Europa 7: Consiglio Di Stato Si Riserva Su Risarcimento
E' veramente una farsa, vergogna mondiale, non fanno che spostare in la i problemi e non risolvono mai niente. I più alti livelli della giustizia italiana, dello stato italiano e non si conoscono e non conoscono i termini, le date, le questioni: stanno ancora a discutere se 70% sia maggiore di 80% e se questo risarcimento sia proprio il caso di darlo. E le parola "fine" o "caso chiuso" o "caso risolto" dove sono?
I giudici della VI sezione del
Consiglio di Stato, presieduta da Giovanni Ruoppolo, si sono
riservati di pronunciarsi sulla richiesta di risarcimento danni
avanzata da Europa 7, l'emittente di Francesco Di Stefano che
nel 1999 vinse la gara per una concessione nazionale, ma non ha
mai avuto le frequenze per trasmettere. Almeno fino a cinque
giorni fa, quando il ministero dello Sviluppo
Economico-Comunicazioni le ha assegnato un canale, resosi
disponibile grazie alla riorganizzazione dello spettro in banda
VHF.
Nell'udienza di oggi, i legali di Europa 7 hanno ribadito la
richiesta di risarcimento - fino a 3,5 milioni senza
assegnazione di frequenze, fino a 2,160 milioni con le frequenze
- e hanno sostenuto che ''il canale appena ottenuto dal
ministero garantisce una copertura di appena il 18-20% della
popolazione, ha spiegato Ottavio Grandinetti. ''Basti pensare -
ha aggiunto Alessandro Pace - che sulla stessa banda la Rai
dispone di sette frequenze, Europa 7 di una sola''. Quanto
all'entita' dei danni, Grandinetti ha citato il caso di La7:
''Quando fu venduta da Cecchi Gori a Telecom Italia nel 2001
perdeva 100 milioni, eppure fu pagata mille miliardi di lire.
Per valutare il valore di un'emittente non basta vedere i dati
di bilancio: a pesare e' il biglietto di ingresso in un mercato
chiuso com'e' quello televisivo in Italia''.
L'Avvocatura dello Stato, rappresentata da Maurizio di Carlo,
ha invece obiettato che la domanda di risarcimento e'
''inammissibile'' e che l'assegnazione all'emittente del canale
8 in banda VHF ''ha pienamente ottemperato'' alla sentenza con
la quale lo stesso Consiglio di Stato il 31 maggio aveva chiesto
al governo una nuova 'risposta motivata' sulle frequenze per
Europa 7, che tenesse conto anche della pronuncia della Corte di
giustizia Ue sul caso. ''Anzi - ha sottolineato Di Carlo -
Europa 7 si trova oggi in una situazione di vantaggio perche',
senza aver fatto investimenti di alcun genere, si trova a
gestire una rete in grado di trasmettere su tutto il territorio
nazionale''.
E' difficile a questo punto ipotizzare i tempi per una
decisione: i giudici di Palazzo Spada potrebbero anche chiedere
un approfondimento tecnico per quantificare l'entita' del danno
da riconoscere eventualmente a Europa 7.