Terremoto, scossa di magnitudo 6.0 Epicentro a 36 km a nord di Bologna

Questa è fra le cose che in Italia non si fanno, nè per il privato, ne per il pubblico, nè per l'ambiente di lavoro, nè per i beni culturali.
Si impongono regole stingenti per le costruzioni più recenti, facendo spesso lievitare i costi per idiozie burocratiche o vincoli di nessuna utilità pratica, ma non si adegua assolutamente mai nulla del costruito pregresso, che resta com'era, dall'edificazione fino all'abbattimento.
...inoltre, anche il "nostro amato cemento", non è eterno, bensì un materiale soggetto ad invecchiamento, con caratteristiche che degradano, cioè da controllare periodicamente.

Quanto ai beni culturali, non più di un mese fa passeggiavo per Finale Emilia, vergognandomi come italiano, per lo stato di totale abbandono e completo degrado, del centro storico, della torre dei Modenesi e del Castello. Abbiamo un patrimonio storico, urbanistico e culturale, che da solo potrebbe fare il PIL, ma ci comportiamo come se fosse una discarica.

Francamente, credo ci voglia un bel coraggio ed anche faccia tosta per piangere (a posteriori) sui capannoni industriali di non recentissima costruzione, mai aggiornati, o su un patrimonio monumentale e di centri storici lasciato in stato di totale degrado, da trent'anni a quasta parte.

Bluelake ha scritto:
l'unica cosa da fare è prevenire e adeguare le strutture storiche, civili e industriali ovunque. Ma questo agli italiani non entra in testa :sad:
 
Nonostante Floris fosse oggi giù di tono (o meglio non sapeva di ciò che parlava -struttura edifici, fondamenta...) e ponesse domande stile Barbara D'Urso, sono rimasto colpito positivamente dal discorso chiaro e maturo del Presidente Regione Emilia-Romagna, nonché coordinatore di tutti i Governatori d'Italia, il primo discorso saggio che sento alla tv su questi argomenti. Moderato, idee chiare, nervi saldi, non polemico, pragmatico ed altre qualità rare. Se potete, (ri)ascoltatelo su raireplay, penso dopo la mezzanotte lo aggiorneranno ;)

@Tuner: non sono ingegnere dei materiali, ma penso che l'unica cosa che si conserverà in eterno saranno le lattine di coca-cola: l'eredità che lasceremo, mentre noi qualche tempio stile dorico l'abbiamo ereditato dal IV a.C. no?
PS: è proprio per quello che hai detto che io sono allergico ai piagnistei.
 
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sopron ha scritto:
pazzesco!
se è vero (ripeto se è vero) la tesi dell'articolo allora andremo incontro a catastrofi inimmaginabili. cambierà la geografia. SE la tesi è fededegna, questo non l'ho approfondito.

PS: se devono nascere nuove colline (cambio orografico) non possiamo fare nulla a parte trasferirsi altrove, perché le strutture saranno inghiottite, a questi livelli non servono costruzioni antisismiche. Ma mi sembra davvero una tesi catastrofica, una specie di Santorini padana...ma implicherebbe fuoriuscita di lava...
:(
per come l'ho capita io, le piccole colline non saranno visibili in superficie ma rimarranno sempre sotto ai sedimenti della pianura (che sono comunque pessi qualche chilometro)... che però dovranno muoversi un po' o all'insù o di lato per fargli posto.
La cosa che mi fa tristezza e paura, pensandoci adesso che c'è un attimo più di "calma" (insomma, scosse più leggere, sto leggendo magnitudo sotto ai 3 richter), è che in quelle zone volevano costruire una centrale nucleare prima e un deposito di gas poi, non riesco a immaginare cosa sarebbe accaduto se quei progetti fossero andati in porto, credo che molti di noi stasera non sarebbero qui a commentare.
 
sopron ha scritto:
Nonostante Floris fosse oggi giù di tono (o meglio non sapeva di ciò che parlava -struttura edifici, fondamenta...) e ponesse domande stile Barbara D'Urso, sono rimasto colpito positivamente dal discorso chiaro e maturo del Presidente Regione Emilia-Romagna, nonché coordinatore di tutti i Governatori d'Italia, il primo discorso saggio che sento alla tv su questi argomenti. Moderato, idee chiare, nervi saldi, non polemico, pragmatico ed altre qualità rare. Se potete, (ri)ascoltatelo su raireplay, penso dopo la mezzanotte lo aggiorneranno ;)
anche perché la parte della ricostruzione sarà tutta sulle spalle della Regione, e sarà una bella reponsabilità e un bello sforzo per il governatore e per le strutture che da lui dipendono, soprattutto se al dunque gli diranno che i soldi per la ricostruzione non ci sono, o ce ne sono meno del previsto (come avvenuto in Toscana con l'alluvione di tre anni fa).
 
