AGCOM, pubblicati i criteri del piano nazionale per le frequenze digitali (28/06/10)

liebherr ha scritto:
questi comunicati sono tutti fumosi intrisi di buone favolette e preamboli ma manca sempre la sostanza :D

Quoto, se lo hanno approvato all'unanimità un cavolo di link dove scaricarsi il testo di questo piano?
In tutto l'articolo non si capisce se sia cambiato qualcosa o se sia identico a prima...
 
liebherr ha scritto:
questi comunicati sono tutti fumosi intrisi di buone favolette e preamboli ma manca sempre la sostanza :D
L'articolo dice che tutte le reti in SFN nazionale, comprese quelle del dividendo, avranno la stessa copertura. Questo deve per forza significare che sia l' 8 di Europa7 che la frequenza 7 e 10 destinate al momento per il dividendo dovranno essere cambiate con frequenze UHF, altrimenti non possono garantire questa partità. Quindi si dovrebbe capire quali cambiamenti di assegnazione verranno fatti e quando ci saranno questi "spostamenti". Resto molto scettico comunque. L'unica cosa positiva è la conferma dell'SFN, il k-SFN era un controsenso, e fortunatamente sembra che l'abbiano capito.
 
Comunque cosa importante, le frequenze nazionali sono state decise... i piani di assegnazione delle frequenze locali saranno solo per le locali, quindi si può sperare che il dividendo venga rispettato e non più assegnato temporaneamente per necessità.
 
L’utilizzazione della tecnica SFN (reti a singola frequenza), che vede l’Italia all’avanguardia in Europa, permetterà di soddisfare tulle le diverse esigenze: razionalizzazione delle reti esistenti, nazionali e locali; nuove frequenze destinate alla gara per gli operatori TV; frequenze per i servizi innovativi.
Nel piano, sono identificate le frequenze delle reti televisive nazionali da utilizzare di norma in tecnica isofrequenziale. Tali reti, tra cui quelle destinate a nuovi soggetti (dividendo digitale interno), sono equivalenti tra loro, sia in termini di copertura sia in termini di coordinamento internazionale.
Quindi, questo significa che per i mux nazionali, continuerà ad essere adottato l'attuale sistema SFN, con le stesse frequenze per tutta Italia e che sono quelle già assegnate nelle zone di switch-off. Ma non avevo dubbi che sarebbe stato così, anche in relazione alle frequenze assegnate ai paesi oltre-Adriatico e al fatto che ai mux nazionali italiani risultavano già assegnate frequenze esclusive per l'Italia.
Quel "di norma in tecnica isofrequenziale" si riferisce alle rete di Europa7 che non è strettamente isofrequenziale. Ma appunto ci sarebbe la questione di come trattare le 2 ferquenze del dividendo corrispondenti all'E7 e all'E10.
Il Piano pone particolare attenzione alla futura utilizzazione delle frequenze che, secondo gli indirizzi comunitari, sono destinate a servizi di telecomunicazioni (dividendo digitale esterno) per servizi innovativi quali la banda larga mobile di quarta generazione. È infatti previsto, sin da ora, di mettere a disposizione di tali servizi le risorse inutilizzate (le cosiddette white spaces).
Qui, invece, non si capisce quali sarebbero queste risorse frequenziali inutilizzate e definite "spazi bianchi".
 
War3333 ha scritto:
Comunque cosa importante, le frequenze nazionali sono state decise... i piani di assegnazione delle frequenze locali saranno solo per le locali, quindi si può sperare che il dividendo venga rispettato e non più assegnato temporaneamente per necessità.
Il punto è: siamo sicuri che sono già state decise? Perchè a questo punto, se fossero già state decise, mi domando come mai non sono state rese note. Poi c'è da chiarire, per esempio, la posizione di alcuni soggetti come Tivuitalia, che qualche settimana fa ha sbandierato di essere diventato un operatore nazionale (e quindi a questo punto avrebbe diritto ad una frequenza SFN nazionale al pari di mediaset, rai e compagnia bella), o di situazioni poco chiare come 7Gold, Canale Italia o i mux Profit (Telecampione), ai quali fino a questo momento (dallo s.o. del trentino in poi) è stata assegnata sempre la stessa frequenza, come se fossero degli operatori nazionali unici.

