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Non comprate alimentatori switching!

Mi spiegate gentilmente la differenza tra alimentatori switching e lineari con tanto di foto? Grazie
 
gli alimentatori switching li riconosci dalle ridotte misure e soprattutto dal peso minimo (meno di 100 grammi) come quello che hai tu lo si capisce dalla foto che hai postato qui http://www.digital-forum.it/showthread.php?181173-Problemi-ricezione-segnale ; un alimentatore lineare lo riconosci dalle dimensioni maggiori e dal peso cospiquo (intorno ai 200 grammi), oppure semplicemente domandando al rivenditore specializzato; questo http://www.alphaelettronica.com/alimentatori/per-amplificatori-tv/tutti/famiglia-at/at200-led.html per esempio é lineare; se leggi il thread dall'inizio trovi tutte le risposte alle tue domande.
 
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Giusto per far capire che il vero punto non e' switching o lineare ma prodotto di qualita' o schifezza, in questi giorni ho rinnovato una centrale a multiswitch che avevo montato nel lontano 1998. Si trattava di un sistema dual feed con switch a 9 ingressi della emme esse alimentati da 2 alimentatori switching da 18V. 17 anni accesi 24/24 365 giorni all'anno, e sono ancora perfetti. In compenso mi son trovato alimentatori lineari per filtri attivi fuori uso causa condensatori andati in molto meno tempo.
 
certo, la causa é sempre quella, cioé gli elettrolitici sottodimensionati ma se nelle alimentazioni lineari ne ho trovati pochi, questo non si puo dire per gli switching tenendo conto anche che la vita di un condensatore elettrolitico dipende da quante cariche/scariche subisce e se in un alimentatore lineare deve filtrare 50 o 100 creste al secondo, in uno switching ne deve filtrare decine di migliaia al secondo, infatti quei pochi alimentatori switching che mi sono abbassato a riparare sostituendo gli elettrolitici d'uscita cotti con equivalenti ma di tensioni superiori, funzionano ancora da anni e nessuno si é piu guastato.
 
Più che altro è il tempo che intercorre tra una cresta e l'altra. Più sono distanti, più il condensatore lavora. Quindi un condensatore "vive" di più con frequenze alte (KHz) rispetto alle basse (Hz).
 
io so il contrario esatto...e la riprova sta proprio nel vederli "gonfi" dopo pochi mesi di lavoro in certe alimentazioni consumer (vedasi pc, decoder, caricatori di telefonini, alimentazioni di tubi fluorescenti, ecc...) ma ripeto, basterebbe aumentare il voltaggio massimo di questi condensatori elettrolitici per farli durare moooolto di piu; io non credo che facciano cosi per risparmiare pochi centesimi sulla produzione, ma lo fanno semplicemente per limitare la vita del prodotto, costringendo cosi le persone a una continua spesa per sostituire l'apparecchio.
 
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Veramente io ho trovato molti piu' alimentatori lineari guasti che switching. Chiunque lavori da un po ricorda i centralini fracarro, quelli rossi....eri sicuro che finiva cosi', condensatore gonfio entro 2 anni dall'installazione. Per dire che di cavolate pure nei lineari ce ne sono a iosa. Il discorso tensione vale alla.stessa maniera. E non viene MAI rispettato.
 
E il parametro piu' importante e' la temperatura. Se usassero i 105 gradi o anche superiori non si guasterebbero. Se fai bollire l'elettrolita quanto vuoi che durino?
 
d'accordo, tuttavia (sara il ripple ad alta frequenza che li fa scaldare di piu) io di alimentatori ne ho riparati di piu switching in questi pochi anni che esistono, che lineari in tutta la mia vita; se poi qualcuno mi porta la dimostrazione che un alimentatore switching a parita di prezzo/prestazioni dura di piu di uno lineare si puo anche CANCELLARE questo thread.
 
Partiamo dal discorso principale che il condensatore serve per cedere energia durante il fronte in discesa della sinusoide, per poi ricaricarsi durante il fronte di risalita. Questo per fare in modo che tra una sinusoide e l'altra non vi sia mancanza di energia, e la tensione non è più pulsante ma in un certo qual modo continua.
A parità di frequenza, ad es. 50 Hz, se il condensatore è piccolo di capacità e/o insufficiente in base alla corrente di lavoro, si scarica velocemente causando la non linearità della tensione, inoltre subisce dei cicli di carica/scarica quasi completi. Questo porta all'asciugatura dell'elettrolita in pochissimo tempo, causando anche una diminuizione della tensione di lavoro.
Diversamente se la capacità è abbondante, non fa tempo a cominciare a scaricarsi che già il fronte di risalita lo ricarica nuovamente, e la linearità della tensione rimane pressoché costante. Questo fa anche sì che l'elettrolita dura molto più a lungo, mantenendo le caratteristiche di tensione di lavoro invariate.
Di contro però, occorre anche sapere che più la capacità è grossa, più sarà lo spunto di assorbimento all'atto dell'accensione, in quanto in condizioni di scarica completa, all'atto dell'accensione è come un corto circuito, sottoponendo a stress il ponte dei diodi, il trasformatore, le piste del circuito stampato, e soprattutto le saldature. Ma questo problema non si pone se l'alimentatore è acceso 24 ore su 24.
 
