Scendere a compromessi significa cambiare rotta rispetto al posizionamento dato all' offerta quando fu lanciata. La pay tv è stata sempre fatta percepire, in Italia ma non solo, come una tv alternativa a quella generalista free. Dove l' una era più colta, di "nicchia" e di qualità, l' altra usava contenuti e linguaggio meno ricercati, era, come dicono alcuni: "nazional-popolare", e spesso i criteri per la scrittura dei programmi non tenevano conto della qualità ma solo della presa sul pubblico, dovendo fare i conti con i numeri dell' auditel piuttosto che con i gusti degli abbonati.
Ecco cosa volevo dire con "scendere a compromessi", nel senso che Sky ha deciso di abbandonare quell' immagine per "abbassarsi" a livelli e linguaggi, nonché a tipologie di contenuto, che sono molto più vicini alla tanto criticata tv italiana piuttosto che alla pay tv, nel tentativo di rubare pubblico (ora è chiaro perché parlo di compromessi) alla tv free.
Se questo sia un tentativo per sperimentare la tv generalista in vista di un futuro lancio di canali di questo settore non saprei e poco me ne importa (tanto non guardo questo tipo di programmi), ma è evidente come News Corporation stia cercando di riposizionare parte della sua offerta dedicata all' intrattenimento, cercado proprio di attirare fasce di pubblico che diversamente non avrebbero il benché minimo interesse a passare al satellite pay.