IMHO le assegnazioni non le hanno ancora fatte, nemmeno quelle nazionali, perchè ci sono da risolvere diversi problemi. Partendo dal presupposto che dovranno essere nella stessa banda delle assegnazioni provvisorie, altrimenti sarà un casino, bisogna trovare ben 25 frequenze (5 rai, 5 mediaset, 3 timb, 2 reteA, 1 retecapri, 1 dfree, 1 europa7, 6 per il dividendo ed a questo punto 1 anche per tivuitalia) che siano state assegnate all'Italia sia nella spartizione con la Svizzera, sia in quella con la Francia e sia in quella con le nazioni della riviera adriatica. Ammesso che questo sia fattibile (ma se le frequenze devono essere tutte uguali è difficile che possano essere assegnate frequenze che al confine devono essere spente o sottopotenziate, altrimenti dov'è l'ugualianza di copertura?) non credo che siano riusciti a farli in così poco tempo.
Secondo me tirano tutto fuori al primo tavolo tecnico, a meno che Ercolino non ci stupisca come ha fatto l'anno scorso e tiri fuori in anteprima le assegnazioni delle SFN nazionali!
 
anassimenes ha scritto:
Il punto è: siamo sicuri che sono già state decise?

Digital-Sat.it ha scritto:
Nel piano, sono identificate le frequenze delle reti televisive nazionali da utilizzare di norma in tecnica isofrequenziale. Tali reti, tra cui quelle destinate a nuovi soggetti (dividendo digitale interno), sono equivalenti tra loro, sia in termini di copertura sia in termini di coordinamento internazionale.

Beh se sono state già identificate e coordinate internazionalmente direi che le sanno già.
Come pure in un altro punto danno adito al carattere regionale di RAI3, che significa sicuramente autorizzazione per la MFN del mux 1 della RAI.
 
anassimenes ha scritto:
IMHO le assegnazioni non le hanno ancora fatte, nemmeno quelle nazionali, perchè ci sono da risolvere diversi problemi. Partendo dal presupposto che dovranno essere nella stessa banda delle assegnazioni provvisorie, altrimenti sarà un casino, bisogna trovare ben 25 frequenze (5 rai, 5 mediaset, 3 timb, 2 reteA, 1 retecapri, 1 dfree, 1 europa7, 6 per il dividendo ed a questo punto 1 anche per tivuitalia) che siano state assegnate all'Italia sia nella spartizione con la Svizzera, sia in quella con la Francia e sia in quella con le nazioni della riviera adriatica. Ammesso che questo sia fattibile (ma se le frequenze devono essere tutte uguali è difficile che possano essere assegnate frequenze che al confine devono essere spente o sottopotenziate, altrimenti dov'è l'ugualianza di copertura?) non credo che siano riusciti a farli in così poco tempo.
Secondo me tirano tutto fuori al primo tavolo tecnico, a meno che Ercolino non ci stupisca come ha fatto l'anno scorso e tiri fuori in anteprima le assegnazioni delle SFN nazionali!
Ma guarda che di questo se ne era già parlato, per le frequenze assegnate ai paesi oltre-Adriatico e proprio in questo thread qui:
http://www.digital-forum.it/showpost.php?p=1668784&postcount=13
Le frequenze dei mux nazionali tengono conto anche delle frequenze assegnate a Paesi come la Francia e la Svizzera.
Le frequenze per i mux nazionali sono quelle già assegnate nelle zone di switch-off (eccetto per la Sardegna che, essendo stata la prima, ha frequenze differenti che però, in futuro, dovrebbe uniformarsi a quelle già in uso nelle altre zone di switch-off).
anassimenes ha scritto:
Poi c'è da chiarire, per esempio, la posizione di alcuni soggetti come Tivuitalia, che qualche settimana fa ha sbandierato di essere diventato un operatore nazionale (e quindi a questo punto avrebbe diritto ad una frequenza SFN nazionale al pari di mediaset, rai e compagnia bella), o di situazioni poco chiare come 7Gold, Canale Italia o i mux Profit (Telecampione), ai quali fino a questo momento (dallo s.o. del trentino in poi) è stata assegnata sempre la stessa frequenza, come se fossero degli operatori nazionali unici.
Per quanto riguarda questi soggetti, non ci sono veri problemi, perchè non sono operatori nazionali, ma si avvalgono di licenze di operatori regionali o locali e ripetono analoghe trasmissioni. Ovvero per rispettare la normativa della legge Gasparri, parte della programmazione è parzialmente differente a livello di macro-aree (non in senso stretto tecnico di SFN/MFN). Anche se sbandierano di essere operatori nazionali, in realtà non lo sono o meglio sono il risultato della sommatoria di licenze di operatori regionali, giuridicamente distinti, ma con un progetto editoriale-commerciale unitario (diciamo così). Il fatto che sia stata assegnata stessa frequenza non è certamnete un caso, è una comodità, ma potrebbe non essere sempre così per loro (e forse in alcuni casi, c'è già qualche differenza in alcune frequenze assegnate tra alcune aree)
 
