Sei Nazioni 2013 tutto su SkySport

marcobremb ha scritto:
A dir la verità le critiche per le convocazioni di Balo ed El-Shaarawy io nn le ho mai sentite

bastava che ieri ti guardavi il sito di corriere e gazzetta....definendo balo e il faraone come i "nuovi italiani" quando sono italiani nati in italia più di orquera,mclean, parisse......ma nel rugby nessuna critica od osservazione
 
gigio82 ha scritto:
Altro "errore/orrore", visto che l'Eire identifica solo la Repubblica d'Irlanda (quella cattolica, per intenderci), quando sanno tutti (a parte te, evidentemente) che la loro nazionale comprende anche la cosiddetta Irlanda del Nord (o Ulster), che fa parte del Regno Unito:evil5:

si hai ragione....irlanda perchè ( bellezza solo del rugby stranamente non nel calcio ) comprende..anche l'irlanda del nord-ulster....certo che lo sapevo ma scrivendo di fretta......lapsus...
meglio il lapsus che il razzismo
 
uomo.dalle.7.stelle ha scritto:
gli oriundi c'erano già negli anni '30 nella nazionale di calcio e dopo quasi 100 anni stiamo ancora a parlare di questo...spero un giorno di vedere 11 Balotelli o 15 Orquera o 6 Zaytsev o 5 Hackett in una nazionale italiana.

mi da solo fastidio da mezzo straniero che questo fattore degli oriundi vi sia criticato nel calcio e non nel rugby o addirittura nel basket

ma balotelli e el sharawy (il colmo del colmo) non sono stranieri ma politicamente italiani ....questo non sopporto che li si definisca "nuovi italiani" quando sono italiani e non sono neanche oriundi,,,,,ma forse danno più fastidio perchè sono di origine africana
 
redpower ha scritto:
Beh, qua l'hai sparata un po' grossa. Se io vado a vivere in un altro Paese, e metto su famiglia, i miei figli dovrebbero avere la nazionalità di origine dei genitori, quando invece vivranno sempre o per la stragrande maggioranza nel nuovo Paese?
Poi mi fai capire cosa c'entra la politica in tutto questo? E' un discorso di civiltà, che molti in Italia non sono in grado di comprendere.

infatti la politica centra poco....i figli in questione dovrebbero avere una doppia nazionalità--------io ad 18 anni potevo scieglierla ma stupidamente non lo fatto...l'italia è un paese strano.....
 
redpower ha scritto:
Beh, qua l'hai sparata un po' grossa. Se io vado a vivere in un altro Paese, e metto su famiglia, i miei figli dovrebbero avere la nazionalità di origine dei genitori, quando invece vivranno sempre o per la stragrande maggioranza nel nuovo Paese?

sì, saranno sempre figli della cultura da cui provengono...
poi, se dimostreranno di essere completamente integrati anche nella realtà in cui vivono (e solo in quel caso), allora potranno essere considerati anche veri cittadini del posto "di elezione", con tutti i diritti del caso...

redpower ha scritto:
Poi mi fai capire cosa c'entra la politica in tutto questo? E' un discorso di civiltà, che molti in Italia non sono in grado di comprendere.

c'entra...perchè "moralmente" se vogliamo la cittadinanza di ognuno è quella che "ci si sente nel cuore"...ma dal punto di vista pratico e legale è invece solo una questione politico-amministrativa, quindi deve essere gestita su quelle basi...

e, se permetti, per me la dimostrazione di civiltà fondamentale è la volontà e l'impegno all'integrazione...chi si reca in un posto, deve prima dimostrare di saper e voler vivere secondo le leggi, gli usi ed i costumi locali prima di maturare il diritto di decidere del destino di quel luogo, non pretendere tutti i diritti e di importare le vecchie abitudini...
ed è assurdo anche voler concedere tutto ciò "a prescindere", che è l'atteggiamento di molta parte politica Italiana (e solo perchè sono convinti di intercettare la maggior parte di quei voti irresponsabilmente concessi)...

883 ha scritto:
...i figli in questione dovrebbero avere una doppia nazionalità...

ma non necessariamente...la cittadinanza (di quello che è a tutti gli effetti un Paese diverso da quello secondo la cui cultura si è cresciuti) deve essere concessa solo dopo la consapevole maturazione della volontà di essere cittadini di quel (nuovo) Paese e dopo piena dimostrazione di essersi integrati (quindi dopo aver completato almeno tutto il percorso scolastico obbligatorio, non prima)...:evil5:
 
phelps ha scritto:
sì, saranno sempre figli della cultura da cui provengono...
poi, se dimostreranno di essere completamente integrati anche nella realtà in cui vivono (e solo in quel caso), allora potranno essere considerati anche veri cittadini del posto "di elezione", con tutti i diritti del caso...

