Non sono riuscito a trovare la quantità di petrolio estratto nella Regione Sicilia e nei fondali dei suoi mari. Credo che sia comunque la regione con più riserve petrolifere:
http://www.siciliainformazioni.com/...e-sicilia-raffina-cento-greggio-nazionale.htm
Per quanto riguarda la trasformazione, invece, in Sicilia viene raffinato oltre la metà del greggio utilizzato in Italia:
http://www.sacerpetroli.it/site/approfondimenti/raffinazioneItalia.htm
Errori storici ne sono stati fatti. Prima della guerra i contadini siciliani (e veneti) asfissiati dal latifondo, si preferiva mandarli a colonizzare le aride lande libiche, somale, eritree ed etiopi.
Poi, nel dopoguerra, aver voluto incoraggiare i contadini siciliani ad abbandonare i campi nel miraggio di una occupazione in una industria isolana che non è mai decollata, è stato uno degli errori madornali storici e strategici nei confronti dell'Isola.
La Sicilia è "periferia" della Nazione come la Nazione è "periferia" d'Europa come l'Europa è periferia del Mondo.
Sarebbe stato molto meglio sviluppare ed incanalare le risorse sulle infrastrutture più congeniali alla natura dell'Isola: le sue bellezze naturali, il suo patrimonio storico/archeologico, i suoi mari e le sue spiagge, il suo clima (atmosferico) mite, i prodotti della sua terra: olio, vino, ortaggi, agrumi, primizie in generale.
Errori di una classe dirigente miope.
Errori causati anche da una "
liberazione" anticipata (rispetto al resto d'Italia) che ha portato i "
liberatori" a far uscire dalle patrie galere la "crema della crema" della mafia locale per "piazzarla" nei posti di comando, che non ha mai più abbandonato.
Errori nel non aver voluto e saputo intendere la Sicilia come avamposto privilegiato (dalla sua naturale posizione geografica) nei confronti del Nord Africa e del Vicino Oriente.
Errori nell'aver delimitato le acque con la Tunisia (1978) lasciando il famoso "mammellone" di sua esclusiva proprietà.
Errori nell'aver lasciato a Malta una quantità sproporzionata di acque territoriali.
Errori dello stesso stile che ha portato l'Italia a rinunciare definitivamente all'Istria (1976) condannando Trieste a rimanere senza retroterra e con i porti iugoslavi (ex italiani) che le fanno una concorrenza spietata.
Errori nell'aver abbandonato anche nelle scuole siciliane l'insegnamento della lingua francese e nel non aver mai intrapreso l'insegnamento della lingua araba, considerato che i nostri "
dirimpettai" parlano soprattutto questi idiomi.
Mi è piaciuta questa frase di REDNEX, che quoto in pieno:
<<La Sicilia potrebbe vivere benissimo senza dipendere da nessuno, ma io, come tanti Siciliani, non voglio secessioni o altre fesserie del genere perchè noi siamo Italiani forse più di tanti altri>>