PNAF Vs PNRF

liebherr ha scritto:
questi comunicati sono tutti fumosi intrisi di buone favolette e preamboli ma manca sempre la sostanza :D
Adesso sappiamo che è stato adottato il Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze (PNAF) ma che "L’azione di riorganizzazione dello spettro frequenziale dovrà essere condotta in cooperazione con il ministero dello Sviluppo Economico che ha competenza sulle modifiche del Piano nazionale di ripartizione delle frequenze" (PNRF).

PNAF Vs PNRF

Chi vincerà? :D
 
Bho?
Io non ho capito... che cosa hanno deciso?

L'SFN nazionale non l'avevano già decisa l'anno scorso (e l'han pure applicata
in 7 regioni), quindi?

Vogliono cambiare i numerelli? E per qual motivo?

Sempre più incomprensibili sti burocrati... mesi e mesi per decidere e poi
decidono la data in cui si riuniranno per decidere :badgrin:?
 
EliseO ha scritto:
Ma guarda che di questo se ne era già parlato, per le frequenze assegnate ai paesi oltre-Adriatico e proprio in questo thread qui:
http://www.digital-forum.it/showpost.php?p=1668784&postcount=13
Le frequenze dei mux nazionali tengono conto anche delle frequenze assegnate a Paesi come la Francia e la Svizzera.
Le frequenze per i mux nazionali sono quelle già assegnate nelle zone di switch-off (eccetto per la Sardegna che, essendo stata la prima, ha frequenze differenti che però, in futuro, dovrebbe uniformarsi a quelle già in uso nelle altre zone di switch-off).

Per quanto riguarda questi soggetti, non ci sono veri problemi, perchè non sono operatori nazionali, ma si avvalgono di licenze di operatori regionali o locali e ripetono analoghe trasmissioni. Ovvero per rispettare la normativa della legge Gasparri, parte della programmazione è parzialmente differente a livello di macro-aree (non in senso stretto tecnico di SFN/MFN). Anche se sbandierano di essere operatori nazionali, in realtà non lo sono o meglio sono il risultato della sommatoria di licenze di operatori regionali, giuridicamente distinti, ma con un progetto editoriale-commerciale unitario (diciamo così). Il fatto che sia stata assegnata stessa frequenza non è certamnete un caso, è una comodità, ma potrebbe non essere sempre così per loro (e forse in alcuni casi, c'è già qualche differenza in alcune frequenze assegnate tra alcune aree)
Caro amico, io lo switch-off l'ho già fatto 6 mesi fa, quindi so benissimo quali sono state le assegnazioni (a mio avviso anche queste provvisorie) delle sfn nazionali e ti asicuro che allo stato delle cose, non rispettano il criterio di uguale copertura enunciato dal testo dell'agcom. Un esempio su tutti è il 57 di retecapri, che il trattato adriatico non assegna all'italia ma ai paesi della ex-jugoslavia, come anche il 33 del mux di reteA. Necessariamente, per ovviare a queste "anomalie" le frequenze 33 e 57 dovranno essere cambiate, e quindi bisognerà trovare altre frequenze compatibili, nella stessa banda, da assegnare. A questo poi si aggiunge l'8 di Europa7, che non rispetta per nulla l'uguaglianza di copertura, così come le due frequenze del dividendo pianificate (forse da un tossicodipendente) in VHF.

