirebbe di accendere nuovi impianti per colmare i buchi nella copertura, però ovviamente, in questo clima di incertezza, le emittenti potrebbero investire delle risorse per l'acquisto di macchinari che poi potrebbero non andare più bene in caso di riassegnazione della frequenza, o addirittura in caso di revoca della licenza. Però al testo stesso, se le locali non consolidano la loro posizione adesso, in futuro la vedo molto difficile che gli sarà conceso farlo. E questi nodi andrebbero sciolti subito perchè ci sono milioni di euro di investimenti da parte di privati che rischiano di restare congelati.

Per quanto riguarda il Tar, almeno in Campania, per il momento ha accettato tutti i ricorsi dei privati intentati contro il MSE per l'assegnazione delle frequenze. Quindi anche se il Ministero ha la legittimazione per cambiare le carte in tavola, sarà molto difficile che la giustizia amministrativa gli consenta di farlo impunemente e tranquillamente. Il rischio di un blocco nel processo di S.O. è concretissimo, ed i tempi non ci sono, perchè, a parte la propaganda del passaggio anticipato (che potrebbe tranquillamente non essere anticipato senza grossi danni), entro il 2012 l'UE ci impone di completare definitivamente il passaggio al digitale. Il time-limit è troppo pressante e troppo prossimo per mettersi a perdere tempo appresso alle beghe dei ricorsi.
 
anassimenes ha scritto:
Io non conosco com'è la situazione della Lombardia, però presuppongo che l'eredità dell'analogico nella pianura padana è che una volta occupato un canale uhf da una postazione questo veniva lasciato libero in tutte le altre. Se la situazione è questa, si dovrebbe avere un numero di emittenti decisamente inferiore a quelle tecnicamente fin qui possibili (ovvero 7 in vhf e 49 in uhf), ed in questo caso, sia in SFN che in k-SFN lo spazio si trova. Da noi al sud, la presenza degli appennini ha creato bacini d'utenza tendenzialmente minori ma con uno sfruttamento pressocchè completo della banda. Allo stato attuale, per esempio, il ripetitore di Monte Vergine (AV) che è uno dei principali in Campania, irradia praticamente su quasi tutti i canali della IV e V banda. Già così lo spazio per il dividendo, non c'è. Vorrei capire come fanno passando in k-SFN. Non voglio mettere in dubbio che la ricezione di queste reti sia migliore, ma soltanto che, vista la già gravissima assenza di spazio allo stato attuale, il gioco non vale la candela, perchè a meno che non si inventano nuove bande di trasmissione, lo spazio non solo è limitato ma è stato quasi tutto concesso.

Parlano di anticipare lo switch-off al 2011, ma se davvero decidono di cambiare le carte in tavola ed addirittura di espropriare (ritirare le licenze già date) tutti faranno causa ai TAR, e pur ammettendo che i vari TAR (ed inultimo il Consiglio di Stato) possano sostenere che l'interesse dello stato sia superiore agli interessi legittimi dei privati (è impensabile che non consideri come legittimo l'interesse dei soggetti emittenti a continuare la propria attività) la cosa prenderà anni ed anni di ricorsi e battaglie legali. E nel frattempo, ovviamente, tutto resterebbe congelato.

In realtà lo stato in questo caso ha la spalle abbastanza coperte.
Tutte le concessioni analogiche terminano quando c'è lo Switch OFF, il che significa che per legge il giorno dopo lo SO potresti aver fatto televisione per migliaia di anni... non hai più in mano nulla.

Le frequenze poi vengono riassegnate dallo Stato tenendo in considerazione la tua situazione precedente (diritti acquisiti) e nel possibile dando 1 frequenza per ogni canale televisivo dove la cosa è sostenible altrimenti si va ad aggregazione... l'idea è che se uno stesso editore aveva più canali analogici regionali e questi ci stanno in un MUX (che ne tiene fino a 5) invece di darti due frequenze te ne danno una sola, tanto ti basta.

Se si fallisce l'assegnazione con le regole qui sopra si va per tentativi di accordi privati (dare la stessa frequenza a due emittenti e lasciarli accordare...) cosa che però non va sempre a buon fine.
 
