I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

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Dingo 67 ha scritto:
Vorrei augurare un Buon Natale a tutti gli Amici che condividono la passione per le nostre bellissime lingue e vorrei farlo in maniera un po' diversa, ma comunque nello spirito del 3D, e cioè con un video:

ü bèl Nedàl ;)

Oh, oh, oh, Favoloso e ... Raffinato !!! ;) :D
Così il Bergamasco si dimostra una lingua elegante, dolce, melodiosa e suadente.
Almeno al pari del Francese ... :D :D :D
Mille auguri.

(i nuss ... la 127 ... la sormontè?? ... :lol:)
 
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massera ha scritto:
A tutti quanta óa che site 'nteressati agli dialètti nuósti sempe cciù 'mbastarditi dallo 'nglese, dagli dialetti forastieri, dallo 'taliano, tant'auguri dé nó bbuòno Natale!!!
Nèn pranzàte assai, sinnò vè po fa male la panza!!!


Oa= Voi
Nèn pranzate assai= non mangiate tanto.

A proposito di cibo e di abbuffate:
La boca no l'è straca se non la sa de àca.
La bocca non è stanca se non sa di mucca
(nel senso che un pezzettino piccolo di formaggio alla fine del pranzo ci può stare). :lol:
 
panza

:lol: Ha ha. :lol:
Mi è venuto in mente che da noi pancia si dice anche bògia.
E' un termine che mi risulta simpatico anche perchè da piccolo, nel coro della chiesa c'era un famoso basso dalla voce tonante e dal fisico tondeggiante che chiamavano Gigi Bogia (Bogia era lo scutöm, cioè il soprannome). :lol: :lol: :lol:
 
Circa cent'anni fà, nelle campagne siciliane si usava predisporre e conservare per il giorno di Natale i cibi più buoni e la legna (per riscaldare) più odorosa, tutto in sovrabbondanza (perfino i più bei grappoli d'uva venivano tenuti nei vigneti con grande cura per farli "arrivare" fino a Natale), magari nella consapevolezza di dover rinunciare in seguito (e nei giorni più freddi dell'anno) ai pasti normali. Si usava dire:
"Doppu Natali.......lu friddu e la fami...."
"Dopo Natale.......il freddo e la fame...."

In questo giorno, per noi cristiani il più significativo di tutto il resto dell'anno, non sono riuscito a gioire quanto avrei voluto e sperato a causa della consapevolezza che tanti (troppi) italiani padri di famiglia hanno perduto, in questo orribile 2011, il loro lavoro e la loro serenità.

Buon Natale a tutti i cari amici di questo thread, innamorati come me dei nostri dialetti.

:) :) :)
 
Aù!!!

Si mette spesso alla fine di una frase o di un ragionamento per dire che nn ce ne frega niente e nn ce ne facciamo problemi..

Es... "dicono che io debba andare con loro... ma nn ho voglia di fare questo.. Aù!!"
 
Pé trèntanòve e quaranta!!!

Per il rotto della cuffia...

Ci so riuscito per trentanove e quaranta = ci sono riuscito per il rotto della cuffia.

Quest'espressione si può anche dire Aglì aglì

Ci so riuscito aglì agliì
 
IPPOGRIFO ha scritto:
:lol: Ha ha. :lol:
Mi è venuto in mente che da noi pancia si dice anche bògia.
E' un termine che mi risulta simpatico anche perchè da piccolo, nel coro della chiesa c'era un famoso basso dalla voce tonante e dal fisico tondeggiante che chiamavano Gigi Bogia (Bogia era lo scutöm, cioè il soprannome). :lol: :lol: :lol:

Invece qui da me bògia significa testa,bògione persona con una grossa testa.Pancia si dice burigia.In particolare si può indicare la tipica persona (anziana) frequentatrice assidua di bar,che di profilo ha la classica pancia da ciucatone ovvero un burigiotto;)
 
Moris74 ha scritto:
Invece qui da me bògia significa testa,bògione persona con una grossa testa.Pancia si dice burigia.In particolare si può indicare la tipica persona (anziana) frequentatrice assidua di bar,che di profilo ha la classica pancia da ciucatone ovvero un burigiotto;)

Da noi testa si dice cico (anche); esempio: "Ci vuole testa, intelligenza", "Ga ol cico!"; accrescitivo cicòto; esempio: "El ga en bel cicòto", "Ha una bella testona" anche nel senso di un bel melone (specialmente se scarseggiano i capelli :lol: ).
:D ;)
 
"testa" da me si dice in due modi diversi, che confermano il miscuglio dialettale campano/ciociaro/abbruzzese del Lazio Sud.

Coccia (in accordo col ciociaro abbruzzese) e Càpo (simile al campano).
 
massera ha scritto:
"testa" da me si dice in due modi diversi, che confermano il miscuglio dialettale campano/ciociaro/abbruzzese del Lazio Sud.

Coccia (in accordo col ciociaro abbruzzese) e Càpo (simile al campano).

Allora la frase "Sei de coccio!" (l'ho sentita dire da qualcuno che l'accompagnava con leggeri colpi sulla testa dati con le nocche delle dita) gioca su questo significato forse, nel senso che coccio vuol dire anche pezzo di vaso di terracotta, quindi "Sei una testa dura!". :eusa_think:
 
Anche crapa o crapù inteso come testone, zuccone, testa dura (un po' spregiativo per la verità) è un termine che rende bene l'idea. :eusa_wall: :lol:
 
come la famosa canzone ''crapa pelada''

Crapa pelada la fà i turtei
Ghe n'dà mia ai sò fradei,
Oh! oh! oh! oh!

I so fradei fa la fretada
Ghe n'dà mia a Crapa pelada,
Oh! oh! oh! oh! oh!

... ... ... ...
 
Ma ìne nno sàccio... ssì giùni d'oggi pare ca èscéno sèmpe da déndo la trebbia!!!

Ma dico io.. codesti giovani d'oggi sembra che escano sempre da dentro la trebbia.
Lo dicono spesso gli anziani ai giovani di oggi, che secondo loro si lavano troppo..

Chisti/sti = Questi
Chissi/ssi = Codesti
 
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