Per questo a mio avviso anche le assegnazioni nazionali verranno riviste. Questo non implica che devono essere stravolte, ma alcune correzioni sono necessarie, per non parlaredell'anomalia che si è venuta a creare con Tivuitalia.
 
anassimenes ha scritto:
Caro amico, io lo switch-off l'ho già fatto 6 mesi fa, quindi so benissimo quali sono state le assegnazioni (a mio avviso anche queste provvisorie) delle sfn nazionali e ti asicuro che allo stato delle cose, non rispettano il criterio di uguale copertura enunciato dal testo dell'agcom. Un esempio su tutti è il 57 di retecapri, che il trattato adriatico non assegna all'italia ma ai paesi della ex-jugoslavia, come anche il 33 del mux di reteA. Necessariamente, per ovviare a queste "anomalie" le frequenze 33 e 57 dovranno essere cambiate, e quindi bisognerà trovare altre frequenze compatibili, nella stessa banda, da assegnare. A questo poi si aggiunge l'8 di Europa7, che non rispetta per nulla l'uguaglianza di copertura, così come le due frequenze del dividendo pianificate (forse da un tossicodipendente) in VHF.
Ma nelle zone che hanno già switchato non cambierà niente. Non avrebbe senso; le frequenze per i mux nazionali sono già state assegnate tenendo conto anche degli accordi internazionali. Poi, ci può essere qualche variazione per le zone che devono ancora switchare, ma amche per il ch.33 & 57, potrebbe restare tutto così, perchè non è inibito totalmente l'uso delle frequenze, ma è previsto un meccanismo di concerto con le autorità estere, se sono superati certi livelli di potenza.
Ma per le zone già in switch-off, non ha senso cambiare e dover far ritarare le frequenze di trasmissione su molti impianti

Per questo a mio avviso anche le assegnazioni nazionali verranno riviste. Questo non implica che devono essere stravolte, ma alcune correzioni sono necessarie, per non parlaredell'anomalia che si è venuta a creare con Tivuitalia.
Ma questa non è un'anomalia: è il risultato della sommatoria di differenti licenze regionali, come negli altri casi. Giuridicamente si tratta di soggetti distinti e perciò non essendo vero operatore nazionale, le frequenze potranno anche differire da area ad area.
Ma dato che sei già in zona di switch-off, non c'è proprio nulla di cui preoccuparsi.
 
EliseO ha scritto:
Ma nelle zone che hanno già switchato non cambierà niente. Non avrebbe senso; le frequenze per i mux nazionali sono già state assegnate tenendo conto anche degli accordi internazionali. Poi, ci può essere qualche variazione per le zone che devono ancora switchare, ma amche per il ch.33 & 57, potrebbe restare tutto così, perchè non è inibito totalmente l'uso delle frequenze, ma è previsto un meccanismo di concerto con le autorità estere, se sono superati certi livelli di potenza.
Ma per le zone già in switch-off, non ha senso cambiare e dover far ritarare le frequenze di trasmissione su molti impianti


Ma questa non è un'anomalia: è il risultato della sommatoria di differenti licenze regionali, come negli altri casi. Giuridicamente si tratta di soggetti distinti e perciò non essendo vero operatore nazionale, le frequenze potranno anche differire da area ad area.
Ma dato che sei già in zona di switch-off, non c'è proprio nulla di cui preoccuparsi.
Vabbè, essendo che fino a prova contraria non lavori nè al ministero nè all'agcom (salvo ovvie smentite), nè tanto meno hai la palla di vetro, io direi che se fossi in te mi manterrei un filino più possibilista.