La K-Sfn è una cosa di mezzo tra la Sfn nazionale ed una Mfn .;)

Cos'è ?:eusa_think:

Una emittente trasmette in una Regione sulla frequenza 30 nella regione vicina sulla 29 ed in quest'ultima la 30 è occupata da una locale della provincia che confina con l'altra Regione o Tv Regionale, in pratica sarà utilizzata la Sfn ma in ambito Regionale ed ogni emittente nazionale, o meglio ogni mux , avrà 2 o 3 frequenze che userà alternativamente nelle varie Regioni .

Facciamo un esempio con i nomi e cognomi :
Mux Timb 1 frequenze 47 - 48 - 60.
Partiamo dall'Umbria che confina con Toscana, Abruzzo, Lazio, Marche, Emilia Romagna.

La Telecom in Umbria per il mux 1 userà la Uhf 47 nelle regioni confinanti userà alternando le altre due - 48 Toscana, 60 Emilia romagna, 48 Abruzzo, 60 Lazio, Marche a scelta :lol: ;)

Se volevano fare quello che tutti temete, cioè una cosa simile alla spartizione analogica dell'etere, dando alle tv Regionali due o tre frequenze da alternare nelle varie province della Regione allora si sarebbe parlato di Mfn e basta.

Ma questa è una cosa che non voglio proprio prendere in considerazione perchè sarebbe da idioti ed incompetenti. :eusa_naughty: :eusa_naughty: :eusa_naughty:
 
War3333 ha scritto:
In realtà lo stato in questo caso ha la spalle abbastanza coperte.
Tutte le concessioni analogiche terminano quando c'è lo Switch OFF, il che significa che per legge il giorno dopo lo SO potresti aver fatto televisione per migliaia di anni... non hai più in mano nulla.

Le frequenze poi vengono riassegnate dallo Stato tenendo in considerazione la tua situazione precedente (diritti acquisiti) e nel possibile dando 1 frequenza per ogni canale televisivo dove la cosa è sostenible altrimenti si va ad aggregazione... l'idea è che se uno stesso editore aveva più canali analogici regionali e questi ci stanno in un MUX (che ne tiene fino a 5) invece di darti due frequenze te ne danno una sola, tanto ti basta.

Se si fallisce l'assegnazione con le regole qui sopra si va per tentativi di accordi privati (dare la stessa frequenza a due emittenti e lasciarli accordare...) cosa che però non va sempre a buon fine.
Ma il punto è proprio l'impossibilità del rispetto dei diritti quesiti. Dove si è già svolto lo switch-off le frequenze sono state assegnate in base al criterio di conversione dei segnali analogici in digitale, quindi a questo punto, qualsiasi ridimensionamento imposto alle emittenti comporta una violazione di un diritto acquisito. A complicare la cosa c'è una questione burocratica non indifferente. In realtà gli editori, per potersi accaparrare quante più risorse frequenziali disponibili, hanno costrituito società satellite alle quali hanno fatto ereditare le risorse frequenziali in eccesso rispetto alle frequenze che esercità l'emittente originaria. Dal punto di vista pratico non è cambiato nulla, chi prima riceveva un'emittente in digitale e in analogico adesso riceve due mux in digitale, spesso identici, ma per il ministero quei due mux appartengono a società diverse con ragioni sociali diverse. Quindi in ogni caso si deve provvedere ad un ritiro della licenza o esproprio, ed in quel caso, la società (anche se è una società fantoccio costituita solo con l'obiettivo di cui sopra) ricorre al Tar perchè vede compromesso il proprio interesse legittimo, impedito dalla pubblica amministrazione, di continuare le attività. E se il diritto non è un'opinione, nessun giudice può dargli torto. A quel punto, vista l'impossibilità di ripristinare lo status quo ante, il giudice amministrativo si limita a quantificare il danno e predisporre l'indennizzo che la pubblica amministrazione deve al privato per risarcirlo dell'aver negato il sudetto interesse legittimo.

