La Champions League in futuro sarà solo a pagamento: addio alla Rai. Un altro capitolo dell'infinita "guerra delle tv": nei giorni scorsi Sky ha acquistato un pacchetto di diritti per la Champions League, pagandolo la cifra-record di 160 milioni di euro a stagione. Si tratta delle partite del martedì in esclusiva, della seconda partita del mercoledì (la prima in differita, alle 22,40) e di semifinali e finale ma non in esclusiva.
Ma adesso Mediaset sta preparando la sua risposta. La botta per la tv berlusconiana d'altronde è stata pesante, perché aveva fatto una buona offerta (intorno ai 130 milioni) sperando di battere l'emittente di Rupert Murdoch. Mediaset puntava (e punta) molto sul digitale terrestre a pagamento: ma siccome resta da assegnare ancora il pacchetto che riguarda la prima partita del mercoledì in esclusiva (più highlights, semifinali e finale ma non in esclusiva), Mediaset sta preparando un'altra offerta record, oltre 100 milioni di euro a stagione, che in questo caso spazzerebbe via la Rai. Perché quei diritti sino ad adesso sono stati della Rai che ha trasmesso una gara al mercoledì al costo di 27,5 milioni di euro a stagione: da Viale Mazzini hanno già fatto un'offerta all'Uefa, al ribasso. Diciotto milioni di euro, che sono pronti ad alzare, al massimo, sino a venti: ma siccome l'Uefa non ha fatto distinzione alcuna nei suoi pacchetti fra chiaro e pay, ecco che l'offerta di Mediaset da 100 milioni a stagione (dal 2012 al 2015) sarebbe vincente. La tv di Piersilvio Berlusconi trasmetterebbe le gare non in chiaro, sull'ammiraglia Canale 5, ma su Mediaset Premium, privilegiando il digitale pay. Addio quindi Champions gratis: dal 2012 (quando l'Italia avrà, se va bene, tre squadre) si pagherà. O Sky, o Mediaset Premium. O magari tutte e due, per gli appassionati di calcio. Adesso bastava scegliere una pay, in futuro non sarà più così e si dovrà pagare due volte (abbonamento a Sky e card a Mediaset Premium).
La Rai non può competere su quelle cifre, che sono fuori mercato e che tendono solo a schiacciare la concorrenza. E a fare felice l'Uefa, ma dall'Italia potrebbe prendere 260 milioni all'anno!
Adesso il direttore di Rai Sport, Eugenio De Paoli (che ha scritto un divertente libro su sport e giardinaggio col professor Antonio Dal Monte), si augura di poter chiudere il contratto con la Figc per i diritti della Nazionale di calcio. L'accordo è (abbastanza) vicino: c'è ancora da limare qualcosa sulle cifre. La Rai propone ad Abete un contratto flessibile, come quello appena chiuso dai calciatori: una parte fissa (125 milioni, come adesso) più una variabile (10-15 milioni) legata agli ascolti tv. Il contratto, quadriennale, scade a fine anno: lo stanno trattando per la Rai, Antonio Marano, e per la Figc, Antonello Valentini. La nazionale di calcio deve andare in chiaro: resterà quindi in Rai.
tra altro qui parlano delle semifinali comunque in diretta su sky..