Il fatto di dar comunicazione ai propri clienti della chiusura di alcuni canali (per quanto dipendesse da una interruzione di rapporto con un altro editore) semplicemente è un fatto di trasparenza. Chiaro che non convenisse a nessuno esporsi pubblicamente, ma qui non si tratta di convenienza, bensì di trasparenza, che dovrebbe essere alla base di ogni rapporto, in questo caso tra Sky e clienti.
Dopo 10 giorni, assistiamo con tristezza al fatto che i due nuovi canali nei palinsesti offrano solo di riproposizioni (repliche o di altri canali in onda).
La spinta di mix sembra già esaurita, col palinsesto già riempito in questi giorni di repliche varie, che non lo differenziano né da max né da arena.
Ben vengano i mondiali delle discipline acquatiche, tuttavia c'è una riflessione, proprio a partire da Eurosport.
I canali erano pieni di dirette, sport di nicchia ma coprivano le varie fasce orarie e le diverse stagioni dell'anno. Dal punto di vista dei palinsesti erano inecepibili, pieni zeppi di dirette. C'erano numerose pubblicità, ma spesso e volentieri di altre discipline in onda sui canali stessi. Ritengo che proprio quelle odiose clip dei migliori colpi / azioni fossero di stimolo per avvicinare i telespettatori alle discipline. Esempio: le clip delle migliori azioni di snooker, facevano sì che un telespettatore quantomeno poi provasse a guardare i contenuti di quella disciplina (magari poi si appassionava, e si fidelizzava ulteriormente).
Magari, tra una settimana, avremo i canali Sky sport con le dirette di tutte le partite di pallanuoto, tuttavia, se non c'è stato un avvicinare il pubblico alla disciplina, i telespettatori saranno qualche centinaio. Pertanto, diventano oltre che riempitivi, anche respinti dal pubblico.