Vedo che mi avete parzialmente travisato.... concentrandovi sull'aspetto geografico.
Quoto il post di Bluelake non perchè sia d'accordo o in disaccordo con lui, ma perchè mi permette di precisare, senza troppi giri di parole, ciò che volevo dire.
La geografia locale o l'origine geografica di una persona non ne influenzano affatto l'intraprendenza.
L'intraprendenza si manifesta se le opportunità ed il contesto lo permettono, ovvero si tratta di fattori legati al momento storico, agli esempi che si hanno davanti, alle risorse finanziarie disponibili, l'ubicazione non c'entra assolutamente.
Per quanto si possa essere abituati a pensare in un certo modo dell'Emilia o del Nord, oggi, le condizioni generali sono quanto mai negative per consentire ai singoli di manifestare e mettere in pratica la loro intraprendenza, anche li.
Mancano le risorse personali, inoltre, storicamente, finanziatori e banche italiane (al contrario di quelle anglosassoni) non anticipano i capitali per i progetti imprenditoriali in base ad una valutazione della qualità del progetto ed all'idea in sè, ma solo per le fideiussioni che si possono offrire. (diconsi garanzie)
Dall'inizio della crisi finanziaria, è proprio il comparto della piccola e media impresa quello che si è visto tagliato i finanziamenti, perchè con i vari "Basilea" la fiducia accordata dipende dalla valutazione dell'azienda, che a a sua volta è strettamente legata alle sue capitalizzazioni, ma queste (i capitali propri, specie all'inizio) sono ad appannaggio di pochissimi soggetti privati e delle multinazionali, che qui non ci vogliono stare, trovando più remunerativo investire laddove le tasse sono minime, i salari bassi e le regole non sono stringenti.
Senza una valutazione di rischio basso non si finanzia più nessuno, ma qualunque attività da intraprendere ha inerentemente un rischio alto, quindi necessita di garanzie impossibili a fornire.
Pertanto, ripeto, non aspettatevi miracoli, perchè anche i più intraprendenti non si troveranno in un contesto favorevole, che non dipende dala geografia ma dalle opportunità fornite dal contesto generale.
Anche in Emilia, fatto salvo il comparto alimentare che ha contenuto le perdite, il tutto resto della piccola e media impresa era già in grave difficoltà.
Per quanto riguarda la ricostruzione privata, se il governo non "sgancia" o non si rende garante, è pura utopia che le banche concederanno mutui per la ricostruzione derogando dal modus operandi che attuano (ormai) dalla dine del 2008.
...il senso era questo.
Bluelake ha scritto:
possiamo anche dirlo chiaramente: se la mafia nel mezzogiorno d'Italia fosse stata stroncata già dal 1860 (nel 1859 Sidney Sonnino scrisse un articolo per "La Nazione" di Firenze descrivendo il funzionamento della mafia siciliana, per dire...) anziché usarla nel corso degli anni per consolidare il potere del regnante di turno adesso non ci troveremmo a fare certi discorsi, e tutta l'Italia vivrebbe molto meglio. Oggi se vuoi aprire una ditta a Bologna la apri, e se sei bravo lavori e guadagni. Se vuoi aprirla nel sud devi pagare il pizzo o cercare l'appoggio del potente di zona per poterla aprire e poter lavorare.