"Mr.Grissom,some men go to the theater,some men are the theater":Spazio OT Serial tv

Anakin83 ha scritto:
L'esempio più popolare che conosciamo tutti è La Tata - The Nanny. D'altronde anche in questo caso il doppiaggio è funzionale al pubblico
italiano. Per gli italiani sarebbe difficile comprendere come una ebrea newyorkese dal Queen's va Manhattan. Molto più facile darle un nome italiano grezzo, farla nascere a Frosinone (la Ciociaria è proprio un paese di bestie eh) e darle una zia grottesca e una emigrazione verso il sogno
americano.
Hanno fatto così davvero?!? :5eek:
 
MyBlueEyes ha scritto:
Hanno fatto così davvero?!? :5eek:

si si, nella versione italiana è di Frosinone e non si chiama Fran Fine ma Francesca Cacace... Assunta che in realtà è la mamma e Ietta che in realtà è la nonna sono solo zie, anch'esse italiane-polacche (??).
Si stravolge completamente il senso del telefilm.
Ci fu una scena di una circoncisione in un episodio impossibile da tradurre in Italiano perchè in Italia non è ebrea ma italiana, quindi han dovuto radicalmente cambiare la TRAMA dell'episodio, smontando e montando scene e dialoghi. Cioè essenzialmente è un episodio che negli USA non esiste e in Italia sì. assurdo. :5eek:
 
Anakin83 ha scritto:
si si, nella versione italiana è di Frosinone e non si chiama Fran Fine ma Francesca Cacace... Assunta che in realtà è la mamma e Ietta che in realtà è la nonna sono solo zie, anch'esse italiane-polacche (??).
Si stravolge completamente il senso del telefilm.
LOL.... incredibile... non ci avrei mai creduto!!! :lol:
 
Anakin83 ha scritto:
Eccomi! La questione lingua originale/doppiaggio/titoli dei film devastati è una dei problemi che mi stanno a cuore tanto quanto le sigle internazionali "tradotte" erroneamente in italiano quando ci sono gli incontri internazionali di calcio :)
Beh, io sono dell'idea che ogni prodotto di intrattenimento è funzionale al pubblico che lo deve guardare, quindi, poichè in Italia si sa che
un prodotto se non ha successo viene immediatamente stroncato è giusto porre tutti nelle condizioni di seguirlo e quindi doppiarlo.
Sono favorevole al doppiaggio, nei limiti della correttezza, perchè molti italiani non sanno affatto l'inglese e molti di quelli che lo sanno
l'hanno studiato a scuola male e controvoglia. Inoltre, cosa ancora più terribile ma vera, ci sono sempre più persone in Italia analfabete.
Uso il concetto di "analfabeta" in senso largo, cioè ci sono tante persone che prima di finire di leggere una frase a video il film è già finito,
e non avrebbero mai e poi mai la possibilità di seguire le frenetiche battute dei film.
Poi le frasi bianche in contrasto sulla pellicola può portare anche enorme fastidio. O segui la traduzione o segui il film, non possiamo avere 4 occhi.
Per fortuna le pay tv ma anche i canali DTT gratuiti ormai danno la possibilità di scegliere l'audio e anche i sottotitoli talvolta, così
ognuno può scegliere come vedere. Al cinema invece non c'è ancora questa scelta. Un cinema vicino a casa mia, molto piccolo ma
cerebralmente molto attivo, ha deciso per i film di punta di proiettare in due sale, una in italiano e una in lingua con sottotitoli, allo stesso
prezzo del biglietto. E' giusto, ognuno deve scegliere cosa vedere.
Per mio gusto personale guardo i film e le serie tv in lingua originale con i sottotitoli che mi aiutano molto perchè pur sapendo l'inglese
spesso mi sfugge una parolina nei discorsi e sballo il filo logico.

Un plauso va ai doppiatori italiani, che sono veri e propri artisti che non appaiono mai. Non solo devono avere conoscenze di dizione, bella voce
riconoscibile e personalità (che si sente anche nella voce) ma devono essere grandi attori perchè usano solo la voce e non il corpo e devono
dare anima a chi interpretano. Non è affatto facile, pochi doppiatori funzionano...

