I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

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Quando non si riesce a capirsi con un altra persona,o magari si era data una disposizione che non è stata capita o disattesa si può usare questa esclamazione:

"Parlà insema a tì,a l'è cumè parlà con il purcel al telefono" tradotto " Parlare con te ,è come parlare con un suino al telefono"......:eusa_shifty: :lol:

Favolosa... l'avevo già sentita da qualche tuo conterraneo incontrato negli anni.
 
Differenze tra il mio paese (Santi Cosma e Damiano, Latina) e uno dei confinanti (Coreno Ausonio, Frosinone)

Il paese di Coreno ha un dialetto tutto suo: l'area è la stessa, Monti Aurunci, Lazio Meridionale, ma ci sono differenze marcate con questo paese a parte le similitudini.

Da me la parola "nessuno" è detta nìsciùno o nésciuno, mentre a Coreno è thiùne.

infatti i corenesi hanno la "th" della lingua inglese, stranamente... se da me, es, il "secchio" si dice càto, da loro è catho

Loro "rotacizzano", cioè trasformano la "t" in "r", come fanno soprattutto in Campania e in qualche altra zona del Lazio Sud.

Quindi la frase "Questa cosa è di Marco" sarà da loro detta Sta cosa è re Marco, mentre da me è Sta cosa è de Marco, quindi al mio paese ma anche in altri vicini c'è il "de" laziale.
 
Può capitare che a seguito di un lavoro "schifoso" ci si sporchi l'abbigliamento e magari anche la pelle,non bisogna quindi meravigliarsi se qualcuno ci dice:

"A ta sè vunc cumè al rat!"........"sei sporco come un topo!" :icon_redface: :eusa_shifty:
 
Altro modo di dire.
Quando una persona ha un capogiro,magari dovuto ad un calo di zuccheri,e quindi ha quell'attimo di smarrimento gli si dice:
"ta ghè i balurdun?"....."cos'hai ti gira la testa ?"
 
in napoletano grosso topo o comunque topo da fogna: zoccol (non solo riferito ai topi ma anche a donne di facili costumi :D)
bentrovati

Bentornato.
Ho capito adesso da dove viene il termine.

Ricordo una signora che, in una discussione, disse ad un'altra signora:
"Zoccolona!", ma giurando e spergiurando che si riferiva solamente al fatto che indossava calzature con suola molto alta. :D
 
Capogiro = Otaciéréo nel vecchio dialetto, mé gira la còccia nel moderno

Mal di testa = Male dé còccia o Male dé capo

Mi fa male la testa = Mé fa mà la còccia o Mé fa mà la capo. Notare che non si dice "male" ma "ma".
 
Prendo come esempio quando si cucina il risotto.
Durante la cottura si prende il cucchiaio di legno e gli si da una girata.
Qua diciamo che gli diamo una "rugada"
 
Sfragne = distruggere, demolire,

Ine a chisso glio sfragno = a codesta persona gli faccio male di brutto

Quando una squadra a calcio a 5 batte l'altra in maniera netta, uno dei componenti della squadra vincente potrebbe dire gl'amo sfranti (leggere "gli amo") nel senso che "li abbiamo distrutti".
 
In molti dialetti del Lazio Meridionale la parola "erba" si dice Eréva, questo capita anche in quello del mio paese.

Nel dialetto di Napoli invece, curiosamente, si invertono le consonanti e si dice "Evera" pronunciando "èvèr", senza la vocale finale.

Da me la vocale finale è netta, come in altri paesi, ma ci sono cmq anche nel Lazio Sud dialetti nei quali la vocale finale non è chiara.
 
Nel dialetto di Napoli invece, curiosamente, si invertono le consonanti e si dice "Evera" pronunciando "èvèr", senza la vocale finale.
Confermo ;) Non a caso con l'introduzione del nuovo conio e con la napoletanizzazione della parola "euro" che diviene "eur", c'è stata molta ironia paragonandolo all'ever, pronunciata come ev'r . Infatti se la pronuncia è rapida posso sembrare termini identici: es. la pronuncia ramm n'eur (dammi un euro) è quasi identica a ramm n'evr (dammi un'erba)
 
Vecchi mestieri (mester):

ledamer = letamaio (!)
moleta = arrotino
strasì = straccivendolo
umbrelèr = ombrellaio
spasacamì = spazzacamino
sanguanèr = norcino
sgarzì = materassaio
parolòt = stagnino
zerlòt = "traslocatore"
tastam ... = controllore di humus (????!!!)

Mestèr (Cinelli)
:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D
 
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