Al tribunale civile di Milano la sorpresa arriva alla fine dell’udienza davanti al giudice Claudio Marangoni, che ora si prenderà una decina di giorni per decidere se sospendere o no il contratto tra la Lega e Sky per 1149 milioni per i due prossimi campionati di A. «Un contratto da cui dipende la vita dell’intero sistema calcio», ribadisce il presidente della Lega Maurizio Beretta. Nello studio di Marangoni al quarto piano del palazzone ci sono 25 avvocati: 22 titolari, principi del foro, che assistono Conto Tv (presente l’amministratore unico Marco Crispino), Lega, Infront e Sky più tre praticanti. Spenti e accesi La seduta si apre alle 9.15. Alle 10.40 parla per ultimo dopo Marco D’Ostuni il secondo avvocato di Sky, Ferdinando Emanuele: «Signor giudice, non ci sono le condizioni per sospendere il contratto Lega-Sky. Ma ove mai decidesse in questo senso, sospenda contemporaneamente tutti i contratti. Anche quelli tra Lega e Mediaset e Dahlia per il digitale terrestre. Altrimenti ci troveremmonell ’assurdo che un operatore viene spento per tutela della concorrenza e gli altri due vengono lasciati accesi a far manbassa di tutto il pubblico». L’udienza sembra chiusa, ma chiede la parola uno dei difensori di Conto Tv, Vincenzo Zeno Zenkovic: «Signor giudice, la richiesta di Sky di sospendere anche i contratti di Mediaset e Dahlia è inammissibile. Sky non ha il potere di domandarlo. Una richiesta che abbiamo attivato noi verso Lega-Sky non può estendersi a Lega-Mediaset-Dahlia». La sala si scalda, tutti si danno le occhiate.«Monnezza» e picchi Emanuele ribatte: «Ci stiamo ancora chiedendo che cosa voglia Conto Tv e per che cosa si batta. Qui chiede maggiore concorrenza sul digitale satellitare e nello stesso tempo si oppone allo stop dei contratti del digitale terrestre. Se restassero in vita sarebbe la morte anche per Conto Tv che opera sul satellitare. Neanche la Lega è arrivata a tanto...». Scintille con i quattro avvocati della Lega quando i legali di Conto Tv definiscono «monnezza» il contratto tra Lega e Sky. L’avvocato Pietro Abbadessa: «Invito a termini più rispettosi. È un contratto curato seguendo tutti i crismi della legge Melandri e le indicazioni delle autorità garanti italiane ed europee». Poi quando Conto Tv contesta: «La Lega dopo l’assemblea ha emesso una nota che fa prevedere catastrofi e dipinge Conto Tv come inaffidabile. Non è vero che non abbiamo pagato i diritti della Coppa Italia». Insorge l’avvocato Bruno Ghirardi: «Ma se vi abbiamo fatto anche il decreto ingiuntivo per 625 mila euro. Non avete pagato quella piccola somma e volete competere per il digitale, senza mai fare un’offerta non dico per la A, manemmeno per la B. E ora i dannicome li paghereste». L’avvocato di Infront Giorgio DeNova pone l’accento: «Giudice, se sospende questo contratto di fatto lo straccia. Perché fra tre mesi parte il campionato e il giudizio di merito sulla questione arriva tra due anni, quando si sono già svolte le partite di cui è stata sospesa la trasmissione in attesa di giudizio...».
La Gazzetta dello Sport
