LA REPUBBLICA
Al mercato però non sono bastate le dichiarazioni del manager e tanto meno l'upgrade di Mediobanca che ha cambiato giudizio sulla società da "underperform" a "neutral" portanto il target price a 0,23 euro: il titolo ha ceduto il 3,21% a 0,19 euro. Colpa, secondo gli analisti, di un inaspettato aumento dell'esposizione debitoria.
A fine marzo, quindi, Ti Media ha registrato un aumento di 6,1 milioni di euro rispetto al minimo garantito dal contratto con Cairo per i ricavi pubblicitari de La7. "In aprile i 6 milioni sono arrivati a circa 10 milioni: aspettiamo gli ultimi dati, ma possiamo confermare che questo trend prosegue", spiega Stella.
L'ad annuncia anche un'altra novità: entro l'estate sarà annunciata la cessione in affitto di altri 6 megabyte della
banda tv liberata da Dahlia. Un'operazione "non a prezzi di saldo", tra gli 1,3 e gli 1,5 milioni di euro per mega, l'anno. "Non possiamo dire chi saranno i contraenti perché si tratta di due multinazionali che stanno concludendo le loro procedure interne, ma la questione è definita", garantisce l'ad di Ti Media.
Due stoccate, poi, il manager le ha tenute in serbo per Auditel e Mediaset. La prima perché "sottostima l'audience di La7 che non rispecchia la raccolta pubblicitaria"; la seconda perché sta concludendo l'acquisto delle torri Dmt, principale fornitore di Ti Media. "Se ci saranno conseguenze in termini di prezzi o di copertura territoriale valuteremo un ricorso all'Antitrust", conclude Stella.