Per quanto riguarda le traduzioni ci sono telefilm che vengono modificati non solo in alcune battute o concetti ma proprio stravolti.
L'esempio più popolare che conosciamo tutti è La Tata - The Nanny. D'altronde anche in questo caso il doppiaggio è funzionale al pubblico
italiano. Per gli italiani sarebbe difficile comprendere come una ebrea newyorkese dal Queen's va Manhattan. Molto più facile darle un nome italiano grezzo, farla nascere a Frosinone (la Ciociaria è proprio un paese di bestie eh) e darle una zia grottesca e una emigrazione verso il sogno
americano. Questo è facile da capire per noi. Bisogna trasformare tutto in italiano per farlo apprezzare meglio. Tutto. Contenuti, dialoghi, concetti
e tradizioni culturali.

per l'appunto, completamente d'accordo. Il signore in questione, putroppo, che curò anche la versione italiana di Roseanne (ovvero Pappa e Ciccia), non c'è più e viene ricordato proprio per questo suo lavoro, perchè non sono sviste, ma un progetto pensato a priori.

E, a dire la verità, Roseanne Barr mi piace di più napoletana che in originale (non so se avete sentito la sua voce..)

Ed ora mi accingo a scrivere quello che avevo promesso..
 
Dunque, come promesso (o minacciato, fate voi), eccomi qui..
ieri sera avevo preannunciato l'argomento deittico, sul quale io sono un po' maniacale. La deissi è letteralmente e tecnicamente, il rivolgersi all'altro. La parte della deissi che ci riguarda, in questo caso, è quella cosiddetta "sociale". Ovviamente non siamo all'epoca dei Romani dove si usava il tu (latino), quindi per lo meno a noi italiani (ma anche ai francesi, agli spagnoli, ai tedeschi..) si pone il problema "cosa uso? il tu o il lei? e soprattutto come lo uso?" La cosa si pone anche se si traduce il francese, ad esempio, perchè a me è capitato di tradurre un libro dove fra marito e moglie negli anni cinquanta si davano del voi, cosa che qui per cultura sarebbe stata impossibile, e quindi per decisione ho scelto il tu. Il problema dei telefilm è che spesso provengono dal mondo anglofono, e lì i segni come dire, deittici sono spesso ambigui. Quindi, arbitrariamente si fanno scelte. Fin qui niente da dire. Ad esempio in House si ra deciso che desse del tu a tutti quelli dello staff, ricambiato, cosa che invece in altri paesi non succede (in Francia lui dà del tu solo a Wilson), e all'arrivo dei nuovi virgulti nella quarta stagione, che gli dessero del lei in quanto "mentore". Poi però capita che ci siano anche i pazienti, come ci comportiamo? ci comportiamo che se nel primo episodio da del lei al paziente, glielo continua a dare. Invece, per motivi di ehm.. superficialità mi verrebbe da dire, capitava che non solo cambiasse da episodio ad episodio, ma addirittura da scena a scena!
Nel finale della quarta stagione House arriva all'ospedale con un buco di quattro ore nella memoria. Arriva Kutner e gli così, all'improvviso, dopo avergli dato sempre del lei, dice "dove sei stato ieri sera? e dov'è finito il tuo bastone?" per poi, alla fine della scena dirgli "l'ipnosi medica ci permetterebbe di accedere al SUO lobo " E continua così per tutto l'episodio. Queste cose, assieme agli errori scientifici (altro capitolo a parte), mi mandano letteralmente fuori di testa. Una volta esistevano le figure di "controllo" sulle lunghe serialità. Oggi non ci sono più e questi sono i risultati..
 
Sapevo anch'io delle versione de La Tata e di Pappa & Ciccia...Però avevano fatto davvero un bel lavoro, senza questa idea dubito che potevano ottenere tutto questo riscontro...;)
 
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moky78 ha scritto:
ieri sera avevo preannunciato l'argomento deittico
Grazie delle delucidazioni, in effetti è complicato... ed è davvero disdicevole che una serie di successo come House abbia tutte queste imprecisioni, se così vogliamo chiamarle.

