Para-pa-”ponzi”, Gli Stati Fan Crack!

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Probabilmente tuo cugino non si interessa di politica, perchè oltre al salone attiguo alla reception e dove spesso si fa anche colazione, il termine ha la stessa valenza che gli diamo noi, anche nel mondo anglosassone.
Anzi, quel significato nasce proprio li.
;)

massera ha scritto:
OT. Mio cugino, italo-canadese, non è mai riuscito a capire perché i gruppi che influenzano la politica e l'economia vengono chiamati "lobbies".
Infatti in inglese la "lobby" è semplicemente l'atrio o la sala d'aspetto di un albergo, o magari di uno studio.
 
massera ha scritto:
Anche se hanno cambiato nome è la sostanza che non è cambiata.
Per come sono ora credo siano enti inutili.

xkè anche lì vogliono fare all'americana...con filosofiche domande...dove ti vedi tra 10 anni(e devi dimostrare intraprendenza ma non troppa e mai sfacciato), quali sono i tuoi pregi e altre cavolate del genere, quando sappiamo benissimo che i primi ad essere chiamati sono gli amici degli amici...e gli stessi che cercano di dare qualcuno arrivano alla persona...col passaparola. ovvimanete mi riferisco alle piccole realtà non certo alla grande azienda dove anche lì assumono gente dopo il colloquio con psicologo di fama mondiale:doubt:

ma coi bei contratti che si sono inventati dove ti possono dare la pedata nel sedere anche dopo secoli di lavoro... io mi chiedo a cosa servano tutte ste manfrine, inoltre un centro per l'impiego spesso non fa affatto selezione, che poi la deve rifare il datore. quindi tanto vale portare curriculum a mano
 
I contratti di lavoro che si offrono di qusti tempi sono quasi tutti a tempo determinato (6 mesi per 3 volte, anzichè due, con le modifiche dell'ultimo governo), la maggior parte dei quali forniti da societa di lavoro in affitto, così che l'azienda non assume neppure.

Il problema non è la flessibilità o la possibilità di licenziare, perchè di fatto se la sono già creata, ma lo squilibrio immenso tra offerta (minima) e richiesta (grande e crescente) di lavoro, dove per un singolo annuncio di lavoro (per giunta precario) i candidati sono centinaia, così che le aziende e le agenzie di selezione si permettono di cercare requisiti praticamente impossibili, con retribuzioni assolutamente ridicole.

Se non si fa qualcosa per rilanciare economia ed imprenditoria, praticamente non se ne può uscire, nè dalla crisi nè dall'aumento degli inoccupati.

D'altra parte è difficile trovare le risorse per farlo, quando per oltre 30 anni ci siamo impoveriti mentre ci facevamo governare da chi ci raccontava che eravamo il paese di bengodi.
Dal 94 ad oggi, mentre si perdeva ogni anno il treno della competitivita e punti di PIL, ci piaceva ascoltare la favola che i guai erano tutti esterni, la colpa era delle torri gemenlle, che comunque stavamo benissimo, o che la crisi non c'era, o che sì, c'era stata, ma l'avevamo già superata meglio di altri.
 
Torniamo all'agricoltura e buttiamo nel fuoco i nostri titoli di studio , tanto è solo carta straccia .
Non sto scherzando , io sto pensando di farlo veramente , mi affitto o compro un pezzetto di terra e ci coltivo quello che voglio per il mio consumo , all'inizio , in seguito magari .... mi allargherei .
 
Tuner ha scritto:
I contratti di lavoro che si offrono di qusti tempi sono quasi tutti a tempo determinato (6 mesi per 3 volte, anzichè due, con le modifiche dell'ultimo governo), la maggior parte dei quali forniti da societa di lavoro in affitto, così che l'azienda non assume neppure.

Il problema non è la flessibilità o la possibilità di licenziare, perchè di fatto se la sono già creata, ma lo squilibrio immenso tra offerta (minima) e richiesta (grande e crescente) di lavoro, dove per un singolo annuncio di lavoro (per giunta precario) i candidati sono centinaia, così che le aziende e le agenzie di selezione si permettono di cercare requisiti praticamente impossibili, con retribuzioni assolutamente ridicole..