Innanzitutto, se sai leggere, nell'articolo su digital-sat si parla di uguale copertura. Quindi, il 33 ed il 57 non hanno uguale copertura, perchè non sono equivalenti agli altri canali assegnati all'Italia (anche se non sono completamente inibiti, tenerli a potenze ridotte, anche se solo su una parte del territorio, non può non influire sulla capacità di copertura), a mio avviso dovranno essere cambiati, perchè tutti i soggetti dovranno essere messi alla pari.

In secondo luogo, il caso di tivuitalia è un anomalia, perchè la condizione di operatore nazionale li mette alla pari di altri soggetti, come dfree, retecapri o reteA, che hanno la possibilità di accendere nuovi impianti anche dove non li hanno. Quindi, nelle zone già passate al digitale si dovrà trovare una frequenza libera per consentire al soggetto tivuitalia di ampliare la propria copertura (come d'altronde è nei piani della società, che ha dichiarato di voler raggiungere il 90% di copertura). In ogni caso, la condizione di operatore nazionale, mettendolo alla pari degli altri soggetti, e alla luce del documento dell'agcom suddetto che prevede per tutti gli operatori nazionali di operare su un unica frequenza sfn, li mette in condizione di richiedere ed ottenere l'assegnazione di un unico canale sfn nazionale. E questo sì che è un'anomalia, visto che in parte del terrirorio i giochi sono già fatti.

In ogni caso, essendo che dubito tu sia il depositario della verità, non ti farebbe male un po' meno arroganza ed ogni tanto usare formule come IMHO o "secondo me", visto che si tratta solo di tue ipotesi e non di cose certe.
 
anassimenes ha scritto:
Vabbè, essendo che fino a prova contraria non lavori nè al ministero nè all'agcom (salvo ovvie smentite), nè tanto meno hai la palla di vetro, io direi che se fossi in te mi manterrei un filino più possibilista.

Innanzitutto, se sai leggere, nell'articolo su digital-sat si parla di uguale copertura. Quindi, il 33 ed il 57 non hanno uguale copertura, perchè non sono equivalenti agli altri canali assegnati all'Italia (anche se non sono completamente inibiti, tenerli a potenze ridotte, anche se solo su una parte del territorio, non può non influire sulla capacità di copertura), a mio avviso dovranno essere cambiati, perchè tutti i soggetti dovranno essere messi alla pari.
Ho la palla di vetro: ti dico che le frequenze dei mux nazionali sono quelle già note. Per il 33 e il 57, solo per potenze eccedenti 1 kW ERP, è necessario concertarsi con le autorità estere e quindi sono sostanzialmente equiparabili alle altre.

In secondo luogo, il caso di tivuitalia è un anomalia, perchè la condizione di operatore nazionale li mette alla pari di altri soggetti, come dfree, retecapri o reteA, che hanno la possibilità di accendere nuovi impianti anche dove non li hanno. Quindi, nelle zone già passate al digitale si dovrà trovare una frequenza libera per consentire al soggetto tivuitalia di ampliare la propria copertura (come d'altronde è nei piani della società, che ha dichiarato di voler raggiungere il 90% di copertura). In ogni caso, la condizione di operatore nazionale, mettendolo alla pari degli altri soggetti, e alla luce del documento dell'agcom suddetto che prevede per tutti gli operatori nazionali di operare su un unica frequenza sfn, li mette in condizione di richiedere ed ottenere l'assegnazione di un unico canale sfn nazionale. E questo sì che è un'anomalia, visto che in parte del terrirorio i giochi sono già fatti.
Ma TivùItalia è una sommatoria di licenze regionali già esistenti: nessuno li ha riconosciuti come operatori nazionali, ma avranno comunque una frequenza in tutte le regioni in cui sono/saranno presenti; frequenza che però potrebbe essere diversa, dato che non è vero operatore nazionale.