come ho appena scritto sopra gli elettrolitici che lavorano negli alimentatori switching tendono a scaldarsi parecchio, cosa ben diversa negli alimentatori lineari dive restano sempre FREDDI, basta metterci il dito sopra per renderesene conto e senza tanta teoria...!
 
come ho appena scritto sopra gli elettrolitici che lavorano negli alimentatori switching tendono a scaldarsi parecchio, cosa ben diversa negli alimentatori lineari dive restano sempre FREDDI, basta metterci il dito sopra per renderesene conto e senza tanta teoria...!

Scaldano parecchio perchè la funzione che hanno è un pò diversa da quelli lineari.
Mentre nei lineari lavorano a bassa tensione, negli switching vi sono quelli a monte che lavorano con tensioni elevate, e quelli a valle a bassa tensione. Entrambi lavorano a frequenze elevate, ma quelli a monte subiscono come dei cortocircuiti alla frequenza di oscillazione dello switching, causati dai diodi fast sul primario del trasformatore. Questi ultimi si trovano quasi sempre sotto stress trovandosi tra le fasi delle sinusoidi in ingresso (50 Hz) ed i picchi di cortocircuito dei diodi fast (KHz), e questo causa dei picchi di tensione (somma) più elevati della tensione di ingresso ai capi degli stessi. Se per questioni economiche sono di una tensione di lavoro giusto il necessario, inevitabilmente si surriscaldano riducendo la loro vita per via del decrescere della caratteristica della tensione di lavoro a causa dell'asciugatura dell'elettrolita. Quando la tensione di lavoro comincia a decrescere, ed essendo già al limite per questione di economicità, il condensatore comincia a gonfiarsi, fin quando arriva a livelli critici e lo stesso può anche scoppiare.
 
si ma é raro, il 99% degli elettrolitici guasti lo ho sempre trovati a valle del trasformatore negli alimentatori switching cioé in uscita; di fatto si scaldano e si seccano che é un piacere cosa, ripeto, rarissima negli alimentatori lineari.
 
si ma é raro, il 99% degli elettrolitici guasti lo ho sempre trovati a valle del trasformatore negli alimentatori switching cioé in uscita; di fatto si scaldano e si seccano che é un piacere cosa, ripeto, rarissima negli alimentatori lineari.

La cosa è molto strana, in quanto gli elettrolitici in uscita lavorano molto poco per via del "piccolo" buco che devono riempire. E' vero sì che si trovano a dover livellare un'onda quadra al posto di una sinusoidale, e la cosa è ben diversa, ma normalmente si trovano a lavorare nello stesso modo come nei lineari.
 
ma per niente, ripeto, é sufficiente sfiorarli con un dito per rendersene conto, poi ogniuno resta convinto di cio che crede...evidentemente tu ne hai riparati pochi, io moltissimi infatti questo thread l'ho aperto poroprio basandomi sull'esperienza (gia confermata da piu utenti) per evitare a chi ci legge di acquistarne uno, non certamente per stare a disquisire sulle teorie (poco pratiche in questi casi) come spesso leggo sul forum.
 
@Gherardo,

ne ho riparato giusto qualcuno, ma di tipo diverso e sul professionale (trasmettitori, ponti radio, strumenti, etc.), ma per impianti tv, nessuno.
Sia inteso che non voglio minimamente smentire ciò che dici ed affermi, perchè tu hai molta esperienza pratica in quel settore e li maneggi tutti i giorni e da anni, mentre io ne ho fatto giusto qualcuno ad amici.
Resta comunque il fatto che la complessità sia di funzionamento che circuitale di un alimentatore switching, per avere un misero 12V / 300mA, mi sembra molto più esposto alla probabilità di guasto rispetto ad un tradizinale alimentatore lineare per la sua semplicità costruttiva, e quindi meno propabilità di guasto.
 
ma infatti, mi sono sempre basato sulla statistica dei casi riscontrati, del resto bisogna tener conto che in questo thread stiamo parlando comunque di prodotti da 15 euro come alimentatori per ampli da palo.
 
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