è un ragionamento attualissimo...
quelli che citi tu infatti sono Italiani e non veri cittadini del Paese in cui hanno scelto di stabilirsi (vedi diversi Italo-Canadesi delle vecchie generazioni...non sono integrati, non parlano nemmeno sufficientemente le lingue uffciali di quel Paese...e infatti non hanno gli stessi diritti di tutti i Canadesi DOC, specie in fatto di eleggibilità a cariche pubbliche)...
non è un presupposto sbagliato...e tra l'altro è praticato da molti Paesi più civili del nostro (buono solo per dichiarazioni di principio senza tener conto della dura realtà)...
ad esempio, prova ad andare in un Paese a maggioranza Islamica e a farti beccare con una birra in mano o, se fossi una donna, ad andare in giro in minigonna e senza velo...
oppure prova ad andare in Cina e a parlare pubblicamente di politica, libertà e questioni "di sistema"...
poi ne riparliamo di quali presupposti sono sbagliati e/o superati...
io sarò anche poco "ospitale", ma sono per il modello Svizzero (e Svedese)...per avere la cittadinanza di quei Paesi, ci vogliono almeno 7/8 anni di residenza e si deve superare un vero esame di Stato su Lingua, Storia, Geografia e Diritto (oltre a dover sempre osservare altri adempimenti "sociali" relativi ad aspetti di legalità ed educazione dei figli)...altrimenti, puoi sempre continuare a viverci, ma come ospite (straniero) con tutti i diritti ma anche tutte le limitazioni del caso...
e se gli Italiani sono ignoranti nei principi fonamentali che riguardano il loro stesso Paese, non è certo una giustificazione per "sdoganare" queste mancanze...tutti dovrebbero essere obbligati a conoscere almeno le basi su cui si fonda il Paese in cui scelgono di stare, a maggior ragione chi ci arriva da fuori chiedendo ospitalità...questa è civiltà, per me...
ora mi fermo, perchè temo che nessuno dei 2 cambierà comunque idea e anche perchè siamo decisamente OT e probabimente pure contro le regole del Forum (visto che stiamo scivolando verso discorsi "politici")...