Bluelake ha scritto:
La cosa che mi fa tristezza e paura, pensandoci adesso che c'è un attimo più di "calma" (insomma, scosse più leggere, sto leggendo magnitudo sotto ai 3 richter), è che in quelle zone volevano costruire una centrale nucleare prima e un deposito di gas poi, non riesco a immaginare cosa sarebbe accaduto se quei progetti fossero andati in porto, credo che molti di noi stasera non sarebbero qui a commentare.

be' accontentiamoci delle fabbriche di vernice (piuttosto inquinanti)... :(
tranquillo il deposito di gas lo faranno in Adriatico quasi al confine con il mare dalmato.

per il discorso delle colline in formazione, speriamo nei tempi lunghi della geologia, speriamo nei tempi lunghi! se penso che alla base delle Tre Cime di Lavaredo nuotavano gli squali... ;)
 
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Bluelake ha scritto:
La cosa che mi fa tristezza e paura, pensandoci adesso che c'è un attimo più di "calma" (insomma, scosse più leggere, sto leggendo magnitudo sotto ai 3 richter), è che in quelle zone volevano costruire una centrale nucleare prima e un deposito di gas poi, non riesco a immaginare cosa sarebbe accaduto se quei progetti fossero andati in porto, credo che molti di noi stasera non sarebbero qui a commentare.

Ricordo che le centrali nucleari sono strutture antisismiche (e non si citi fukushima perché l'effetto si è avuto principalmente con lo tsunami che ha messo KO i sistemi elettrici di sicurezza) e che sarebbero state pronte tra circa 20 anni. Vivere nel terrore è un pessimo modo di vivere, imho.

P.s. leggevo in bolletta che l'Italia nell'ultimo anno ha aumentato la propria produzione nucleare di mezzo punto percentuale (circa il 2% se non ricordo male).

sopron ha scritto:
Nonostante Floris fosse oggi giù di tono (o meglio non sapeva di ciò che parlava -struttura edifici, fondamenta...) e ponesse domande stile Barbara D'Urso, sono rimasto colpito positivamente dal discorso chiaro e maturo del Presidente Regione Emilia-Romagna, nonché coordinatore di tutti i Governatori d'Italia, il primo discorso saggio che sento alla tv su questi argomenti. Moderato, idee chiare, nervi saldi, non polemico, pragmatico ed altre qualità rare. Se potete, (ri)ascoltatelo su raireplay, penso dopo la mezzanotte lo aggiorneranno
Pienamente d'accordo. Sembrava che Floris avesse preparato l'argomento di fretta e furia, senza ottenere buoni risultati.
 
Ragazzi...come si fa a dormire?
Qua la terra è diventata come il mare nella canzone Genova per noi "che si muove anche di notte e non si sta fermo mai": anche adesso mentre scrivo mi viene la nausea perchè mi balla continuamente la sedia sotto al sedere, la tastiera sotto le dita...
Se poi scrivo guardando lo schermo mi viene la balla perchè oscilla... :eusa_shifty:
 
areggio ha scritto:
Ragazzi...come si fa a dormire?
qui a castel maggiore le scosse stanotte non si sono sentite, anche se ho visto che ce ne sono state un bel po'.
non nego però, che la tranquillità se n'è andata a quel paese, e ogni scusa è buona (anche la più frivola) per uscire di casa.
 
Oggi qui da me, scuole tutte chiuse per verifica agli impianti.
Una mia amica mi ha detto che una scuola è lesionata; in alcune aule ci sono crepo larghe un dito.
Tutto sommato non ci sono stati danni rilevanti in centro; ho sentito di due comignoli crollati e un cornicione.

In linea d'aria mi trovo a una cinquantina di chilometri dall'apicentro, già in Veneto.
 
Voglio aggiungere, a quanto detto in precedenza , agli amici dell'Emilia che sarà molto dura abituarsi all'idea di abitare in una terra sismica, e la cosa durerà anni non mesi o addirittura settimane , ma proprio anni . Certo le scosse andranno a diminuire di numero e voi vi abituerete a non dare troppo peso a quelle che non superano i 3,5 - 4 gradi , ma solo a quelle che supereranno quella soglia, che fortunatamente saranno sempre meno .
Nei prossimi tempi però continuerete a scappare dalle case anche per scossette , ma sarà normale ed umanamente comprensibile .
Importante sarà riprendere la vostra vita normale.
Ricordatevi che chi vi parla quello che state passando voi ora lo ha già subito 32 anni fa e per ben due volte .
Forza siate più duri del terremoto !!!
 
