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ROMA - L'ormai annosa vicenda di Europa 7 torna domani in al Consiglio di Stato. L'emittente, di proprieta' di Francesco Di Stefano, vinse nel 1999 la gara per una concessione nazionale ma non ha mai trasmesso essendo le sue frequenze di fatto occupate da Rete 4 che, senza concessione, avrebbe dovuto trasferirsi sul satellite. Qualche giorno fa il ministero dello Sviluppo economico e Comunicazioni ha assegnato a Europa 7 il canale 8 Vhf, resosi libero dopo la riorganizzazione della banda di Rai Uno. Il ministero ha risposto cosi' alla sentenza del Consiglio di Stato del 31 maggio con la quale si chiedeva una risposta motivata' sulla mancanza di frequenze a Europa 7. Ora i giudici dovranno prima valutare se sia stata eseguita correttamente o meno la sentenza e poi esprimersi sulla richiesta di risarcimento avanzata dall'emittente: fino a 3,5 milioni senza assegnazione di frequenze, 2,160 milioni con le frequenze. I legali di Europa 7, invece, contesteranno la posizione del ministero. Per realizzare una rete nazionale in tecnica analogica - spiega il professor Ottavio Grandinetti - ci vogliono tre frequenze per ogni bacino. Il canale assegnatoci dal ministero garantisce una copertura del 18-20% della popolazione, pari cioe' a tre o quattro grandi citta'. In tali condizioni Europa 7 non puo' certo competere con emittenti che coprono il 95% della popolazione'. (Agr)
Come funziona il consiglio di stato?
Uno arriva e dice per me copre il 20%, l'altro dice per me copre il 70%, l'altro dice che l'80% analogico mi dovevi dare e se la giocano a dadi fra altri 6 mesi?