Para-pa-”ponzi”, Gli Stati Fan Crack!

Stato
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Come sempre impeccabile il discorso di Tuner.

Per il resto, credo che l'Italia anche a livello culturale non potrà mai essere la Germania, anche dal punto di vista economico. Da noi i furbi e i corrotti abbondano, non siamo un paese anglosassone/teutonico ma latino..

Questo è un modo grezzo e sbrigativo per dire che i problemi economici (che cmq riguardano tutta europa) da noi non vengono risolti con le stesse misure che potrebbero invece esser messe in atto da un altro paese con caratteristiche diverse dal nostro.
 
concordo massera:
vedasi un certo omone grosso di nome Helmut Kohl, il padre dell'Europa (mica poco), messo SUBITO fuori gioco per aver commesso illecito. Fine. Kohl non esiste più. Chi sbaglia paga (in Germania). Non è che se sei fuori puoi rientrare dalla finestra (ossia con cariche differenti, no!).
e poi loro hanno il vantaggio di non aver ereditato il diritto romano (che da noi significa burocrazia).
Te lo vedi qui da noi un barone universitario essere licenziato (per abuso commesso) e dover fare l'autista degli autobus? lì l'ho visto.
 
E lì il problema.... molte situazioni irrisolte derivano anche da una mentalità tutta italiana..

Se, per esempio, io chiedo un rimborso irpef risultante dal Modello Unico, esso dovrebbe essere erogato entro 120 gg ma arriva dopo almeno 2 anni, e sono altri interessi da aggiungere ad esso (che i cittadini pagano). Inefficienza in molti settori.

Oltre alla corruzione, la criminalità è più diffusa rispetto alla Germania, ed è ovvio che ci siano differenze tra i 2 paesi che fanno si che i tedeschi nn si fidino tanto di noi.
 
si ma ciò che non va è che vorrebbero farci diventare tutti teutonici , che con tutto il rispetto non mi garba molto ,

le differenze culturali dovrebbero essere un plus per un'unione come quella europea invece stanno diventando un limite invalicabile
 
non si tratta di germanizzarci, ma di diventare AFFIDABILI: la vedo dura, anzi impossibile.

(diventare teutonici = promettere con un anticipo di 6 anni che il tal giorno in tale ora si inaugurerà una grande opera pubblica, e dopo 6 anni in quel giorno e in quell'ora, anticipati 6 anni prima, s'inaugura l'opera pubblica.
ad esempio così accadde con la berliner hauptbahnhof...nonostante anche itedeschi si appoggino a ditte che nel frattempo falliscono, ma la data è magicamente rispettata.
penso che loro abbiano nel sangue il deutschland ueber alles, e in nome di questo "principio di superiorità" agiscono facendo passare in secondo piano -anzi in decimo piano- le beghe interne tra partiti e gli ostruzionismi vari.

lì non sono tutti santi (anche se la percentuale di "furbi" è inferiore alla nostra, semplicemente perché fare il furbo non paga, diventi emarginato se fai il furbetto, non sei adorato ed imitato), ma come detto e dimostrato, se sbagli paghi (forse anche in modo esagerato).

semplificando: i tedeschi mi prendono in giro dicendo questo:
"anche noi vogliamo fare gli italiani, andare in pensione giovanissimi -babypensioni- ecc...e poi farci aiutare", questo in sintesi. E' comprensibile che non vogliano fare sacrifici per sollevare le sorti altrui.
 