In ogni caso, essendo che dubito tu sia il depositario della verità, non ti farebbe male un po' meno arroganza ed ogni tanto usare formule come IMHO o "secondo me", visto che si tratta solo di tue ipotesi e non di cose certe.
A me dà fastidio questo inutile atteggiamento. Se uno è convinto di certe cose, le esprime con convinzione. Mica è arroganza o ritenersi deèpositari di alcuna verità. Poi, io sono il primo che riconosce di aver sbagliato, quando è chiaro che è così. Questa non è arroganza. Ed è sottinteso che, a meno che non vi sia una fonte terza certa, tutto quello che scriviamo è potenzialmente erroneo. Ci si confronta e ci si può sbagliare e lo si ammette, eventualmente.
Stavo scherzando sulla palla di vetro.Ciao!
 
Ultima modifica:
EliseO ha scritto:
Ho la palla di vetro: ti dico che le frequenze dei mux nazionali sono quelle già note. Per il 33 e il 57, solo per potenze eccedenti 1 kW ERP, è necessario concertarsi con le autorità estere e quindi sono sostanzialmente equiparabili alle altre.

Uhm... a dire la verità ci sarebbe anche il ch. 23 UHF dove c'è parcheggiato da un po' (e forse per sempre) il MUX 1 RAI, in zone di switch off e di switch over. Anche questo non è assegnato all'Italia nella ripartizione internazionale.

Bisogna però saper leggere tra le righe del comunicato stampa, come ha già fatto notare Paolo-steel: ""Nel piano, sono identificate le frequenze delle reti televisive nazionali da utilizzare di norma in tecnica isofrequenziale".

Le deroghe ci sono e ci saranno. Qui si parla di k-SFN, né più, né meno.

Edit:


EliseO ha scritto:
Ma TivùItalia è una sommatoria di licenze regionali già esistenti: nessuno li ha riconosciuti come operatori nazionali, ma avranno comunque una frequenza in tutte le regioni in cui sono/saranno presenti; frequenza che però potrebbe essere diversa, dato che non è vero operatore nazionale.

"Negli ultimi mesi, Screen Service, attraverso la controllata Tivuitalia S.p.A. - già titolare di una concessione ministeriale per la radiodiffusione televisiva in ambito locale - ha proseguito nella strategia di acquisizione di impianti di diffusione televisiva sul territorio nazionale, raggiungendo una copertura di circa il 57% della popolazione, pari a 32 milioni di abitanti. Per effetto della legge 03/05/2004 n.112, richiamata dal DLGS 31/7/2005 n°177 (testo unico della radiotelevisione) e riconfermata anche dal recentissimo DLGS 15 marzo 2010 n° 44 sull'esercizio dell'attività televisiva (cd. Decreto Romani), Tivuitalia ha quindi acquisito lo status giuridico di autorizzato generale per l'attività di operatore di rete televisiva in ambito nazionale." [Fonte]

Dalla legge 03/05/2004 n.112
: "La domanda per ottenere il rilascio di licenza di operatore di rete televisiva in ambito nazionale può essere presentata anche dai soggetti legittimamente operanti in ambito locale che dimostrino di essere in possesso dei requisiti previsti per il rilascio di licenza di operatore di rete televisiva in ambito nazionale e si impegnino a raggiungere, entro sei mesi dalla domanda, una copertura non inferiore al 50 per cento della popolazione, nonché rinuncino ai titoli abilitativi per la diffusione televisiva in ambito locale." [Edit2: aggiunta un'enfasi in grassetto sul "può", perché è un'opzione del soggetto richiedente e non un automatismo obbligatorio.]
 
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L_Rogue ha scritto:
Uhm... a dire la verità ci sarebbe anche il ch. 23 UHF dove c'è parcheggiato da un po' (e forse per sempre) il MUX 1 RAI, in zone di switch off e di switch over. Anche questo non è assegnato all'Italia nella ripartizione internazionale.

Bisogna però saper leggere tra le righe del comunicato stampa, come ha già fatto notare Paolo-steel: ""Nel piano, sono identificate le frequenze delle reti televisive nazionali da utilizzare di norma in tecnica isofrequenziale".