Ragionamento sbagliato e superato dalla storia. Ci sono molti italiani che non sono integrati nella realtà in cui vivono, pur essendo pienamente italiani.


phelps ha scritto:
c'entra...perchè "moralmente" se vogliamo la cittadinanza di ognuno è quella che "ci si sente nel cuore"...ma dal punto di vista pratico e legale è invece solo una questione politico-amministrativa, quindi deve essere gestita su quelle basi...

e, se permetti, per me la dimostrazione di civiltà fondamentale è la volontà e l'impegno all'integrazione...chi si reca in un posto, deve prima dimostrare di saper e voler vivere secondo le leggi, gli usi ed i costumi locali prima di maturare il diritto di decidere del destino di quel luogo, non pretendere tutti i diritti e di importare le vecchie abitudini...
ed è assurdo anche voler concedere tutto ciò "a prescindere", che è l'atteggiamento di molta parte politica Italiana (e solo perchè sono convinti di intercettare la maggior parte di quei voti irresponsabilmente concessi)...

Parti da un presupposto sbagliatissimo: lo straniero deve dimostrare l'impegno all'integrazione. Ma scusa, oltre alla lingua cosa dovrebbero conoscere? La storia e la geografia? Se la vai a chiedere a molti ragazzi italiani, anche laureati, non sanno nulla nè di geografia nè, cosa ancor più grave, della storia del nostro Paese, perchè pretenderla invece dagli stranieri? Per principio, per dispetto, per preconcetto?
 
Non siamo nei USA da noi non bisogna superare nessun test, se hai un parente italiano tu diventi italiano, nel Rugby l'unica cosa che bisogna cambiare e la regola dei equiratati per il resto non IRB non puo fare nulla....comunque siamo andando ampliamenti OT e
 
redpower ha scritto:
Ragionamento sbagliato e superato dalla storia. Ci sono molti italiani che non sono integrati nella realtà in cui vivono, pur essendo pienamente italiani.

è un ragionamento attualissimo...
quelli che citi tu infatti sono Italiani e non veri cittadini del Paese in cui hanno scelto di stabilirsi (vedi diversi Italo-Canadesi delle vecchie generazioni...non sono integrati, non parlano nemmeno sufficientemente le lingue uffciali di quel Paese...e infatti non hanno gli stessi diritti di tutti i Canadesi DOC, specie in fatto di eleggibilità a cariche pubbliche)...

redpower ha scritto:
Parti da un presupposto sbagliatissimo: lo straniero deve dimostrare l'impegno all'integrazione. Ma scusa, oltre alla lingua cosa dovrebbero conoscere? La storia e la geografia? Se la vai a chiedere a molti ragazzi italiani, anche laureati, non sanno nulla nè di geografia nè, cosa ancor più grave, della storia del nostro Paese, perchè pretenderla invece dagli stranieri? Per principio, per dispetto, per preconcetto?

non è un presupposto sbagliato...e tra l'altro è praticato da molti Paesi più civili del nostro (buono solo per dichiarazioni di principio senza tener conto della dura realtà)...
ad esempio, prova ad andare in un Paese a maggioranza Islamica e a farti beccare con una birra in mano o, se fossi una donna, ad andare in giro in minigonna e senza velo...
oppure prova ad andare in Cina e a parlare pubblicamente di politica, libertà e questioni "di sistema"...
poi ne riparliamo di quali presupposti sono sbagliati e/o superati...:evil5: ;)

io sarò anche poco "ospitale", ma sono per il modello Svizzero (e Svedese)...per avere la cittadinanza di quei Paesi, ci vogliono almeno 7/8 anni di residenza e si deve superare un vero esame di Stato su Lingua, Storia, Geografia e Diritto (oltre a dover sempre osservare altri adempimenti "sociali" relativi ad aspetti di legalità ed educazione dei figli)...altrimenti, puoi sempre continuare a viverci, ma come ospite (straniero) con tutti i diritti ma anche tutte le limitazioni del caso...:evil5:

e se gli Italiani sono ignoranti nei principi fonamentali che riguardano il loro stesso Paese, non è certo una giustificazione per "sdoganare" queste mancanze...tutti dovrebbero essere obbligati a conoscere almeno le basi su cui si fonda il Paese in cui scelgono di stare, a maggior ragione chi ci arriva da fuori chiedendo ospitalità...questa è civiltà, per me...:evil5:

ora mi fermo, perchè temo che nessuno dei 2 cambierà comunque idea e anche perchè siamo decisamente OT e probabimente pure contro le regole del Forum (visto che stiamo scivolando verso discorsi "politici")...;)
 
phelps ha scritto:
è un ragionamento attualissimo...
quelli che citi tu infatti sono Italiani e non veri cittadini del Paese in cui hanno scelto di stabilirsi (vedi diversi Italo-Canadesi delle vecchie generazioni...non sono integrati, non parlano nemmeno sufficientemente le lingue uffciali di quel Paese...e infatti non hanno gli stessi diritti di tutti i Canadesi DOC, specie in fatto di eleggibilità a cariche pubbliche)...