La cosa si pone anche se si traduce il francese, ad esempio, perchè a me è capitato di tradurre un libro dove fra marito e moglie negli anni cinquanta si davano del voi, cosa che qui per cultura sarebbe stata impossibile, e quindi per decisione ho scelto il tu.
A dire il vero, mi dispiace che tu abbia optato per la scelta del "tu". Io tendo a pensare - specialmente per quanto riguarda i libri - che il traduttore, in realtà, debba lasciare inalterata l'atmosfera, i dialoghi e il modo di porsi dei personaggi agli altri. Il lettore non deve proiettare il libro su se stesso, ma deve essere trasportato nella realtà dello stesso ed è per questo che il traduttore - sempre per mia opinione - deve fornire una realtà inalterata dell'opera stessa, come una fotografia.
Ma non voglio criticare il tuo operato, ci mancherebbe, questa è la mia osservazione da non professionista ;)
 
MyBlueEyes ha scritto:
Grazie delle delucidazioni, in effetti è complicato... ed è davvero disdicevole che una serie di successo come House abbia tutte queste imprecisioni, se così vogliamo chiamarle.

A dire il vero, mi dispiace che tu abbia optato per la scelta del "tu". Io tendo a pensare - specialmente per quanto riguarda i libri - che il traduttore, in realtà, debba lasciare inalterata l'atmosfera, i dialoghi e il modo di porsi dei personaggi agli altri. Il lettore non deve proiettare il libro su se stesso, ma deve essere trasportato nella realtà dello stesso ed è per questo che il traduttore - sempre per mia opinione - deve fornire una realtà inalterata dell'opera stessa, come una fotografia.
Ma non voglio criticare il tuo operato, ci mancherebbe, questa è la mia osservazione da non professionista ;)
no, il traduttore deve adattare l'opera al fruitore finale, facendolo sembrare naturale. E' proprio una regola della traduzione, che poi non è altro che una mediazione continua. Se in Francese una cosa è naturale, non è detto che lo sia in italiano. E questa cosa, scritta, si traduce in un calco.. vale a dire che si sente che è un prestito dall'originale. Il traduttore deve saper essere fedele al testo ma allo stesso modo affrancarsi dalla schiavitù. E questa è un'altra regola.
In definitiva, se in Francia negli anni cinquanta usava il voi tra le coppie sposate, e qui in Italia non usava (perchè usava semmai nell'ottocento), sarebbe un errore mantenere il lei, e, altra cosa, sarebbe errore tradurre il voi con il lei in un testo ottocentesco, in quanto la forma di cortesia più usata, anche in Italiano, era appunto il Voi. Così come è errore tradurre i nomi in un testo se si parla di città di cui non esistono tradotti, o tradurre gli indirizzi. Questa cosa la dico perchè in csi ho sentito chiaramente dire "la vittima abita a via Martingale.." e mi stavo sentendo male.
 