Le deroghe ci sono e ci saranno. Qui si parla di k-SFN, né più, né meno.

Scusate ma nn capisco una cosa...
in questo articolo di Repubblica http://www.repubblica.it/economia/2010/06/03/news/approvazione_frequenze_agcom-4551300/ calabrò parla di reti SFN e non di k-SFN.... ma allora dov'è il cambiamento, gia sono in SFN!!!!
 
EliseO ha scritto:
Ho la palla di vetro: ti dico che le frequenze dei mux nazionali sono quelle già note. Per il 33 e il 57, solo per potenze eccedenti 1 kW ERP, è necessario concertarsi con le autorità estere e quindi sono sostanzialmente equiparabili alle altre.


Ma TivùItalia è una sommatoria di licenze regionali già esistenti: nessuno li ha riconosciuti come operatori nazionali, ma avranno comunque una frequenza in tutte le regioni in cui sono/saranno presenti; frequenza che però potrebbe essere diversa, dato che non è vero operatore nazionale.


A me dà fastidio questo inutile atteggiamento. Se uno è convinto di certe cose, le esprime con convinzione. Mica è arroganza o ritenersi deèpositari di alcuna verità. Poi, io sono il primo che riconosce di aver sbagliato, quando è chiaro che è così. Questa non è arroganza. Ed è sottinteso che, a meno che non vi sia una fonte terza certa, tutto quello che scriviamo è potenzialmente erroneo. Ci si confronta e ci si può sbagliare e lo si ammette, eventualmente.
Stavo scherzando sulla palla di vetro.Ciao!
Vabbè allora incomincia subito ad ammettere di aver sbagliato. Come da comunicato uscito il 25 maggio ultimo scorso, tivuitalia avendo raggiunto la copertura del 57% della popolazione ha fatto richiesta al mse per diventare un operatore di rete nazionale come tutti gli altri, dato che la legge gasparri offriva questa possibilità ai soggetti che avevano una copertura superiore al 50%. Questo vuol dire che dovrà essere trattato come tutti gli altri soggetti, per esempio Dfree, ed avere una frequenza in sfn nazionale riservata.

Questi sono i fatti,

Le tue sono solo illazioni, per quanto "convinte".

Riguardo al 33 ed il 57, davvero, se non vuoi ascoltare non posso stare qua a ripetertelo per la terza volta. La parità di copertura non la puoi avere se da alcuni impianti devi trasmettere depotenziato, quindi, allo stato attuale, frequenze come quelle non sono pari a quelle, per dire una, di mediaset.
Questo è un fatto o me lo sto inventando?! IMHO dovranno essere cambiate, altrimenti vorrei capire come viene tutelato il principio di equivalenza delle reti sfn se alcune hanno maggiore copertura di altre.
 
Davide_83 ha scritto:
Scusate ma nn capisco una cosa...
in questo articolo di Repubblica http://www.repubblica.it/economia/2010/06/03/news/approvazione_frequenze_agcom-4551300/ calabrò parla di reti SFN e non di k-SFN.... ma allora dov'è il cambiamento, gia sono in SFN!!!!

SFN nazionale = stessa frequenza su tutto il territorio nazionale

k-SFN = stessa frequenza nella stessa area tecnica, ma con almeno 2 frequenze differenti sul territorio nazionale.

Se almeno Europa 7 avrà i cerotti "frequenziali", come Romani ha detto, ci saranno almeno 2 frequenze differenti per questo operatore e saremo in regime di k-SFN. Poi per gli altri operatori, chi lo sa? Il comunicato AGCOM è tutto fumo e niente arrosto...
 
anassimenes ha scritto:
Riguardo al 33 ed il 57, davvero, se non vuoi ascoltare non posso stare qua a ripetertelo per la terza volta. La parità di copertura non la puoi avere se da alcuni impianti devi trasmettere depotenziato, quindi, allo stato attuale, frequenze come quelle non sono pari a quelle, per dire una, di mediaset.
Questo è un fatto o me lo sto inventando?! IMHO dovranno essere cambiate, altrimenti vorrei capire come viene tutelato il principio di equivalenza delle reti sfn se alcune hanno maggiore copertura di altre.

