I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

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Nel siciliano parlato in alcuni paesi nella provincia di Agrigento i pronomi "io" e "tu" si trasformano in:
io > iu > i' > ini
tu > tuni

Ini e tuni sono rafforzativi:
Es.: "ccià gghiri ini?" = ci devo andare proprio io?
Es.: "la pigghiàri tuni!" = lo devi prendere proprio tu!
Sono forme antiche che vanno scomparendo.
;)
 
Alcune curiosità.
Per gli Arabi noi tutti occidentali siamo "Rumi" cioè (alla lettera) Romani.
Per gli Arabi gli africani non arabi sono "Sudani" cioè neri.
In particolare gli Italiani sono "Rumi, Talani, Nasc'rani", Occidentali, Italiani, Cristiani.
Alcune parole italiane derivano dall'arabo.
Per es.: "Cuffia" viene dall'arabo "Cufia" (accento sulla i).
;)
 
interessante
rimaniamo in ambito, però:

Riportiamo qui i motti, i detti ed i proverbi nei dialetti delle “nostre parti”, facendo seguire una traduzione in italiano affinché tutti possano capire

;)
 
relop.ing ha scritto:
Ini e tuni sono rafforzativi:
Es.: "ccià gghiri ini?" = ci devo andare proprio io?
Es.: "la pigghiàri tuni!" = lo devi prendere proprio tu!
Sono forme antiche che vanno scomparendo.
;)

Anche da me c'è "Ine" "tune", e il suffisso "ne" è presente in altre parole.

Ecco un altro detto.... Tié la còccia che ci può fà a bòccia

Hai la testa che puoi usare come boccia per giocare a bocce...
si dice ad una persona testarda.
 
ANDREMALES ha scritto:
interessante
rimaniamo in ambito, però:

Riportiamo qui i motti, i detti ed i proverbi nei dialetti delle “nostre parti”, facendo seguire una traduzione in italiano affinché tutti possano capire
;)

Hai ragione. Non discuto.
A parziale (mia) discolpa, per me vale molto una frase della tua firma: "Mio è l'Oriente come l'Occidente".
Fine OT
 
DTTFANS ha scritto:
toti tuti ti!

:) vediamo chi ci arriva....non è un proverbio ma una frase di uso comune :)

Secondo me è "toti" il difficile, perchè "tuti ti" mi sembrerebbe abbordabile.;)
:D :D Ma non vorrei togliere la soddisfazione a chi la sa giusta. :D :D
 
Questa è una frase che è entrata in uso di recente qui da noi.
E' stata ricavata dalla famosa storiella dell'astronauta sciocco mandato nello spazio insieme allo scimpanzè:
Toca gnent e lasega fa tot ala sommia
(Non toccare nulla e lascia fare tutto alla scimmia).
In pratica sta per: Non combinare guai.
 
DTTFANS ha scritto:
toti tuti ti!

:) vediamo chi ci arriva....non è un proverbio ma una frase di uso comune :)

Mi hai messo KO. Non riesco a tradurla. Non ho la minima idea! :crybaby2:

Adesso SVP traducila te, prima che mi metta a scrivere in arabo. :D
;)
 
Bella quella, Ippogrifo!!!

No poco apperù, nén fa mmàle a nesciù...

Un poco ciascuno non fa male a nessuno... ( "apperù" si può dire anche agliù).
 
Tra i tanti amici universitari e non, ne ho anche di siciliani.

Uno di loro, di Agrigento, spesso lo imitavamo a mò di sfottò per le cose che diceva (anche lui si divertiva).

Giocava a calcio in una serie minore, e una volta gli abbiamo chiesto:

"Avete vinto uno a zero a pochi minuti dalla fine, vero?"

"Si, è stato il nostro centravanti che ha sparato una trùmma dal limite dell'area e ha fatto gol".

trùmma forse significa tromba, o cmq in questo caso un colpo secco e potente.

Era una parola che usava spesso, e che noi abbiamo poi "acquisito".

