Il Supremo
Digital-Forum Junior Plus
Il problema peggiore è il modo assurdo e volutamente complicato di portare avanti cose che, in realtà, sarebbero piuttosto semplici.
Quando si è partiti a regime con il digitale terrestre, bisognava stabilire poche e semplici regole:
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Quando si è partiti a regime con il digitale terrestre, bisognava stabilire poche e semplici regole:
- Assegnare e accendere fin da subito le frequenze definitive per trasmettere tutti i canali nazionali, anche in HD, senza costringere le emittenti a traslocare su altre frequenze e le persone a risintonizzare spesso il decoder;
- Convincere tutti i canali nazionali a trasmettere sul satellite e in tecnologia IPTV, sia in SD sia in HD, sapendo già che sarebbe stato impossibile assicurare la copertura totale a causa di problemi geografici (frequenze occupate dalle emittenti delle nazioni vicine, montagne da ogni lato, distanza eccessiva dal ripetitore...);
- Definire lo standard minimo di qualità per ogni emittente (16:9 e bitrate di almeno 5 Mbit) così da evitare di ritrovarsi con emittenti che trasmettono immagini grandi quanto un francobollo e che hanno la stessa qualità di una foto scattata con un vecchissimo telefonino scadente;
- Escludere le frequenze dedicate alle reti cellulari LTE (standard ratificato nel 2008, un anno prima che cominciassero i primi switch-off), costringendo diverse emittenti a traslocare su un'altra frequenza e, di conseguenza, costringendo le persone a risintonizzare il decoder ancora una volta;
- Non meno importante, partire direttamente con lo standard DVB-T2 che permette di aumentare la qualità e la quantità di materiale trasmesso su una singola frequenza.
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