stefio ha scritto:
Nei prossimi tempi però continuerete a scappare dalle case anche per scossette , ma sarà normale ed umanamente comprensibile .
...sarà anche umanamente comprensibile, però a me che tendo più al razionale famigliari e colleghi isterici mi stanno un po' stressando... :icon_rolleyes:
(voglio precisare che quello che ho scritto stanotte era pura nausea fisica tipo mal di mare...) ;)
 
ARMI ha scritto:
.....ehi non diciamo castronerie....un brutto ricordo a L'aquila più di 300 morti di cui una persona ci avevo lavorato insieme e un conoscente ....eppoi vai a farti un giro nel centro storico di L'Aquila..in moltissimi casi stiamo ancora al "caro amico"....
Comunque un pensiero a tutte le popolazioni colpite dai sismi del 20 maggio e di quello odierno da una persona che c'è già passata 3 anni fa " il 6 aprile 2009"...
Non sono idiota, so che a L'aquila ci sono state molte più vittime. Io mi riferivo alla ricostruzione. Come dici, a L'Aquila sono ancora a caro amico, per incompetenze politiche e amministrative. In questo terremoto si è avuta una vastità molto maggiore, e spero che almeno le variabili dell'incompetenza politica non asfissino la volontà di ricostruire tutto e in fretta della popolazione.
 
Senza cadere in inutile razzismo, bisogna comunque rendersi conto che questo terremoto è avvenuto in Emilia... e gli emiliani sono un popolo famosamente intraprendente. Sarei sorpreso se soffrissero la stessa lentezza vista in altre situazioni. Di tutte le regioni, penso che sia una di quelle da cui ci si puo aspettare la piu forte e positiva delle reazioni al disastro.

Quello che mi preoccupa di piu sono i danni irreparabili, quelli al patrimonio storico... perchè le case si ricostruiscono ma le chiese del 600 no :(
 
L'intraprendenza non è un fatto geografico o caratteriale, ma dipende dalle risorse finanziarie (proprie) e spendibili (dai privati), nonchè dalle possibilità offerte dallo specifico contesto ambientale e del periodo.
A parità di condizioni e risorse, l'abruzzese vale quanto il friulano o l'emilano, cosa che è ampiamente dimostrata dai risultati che i nostri emigrati hanno conseguito all'estero.

Nel comprensorio Mirandolese del biomedicale, operano importanti multinazionali che però stavano già delocalizzando in Messico.
http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2011/01/28/news/gambro-annuncia-400-esuberi-1.384799
(ora, dopo il terremoto si parla di una risorsa, ma fino a ieri, l'opinione pubblica italiana nemmeno sapeva che questa esistesse, ovvero che stava svanendo)

Il tessuto di piccola e media impresa dei territori coinvolti da questo sisma non è particolarmente ricco ed è costituito, in buona parte, da aziende che lavorano su commessa di altre più grandi (multinazionali), che però impongono vincoli di prezzi che sono al limite dell'impossibilità in un paese costoso come l'Italia e di un'area con mille gabelle come l'Europa.

Chi si aspetta una ricostruzione in stile Friuli temo resterà fortemente deluso, non sono gli stessi periodi, non ci sono i soldi, le piccole imprese e la micro imprenditorialità sono state deliberatamente uccise dai concetti liberisti.
Inoltre, tutta l'Italia produttiva è sfinita da oltre 4 ani di crisi negata o non gestita, ovvero siamo in recessione e le prospettive di rigore non promettono nulla di buono per lo sviluppo.

Anzichè tagliare le spese per l'apparato e rinunciare ad operazioni costose e senza ritorni, insomma di pura facciata, tutto quello che sappiamo fare in occasione degli annuali eventi catastrofici, non è creare un fondo o fare prevenzione (che costa meno), ma è aggiungere un'accisa ai carburanti, con somma gioia dei pochi che dai disastri ci guadagnano, inzuppando il biscotto nelle opere di ricostruzione eseguite nell'emergenza, che non è mai un elemento che porti a risparmi e razionalizzazioni.
:evil5:



emuLOAD ha scritto:
Senza cadere in inutile razzismo, bisogna comunque rendersi conto che questo terremoto è avvenuto in Emilia... e gli emiliani sono un popolo famosamente intraprendente.
 