E quindi? Se sono nati in Italia, potranno definirsi italiani e giocare nella nazionale italiana?

phelps ha scritto:
non è un presupposto sbagliato...e tra l'altro è praticato da molti Paesi più civili del nostro (buono solo per dichiarazioni di principio senza tener conto della dura realtà)...
ad esempio, prova ad andare in un Paese a maggioranza Islamica e a farti beccare con una birra in mano o, se fossi una donna, ad andare in giro in minigonna e senza velo...
oppure prova ad andare in Cina e a parlare pubblicamente di politica, libertà e questioni "di sistema"...
poi ne riparliamo di quali presupposti sono sbagliati e/o superati...:evil5: ;)

io sarò anche poco "ospitale", ma sono per il modello Svizzero (e Svedese)...per avere la cittadinanza di quei Paesi, ci vogliono almeno 7/8 anni di residenza e si deve superare un vero esame di Stato su Lingua, Storia, Geografia e Diritto (oltre a dover sempre osservare altri adempimenti "sociali" relativi ad aspetti di legalità ed educazione dei figli)...altrimenti, puoi sempre continuare a viverci, ma come ospite (straniero) con tutti i diritti ma anche tutte le limitazioni del caso...:evil5:

e se gli Italiani sono ignoranti nei principi fonamentali che riguardano il loro stesso Paese, non è certo una giustificazione per "sdoganare" queste mancanze...tutti dovrebbero essere obbligati a conoscere almeno le basi su cui si fonda il Paese in cui scelgono di stare, a maggior ragione chi ci arriva da fuori chiedendo ospitalità...questa è civiltà, per me...:evil5:

ora mi fermo, perchè temo che nessuno dei 2 cambierà comunque idea e anche perchè siamo decisamente OT e probabimente pure contro le regole del Forum (visto che stiamo scivolando verso discorsi "politici")...;)

Beh qua il discorso da fare diventerebbe lunghissimo, mi limito a rispondere ad un paio di tue affermazioni: in primo luogo, fai l'esempio della Svizzera, della Svezia, del Canada, io invece te ne faccio un altro, ovvero la Germania. Germania ed Italia partono da un passato simile di leggi razziali e sospetto nei confronti dello straniero (lasciamo perdere il fatto che Hitler fece le leggi razziali per accaparrarsi i soldi dei banchieri ebrei per finanziare la sua assurda guerra, e non perchè fosse realmente convinto della superiorità della cosiddetta razza ariana, era di rigine ebrea anche lui figuriamoci...peccato che in molti gli hanno creduto, ma questa è un'altra storia). La Germania però, a differenza dell'Italia, ha dimostrato con i fatti di avere realmente imparato dai propri errori, rinnegando a tutti i livelli quello che è stato, anche nello sport dove in quasi tutte le discipline, calcio in primis, la Germania è un paese realmente multietnico, pur essendo però i propri giocatori nati tutti in Germania o quasi. Questo discorso in Italia è molto lontanto dal prendere corpo.
In secondo luogo, dici che gli stranieri ma anche gli italiani devono conoscere le leggi del loro Paese e sapere come funziona; giusto. Infatti in Italia non esiste nessun esame da sostenere per diventare italiani, a differenza dei Paesi da te citati; l'esame lo vorresti forse inserire tu, modificando però le leggi attuali che non lo prevedono?
 
dado88 ha scritto:
Ci sono e come se ci sono....cosi come ci sono per tutti gli altri sport, rugby compresso

é sono vergognose perchè quei due ragazzi sono Italiani al 100% visto che sono nati in Italia e hanno vissuto sempre da noi !!
 
phelps ha scritto:
è un ragionamento attualissimo...
quelli che citi tu infatti sono Italiani e non veri cittadini del Paese in cui hanno scelto di stabilirsi (vedi diversi Italo-Canadesi delle vecchie generazioni...non sono integrati, non parlano nemmeno sufficientemente le lingue uffciali di quel Paese...e infatti non hanno gli stessi diritti di tutti i Canadesi DOC, specie in fatto di eleggibilità a cariche pubbliche)...



