A differenza dei segnali analogici, i segnali digitali sono trasmessi in forma digitale e cioè consistono in un flusso di informazioni elementari chiamate bit che sono trasferiti dal trasmettitore al decoder digitale utilizzando un adeguato sistema di modulazione. Ai fini della ricezione ottimale di un segnale DTT, la potenza/il livello/l’intensità con cui è ricevuto un segnale è relativamente importante nel senso che è sufficiente che la potenza ricevuta sia sufficientemente superiore (ma non necessariamente molto superiore) rispetto a una certa soglia critica minima - che tuttavia varia da multiplex a multiplex secondo il tipo specifico di modulazione usata e altri parametri.
Ora, fermo restando quanto seguirà, in genere questa “soglia critica di ricezione” può essere (relativamente) molto bassa quanto a potenza ricevuta per vedere bene i canali di un mux DTT, rispetto alla potenza con cui è necessario ricevere un segnale analogico per vederlo ottimamente.
Tuttavia, è opportuno che il segnale DTT non sia mai ricevuto proprio a pelo della soglia perché altrimenti può essere facile che la potenza ricevuta (causa fading dl segnale o per altre ragioni) scenda al di sotto di tale soglia critica minima, con conseguenti problemi di squadrettamenti video, fino alla completa scomparsa delle immagini.
L’indicatore di “qualità del segnale” tende a prendere in considerazione (anche se sulle apparecchiature domestiche si tratta di indicazioni molto approssimative e in realtà non appropriate rispetto al discorso che si sta facendo) la quantità di bit in ricezione che il decoder non è in grado di interpretare e trasformare correttamente in termini di flusso audio/video.
In particolare, il BER (=“Bit Error Rate”) che molti apparecchi riportano insieme ai livelli d’intensità e qualità, si riferisce proprio a questo. La qualità di un segnale DTT può risentire di diverse circostanze, e soprattutto del rumore di fondo, della presenza di segnali interferenti ricevuti sulla stessa frequenza perché tale segnale/tali segnali disturbano il processo di corretta decodifica dei bit trasmessi, per cui anche con una potenza o un livello del segnale del mux più che sufficiente, a volte anche con una potenza elevata, la qualità risente di segnali di disturbo significativi. Questo è quanto accade anche alla presenza di fenomeni propagativi, per cui il segnale DTT normalmente ricevuto bene, quando sopravvengono tali fenomeni, può risentire di una degradazione, più o meno rilevante, della qualità con conseguente squadrettamento delle immagini e scoppiettii audio e, talora, scomparsa delle medesime.