alexzoppi ha scritto:
Scusami, ma ci sei o ci fai? Hai scritto tu o no che è possibile determinare a priori l'appetibilità o meno di una frequenza?
Quindi la differenza tra frequenze esiste e questo vale anche per le tv locali, in maniera differente da zona a zona certo, ma con questa scelta di sicuro le tv nazionali problemi non ne avranno mentre alcune locali sì, poche o tanto che siano; però questa scelta (25 frequenze x le nazionali) non è l'unica possibile come ripetuto enne volte, ma su questo si svicola invece ...
Volendo si poteva salvare capra e cavoli, ma ovviamente la capra vale di più e chi se ne frega se qualche cavolo marcisce ...
Mi dispiace dirlo, alexzoppi, ma è oltremodo faticoso discutere con te.
Anche indicandoti uno a uno i passaggi logici, proponi un discorso che altro non è se non la ripetizione all'infinito della solita idea, male argomentata.
TNG ha scritto:
P.S. Per semplicità ho citato solo il messaggio di L_Rogue (non me ne voglia

)
Figurati, quando la discussione viene portata avanti seriamente, puoi anche maltrattarmi.
Vorrei ricordare che il "passaggio al digitale" avrebbe dovuto essere lo strumento per aumentare la concorrenza anche grazie alla scelta della tecnica SFN per le emittenti nazionali che consente di trasmettere un canale televisivo a livello nazionale occupando 1 sola frequenza invece delle 3/4 necessarie per una rete MNF. Quindi da una parte si scopre l'acqua calda dicendo che ora Rai, Mediaset, TIMB e ReteA/L'Espresso hanno ora meno frequenze di prima perché questo è proprio quello che si doveva ottenere col passaggio alla tecnica SFN, dall'altro si fa una affermazione senza senso perché per giustificare il "possesso" delle frequenze si confrontano fra loro tecniche trasmissive differenti che per loro natura richiedono un numero di frequenze diverso.
Guarda che erano altri che dicevano che col digitale aumentavano le frequenze destinate ai "soliti noti". Leggiti bene i messaggi passati, il discorso è sempre quello.
Quindi confermi che in DTT e SFN le nazionali usano meno frequenze per area tecnica?
Occhio alla risposta, perché altrimenti ti contraddici.
ma la risposta è chiaramente rivolta a tutti quelli che hanno sollevato questa considerazione per giustificare l'esorbitante (secondo me) numero di frequenze che, di fatto, verrà assegnato agli operatori nazionali esistenti.
Quindi ora il problema non è più il numero
assoluto di frequenze nazionali in presenza di una risorsa limitata (le frequenze), ma il loro numero
relativo, in riferimento al rapporto con altri utilizzi infra- e extratelevisivi delle stesse.
La prima e fondamentale obiezione che posso portare a questa tesi è: perché si deve considerare eccedente l'assegnazione di frequenze alle nazionali e non invece quelle assegnate alle locali o, molto più correttamente, quelle assegnate semplicemente alle TV?
Edit2: dato per scontato che vengano rispettate le proporzioni di 1/3 e 2/3 delle frequenze accettate dalle locali che ora contestano la
qualità e non la quantità delle frequenze.
Fosse per me, avrei dato 15 frequenze al broadband wireless...
Se l'argomento del "cavolo che marcisce" ha un qualche valore per le locali, dovrebbe valere ugualmente per le nazionali. O in questo caso non ha rilevanza, perché alcune frequenze sono assegnate a un soggetto determinato ben conosciuto?
Secondariamente, solo le frequenze sono un bene pubblico. L'infrastruttura di rete è largamente privata, al contrario di quel che avviene per esempio nella telefonia fissa, dove comunque la separazione che proponi non è stata fatta, sebbene più semplice. Che si fa quindi, si nazionalizza? Con che soldi? Quelli dell'asta delle frequenze? Alle locali, che già piangono miseria adesso, le regaliamo dandogli un vantaggio concorrenziale o le pagano anche se dicono di essere già sul lastrico?
Per quel che riguarda i nuovi entranti, ci sono questo benedetto dividendo digitale interno e quell'obbrobriosità del beauty contest che però non è stato affatto contestato dall'UE.
Edit: ho scritto obbrobrioso perché io sono tra quelli che avrebbe messo all'asta tutte le frequenze. Ma sulla loro gratuità nazionali e locali già operanti si sono stranamente trovate d'accordo...