Per arrabbiarci o imprecare, utilizzavamo spesso l'italiano con accento siciliano o il dialetto foggiano, anche se non eravamo di quelle zone.
 
massera ha scritto:
Bella quella, Ippogrifo!!!

No poco apperù, nén fa mmàle a nesciù...

Un poco ciascuno non fa male a nessuno... ( "apperù" si può dire anche agliù).

E' quasi d'obbligo riportare l'equivalente nostro:
En po' per ü fa mal a nüsü (Brescia città)
En po' per ü fa mal a nühü (Ome, Monticelli, Lumezzane, Val Camonica, etc. etc.)
:D :D :D
 
Per dire che un tizio è "svagato o intontito" si dice "ntrummatu".
Per dire che un tizio parla in continuazione si usa dire "pari 'na trumma" (sembra una tromba).

Ad un tizio che non vede l'ora di rivelare un segreto gli si dice: "Si, va' ssona a trumma".
Bastano tre lettere in più per assumere il significato opposto: "Si, va' ssona a trumma, ora" ( Adesso non lo andare a raccontare).
Per un Onorevole non rieletto si dice: "U ntrummaru da bella!" (L'hanno fregato in pieno).
Parlando di un....superdotato: "Avi 'na trumma!"
Parlando di un....minidotato: "Sta trumma nun sona!"
;)
 
IPPOGRIFO ha scritto:
E' quasi d'obbligo riportare l'equivalente nostro:
En po' per ü fa mal a nüsü (Brescia città)
En po' per ü fa mal a nühü (Ome, Monticelli, Lumezzane, Val Camonica, etc. etc.)
:D :D :D

Ottimo, ci fa capire le micro differenze che esistono tra paese e paese, abbastanza visibili anche al Nord.
 
relop.ing ha scritto:
Per dire che un tizio è "svagato o intontito" si dice "ntrummatu".
Nel mio dialetto il corrispondente è stonàto
Per dire che un tizio parla in continuazione si usa dire "pari 'na trumma" (sembra una tromba).
Da me è semplicemente tè nà taccarélla, cioè ha una parlantina continua

Per un Onorevole non rieletto si dice: "U ntrummaru da bella!" (L'hanno fregato in pieno).
da noi diciamo gl'hanno solàto o gl'hanno nzéllato
Parlando di un....superdotato: "Avi 'na trumma!"
Parlando di un....minidotato: "Sta trumma nun sona!"
;)

Queste sono bellissime..:D
 
Per dire che un tizio parla in continuazione, si dice anche (soprattutto a Palermo) "Pari 'na virrina".
La "virrina" era un giocattolo di legno costituito da un manico recante una ruota dentata che a sua volta veniva impegnata da un semplice arpionismo rotante in asse col manico. L'arpione saltellava sulla ruota dentata facendo un gran baccano.
 
relop.ing ha scritto:
Per dire che un tizio parla in continuazione, si dice anche (soprattutto a Palermo) "Pari 'na virrina".
La "virrina" era un giocattolo di legno costituito da un manico recante una ruota dentata che a sua volta veniva impegnata da un semplice arpionismo rotante in asse col manico. L'arpione saltellava sulla ruota dentata facendo un gran baccano.

Mi sembra di capire che è quella che da noi si chiama raganela (=raganella)
O anche ranela? (Qualche esperto può confermare?)
 
Qualche modo di rispondere "a tono", cioè réspógne a trentanòve, come si dice in dialetto.

Néh nì, a chi si figlio?
A mamméma có pàtìmo!!!

Ehi, ragazzino, chi sono i tuoi genitori?
Mia madre e mio padre....

Quanto si jàóto?
Nó mètro e ottantùno!
avvàscéte ntérra e tocchéte ngùro!

Quanto sei alto?
un metro e ottantuno!
Abbassati a terra e toccati nel s....e!
 
IPPOGRIFO ha scritto:
Mi sembra di capire che è quella che da noi si chiama raganela (=raganella)
O anche ranela? (Qualche esperto può confermare?)

Senza essere esperto :) confermo che da noi si dice raganella.
 
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