Il problema generale è che, ormai da anni, investire denaro in attività non finanziarie/speculative NON è remunerativo del capitale.
Il secondo problema è che la finanza ha prima creato questa condizione per attrarre capitali, poi inventato strumenti perche pochi traessero profotti dalla perdite finanziarie di molti.
Il terzo problema è che quando le perdite hanno superato di gran lunga la capacità di rimborso del creditore, tutto il settore finanziario ha rischiato di saltare, ma siccome è il settore bancario a finanziare gli stati sul mercato primario, ecco che queste perdite sono state "girate" ai cittadini, che stanno perdendo risparmi, servizi e pensioni, per continuare ad ingrassare proprio coloro i quali hanno portato al disastro.
Il quarto problema è che, nonostante quanto sia successo ed i buoni propositi del 2009 (andare a rileggersi le dichiarazioni dei big del pianeta, dopo lehmann brothers) nessuno ha imposto alla finanza neppure una minima restrizione, così che siamo di nuovo al punto uno, cioè che investire denaro in attività non finanziarie/speculative NON è remunerativo del capitale.
Il problema euro è solo un ulteriore guaio specifico di un'area che si è deliberatamente e scioccamente privata della possibilità di usare lo strumento monetario, per cui ha un ulteriore handycapp nel gestire crisi finanziarie e di recessione. Non serve un master in economia per capire che le politiche monetarie buone per la Germania sono letali per i Piigs, così come che quelle utili a questi vanno a danno dei tedeschi.
Il problema spread è uno fra i tanti, ma farlo diminuire senza battere moneta equivale solo a caricare di ulteriore debito gli stati sotto una altra forma, perchè se la massa monetaria non cambia, alla fine, ciò che ha speso la BCE per far calare lo spread dovrà essere rimborsato dagli stati. Le risorse che si creano facendo diminuire gli interessi sul debito, aumentano però il debito in conto capitale, sotto forme di fondi che vanno a coprire gli acquisti di titoli per far scendere i tassi.
Non siamo nè sul fondo della crisi, nè tantomeno vicini alla ripresa: il peggio deve ancora venire e sarà causato dalla recessione, dalla disoccupazione e dallo smantellamento del welfare, unitamente a quella tanto temuta inflazione, che ci sarà eccome.
...i festeggiamenti per il calo degli spread di questi giorni sono completamente fuori luogo, perchè quello adottato dalla BCE è un palliatico che non cura affatto il problema di fondo, cioè la disomogeneità fra gli ststi membri dell'euro.
La "cura" gnerele sarebbe mettere i paletti alla finanza e farla rientrare in un recinto di regole precise, cosicchè il futuro delle nazioni torni ad essere indirizzato al bene comune dei cittadini e non a quello di pochi grandi soggetti che muovono enormi masse di denaro.
Quella per la zona euro, decidere se si vuole intraprendere un percorso di integrazione politica ed economica oppure no.
La coperta è corta....