Con tutto il rispetto per la tua idea, mi pare cmq. un pò troppo unilaterale. Ci sarebbero tante discussioni da considerare.....
 
stefio ha scritto:
Torniamo all'agricoltura e buttiamo nel fuoco i nostri titoli di studio , tanto è solo carta straccia .
Non sto scherzando , io sto pensando di farlo veramente , mi affitto o compro un pezzetto di terra e ci coltivo quello che voglio per il mio consumo , all'inizio , in seguito magari .... mi allargherei .

Io ne ho già diversi di terreni, e qualche volta mi "diletto", più che altro per aiutare mia madre che ora è rimasta sola.. se devo dire la verità fare l'agricoltore non è che mi piaccia molto.
 
Tuner ha scritto:
I contratti di lavoro che si offrono di qusti tempi sono quasi tutti a tempo determinato (6 mesi per 3 volte, anzichè due, con le modifiche dell'ultimo governo), la maggior parte dei quali forniti da societa di lavoro in affitto, così che l'azienda non assume neppure.
E quelli più importanti quasi tutti localizzati a Roma o Milano, dove non è sempre possibile andare per tutti senza avere un "appoggio", anche solo temporaneo.
Il problema non è la flessibilità o la possibilità di licenziare, perchè di fatto se la sono già creata, ma lo squilibrio immenso tra offerta (minima) e richiesta (grande e crescente) di lavoro, dove per un singolo annuncio di lavoro (per giunta precario) i candidati sono centinaia, così che le aziende e le agenzie di selezione si permettono di cercare requisiti praticamente impossibili, con retribuzioni assolutamente ridicole.
Ci sono molti più diplomati e laureati di una volta, e quindi c'è un'ampia "concorrenza" per pochi posti di lavoro.

Se non si fa qualcosa per rilanciare economia ed imprenditoria, praticamente non se ne può uscire, nè dalla crisi nè dall'aumento degli inoccupati.
Parole sante.
D'altra parte è difficile trovare le risorse per farlo, quando per oltre 30 anni ci siamo impoveriti mentre ci facevamo governare da chi ci raccontava che eravamo il paese di bengodi.
Dal 94 ad oggi, mentre si perdeva ogni anno il treno della competitivita e punti di PIL, ci piaceva ascoltare la favola che i guai erano tutti esterni, la colpa era delle torri gemenlle, che comunque stavamo benissimo, o che la crisi non c'era, o che sì, c'era stata, ma l'avevamo già superata meglio di altri.

Questo secondo me è solo uno dei tanti problemi e aspetti della questione, e la colpa secondo me è di tutta la classe politica nel suo complesso, e non solo di un soggetto in particolare.
 
Ultima modifica:
Tuner ha scritto:
Probabilmente tuo cugino non si interessa di politica, perchè oltre al salone attiguo alla reception e dove spesso si fa anche colazione, il termine ha la stessa valenza che gli diamo noi, anche nel mondo anglosassone.
Anzi, quel significato nasce proprio li.
;)

A dir la verità si interessa un pò anche lui, ma il fatto è che lavora molto e quindi non ha sempre tempo per queste cose.
Diciamo che si interrogava sull'origine della parola, faceva più un discorso "linguistico".
 
Burchio ha scritto:
ma coi bei contratti che si sono inventati dove ti possono dare la pedata nel sedere anche dopo secoli di lavoro... io mi chiedo a cosa servano tutte ste manfrine, inoltre un centro per l'impiego spesso non fa affatto selezione, che poi la deve rifare il datore. quindi tanto vale portare curriculum a mano

Tutti quei tipi di contratto sono nati per cercare di far emergere il "nero" e per dare una possibilità di lavorare a qualcuno che magari non sarebbe mai stato assunto da imprese (per es per i lavori stagionali).
Credo però che dovrebbero cercare di ridurre le varie tipologie di contratto, lasciandone solo qualcuna, anche se il problema del costo del lavoro sembra essere insormontabile da noi.
 