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moky78 ha scritto:
Dunque, come promesso (o minacciato, fate voi), eccomi qui..
ieri sera avevo preannunciato l'argomento deittico, sul quale io sono un po' maniacale. La deissi è letteralmente e tecnicamente, il rivolgersi all'altro. La parte della deissi che ci riguarda, in questo caso, è quella cosiddetta "sociale". Ovviamente non siamo all'epoca dei Romani dove si usava il tu (latino), quindi per lo meno a noi italiani (ma anche ai francesi, agli spagnoli, ai tedeschi..) si pone il problema "cosa uso? il tu o il lei? e soprattutto come lo uso?" La cosa si pone anche se si traduce il francese, ad esempio, perchè a me è capitato di tradurre un libro dove fra marito e moglie negli anni cinquanta si davano del voi, cosa che qui per cultura sarebbe stata impossibile, e quindi per decisione ho scelto il tu. Il problema dei telefilm è che spesso provengono dal mondo anglofono, e lì i segni come dire, deittici sono spesso ambigui. Quindi, arbitrariamente si fanno scelte. Fin qui niente da dire. Ad esempio in House si ra deciso che desse del tu a tutti quelli dello staff, ricambiato, cosa che invece in altri paesi non succede (in Francia lui dà del tu solo a Wilson), e all'arrivo dei nuovi virgulti nella quarta stagione, che gli dessero del lei in quanto "mentore". Poi però capita che ci siano anche i pazienti, come ci comportiamo? ci comportiamo che se nel primo episodio da del lei al paziente, glielo continua a dare. Invece, per motivi di ehm.. superficialità mi verrebbe da dire, capitava che non solo cambiasse da episodio ad episodio, ma addirittura da scena a scena!
Nel finale della quarta stagione House arriva all'ospedale con un buco di quattro ore nella memoria. Arriva Kutner e gli così, all'improvviso, dopo avergli dato sempre del lei, dice "dove sei stato ieri sera? e dov'è finito il tuo bastone?" per poi, alla fine della scena dirgli "l'ipnosi medica ci permetterebbe di accedere al SUO lobo " E continua così per tutto l'episodio. Queste cose, assieme agli errori scientifici (altro capitolo a parte), mi mandano letteralmente fuori di testa. Una volta esistevano le figure di "controllo" sulle lunghe serialità. Oggi non ci sono più e questi sono i risultati..
Ok,limitiamoci all'aspetto sociale della deissi: in sè racchiude l'idea, nei termini in cui ci si rivolge a vicenda, di far emergere lo status e la condizione dei due interlocutori. Chiaramente ciò comporta un'ampia gamma e casistica,anche applicata al discorso cinematografico: in termini di ruoli,di parti, di struttura generale. Nello stesso tempo sorge anche il problema di come rendere le abitudini e le usanze di una determinata cultura nel momento in cui si trasferisce in traslazione il discorso di due persone.
Non entro nel merito su cosa sia piu opportuno adoperare tra due persone in generale: il discorso sarebbe lunghissimo e magari con poca attinenza a proposito del cinema.
Più nello specifico è noto che i francesi tendono ad usare la seconda persona singolare e plurale(piu in senso classico nel secondo caso) e che gli inglesi adoperano lo "you" indistintamente: l'ambiguità deittica è in nuce,o se si preferisce,naturaliter. Molto dipende ovviamente dal contesto e dalla giusta chiave interpretativa.
Circa i salti dal tu al lei in fase di doppiaggio,beh...mi viene da pensare che accada soprattutto per la fretta che induce a volte ad un'approssimazione legata al chiudere in tempi stretti,senza preoccuparsi troppo della resa.
Di recente ho sentito con le mie orecchie che è invalso l'uso a muoversi in tal senso(ma il discorso è anche piu generale) secondo la logica del "fast and dirty", veloce e sporco.
Mi riesce difficile accettarlo: preferisco i metodi classici e antichi.
Le figure di controllo non mancano solo nel cinema: una volta c'erano anche i correttori di bozze,il cui apporto era preziosissimo e in molti casi fondamentale.
Ora non ci sono più: si preferiscono tagliare rami e competenze, a scapito della qualità. E' una logica perversa: qualcuno la chiama "ottimizzazione",nutrendosi di un vocabolario piattamente standardizzato.
Io preferisco definirla potatura: tuttavia almeno gli alberi possono ricrescere e a volte rifiorire. La potatura tecnologica-industriale-cinematografica non lascia invece niente dietro di sè...
 
perfettamente d'accordo. E' anche una fase che a me piace molto, quella della definizione dei rapporti.. quando devi metterti a tavolino e pensare.. che gli facciamo dare a questi? perchè ovviamente ci sono posizioni non meglio definite dove l'uso del tu e del lei è SOLO arbitrario..
un po' meno arbitrari sono i termini scientifici, con il vostro permesso domani mi tolgo uno o due sassolini dalla scarpa..
 
moky78 ha scritto:
perfettamente d'accordo. E' anche una fase che a me piace molto, quella della definizione dei rapporti.. quando devi metterti a tavolino e pensare.. che gli facciamo dare a questi? perchè ovviamente ci sono posizioni non meglio definite dove l'uso del tu e del lei è SOLO arbitrario..
un po' meno arbitrari sono i termini scientifici, con il vostro permesso domani mi tolgo uno o due sassolini dalla scarpa..
Beh,uno come House che dà del tu solo a Wilson mi sa di falso e ridicolo: appunto,giusto i francesi potevano arrivare a una stupidaggine simile...Gregory House è quanto di meno formalistico ci possa essere e loro che fanno? Gli fanno dare del lei alla Cuddy...ma lo vedete uno come lui che gli ribolle il sangue al solo pensarla,dirle "Senta,dottoressa Cuddy, sarei lieto di tangere i suoi vestiboli ed entrare nei suoi condotti...." ? :)


Procedi pure con gli addentellati dell'acciottolato: ups,mi son fatto prendere la mano da una deissi di stampo relazionale (relazione fra parlante e situazione sulla base di livelli di formalità) ;)
 
STANLEY_CASSIDY ha scritto:
Beh,uno come House che dà del tu solo a Wilson mi sa di falso e ridicolo: appunto,giusto i francesi potevano arrivare a una stupidaggine simile...Gregory House è quanto di meno formalistico ci possa essere e loro che fanno? Gli fanno dare del lei alla Cuddy...ma lo vedete uno come lui che gli ribolle il sangue al solo pensarla,dirle "Senta,dottoressa Cuddy, sarei lieto di tangere i suoi vestiboli ed entrare nei suoi condotti...." ? :)


