I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

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Le léna che s'appìcciano meglio a glió fuoco so chélle dé pallàvvrìvo!!

I pezzi di legna che si accendono subito sul fuoco sono quelli dell'albero di olive!!
 
Np293 ha scritto:
parl pe te, massè! :D

L'avevo sentito dire in uno spot pubblicitario di metà anni '90, con due anziani siciliani che dicevano ad una bella ragazza (nipote di uno dei due) I fimmini nun sugnu chiù comu na vota e l'ho adattato al maschile.

Comunque caro Np293, nun me fa 'ncaxxa pecché sennò te do na pizza che te faccio girà intorno a te stesso tarmente tanto che er primo maresciallo dei carabinieri che 'ncontri t'aresta pé vagabondaggio!!!

Vecchia battuta, ma efficace.
 
Ancora con il romanesco "coatto".

Ahò, c'hai sto naso tarmente lungo che quanno stai sott'a doccia te poi fumà pure na sigaretta!!!
 
Il romanesco coatto non è che mi piaccia in maniera entusiasmante, ma a volte è efficace per volersi sfogare e dire qualcosa..

Io so de Centocelle... e con me cent'euno!!!

oppure

Ahò, no sfotte, pija qu'a palla e passamela sennò te rovino!!!

:lol: :lol: :lol:
 
C'è poi questa, che è classica e un pò "sporca" ma la scrivo comunque, col permesso dei moderatori:eusa_shifty:

'A bòna, ndo o porti sto ber c.lo?

Risposta

Ar cimitero.... a cacà su a tomba de li mortacci tua!!!
 
E la risposta alla risposta non c'è? la tipica e de tu nonno :D
 
In effetti la frase finiva solo con la risposta della ragazza.

Da me si dice e dé nonnéto, ed è cosi fino a pochi km dopo Latina, poi si diffonde il romanesco lungo la cosidetta linea "Roma-Ancona" dei dialetti mediani.

Al di sotto di essa, anche nei paesi laziali dello Stato pontificio, il possessivo si mette alla fine, quindi ad es tù madre che si dice all'interno della linea "Roma-Ancona" al di sotto di essa diviene maméta (anche con una sola "m") màmmìta (come si dice da me) e altri tipi.

Pare che quella linea divida due diversi tipi di latinità, quella "umbro-sannitica" e un altro tipo che ora non ricordo
 
Intermezzo "paesano"

-Né Pié, comme stai? tutto a posto? che me dici?

-nénte.. come dìcéno a Minturno!!!


-Ehi Pietro, come stai? tutto a posto? cosa mi racconti?

-Niente... come dicono a Minturno.

a volte, per scherzare, si risponde con qualche parola dei dialetti vicini.

A Minturno, paese confinante "niente" si dice nénte, mentre al mio paese è gniénte
 
massera ha scritto:
Sempre romanesco "coatto"

Nùn me fa arabbià, perché sennò té clono cosi tte méno dù vorte!!!
:lol: :lol: :lol:
Nel tuo repertorio c'è anche il romanesco coatto, non si sa mai potesse servire :D
 
Il romanesco coatto lo usavamo spesso ai tempi universitari con gli amici, molti dei quali lo sono ancora ora. Eravamo a Siena.
Nessuno di noi è romano, ma usavamo spesso questa parlata... ecco altre frasi

Come t'antitoli?

Come ti chiami?

Poi c'erano altre due che sono esclusive del mio gruppo d'amici, che erano i nostri "inni", cioé

-Té nfiòcino!!, = ti sistemo per le feste

-questo dove lo infiociniamo?

E questo dove lo mettiamo?

In realtà "inifiocinare" vuol dire un'altra cosa, ma non posso dirlo:eusa_shifty:

Poi c'era anche Sventolà come a nà bandierina, che usavamo in varie circostanze anche per minacciare scherzosamente qualcuno (te sventolo come na bandierina)

Erano prese da un gruppo musicale demenziale romano che a volte ascoltavamo. Ce ne erano anche molte altre.
 
massera ha scritto:
In realtà "inifiocinare" vuol dire un'altra cosa, ma non posso dirlo:eusa_shifty:
è la risposta alla precedente domanda "e questo dove lo mettiamo?" ? :D
 
Vado sempre sul romanesco, se non proprio coatto, almeno tosto..:D

Ahóo.. io mica so romanista... de più!!!

'A sòr Lui... a volemo risolve qu'a cosa?
 
Torno al mio paese

Mó affèrro glio discurso

Ora inizio, il "discorsetto".

Si dice nei casi in cui si deve chiedere qualcosa a qualcuno con tatto. Vuol dire iniziare il discorso, ma solo in quel senso.
 
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