Ufficialmente, almeno, "uber alles" indica una priorità (ovvero la Germania viene prima di tutto) e non una superiorità.
...il senso collettivo, ovvero civico, in altre parole che se va bene il sistema tutti coloro che vi appartengono ne traggono benefci, è esattamente ciò che manca a noi italiani, individui che in buona parte pensano alla Nazione solo come ad un qualcosa da sfruttare ed impoverire.
Peraltro, è anche improbabile che l'Europa potrà mai avere successo se nei cittadini del continente non nascerà un analogo sentimento verso l'unione stessa.
Da qui nasce la sensazione che con l'euro si sia messo il carro davanti ai buoi, nell'interesse di pochi, ma qui, c'è anche il solito limite dei tedeschi che non vedono altra via che "imporre" ad altri il loro modo di essere, dove invece, nel mondo, i "modi possibili" sono anche altri.
La mia sensazione è che è per l'Europa finirà male, ma che finirà male anche per i tedeschi, che dalla storia non imparano mai veramente la lezione, nemmeno loro...
(e se capiterà, come io temo, sarà la terza volta in un secolo o poco più)
 
sopron ha scritto:
..........

semplificando: i tedeschi mi prendono in giro dicendo questo:
"anche noi vogliamo fare gli italiani, andare in pensione giovanissimi -babypensioni- ecc...e poi farci aiutare", questo in sintesi. E' comprensibile che non vogliano fare sacrifici per sollevare le sorti altrui.

mentre gli altri devono fare sacrifici per salvre le loro banche :eusa_think:
qualcosa non torna :eusa_whistle:
 
Ovviamente non sono tutte rose e fiori in ogni dove, ma proprio ora che mia madre ha dovuto prendere la pensione di reversibilità dopo la scomparsa di mio padre (8 mesi fa) ho notato la differenza tra Italia e Germania.

Mio padre infatti aveva lavorato 2 anni in Germania ovest negli anni '60, e oltre a quella italiana aveva diritto a una parte di pensione tedesca, cosa che ovviamente valeva anche per la reversibilità.

Il ritardo nell'erogazione della stessa reversibilità a mia madre era dovuto ad un ritardo dell'invio dall'Inps di Latina della pratica in Germania: appena arrivate le carte, i tedeschi hanno dato l'ok in pochi gg...

A noi era anche arrivato un questionario con tantissime domande cui rispondere, perché volevano esser sicuri di molte cose.
 
Assemblea azionisti Generali:
"ci è costato più la buonuscita di Geronzi che Fukushima!"

(buonuscita Geronzi: 16 milioni euro, se-di-ci mi-lio-ni di eu-ro.
s'impone una rivoluzione? no, non è nel nostro stile...)
 
aldilà della sacrosanta indignazione 'etica' per lo sproposito, c'è da dire che, in un libero mercato, non c'è nulla di male se una società PRIVATA decide di liquidare in tal misura un suo ex-dipendente...
lo scandalo, a mio avviso insopportabile, è quando tali liquidazioni provengono da enti pubblici, per dipendenti (dirigenti) pubblici a fine carriera, e si tramutano sempre in pensioni d'oro, a carico del contribuente.

Aggiungo che, sempre in virtù del Libero Mercato in Libero Stato, se ci fosse una 'pressione' fiscale più equa, se "rendite" (perchè a mio avviso non è un "reddito") così elevate fossero tassate all'erogazione all'80% (avete letto bene: OTTANTA) ne trarrebbero beneficio tutti (conti dello Stato, contribuenti, aziende, pensionati etc. etc.)

Penso che, in fin dei conti, un ex-dirigente-pensionato con tre milioni e seicentomila euro netti potrebbe campare dignitosamente fino alle fine dei suoi giorni (+la pensione mensile che, credo, sia rapportata agli emolumenti sin qui percepiti e all'incarico professionale ricoperto)
 
Intanto un altro imprenditore si è ammazzato in Sardegna dopo essere stato obbligato a licenziare pure i suoi figli che erano suoi dipendenti.

E in Liguria, dopo il fallimento del ponte del 25 Aprile, anche il ponte del 1° Maggio è da bollettino rosso. Poche presenze, poche prenotazioni negli alberghi.

Se il trend negativo si dovesse ripetere anche nella stagione estiva, a settembre ci sarà quasi sicuramente una bella mazzata di tagli al personale.
 