Procedi pure con gli addentellati dell'acciottolato: ups,mi son fatto prendere la mano da una deissi di stampo relazionale (relazione fra parlante e situazione sulla base di livelli di formalità) ;)
veramente anche i tedeschi, ma vedi, parlandone con loro, loro trovano strano che noi usiamo così tanto il tu, ad esempio. Esempio perfetto di due cose.. Di come la cultura influenzi il linguaggio e di come.. In definitiva ci sia tantissima differenza fra le nostre versioni e quelle degli altri.. (fatemi essere un attimo campanilista.:)) ad ogni modo anche per noi c'è stato lo stesso problema all'inizio, che però è stato a mio avviso risolto con il migliore compromesso.:)
 
come mai i correttori di bozze e le figure di controllo sono stati fatti fuori? prima si dà del tu poi del lei alla stessa persona? non ha senso, non viene fuori un personaggio ma un miscuglio di frasi senza logica. Le traduzioni devono essere controllate.
 
eh indovina?? per questioni meramente economiche.. in realtà i testi tradotti sono ultracontrollati (credimi, per lo meno per quello che conosco io), sono i passi successivi che A VOLTE sono più come dire.. laschi..
 
Allora allora allora allora...ammazza nessuno più che interviene?? eh beh tutti presi dalle notizie imminenti sullo swicciofff (che ovviamente non si scrive così :D).
Prima di procedere all'argomento svarioni scientifici nei telefilm (medical, e procedurali in genere), forse è meglio che spieghi, per quel che posso, come funziona la gestione della versione italiana.

Dunque, la rete pincopallino acquista con i sudati risparmi i diritti per un dato telefilm. Una volta i tempi di esportazione, vale a dire "quanto ci mette un telefilm andato in onda in originale ad arrivare qui per la traduzione, adattamento e doppiaggio" erano di quarantacinque giorni (ad episodio), adesso vi basti sapere che lo hanno ridotto fino a UNA settimana.

Dicevamo, il signor xy della rete acquista il prodotto, di solito dopo la messa in onda della prima stagione (di solito qualcuno di loro è incaricato di andare nel paese per sondare il terreno e visionare.. di solito), dopodichè la rete chiama la società di doppiaggio (le reti statali spesso lo fanno per appalto, quelle private per chiamata diretta) che si organizza.. chiama un direttore,che affida le voci (anche se talvolta nel cinema ci mette lo zampino la casa di produzione addirittura facendo le analisi spettrografiche delle voci!), mentre la società contatta degli adattatori (che spesso sono liberi professionisti, quindi anche loro vanno a chiamata). La palla passa quindi questi ultimi, che spesso ma non sempre hanno i loro traduttori (d'altronde mica tutti possono sapere tutte le lingue del mondo!), ai quali affidano IL TESTO ED IL FILMATO.

Eh si perchè ragazzi, senza il materiale filmato non si può lavorare, capirete che mancano le gestualità, le situazioni.. insomma devi VEDERE E SENTIRE. I copioni che arrivano spesso sono privi dei fruscii (sapete i vari blablabla di sottofondo tipo allo stadio, il dlin dlon del supermercato oppure degli ospedali americani che fa tanto figo ed in realtà è solo nei telefilm anni ottanta.. la radio, la tv.. insomma avete capito), che vanno trascritti e tradotti (e lì si può pure inventarseli.. se non sono funzionali alla trama.

Tipo, se io sto guardando la partita St Etienne contro Monaco e ne parlo, non è che posso dire "ecco Del Piero che passa a Zidane"..) oppure altre volte nei copioni ci sono buchi o sono trascritti male.. I poveri trascrittori, che fanno parte della società di distribuzione originale, qualche volta non hanno ben presente che lavorano per il mercato estero.. Per inciso, anche in Italia esiste questa figura.. anche noi vendiamo! Per l'appunto, il traduttore inizia a fare il suo lavoro. Se è un prodotto generalista, i dialoghi filano via lisci e al massimo ci possono essere problemi di espressioni (ma comunque spesso UN problema ti blocca per dieci ore..). Se è un prodotto come dire, di settore, tipo medical o poliziesco, aiuto.