Potrebbero anche lasciarle così nelle aree già switchate e poi dare dei "cerotti" anche a loro nelle aree di confine, se necessario.

Edit: interessante a questo proposito quanto indicato qui: "Confermata, inoltre, la riserva di 1/3 delle risorse frequenziali alle emittenti locali (e del resto non poteva essere diversamente, trattandosi di vincolo normativo inderogabile), anche se rimane il dubbio forte se, nelle aree ad alta densità radioelettrica (come l'a.t. 3, Lombardia e Piemonte orientale), ci sarà spazio dignitoso ed equivalente all'attuale per tutte le attuali televisioni (dubbi in tal senso derivano dalla mancanza nel PNAF della tabella col numero delle reti locali)"

Vien quasi il dubbio che a qualcuno non rinnovino la concessione per "fare spazio" nelle aree congestionate e di confine, come l'area tecnica 3.
 
Ultima modifica:
L_Rogue ha scritto:
Potrebbero anche lasciarle così nelle aree già switchate e poi dare dei "cerotti" anche a loro nelle aree di confine, se necessario.
E questa era la soluzione che avevo già proposto io alla luce però del vecchio P.N.A.F., dove nulla veniva detto riguardo all'equivalenza di copertura delle reti. E di fatti in Val d'Aosta il mux di ReteA non sta sul 44 (che probabilmente è assegnato alla Francia) ma sul 42. Il punto è che questi cerotti IMHO non possono non influire sulla capacità di copertura, o comunque, anche se rendessero davvero equipollenti le reti, dover operare su più frequenze distinte fa in modo che le condizioni di esercizio non siano equivalenti, discriminando degli operatori piuttosto che altri.

Io parto dal presupposto che questo documento uscito ieri sia la base di una nuova riassegnazione delle frequenze e non semplicemente una "quietanza" al seguito della quale non succede nulla (anche perchè a questo punto non si capisce perchè si è dovuto operare per più di un anno in esercizio provvisorio), e quindi i problemi da risolvere sono essenzialmente tre:

1) Trovare spazio per i nuovi soggetti che si sono venuti a creare nel frattempo (vedi Tivuitalia e Europa7)
2) Pianificare il dividendo su frequenze UHF (e non VHF come qualche tossico aveva pensato all'origine)
3) Pianificare le reti nazionali su frequenze sempre assegnate all'Italia in modo da evitare gli inconvenienti suddetti nelle zone di confine.

Riguardo al punto tre, è ovvio che solo adesso che si è delineata la situazione e sono stati stretti gli accordi coi confinanti si può procedere con assegnazioni rispettose di questo criterio (non a caso la Toscana era previsto che passasse quasi per ultima al digitale, proprio perchè dovevano mettersi prima d'accordo con la Francia per la ripartizione delle frequenze con la corsica, e la Corsica è una delle ultime zone francesi a passare al digitale).

Comunque l'accordo adriatico attribuisce all'Italia esattamente 25 frequenze (che guarda caso corrispondono a quelle necessarie per tutti i mux nazionali), se hanno lavorato bene saranno riusciti a farsi riservare le stesse anche dalla Francia e dalla Svizzera, e quindi potrebbero risolvere alla base queste rogne.

D'altronde il termine "provvisorio" (ed anche le assegnazioni nazionali, oltre a quelle locali, lo sono) non implica necessariamente che tutto debba essere confermato nè tanto meno che debba essere stravolto, qua si parla di leggeri cambiamenti, tipo dare il 32 ed 42 al posto del 33 e 44 (perchè anche il 44 è assegnato alla jugoslavia) a reteA, oppure il 62 al posto del 57 a retecapri. L'importante è che siano nella stessa banda delle assegnazioni provvisorie, poi gli operatori, che risolvono i problemi invece che averne, non penso possano fare storie.
 
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