non è un presupposto sbagliato...e tra l'altro è praticato da molti Paesi più civili del nostro (buono solo per dichiarazioni di principio senza tener conto della dura realtà)...
ad esempio, prova ad andare in un Paese a maggioranza Islamica e a farti beccare con una birra in mano o, se fossi una donna, ad andare in giro in minigonna e senza velo...
oppure prova ad andare in Cina e a parlare pubblicamente di politica, libertà e questioni "di sistema"...
poi ne riparliamo di quali presupposti sono sbagliati e/o superati...:evil5: ;)

io sarò anche poco "ospitale", ma sono per il modello Svizzero (e Svedese)...per avere la cittadinanza di quei Paesi, ci vogliono almeno 7/8 anni di residenza e si deve superare un vero esame di Stato su Lingua, Storia, Geografia e Diritto (oltre a dover sempre osservare altri adempimenti "sociali" relativi ad aspetti di legalità ed educazione dei figli)...altrimenti, puoi sempre continuare a viverci, ma come ospite (straniero) con tutti i diritti ma anche tutte le limitazioni del caso...:evil5:

e se gli Italiani sono ignoranti nei principi fonamentali che riguardano il loro stesso Paese, non è certo una giustificazione per "sdoganare" queste mancanze...tutti dovrebbero essere obbligati a conoscere almeno le basi su cui si fonda il Paese in cui scelgono di stare, a maggior ragione chi ci arriva da fuori chiedendo ospitalità...questa è civiltà, per me...:evil5:

ora mi fermo, perchè temo che nessuno dei 2 cambierà comunque idea e anche perchè siamo decisamente OT e probabimente pure contro le regole del Forum (visto che stiamo scivolando verso discorsi "politici")...;)

quoto in pieno e cedo di replicare davanti a tanta saggezza....
 
redpower ha scritto:
E quindi? Se sono nati in Italia, potranno definirsi italiani e giocare nella nazionale italiana?



Beh qua il discorso da fare diventerebbe lunghissimo, mi limito a rispondere ad un paio di tue affermazioni: in primo luogo, fai l'esempio della Svizzera, della Svezia, del Canada, io invece te ne faccio un altro, ovvero la Germania. Germania ed Italia partono da un passato simile di leggi razziali e sospetto nei confronti dello straniero (lasciamo perdere il fatto che Hitler fece le leggi razziali per accaparrarsi i soldi dei banchieri ebrei per finanziare la sua assurda guerra, e non perchè fosse realmente convinto della superiorità della cosiddetta razza ariana, era di rigine ebrea anche lui figuriamoci...peccato che in molti gli hanno creduto, ma questa è un'altra storia). La Germania però, a differenza dell'Italia, ha dimostrato con i fatti di avere realmente imparato dai propri errori, rinnegando a tutti i livelli quello che è stato, anche nello sport dove in quasi tutte le discipline, calcio in primis, la Germania è un paese realmente multietnico, pur essendo però i propri giocatori nati tutti in Germania o quasi. Questo discorso in Italia è molto lontanto dal prendere corpo.
In secondo luogo, dici che gli stranieri ma anche gli italiani devono conoscere le leggi del loro Paese e sapere come funziona; giusto. Infatti in Italia non esiste nessun esame da sostenere per diventare italiani, a differenza dei Paesi da te citati; l'esame lo vorresti forse inserire tu, modificando però le leggi attuali che non lo prevedono?

si ma la discussione è nata sul fatto che a el sharawi e balotelli che sono italiani gli si apostrofa come "i nuovi italiani" mentre quelli del rugby e anche de basket che sono meno italiani di el sharawy e balotelli ( perchè nati all'estero )...non capisco questa diversità di opinioni........
 
883 ha scritto:
si ma la discussione è nata sul fatto che a el sharawi e balotelli che sono italiani gli si apostrofa come "i nuovi italiani" mentre quelli del rugby e anche de basket che sono meno italiani di el sharawy e balotelli ( perchè nati all'estero )...non capisco questa diversità di opinioni........

Infatti non la capisco nemmeno io. Per me sono italiani, punto.
 
scambiando ieri in modo sbagliato degli oriundi per stranieri dico solo che......in ogni sport si dovrebbe evitare di fare polemiche di sfondo razzistico..
 
883 ha scritto:
scambiando ieri in modo sbagliato degli oriundi per stranieri dico solo che......in ogni sport si dovrebbe evitare di fare polemiche di sfondo razzistico..

Concordo pienamente anche se nn sono d'accordo su molte naturalizzazioni !!
 
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