Cioè, per intenderci, niente è infattibile, però diciamo che ci si mette più tempo, specialmente poi perchè si fanno le cosiddette note del traduttore, che poi diventano diventano quelle dell'adattatore. Gli americani ad esempio tendono a parlare per abbreviazioni e sigle, talvolta capita che ci siano ad esempio esami del sangue che da noi non si fanno (ad esempio il tempo di coagulazione o di emorragia, che qui da noi si fa in laboratorio, là lo fanno con un taglietto sul braccio e un cronometro), o parole tipo "sestamibi" che letteralmente significa "scintigrafia paratiroidea al tecnezio sestamibi".

Questo per fare un esempio. Quando si è completata la fase della traduzione, l'adattatore entra in gioco, e credetemi che ci sono tanti professionisti seri che fanno un lavoro difficilissimo che vengono magari sminuiti dal lavoro di qualcuno.. di qualcun altro. L'adattamento consiste, lo saprete tutti, nell'adattare le parole di un testo semplice, alla bocca degli attori.. il che vuol dire far diventare lo scritto PARLATO. L'abilità sta nel non far intuire il labiale, o meglio una delle abilità. Talvolta viene fatta di concerto con il traduttore, per qualche delucidazione (se sono due persone, ovviamente).

Quando il copione adattato e corredato delle note dell'adattatore e delle note tecniche (che sono tutte quelle che riguardano intonazioni, sfumature, posizione della bocca rispetto al microfono etc etc), si arriva in sala dove subentra il direttore del doppiaggio, e i doppiatori. Gli episodi non vengono doppiati singolarmente, per lo meno di solito, si smembrano letteralmente le scene (a gruppi di tre episodi solitamente) e si raggruppano, in modo, ad esempio, da non fare venire una guest voice venti volte se fa solo due episodi. C'è da dire che, per i generi particolari, specialmente quello medico, c'è un consulente scientifico (spesso primario di ospedale) al quale il committente PUO' mandare il copione per una supervisione.

Una volta supervisionato, e preparato il tutto, si inizia il doppiaggio. E quindi voi direte.. per cui dove stanno gli inghippi? eh, possono essere in tanti punti della catena: la traduzione può essere corretta così come l'adattamento, ma in sala il direttore o la rete (che ne ha facoltà) cambiano una battuta... oppure ci può essere un errore di trascrittura nel copione... oppure può non piacere un certo tipo di linguaggio adottato

Ed ecco che arriviamo quindi al punto dolente, e cioè gli errori che poi vanno in onda. In ER ce ne sono stati forse in misura appena percettibile, perchè praticamente ha fatto scuola. In House ce ne sono stati di tremendi.

In un episodio (3x10, un piccolo natale) la l'atrofia spinale è diventata distrofia muscolare.. peccato che la frase la pronunciasse una bambina e che la distrofia muscolare ALLE FEMMIINE NON VENGA PER MOTIVI GENETICI. In un episodio hanno scambiato una sigla INGLESE, vale a dire AVM, artero venous malformation (vale a dire malformazione arterovenosa) con la sigla AVM italiana, vale a dire l'acido vanilmandelico, che è un indicatore di alcune forme tumorali che non c'entra niente! Oppure nella 3x17 dove la MACCP (in inglese c-cam, vale a dire una malattia genetica polmonare) è diventata ACCP, ovvero associazione degli pneumologi americani... per ora mi fermo qui perchè debbo andare, ma dopo continuo con la simpatica maratona.
scusate per la lunghezza del post... e non svenite!
 
Ultima modifica di un moderatore:
Nella foga della scrittura mi sono accorta di aver scritto una cosa fraintendibile: intendevo dire che la categoria degli adattatori è piena di professionisti serissimi che si vedono sminuire da qualcun altro che come dire.. Non rende il merito alla professione.
 
Scusa moky78 :) apprezzo il tuo contributo al thread e ti ringrazio ma leggere quel pezzo senza formattazione mi sta facendo venire il nervoso, opero di formattazione ora ma la prossima volta metti dei paragrafi per favore :)

PS: lo faccio io, non toccare nulla.
 
TIKAL ha scritto:
Scusa moky78 :) apprezzo il tuo contributo al thread e ti ringrazio ma leggere quel pezzo senza formattazione mi sta facendo venire il nervoso, opero di formattazione ora ma la prossima volta metti dei paragrafi per favore :)

PS: lo faccio io, non toccare nulla.
sto con il cellulare.:)
 
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