Grazie Ippo per l'interesse.
Anch'io ascoltai una conferenza in cui eseguivano la Prima Olimpica di Pindaro (inno per il vincitore delle Olimpiadi) con musica e coro. Si parlava di "musicazione", termine orribile. Bella esperienza ma assai poco realistica: esistevano giù i superallungamenti delle sillabe quindi non è detto che una lunga = due brevi. E poi non si può fare come con Saffo, farsi guidare dagli accenti MELODICI (quelli intensivi NON ESISTEVANO!!!) per "ricomporre" le note originarie.
Occhio: quello che noi denominiamo accento era un innalzamento del TONO della voce (salto di quinta?):
pitàr sanscrito > patér greco > ma pàter latino (lingua senza accenti MELODICI!!!)
pater latino lo pronunci e basta, mentre per il pater greco vai al pianof a fai DO-SOL.
Epitafio di Sìcilo e frammento dell'Oreste di Euripide: qui la musica è originale, proveniente dal papiro!! ma è un caso più unico che raro...purtroppo.
In questo modo siamo "costretti" e LEGGERE le poesie (= canzoni) anziché ascoltarle.
Ti immagini gli studenti???!!! magari si divertirebbero a scuola nell'ascoltare la hit parade di tempi passati!!!! anziché leggere un'antologia!!!!

)))
Non so quanta fantasia ci sia voluta per accomagnare i versi petrarcheschi, una cosa è certa: Canzoniere del Petrarca, il titolo della raccolta non mente sulla natura melodica del testo!! erano canzoni!! mi sembra che su certi manoscritti ci sia anche il rigo musicale sopra i versi petrarcheschi.
La metrica può (soltanto) suggerirci il ductus ritmico dei versi.
concitato: tàn tattàn tatatàn... sànguineàque manù | crepitàntia còncutit àrma
o maestoso e "tombale" tan pam tan pam tan: èffusùs pindò | spumòsis vòlvitur ùndis
1) è dattilico il ductus.
2) è spondaico.
metro intimamente relazionato alla situazione descritta.
Musica: Rispondo alla domanda dicendo che primo quarto è battere, secondo levare...in musica, in orchestra.
Ma il discorso si complicherebbe all'inverosimile se volessimo suddividere u-no du-e (non si complicherebbe in musica, in orchestra...ma solo se volessimo rifarci alle teorie metrico-ritmiche degli antichi metricologi-ritmicologi: allora sì che il discorso diventerebbe impegnativo...
es. al volo:
anapesto = breve breve lunga (anapesti di marcia del coro greco): esso è un metron = un'unità indivisibile [non così il trocheo o il giambo, rispettivamente lunga breve e breve lunga: qui il metron, unità, è composto da due piedi digiambo e ditrocheo: quindi mentron giambico = breve lunga breve lunga...ma la lunga può sciogliersi in due brevi generando un trìbraco, ossia il ta tà ta tà diventa ta tàta ta ta...
le due brevi dell'anapesto (che poi è il contrario del dattilo = lunga breve breve, vedasi il famoso esametro, in cui però i dattili posso essere sostituiti dagli spondei, ECCETTO nel quinto piede sempre dattilo, vedi il "vòlvitur" sopra: unico dattilo d'obbligo tra gli spondei!....ma l'interpretazione per "piedi" è abbandonata, sono altri COLA --piccole cellule ritmiche-- che, assemblati, generano l'esametro. Curioso (ed impossibile) che la letteratura greca inizi con un bel poema sostanzioso formato da 24000 esametri perfetti! c'è tutta la tradizione ORALE citarodica preomerica di mezzo, che essendo orale non possiamo leggere.
dicevo...
le due brevi dell'anapesto potrebbero essere considerate levare e la lunga battere, coro avanza col piede nell'orchestra (= emiciclo dove il coro cantando faceva le sue evoluzioni coreografiche tra gli atti del DRAMA= tragedia o anche commedia). anche qui come il direttore moderno si può suddividere: anapesto = 4 morae (o sémata)... noi diremmo Ottavi?
forse sarebbe meglio non addentrarci troppo altrimenti monopolizzeremmo il forum (occupazione! occupazione!! hihihi).
Magari cerca i cori dell'Antigone di Mendelssohn-Bartholdy...il ritmo coriambico-gliconico (((vedi che già spuntano altri metri?? coriambo o coreo + giambo, e poi gliconeo=
XX _ uu _ u_ questa l'ossatura, che poi sono simili perchè il coriambo può essere considerato un digiambo anaclàstico [ilcosiddetto anaclòmeno] = ossia con spostamento di breve lunga, vero e proprio scambio: cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non cambia, o meglio, cambia di poco

))
qui il ductus è molto ben mantenuto e la musica rispetta l'effetto patemico del testo.
per rispondere in modo lapidario alla tua domanda e per tranquillizzarti

:
uno = battere, dùe = levare = 2/4
uno = battere, dùe = levare, tre = levare = 3/4 (valzer è ÙN-duè-trè !!)
per i 5/8, 11/8 ci attrezzeremo.... hihihi
Milanìììì, vedi che sono già in trance anche senza trance???
