Allora...
Accoppiare due antenne sul piano verticale, cioè una sopra e una sotto, od orizzontale, cioè affiancate, porta comunque un'aumento del segnale di 3dB (cioè il doppio) "puliti", direttamente in atenna, il che è sempre qualcosa di prezioso, specie con segnali affetti da criticità.
A mio avviso nel tuo caso, l'accoppiamento sul piano veticale è anche più consigliabile, perché in questo modo vai a restringere il lobo di ricezione sullo stesso piano verticale, che può rivelarsi davvero utile per limitare, nei limiti del possibile, le riflessioni causate dallo specchio di mare che il segnale deve attraversare tra M. Poro e Milazzo e, in parte, forse anche gli effetti della propagazione troposferica stagionale.
Tieni comunque conto che per conoscere esattamente come si modifica un lobo a seconda del tipo di accoppiamento e distanza tra le antene (più la presenza di eventuali piccoli lobi secondari e relativi nulli), si ricorre a calcoli e software abbastanza sofisticati.
Comunque per la distanza tra le antenne, puoi mantenerti sui 90 cm (più o meno una doppia lunghezza d'onda intermedia della gamma UHF).
Occhio però: le due antenne devono essere identiche, con uguale orientamento, con identici cavi (marca, tipo e lunghezza) di collegamento antenne - accoppiatore.
E, sottolineo, va utilizzato un accoppiatore, non un comune miscelatore UHF-UHF che avendo una perdita di 3-4dB per ciasun ingresso andrebbe a vanificare il vantaggio dell'accoppiamento. Un esempio di accoppiatore è il TM5 della Fracarro (che però mi sa che purtroppo non è più a catalogo), che è dichiarato, anzi, garantito solo per V banda, ma che in realtà riceve perfettamente anche i canali di IV banda (con poco significative variazioni di guadagno, impedenze, linearità). In alternativa, sempre come prodotto Fracarro, dovrebbe avere analoghe caratteristiche il modello MX204 (con connettori F).
