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Ecclestone snobba Roma: "Troppi vogliono ospitare una corsa!"
“Roma? Sono in troppi a volere ospitare una corsa”. Bernie Ecclestone liquida così la città capitolina ed il suo progetto faraonico messo in piedi grazie allo staff dell'organizzatore Flammini negli ultimi mesi. In un’intervista rilasciata a La Stampa, il gran capo della F1 si è lasciato andare ad una dichiarazione leggermente blindata ma che fa capire quali siano i reali interessi di questo Grande Circus, a caccia di nuove terre da esplorare, magari da ‘saccheggiare’ economicamente, coprendo larghe fasce di fans attratti dalla novità in questione. Roma, forse, sa di retrò e quindi non avrebbe entusiasmato più di tanto Ecclestone, il quale sarebbe invece intenzionato a lanciare un GP a New York, mentre Corea e India sono già al sicuro rispettivamente per il 2010 e 2011.
Se si compie un leggero passo indietro, in estate era stato proprio Ecclestone a muoversi in prima persona per far sì che questo progetto di Roma prendesse quota, inviando Tilke nella capitale per una visita sul campo; addirittura ci fu la registrazione del marchio ‘Gp di Roma’ da parte dello stesso Mister E… Poi il silenzio più assoluto, ed infine questa frase scomoda che potrebbe complicare le trattative in corso. Monza forse starà già sorridendo…
Ecclestone si è espresso anche sulla questione del terzo pilota per ogni team a partire dal 2010. La sua risposta, simile a quella del rivale Mosley, non ha dato esiti positivi.
“Nessuna squadra avrà il terzo pilota. Non è necessario. Due per squadra sono già abbastanza”, ha concluso Ecclestone, raffreddando gli animi della Ferrari, che si è detta pronta a lanciare Schumacher nel caso dovesse concretizzarsi questa nuova regola.
“Roma? Sono in troppi a volere ospitare una corsa”. Bernie Ecclestone liquida così la città capitolina ed il suo progetto faraonico messo in piedi grazie allo staff dell'organizzatore Flammini negli ultimi mesi. In un’intervista rilasciata a La Stampa, il gran capo della F1 si è lasciato andare ad una dichiarazione leggermente blindata ma che fa capire quali siano i reali interessi di questo Grande Circus, a caccia di nuove terre da esplorare, magari da ‘saccheggiare’ economicamente, coprendo larghe fasce di fans attratti dalla novità in questione. Roma, forse, sa di retrò e quindi non avrebbe entusiasmato più di tanto Ecclestone, il quale sarebbe invece intenzionato a lanciare un GP a New York, mentre Corea e India sono già al sicuro rispettivamente per il 2010 e 2011.
Se si compie un leggero passo indietro, in estate era stato proprio Ecclestone a muoversi in prima persona per far sì che questo progetto di Roma prendesse quota, inviando Tilke nella capitale per una visita sul campo; addirittura ci fu la registrazione del marchio ‘Gp di Roma’ da parte dello stesso Mister E… Poi il silenzio più assoluto, ed infine questa frase scomoda che potrebbe complicare le trattative in corso. Monza forse starà già sorridendo…
Ecclestone si è espresso anche sulla questione del terzo pilota per ogni team a partire dal 2010. La sua risposta, simile a quella del rivale Mosley, non ha dato esiti positivi.
“Nessuna squadra avrà il terzo pilota. Non è necessario. Due per squadra sono già abbastanza”, ha concluso Ecclestone, raffreddando gli animi della Ferrari, che si è detta pronta a lanciare Schumacher nel caso dovesse concretizzarsi questa nuova regola.