E' una "pirl@ta", mi si consenta il termine, perchè anche riducendo del 99% le tasse sulle imprese, i costi dovuti al sistema che le circonda, farà sì che le uniche attività a poterne beneficiare, saranno quelle che già esportano.
Dato che l'unico prodotto esportabile, laddove i costi sistemici sono elevati e la moneta forte, è solo l'alta tecnologia od il lusso, ciò significa avvantaggiare imprese che non hanno un particolare bisogno, senza peraltro risolvere il problema di tutte le altre attività e servizi, che necessitano del mercato interno per esistere e persistere.
Ridurre i servizi, implica che i singoli devono destinare una parte maggiore delle loro risorse a spese primarie ed inevitabili, come ad esempio la salute. Ciò significa ancor meno possibilità di mercato interno, senza contare cosa potrebbe venir a costare allo stato ed alle imprese una popolazione che non fa più prevenzione o che diventa diffusamente affetta da patologie non curate.
La cinesizzazione dell'Europa, con una diminuzione delle retribuzione dovuta alla precarizzazione, è la più grande fesseria di questo inizio millennio.
Bisogna infatti essere stupidi od in malafede per credere di poter contrastare paesi che traggono la loro forza da situazioni in cui tutto è permesso all'impresa, le tasse quasi non esistono, e la manodopera è abituata a vivere con meno dell'essenziale, il tutto condito da politiche monetarie fortemente espansive di sottovalutazione del valore reale (es Reminbi) o aggiustate da un'inflazione pilotata.
Per quanti ricchissimi possano esistere, non si può impiegare la popolazione mondiale per loro, dato che saranno sempre un numero ridicolmente esiguo per sostenere l'industria ed il mercato globale.
O si entra nell'ordine di idee che bisogna stoppare la finanza, ovvero rendere non così remunerativa e garantita la rendita di posizione rispetto agli investimenti materiali, o si tornerà fatalmente alle era pre industriale, in modo sempre più cruento e drammatico.
Se il capitalismo industriale può essere criticabile, quello finanziario è ancora più sconvolgente, per gli effetti devastanti che produce a fronte di nessun beneficio sociale.
massera ha scritto:
Altra notizia degna di rilievo, secondo me, è la decisione della Gran Bretagna di voler tagliare le tasse sulle imprese di una percentuale che varia dall'1 al 20 per cento, come risulta dalla finanziaria del 2013, ovviamente quella anglosassone.
Qualcuno farà notare che questa manovra ridurrà ulteriormente i servizi sociali... ma sarebbe salutare anche per l'Italia una riduzione della pressione fiscal, soprattutto se teniamo conto degli sprechi pubblici che sono da noi
Pare intanto che il taglio delle province in Sicilia sia stato approvato oggi.