Quindi, dal punto di vista legale amministrativo, la faccenda è chiarissima, qualsiasi ritocco che verrà fatto al P.N.A.F. comporterà una spesa per il risarcimento dei soggetti coinvolti. Ce li abbiamo questi soldi, soprattutto considerando che le frequenze del dividendo non sono in vendita ma sono delle concessioni "gratuite" tramite beauty contest?
 
stefio ha scritto:
La K-Sfn è una cosa di mezzo tra la Sfn nazionale ed una Mfn .;)

Cos'è ?:eusa_think:

Una emittente trasmette in una Regione sulla frequenza 30 nella regione vicina sulla 29 ed in quest'ultima la 30 è occupata da una locale della provincia che confina con l'altra Regione o Tv Regionale, in pratica sarà utilizzata la Sfn ma in ambito Regionale ed ogni emittente nazionale, o meglio ogni mux , avrà 2 o 3 frequenze che userà alternativamente nelle varie Regioni .

Facciamo un esempio con i nomi e cognomi :
Mux Timb 1 frequenze 47 - 48 - 60.
Partiamo dall'Umbria che confina con Toscana, Abruzzo, Lazio, Marche, Emilia Romagna.

La Telecom in Umbria per il mux 1 userà la Uhf 47 nelle regioni confinanti userà alternando le altre due - 48 Toscana, 60 Emilia romagna, 48 Abruzzo, 60 Lazio, Marche a scelta :lol: ;)

Se volevano fare quello che tutti temete, cioè una cosa simile alla spartizione analogica dell'etere, dando alle tv Regionali due o tre frequenze da alternare nelle varie province della Regione allora si sarebbe parlato di Mfn e basta.

Ma questa è una cosa che non voglio proprio prendere in considerazione perchè sarebbe da idioti ed incompetenti. :eusa_naughty: :eusa_naughty: :eusa_naughty:
Il punto è anche questo, che di fatto i vantaggi del k-SFN si limiterebbero soltanto alle zone cuscinetto tra Aree tecniche contigue dove ci sarebbe difficoltà di sincronizzazione in sfn. Le frequenze sarebbero in SFN per aree tecniche, che solo in alcuni casi, come la Campania, corrispondono a singole regioni, ma più spesso, come il caso dell'area tecnica 3, sono macroregionali, e secondo me ancora più di difficile gestione rispetto all'SFN normale, perchè per esempio nell'astigiano o nell'alessandrino, stando ai dati di otgtv, si ricevono sai ai segnali di Torino che quelli dell'Area3, e quindi se tutti i 23 mux nazionali devono avere due frequenze distinte per le due aree, si arriva nella zona cuscinetto che 46 mux sono riservate alle emittenti nazionali, e poco più che zero mux sono per le locali. E' questo il rischio enorme per le locali, perchè già così, almeno in Campania, le frequenze sono state frazionate a loro volta a livello provinciale e sub-provinciale per consentire l'assegnazione a tutti gli aventi diritto, quindi lo scopo del k-SFN non è quello di "creare spazio" ma soltanto di migliorare la copertura in piccole parti del territorio, ad esclusivo vantaggio dei soggetti dominanti.

C'è da chiedersi davvero se ne vale la pena, stravolgere tutto per far migliorare la copertura dei mux nazionali di qualche punto centesimale.
 
Quante storie, stanno per fare le MFN cammuffate dall' altisonante sigla K-SFN o da come altro la vogliano chiamare è sempre MFN.
 
mostricino ha scritto:
Quante storie, stanno per fare le MFN cammuffate dall' altisonante sigla K-SFN o da come altro la vogliano chiamare è sempre MFN.
Forse non hai compreso cos'è una MFN e dov'è la differnza tra MFN e k-SFN. Altrimenti stai facendo una polemica sterile e vuota perchè confondi solo le idee a chi di queste cose non ne capisce.