Intendiamoci, non è che i guai siano iniziati negli anni 90, perchè il "guasto" sistemico di spese incongrue ed investimenti sballati risale a molto tempo prima, con un inizio nei primi anni 70 ed un'accelerazione devastante a datare dai primi anni 80, quando per certi atteggiamenti non ci fu nemmno più il pudore della vergogna, una stagione ingloriosamente terminata con un lancio di monetine...

Credo però che sia indubitabile come, anzichè rendere le persone consapevoli e correggere il problema ereditato, chi ha governato negli ultimi 20 anni abbia dipinto una realtà inesistente senza per nulla correggere le devianze distruttive precedenti, nonostante la situazione stesse palesemente degenerando.
Anzi, chiunque tentasse di avvisare della situazione e dei pericoli, veniva additato come mentitore e sabotatore, cosa che denota o un'irresponsabilità di fondo, od un disinteresse, od un'incapacità a fare valutazioni.
Personalmente propendo per l'ipotesi del disinteresse verso il bene comune, dove il quieto vivere ed il mettere lo sporco sotto al tappeto, era funzionale allo scopo.
:evil5:

massera ha scritto:
Questo secondo me è solo uno dei tanti problemi e aspetti della questione, e la colpa secondo me è di tutta la classe politica nel suo complesso, e non solo di un soggetto in particolare.
 
C'è poco da discutere e molto da fare... subito.
...e per far subito, bisogna cominciare, quindi semplificare e quantomeno provare.

Il problema è che in Europa ed in Italia abbiamo mentalità bizantine ed impieghiamo talmente tanto tempo ad agire, che dopo aver finalmente considerato "tutto" agiamo malamente, perchè intanto sono cambiati gli scenari.

...senza contare che i centri di potere mettono sempre al primo posto la loro sopravvivenza, anteponendola al bene collettivo.
:evil5:

davidRN ha scritto:
Con tutto il rispetto per la tua idea, mi pare cmq. un pò troppo unilaterale. Ci sarebbero tante discussioni da considerare.....
 
Tuner ha scritto:
Intendiamoci, non è che i guai siano iniziati negli anni 90, perchè il "guasto" sistemico di spese incongrue ed investimenti sballati risale a molto tempo prima, con un inizio nei primi anni 70 ed un'accelerazione devastante a datare dai primi anni 80, quando per certi atteggiamenti non ci fu nemmno più il pudore della vergogna, una stagione ingloriosamente terminata con un lancio di monetine...
Quelle persone hanno fatto crescere il debito, è vero, ma sono riuscite a dare lavoro a tutti o quasi, tenendo presente che poi più stipendi portano anche più entrate nelle casse dello stato (grazie ai consumi che aumentano).
Poi è chiaro che la pacchia doveva finire, perché se fai tutto a debito prima o poi il sistema implode in sé stesso, ma se non ci fossero state le tangenti il debito sarebbe stato sicuramente più basso e forse "sopportabile" (sottolineo il forse).
Credo però che sia indubitabile come, anzichè rendere le persone consapevoli e correggere il problema ereditato, chi ha governato negli ultimi 20 anni abbia dipinto una realtà inesistente senza per nulla correggere le devianze distruttive precedenti, nonostante la situazione stesse palesemente degenerando.
Anzi, chiunque tentasse di avvisare della situazione e dei pericoli, veniva additato come mentitore e sabotatore, cosa che denota o un'irresponsabilità di fondo, od un disinteresse, od un'incapacità a fare valutazioni.
Personalmente propendo per l'ipotesi del disinteresse verso il bene comune, dove il quieto vivere ed il mettere lo sporco sotto al tappeto, era funzionale allo scopo.
:evil5:
In effetti c'è un paradosso... quando era scoppiato lo scandalo tangenti e si era poi allargato a macchia d'olio, si arrivava a dire "Maledetti ladri, vi hanno beccato.." eccetera.
Probabilmente nessuno poteva pensare che a distanza di 20 anni verso il sistema politico o verso gran parte di esso ci sarebbe stato lo stesso odio (se non superiore).
 
Tuner ha scritto:
Il problema è che in Europa ed in Italia abbiamo mentalità bizantine ed impieghiamo talmente tanto tempo ad agire, che dopo aver finalmente considerato "tutto" agiamo malamente, perchè intanto sono cambiati gli scenari.