Il problema è che in questo cosiddetto libero mercato (che libero non è, visto che manca completamente un livello di pari opportunità) le decisioni aziendali delle società più importanti ed influenti sono demandate a personaggi che non corrono alcun rischio d'impresa e che decidono (a proprio favore, con largo anticipo), anche quelle che saranno le loro condizioni di uscita.
Ovvio che in queste condizioni si sviluppino distorsioni come quelle di Lehmann Brothers (cito questa perchè è eclatante, ma l'elenco è lungo e non riguarda solo aziende fallite) dove lo scopo principale di chi ha il comando, è sfruttare la posizione raggiunta a proprio personale beneficio, cosa che sempre più spesso non collima con quello dell'azienda, degli azionisti, dei dipendenti, dei clienti, dei fornitori, degli Stati.
Non è (solo) un problema etico ma una situazione che sta diventando insostenibile e che porterà il mondo verso una catastrofe.
 
Mi sembra la discussione più adatta per parlarne...
Si parla spesso di tagliare le spese pubbliche piuttosto che ammazzarci di tasse, oggi in Sardegna abbiamo un occasione d'oro, infatti si voteranno 10 referendum regionali per abolire le nuove 4 province, per abolire le 4 province storiche, per la riduzione dei consiglieri regionali da 80 a 50, per ridurre le indennità dei consiglieri regionali (al momento i più pagati d'Italia), per eliminare i consigli di amministrazione degli enti, per l'elezione diretta del presidente della regione attraverso lo strumento delle primarie normate per legge, ed infine per riscrivere lo statuto sardo attraverso un assemblea costituente da eleggere. Alcuni quesiti sono consultivi, e altri sono abrogativi, e consentirebbero di tagliare la spesa pubblica.

Essendo un referendum regionale il quorum e del 33%, non e difficile arrivarci anche se non se ne e parlato molto.
 
Speriamo in un esito postivo dei referendum Sardi perchè questo potrebbe essere la testa di ponte di quello che potrebbe essere definito il D-Day contro la casta, dato che poi potrebbe essereci un effetto domino in molte altre regioni :eusa_pray:
 
a mezzogiorno l'affluenza è piuttosto bassina siamo a poco meno dell'8%
 
Edit: è stato raggiunto il quorum nel referendum... si deve solo sperare che adesso si applichi la volontà del popolo nel minor tempo possibile.
 
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LuProduction ha scritto:
Edit: è stato raggiunto il quorum nel referendum... si deve solo sperare che adesso si applichi la volontà del popolo nel minor tempo possibile.

meno male...ma purtroppo ultimamente i referendum si fanno si spendono soldi e poi la volontà del popolo...si veda il cambio di nome riguardo i finanziamenti ai partiti...il fatto che son già due volte che diciamo no al nucleare e altre "amenità"
 
LuProduction ha scritto:
Edit: è stato raggiunto il quorum nel referendum... si deve solo sperare che adesso si applichi la volontà del popolo nel minor tempo possibile.
Sarà la sfida di cappellacci... Lui è stato uno dei sostenitori e ci ha messo la faccia
Comunque sui referendum abrogativi (quelli riguardanti le 4 province di recente istituzione), avranno effetto immediato (ricorsi permettendo), e si deve procedere in tempo breve allo scorporo. Come è anche valido il referendum abrogativo sull'indennità dei consiglieri regionali. Ci vorranno delle leggi per l'attribuzione degli enti

Per la riduzione dei consiglieri regionali da 80 a 50, e per l'eliminazione delle 4 province storiche i referendum erano consultivi (serve solo per sondare la volontà popolare), comunque cappellacci ha assicurato che se vincerà il si (ormai ha vinto il si) si procederà all'eliminazione delle province storiche e ridefinire la gestione degli enti che gestivano le province (qualcosa passerà in gestione alla regione, qualcosa ai comuni).


Più che altro adesso mi aspetto una valanga di ricorsi dalle province
 
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