Una MFN prevede l'accensione su frequenze diverse in bacini contigui di un segnale che non viene sincronizzato. Questo comporta il vantaggio della completa assenza di echi e così della possibilità di poter sfruttare tutta la banda disponibile per la trasmissione senza dover lasciare vuoto l'intervallo di guardia che serve a sincronizzare i segnali. Una rete in k-SFN invece è sostanzialemnte una rete in SFN, solo che la sincronizzazione è limitata all'area tecnica di riferimento e non all'intero territorio nazionale. Un operatore nazionale invece di avere un'unica rete in SFN avrebbe 16 reti SFN areali (perchè k è una costante che indica semplicemente il numero delle aree tecniche). I segnali però all'interno della stessa area devono essere irradiati sulla stessa frequenza (a differenza della MFN in cui sono su frequenze distinte) ed ovviamente sincronizzati tra di loro, perchè gli echi ci sono ugualmente, quindi comunque non tutta la banda è utilizzabile per la trasmissione. I vantaggi ci sono esclusivamente per le aree ai margini tra due o più aree tecniche che "evetualmente" potrebbero avere difficoltà di sincronizzazione in sfn. E' sostanzialemente il caso delle aree tecniche 1-3-5-6, ovvero Piemonte Occ.-Lombardia-Emilia-Veneto. Non è manco detto che ci debbano essere dei problemi, solo che i grandi network si vogliono tutelare semplicmente perchè la gestione dellla SFN in questa grande macroarea è più costoso della gestione di 4 reti areali. Tutto qua.
 
anassimenes ha scritto:
Forse non hai compreso cos'è una MFN e dov'è la differnza tra MFN e k-SFN. Altrimenti stai facendo una polemica sterile e vuota perchè confondi solo le idee a chi di queste cose non ne capisce.

Una MFN prevede l'accensione su frequenze diverse in bacini contigui di un segnale che non viene sincronizzato. Questo comporta il vantaggio della completa assenza di echi e così della possibilità di poter sfruttare tutta la banda disponibile per la trasmissione senza dover lasciare vuoto l'intervallo di guardia che serve a sincronizzare i segnali. Una rete in k-SFN invece è sostanzialemnte una rete in SFN, solo che la sincronizzazione è limitata all'area tecnica di riferimento e non all'intero territorio nazionale. Un operatore nazionale invece di avere un'unica rete in SFN avrebbe 16 reti SFN areali (perchè k è una costante che indica semplicemente il numero delle aree tecniche). I segnali però all'interno della stessa area devono essere irradiati sulla stessa frequenza (a differenza della MFN in cui sono su frequenze distinte) ed ovviamente sincronizzati tra di loro, perchè gli echi ci sono ugualmente, quindi comunque non tutta la banda è utilizzabile per la trasmissione. I vantaggi ci sono esclusivamente per le aree ai margini tra due o più aree tecniche che "evetualmente" potrebbero avere difficoltà di sincronizzazione in sfn. E' sostanzialemente il caso delle aree tecniche 1-3-5-6, ovvero Piemonte Occ.-Lombardia-Emilia-Veneto. Non è manco detto che ci debbano essere dei problemi, solo che i grandi network si vogliono tutelare semplicmente perchè la gestione dellla SFN in questa grande macroarea è più costoso della gestione di 4 reti areali. Tutto qua.

L' SFN come ce l' avete spiegata per mesi era: LA STESSA FREQUENZA IN TUTTA ITALIA...Da ultimo comprendo ci sarà la stessa frequenza solo sulla stessa regione o su macro-aree...era la stessa cosa che ho pensato e detto in questi mesi, non ho mai ritenuto possibile una SFN NAZIONALE....Ti cerchi i miei passati interventi: questo dicevo!, questo sta accadendo!
 
mostricino ha scritto:
L' SFN come ce l' avete spiegata per mesi era: LA STESSA FREQUENZA IN TUTTA ITALIA...Da ultimo comprendo ci sarà la stessa frequenza solo sulla stessa regione o su macro-aree...era la stessa cosa che ho pensato e detto in questi mesi, non ho mai ritenuto possibile una SFN NAZIONALE....Ti cerchi i miei passati interventi: questo dicevo!, questo sta accadendo!
E questo non è una MFN come avevi detto tu prima! Parlando di cose che non sai, putroppo crei solo confusione e rendi difficile agli altri comprendere. MFN e k-SFN/SFN nazionale sono cose distinte. Non dire che una k-SFN è una MFN mascherata perchè stai dicendo una grossa sciocchezza. Tutto qua. Poi partecipa come vuoi alle discussioni, io, visto lo spessore dei tuoi messaggi ed il contributo che forniscono all'andamento della discussione, mi limiterò ad ignorarli. Però evita di fare disinformazione. Grazie.
 
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