Tuner ha scritto:
L'intraprendenza non è un fatto geografico o caratteriale....:
non concordo affatto...sarà politicamente scorretto dirlo ma non è proprio così
 
anch'io stavolta NON concordo con tuner, mi spiace.
ma il discorso su certe differenze "endemiche" di atteggiamento diventerebbe delicato ;)

Tuner ha scritto:
A parità di condizioni e risorse, l'abruzzese vale quanto il friulano o l'emilano,

al massimo posso espormi dicendo che tutti loro sono (o dovrebbere essere) EQUIVALENTI rispetto alla legge ;) ma oltre non andrei parlando di atteggiamento innato o acquisito causa il contesto (non contesto politico né economico)...
 
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Tuner ha scritto:
L'intraprendenza non è un fatto geografico o caratteriale, ma dipende dalle risorse finanziarie (proprie) e spendibili (dai privati), nonchè dalle possibilità offerte dallo specifico contesto ambientale e del periodo.
A parità di condizioni e risorse, l'abruzzese vale quanto il friulano o l'emilano, cosa che è ampiamente dimostrata dai risultati che i nostri emigrati hanno conseguito all'estero.
Non farei un'analisi così "quantitativa"...secondo me tutta la questione si risolve (bypassando così i discorsi che già si stavano innescando) col contesto sociale di alcune regioni gravemente penalizzante per l'intraprendenza individuale (detto con belle parole, si poteva invece sintetizzare con diversi nomi o al limite con uno - la parola italiana più nota insieme a pizza, ciao e amore...) :mad:
 
...ma questa "intraprendenza individuale" -nel senso che intendi tu- forse esiste e si "mantiene bene" perché trova terreno fertile, legato appunto all'atteggiamento che io definisco "endemico"; lo definisco così perché non voglio utilizzare una parola scientifica legata alla biologia che sarebbe fraintesa sicuramente.
Mi scuso per questo parziale OT che non proseguirò ;)
 
Tuner ha scritto:
L'intraprendenza non è un fatto geografico o caratteriale, ma dipende dalle risorse finanziarie (proprie) e spendibili (dai privati), nonchè dalle possibilità offerte dallo specifico contesto ambientale e del periodo.
A parità di condizioni e risorse, l'abruzzese vale quanto il friulano o l'emilano, cosa che è ampiamente dimostrata dai risultati che i nostri emigrati hanno conseguito all'estero.

Lasciami fare un'appunto du questa risposta al mio commento... sono pienamente d'accordo con te nel dire che "l'abruzzese vale quanto il friulano o l'emilano", per questo dicevo in partenza, e ribadisco, che non ne faccio affatto una questione "razziale". Sta di fatto (osservato nel tempo) però che ci sono genuine differenze maturate proprio nel tempo in base ai luoghi. Questa è una verità "globale", non che interessa solo l'italia. Per natura di cose popoli e zone si assestano attorno ad un "equilibrio", e le reazioni ad eventi disastrosi sono anche in conseguenza a questi equilibri che si sono venuti a creare.

Non dico che domani l'Emilia sarà nuova... soffrirà e rimarra immersa da problemi derivati dal terremoto (e non solo) per lungo tempo... ma conoscendoli sono sicuro che come popolo (piu che come individui) si sapranno adattare e sapranno reagire nel migliore dei modi. Meglio di quanto non sarebbero in grado di fare persino i loro cugini "piu ricchi" a Milano, in condizioni analoghe.

Purtroppo questo è si un "discorso delicato", perchè troppe persone per troppo tempo si son diletatte a vivere in un italia fatta di soli "polentoni e terroni"... la verità è che non è cosi, ma non è altresi corretto chiudere gli occhi di fronte a quelle che sono le realtà locali (perchè il popolo italiano è fortemente locale e radicato nella sua sfera). Senza giudizio e senza pregiudizio, ovviamente.
 
areggio ha scritto:
Non farei un'analisi così "quantitativa"...secondo me tutta la questione si risolve (bypassando così i discorsi che già si stavano innescando) col contesto sociale di alcune regioni gravemente penalizzante per l'intraprendenza individuale (detto con belle parole, si poteva invece sintetizzare con diversi nomi o al limite con uno - la parola italiana più nota insieme a pizza, ciao e amore...) :mad:
possiamo anche dirlo chiaramente: se la mafia nel mezzogiorno d'Italia fosse stata stroncata già dal 1860 (nel 1859 Sidney Sonnino scrisse un articolo per "La Nazione" di Firenze descrivendo il funzionamento della mafia siciliana, per dire...) anziché usarla nel corso degli anni per consolidare il potere del regnante di turno adesso non ci troveremmo a fare certi discorsi, e tutta l'Italia vivrebbe molto meglio. Oggi se vuoi aprire una ditta a Bologna la apri, e se sei bravo lavori e guadagni. Se vuoi aprirla nel sud devi pagare il pizzo o cercare l'appoggio del potente di zona per poterla aprire e poter lavorare.
 
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