...senza contare che i centri di potere mettono sempre al primo posto la loro sopravvivenza, anteponendola al bene collettivo.
:evil5:

Triste verità...
 
SuperRobbini ha scritto:
P.S
Massera, spero di averti aiutato nell'impresa di chiarire i tuoi dubbi linguistici.

Più che a me, a mio cugino, diciamo..:D
In effetti lui mi ha detto che in Canadà non si usava, almeno fino a che ci ha vissuto lui (1991), la parola "lobby" per parlare di un gruppo di potere che influenza la politica, ma a quanto pare era un discorso di lingua corrente perché pare che in Inglese ora il termine venga usato regolarmente per quello.

Intanto io penso una cosa... che in autunno va a finire che si ritorna a votare, perché chi vince ora non credo riuscirà a governare a meno che non ci siano i soliti "inciuci" all'italiana, e quindi le riforme che dovrebbero dare una mano anche al nostro sistema economico per ora potrebbero andare a farsi benedire.
 
Da quello che sento in giro (intendo con le mie orecchie, perchè dei sondaggi non mi fido proprio), l'insofferenza verso certa politica è notevole, forse più che nel 92.
Complice la crisi perdurante ed il portafoglio leggero (con le difficoltà oggettive non si ragiona come quando le cose vanno bene), ma anche questa legge elettorale, "studiata" quando il mantra era che tutto andava bene e che serviva a proteggere lo status quo, potrebbero verificarsi risultati alquanto sorprendenti.
 
esiste la possibilità, dato questo allontanamento dalla politica degli italiani, che un uomo forte e carismatico ci trascini in un baratro come nel 22?
 
I tempi sono cambiati.. :D

Piuttosto ci sono già stati uomini forti e carismatici che ci hanno trascinato in un baratro, anche recentemente, senza scomodare "Lui"..:badgrin: :5eek:

Io direi che un certo movimento prenderà una buona percentuale, a fianco dei partiti classici, anche perché i disoccupati che non vedono via d'uscita dalla loro situazione e gli "scontenti" in generale finiranno a votare per esso.

Quanto al tema economico, quella che sta più a cuore a me e ad altri (che poi è l'argomento del 3d) per il momento vedo solo promesse vaghe e sfumate (forse perché non sanno cosa dire, tranne qualcuno che le spara grosse come palle di cannone :biggrin: ), quindi vedremo.
 
Direi che il mito del superuomo sia storicamente superato e che gli italiani, per quanto incorreggibili in certi difetti, abbiano avuto a disposizione nuovi strumenti di conoscenza per vaccinarsi.
Il discorso potrebbe cambiare se la situazione economica dovesse degenerare a livelli greci, perchè con la fame e la disperazione si finisce per ragionare "di pancia".
Nonostante tutto, lontanamente non siamo la Grecia e dovremmo aver capito per tempo che procedere ai tagli lineari, solo per rassicurare i creditori, fa avvitare in una recessione senza speranza.

Maxicono ha scritto:
esiste la possibilità, dato questo allontanamento dalla politica degli italiani, che un uomo forte e carismatico ci trascini in un baratro come nel 22?
 
:D speriamo.

Mi fa paura che il certo movimento non abbia una gerarchia ben precisa come un partito, un governo senza un capo di partito lo vedo debole.

Sperem! :)
 
Maxicono ha scritto:
:D speriamo.

Mi fa paura che il certo movimento non abbia una gerarchia ben precisa come un partito, un governo senza un capo di partito lo vedo debole.

Sperem! :)

Ci sarebbe molto da discutere e ragionare su questo aspetto, ma forse andremmo OT.
Diciamo che quel movimento somiglia, fatte le debite proporzioni, a certi movimenti degli anni '60 e parte dei '70, composti soprattutto da giovani che pensavano che si potesse costruire un mondo migliore di quello che si stava vivendo. Loro non ci sono riusciti perché sconfitti da tanti fattori, a cominciare dal progresso tecnologico. Ora non saprei dire.

Per il rilancio dell'economia davvero servirebbe un mondo migliore.
 
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